martedì 4 dicembre 2007

Incontro Pubblico con Maddalena Nuvoli


Giovedì 6 Dicembre 2007

ore 21,00 - presso la sala conferenze dell’Hotel La Rosetta

Giovanni Nuvoli, malato di SLA e la sua lotta, che ha costretto pubbliche autorità e Vaticano ad accettare la sospensione di nutrizione e idratazione.
Una lezione per il Testamento Biologico.

Incontro pubblico con Maddalena (moglie di Giovanni) e la figlia, Silvana.

Saranno presenti anche Maria Isabella Puggioni e Paolo Ruggiu (cellula Coscioni di Sassari) e alcuni medici del collegio costituito per per aiutare Giovanni Nuvoli.

Per gli associati del CIR sarà anche l'occasione per decidere sulla data del prossimo congresso.

venerdì 16 novembre 2007

Per la vita del diritto fuori e dentro il carcere

Il 12 ottobre Aldo Bianzino, falegname di 44 anni, incensurato, amante della natura che aveva scelto l’Umbria per una vita nonviolenta con i suoi affetti, viene arrestato mentre fa colazione per violazione della legge sugli stupefacenti (coltivazione e detenzione di canapa indiana). Recluso presso il carcere di Capanne a Perugia, a sole 36 ore dal suo ingresso la compagna Roberta Radici viene informata del decesso di Aldo dai funzionari dell’istituto.
Dai giornali si apprende che il medico legale incaricato dal magistrato, a fronte di un cuore sano, riscontra lesioni al fegato, milza e cervello.
Vengono dunque aperte due inchieste, una per omissione di soccorso e una per omicidio.
Le notizie che attengono ai fatti si fermano qui e ad oltre un mese dall’accaduto nonostante gli appelli, le interrogazioni parlamentari, la manifestazione nazionale di un migliaio di cittadini e l’audizione in Consiglio comunale del Direttore del carcere di Capanne, non emerge alcun elemento in grado di fare chiarezza su ciò che avvenne quella tragica notte.
E’ accettabile che un uomo che ha compiuto un reato entri in un istituto penitenziario, ove per definizione il controllo e la responsabilità dello Stato sono totali e  ne esca morto senza che se ne conoscano immediatamente le ragioni?
Le Istituzioni come possono sottrarsi ad una inevitabile perdita di fiducia dei cittadini?
La delibera regionale n° 94 del 10  ottobre 2006 prevede l’istituzione del garante dei detenuti, la cui nomina doveva essere svolta entro 90 giorni (art.10) dall’entrata in vigore della legge.
La figura del garante dei detenuti sarebbe stata in grado di contribuire positivamente alla chiarezza da tutti auspicata sul mistero della morte di Aldo Bianzino?
A nostro avviso sì.
Ci domandiamo e domandiamo ai Consiglieri regionali di maggioranza e opposizione come mai nonostante il “caso Bianzino”, non sia stata ancora messa all’ordine del giorno la nomina del garante.
La presenza oggi del dott. Gianfranco Spadaccia, Garante dei detenuti del Comune di Roma, ricorda ai nostri amministratori l’urgenza di trovare un accordo su una figura terza al servizio dei cittadini fuori e dentro il carcere.

Conferenza stampa - Perugia, 16/11/2007

Tommaso Ciacca

sabato 10 novembre 2007

Zaffini, come non perdere mai l'occasione...

Il capogruppo di Alleanza nazionale Franco Zaffini, in visita oggi al carcere di Capanne, ha definito l’Istituto penitenziario attualmente “ben gestito”. Attualmente – scrive in una nota -  non ci sono problemi di soprannumero anche se questi si presenteranno con l’imminente apertura del nuovo braccio, per il quale si prevede il fabbisogno di altri 100 agenti. Nel corso della visita ha anche voluto incontrare l’agente in servizio la notte in cui è morto il detenuto Aldo Bianzino per esprimergli la propria “solidarietà umana e quella del gruppo di Alleanza nazionale”.

sabato 3 novembre 2007

S.O.S Bianzino

Insieme ai frequentatori di Perugialife.it è iniziata una colletta per aiutare la compagna di Aldo Bianzino, che vive con una pensione di 250 euro insieme al figlio di 14 anni e la madre anziana.

Per versare un contributo è possibile utilizzare il Banco Posta, conto corrente N. 27113620.
Il conto è intestato alla compagna di Aldo, Roberta Radici.

MANIFESTAZIONE 



Sabato 10 Novembre a PERUGIA
ore 15.00 Piazzale del Bove

Il Centro di Iniziativa Radicale di Perugia, associazione federata a Radicali Italiani, ribadisce la propria adesione indetta per domani a Perugia dal comitato “Verità per Aldo” , perché non cali il silenzio sulla vicenda e perché si affermino in primo luogo il diritto alla vita e la vita del diritto a partire dal carcere. Chiediamo con determinazione giustizia e che ci sia rispetto dei diritti dei detenuti, come misura di civiltà di una comunità. Nella nonviolenza marceremo per dare corpo alla legalità chiedendo alle istituzioni regionali di fare tutto quanto è doveroso perché non sia negata la verità per Aldo e per tutti.

sabato 27 ottobre 2007

Morire in carcere

Due settimane dopo la morte di Aldo, ancora nessun chiarimento sulla vicenda.
Molti dubbi, incongruenze, silenzi, questa al momento, l'unica verità sul caso.
Ora se ne parla anche a Strasburgo, con un dossier del Comitato Europeo per la prevenzione della tortura, presentato dall'associazione Antigone.
Giovedì 25 novembre 2007, il segretario alla presidenza della Camera dei Deputati, Sergio D'Elia (RnP) ha presentato interrogazione orale al ministro delle giustizia, tutt'ora in corso.

Lunedì mattina (15/10/2007) Aldo viene trovato esamine nella sua cella, dove presumibilmente è solo, perché attende d'incontrarsi con il magistrato che dovrà decidere se confermare o meno il suo fermo.
I risultati degli esami autoptici sembrano indicare lesioni al fegato (?) e un modesto distacco dell'organo, la rottura delle costole (una, due?) come conseguenza del massaggio cardiaco. Quasi a confermare la notizia data alla stampa in prima battuta, morte naturale per arresto cardiaco.
Oggi invece s'indaga su un trauma cranico, sulla mancata corrispondenza tra lesioni interne e assenza di ematomi, sull'omissione di sorveglianza da parte del personale della struttura detentiva.
Siamo tristemente consapevoli della frattura insanabile tra legge e giustizia, indolenziti, abituati ai tempi estenuanti delle indagini, dei protocolli, della burocrazia.
Non vorremmo dimenticarci di Aldo, non vorremmo leggere in un trafiletto anonimo a pagina 24 di responsabilità evitate, di cordoglio d'ufficio, di assicurazioni alla popolazione.
Perché anche se qualcuno pensa che un carcere sia solo un luogo dove dimenticare chi ci entra, colpevole o innocente che sia, dove qualunque barbarie sia ben meritata, noi crediamo che sia giunto il tempo che le parole della costituzione vengano finalmente applicate, trovando sintonia con un comune e civile, umano sentire.
Oggi per Aldo, Roberta e Rudra.

domenica 21 ottobre 2007

Aldo Bianzino

La morte di Aldo Bianzino, il 54enne di Pietralunga, trovato morto in cella a Capanne ci ha lasciato sconcertati.
Come radicali umbri chiediamo ai mezzi di comunicazione locali e nazionali di informare quanto possibile su un caso che mette in luce ancora una voltà l'iniquità di leggi proibizioniste sulle droghe ed apre allarmanti interrogativi su quanto può essere accaduto nel carcere di Perugia.
Che si faccia luce, che si individuino le responsabilità di una vicenda così dolorosa.
Cogliamo per altro l'occasione per esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza ai familiari ed amici di Aldo Bianzino.

Tommaso Ciacca e Carlo Ruggeri
Centro di Iniziativa Radicale di Perugia

Articoli e blog sulla vicenda:
Muore in cella Mistero sulle lesioni interne. Scatta l’indagine ma è blindata valtiberinaonline.it
Tommaso Ciacca chiede che si faccia luce sulla vicenda di Aldo Bianzino Spoletonline.com
Assassinio di un antiproibizionista di STREETANTIPRO07

venerdì 5 ottobre 2007

8/10/2007 - Riunione CIR

E' convocata riunione della associazione radicale perugina (CIR) in data:


Lunedì 8 Ottobre 2007 alle ore 21 presso l'Hotel La Rosetta.


E' una riunione aperta anche ai non iscritti.

All'ordine del giorno:


  1. Dal manifesto dei radicali umbri alla lotta riformatrice. Gli strumenti in campo: referendum,progetti politici, alleanze




  2. Le iniziative sulla moratoria e gli altri temi affrontati al Comitato Nazionale di RI




  3. Novembre politico: Congresso di RI e Congresso Del Centro di Iniziativa Radicale di Perugia




Saranno presenti tra gli altri Roberto Mauri e Stefano Bucaioni (Arcigay PG), Gianni Codovini, Alberto Pasqualucci.


 Vi aspettiamo numerosi!



Tommaso Ciacca
Segretario CIR Perugia

Francesco Pellegrino
Tesoriere

giovedì 20 settembre 2007

S.O.S. MORATORIA

Moratoria ONU 


A sostegno della Moratoria Universale ONU contro le esecuzioni capitali, il Centro di Iniziativa Radicale Perugia organizza dei tavoli informativi;

SABATO 22/9/07 (mattina)
presso il mercato di Pian di Massiano

DOMENICA 23/9/07 (mattina e pomeriggio)
in Piazza della Republica

Per ulteriori informazioni scrivere a info@radicaliperugia.org

lunedì 10 settembre 2007

12/9/2007 - Riunione CIR

Care compagne e cari compagni radicali, cari amici e simpatizzanti, liberali, laici, libertari, socialisti, riformatori.

Mercoledì 12 Settembre, presso l’Hotel la Rosetta a Perugia, alle ore 21 e 15, si terrà una riunione del Centro di Iniziativa Radicale di Perugia.

Vi invitiamo caldamente a partecipare (iscritti e non) e a contribuire al rafforzamento dell’iniziativa politica riformatrice così necessaria ed urgente anche sul territorio umbro.

Ordine del giorno:

  1. Quadro politico locale e nazionale alla vigilia delle primarie (!) del Partito Democratico

  2. Il rilancio di Radicali Italiani, le riunioni con i tesorieri e i segretari delle associazioni federate,la campagna di iscrizioni

  3. Un Manifesto di radicali e riformatori umbri: proposta di un possibile percorso (la Rosa nel Pugno c’è!)

  4. Referendum sulle indennità dei consiglieri regionali: il ricorso

  5. Le iniziative della galassia radicale e gli appuntamenti da costruire a livello locale


Vi aspettiamo numerosi!

Il segretario, Tommaso Ciacca

Il tesoriere, Pierfrancesco Pellegrino

"Sicko" e la sanità USA. Ma il nostro sistema è forse il cielo in terra?

Tra le tante sciocchezze e i luoghi comuni di matrice ideologica che girano sugli Stati Uniti, la questione sanità occupa uno dei primissimi posti. Premettiamo una cosa, a scanso di equivoci: una sanità pubblica che garantisca anche i piu' deboli è una grande conquista dell'Europa e da questo punto di vista gli USA sono carenti, lasciando senza tutela una fetta di popolazione piccola in percentuale, grande in assoluto, nonostante i tentativi del presidente piu' sottovalutato della sua storia: quella di Lyndon B. Johnson che succedette con ottimi risultati il presidente piu' sopravvalutato della storia, il pur grande J.F. Kennedy.

Detto ciò, sull'argomento vi incollo una lettera, con risposta, destinata ad un liberale con la l maiuscola, Beppe Severgnini. Sottoscrivo in pieno le sue parole, e voi?

venerdì 17 agosto 2007

Il Partito Democratico e le nomine dei direttori generali delle Asl

Nel dibattito su e per il Partito Democratico nella nostra Regione è certamente auspicabile un confronto sulle idee e proposte avanzate dai candidati, in modo che sia possibile capire anche a livello locale quali politiche saranno sostenute o rifiutate.
In questa prospettiva la proposta di Walter Veltroni di allontanare l’invadenza della politica dai gangli centrali della vita nazionale, come è stata recepita dagli esponenti umbri di DS e Margherita?
In particolare riguardo alle nomine dei direttori generali delle ASL, Veltroni, in una lettera a “Repubblica” del 5 Agosto, scrive: “Per fare il manager di una Asl occorrerà avere comprovate doti di conoscenza e esperienza manageriale di settore. E qualcuno dovrà certificarle. La sua idea (riferendosi al decalogo di Pirani del Maggio scorso) di un concorso che formi una graduatoria e una rosa alla quale le Regioni possano attingere mi sembra giusta…”.
Abbiamo toccato con mano quali difficoltà abbia attraversato la sanità umbra negli ultimi mesi e quanti nodi non siano stati sciolti nelle diverse aziende sanitarie, quanto cioè ci sia ancora da lavorare e lavorare bene per offrire ai cittadini qualità e sicurezza, valorizzando le risorse umane ed economiche disponibili.
In Piemonte i consiglieri regionali radicali Palma e Mellano nel 2002, presentarono una proposta analoga a quella evocata dal Sindaco di Roma, che prevedeva di affidare l’intera procedura di individuazione dei direttori generali delle ASL a società di “headhunters” (cacciatori di teste), scelte tramite bando di gara e che lasciava alla giunta regionale  solamente il potere di revoca dei direttori in caso di mancato conseguimento degli obiettivi aziendali.
In più occasioni, anche durante la campagna elettorale della Rosa nel Pugno, i radicali umbri hanno denunciato l’inadeguatezza dell’attuale sistema di nomine, che è apparso incentrarsi più che altro su  scontri interni all’assetto delle oligarchie dominanti, alla ricerca di equilibri partitocratrici così lontani da una politica sanitaria moderna improntata a trasparenti criteri di obiettività.
C’è chi in Umbria vuole percorrere la strada indicata da Walter Veltroni offrendo opportunità di crescita sui contenuti in preparazione delle primarie di Ottobre?

Tommaso Ciacca
Segretario del Centro di Iniziativa Radicale di Perugia

Referendum, lettera al Presidente della Repubblica

Al Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napoletano

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Romano Prodi

Al Presidente della Commissione Bicamerale Affari regionali
On. Leoluca Orlando

Oggetto: Richiesta di audizione per gravi violazioni all’articolo 126, comma 1 della Costituzione.

A nome del Comitato Referendario Umbro, io sottoscritto dr. Claudio Abiuso, nato a Roma il 13/11/1957 e residente a Perugia in via Ettore Ricci n°10, richiedo con la presente un’audizione alle Signorie Vostre per illustrare le gravi violazione di legge a danno dei diritti democratici e costituzionali dei cittadini umbri, compiuti e tutt’ora in via di compimento ad opera del Consiglio regionale dell’Umbria, cosicché possiate valutare l’esistenza delle eventuali condizioni per intervenire con i poteri sostitutivi di cui al 2° comma dell’articolo 120 della Costituzione o di scioglimento del Consiglio regionale ai sensi del comma 1° dell’articolo 126 della Costituzione.

martedì 7 agosto 2007

Referendum, il ricorso!

Pubblichiamo il ricorso presentato da Maria Antonietta Spaccini, presidente del comitato referendario umbro al tribunale di Perugia in merito al referendum regionale sulle indennità dei Consiglieri.


La procedura di ricorso verrà discussa il 13 agosto 2007, presso il tribunale civile di Perugia.


Se si supera la paura della lettura derivante dall'uso di un linguaggio giuridico, si possono scoprire cose molto interessanti in merito alla mancanza di democrazia in questa regione.
E' possibile scaricare l'originale in formato pdf.



TRIBUNALE CIVILE DI PERUGIA
      RICORSO EX ART. 700 C.P.C.

          Per


Comitato Referendario Umbro, in persona del Presidente pro-tempore Sig.ra Maria Antonietta Spaccini, con sede in Perugia, Via E. Ricci n. 10, ed elettivamente domiciliato in Perugia, Via del Sole n. 8, presso lo studio dell’Avv. Giuseppe Caforio, che lo rappresenta e difende giusta delega a margine del presente atto;




                Contro



- Regione Umbria, in persona del legale rappresentante pro-tempore;
- Consiglio Regionale dell’Umbria, in persona del legale rappresentante pro-tempore.

lunedì 6 agosto 2007

Essere gay conviene (ma de che stamo a pparlà?)

di Roberto Mauri, dal blog mondaccio.co.nr

Cito dal blog del circolo La Pira di Perugia

“E’ proprio così, la cronaca degli ultimi giorni è inequivocabile: essere gay conviene. Conviene agli studenti scarsi a rischio bocciatura, e presidi e professori dovranno guardarsi bene dall’accusa di omofobia che aleggia su di loro, conviene agli immigrati clandestini che per non rischiare il rimpatrio non dovranno più fare lunghe file di fronte alle questure italiane, basterà loro una semplice iscrizione all’Arcigay, conviene ad amanti della fellatio compulsiva all’aperto, che se praticata da eterosessuali è un’infrazione del codice penale ma se fatta da due gay è un atto che va tutelato e protetto, poverini i carabinieri evidentemente non erano stati messi al corrente che due zozzoni (se gay) vanno trattati come i panda in via di estinzione(...)

Lo sanno tutti che essere gay conviene, e lo sanno meglio e prima di tutti i bravi ragazzi del circolo La Pira che dedicano una delle “categorie” del loro blog all’omosessualità. Sono bravi ragazzi, si impegnano, anche se con scarsi risultati. Hanno dell’omosessualità un’immagine idilliaca, da paradiso terrestre, da eterno regno della felicità bucolica. Beati loro che riescono a vivere in questo modo la propria omosessualità, peccato però che proiettino le proprie fortune anche sul prossimo, ottenendo un’immagine deforme del reale. Provo a spiegarmi.

domenica 29 luglio 2007

L'altra campana è rotta

Domenico Delle Foglie, sull'editoriale di Avvenire del 28/7/2007, dal titolo "Media, quando vince la faziosità", lamenta la mancanza di contraddittorio del servizio pubblico radio televisivo citando due casi a suo giudizio "estemporanei e gratuiti";
La trasmissione "Italian Express" su Radio 1 dove Giulia Fossà, in riferimento alla morte di Giovanni Nuvoli, ha osato dichiarare:

«L'ex arbitro ammalato di sclerosi laterale amiotrofica, 53 anni, innamorato dello sport, era stato inchiodato cinque anni fa a letto dalla malattia che ha finito per ingoiarlo. Riusciva a comunicare attraverso apparecchi sofisticatissimi, con battiti di ciglia. La sua vita era attaccata ad un respiratore. Come già per Piergiorgio Welby si pone il problema costituzionale del cittadino malato terminale di non essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario. Una battaglia di cambiamento etico in salita. I due morti sollecitano una maggior presa di coscienza della società nell'attuazione del testamento biologico».

che se allo stato attuale delle cose ci sembra il minimo sindacale, per l'editorialista che punta il dito sulla fascia oraria di trasmissione "seguitissima",  valgono tre avemaria e due pater noster di penitenza.
Evidente che per Avvenire anche sostenere che il cielo a volte è azzurro (senza contraddittorio) è un "abuso di posizione dominante".

venerdì 27 luglio 2007

"Giovanni è stato schiodato dalla croce che ha portato per sette anni"

A differenza di Piergiorgio Welby, Giovanni Nuvoli ha ottenuto i funerali religiosi.
Nonostante la condanna di alcuni esponenti delle gerarchie vaticane, a Giovanni non hanno chiuso la porta in faccia.
Bravo Giovanni, hai insegnato la carità a chi l'aveva smarrita.
Durante il rito religioso, il parroco di Alghero Don Potito Niolu ha pronunciato la seguente frase: ''Giovanni è stato schiodato dalla croce che ha portato per sette anni''

Due interventi dall'altare prima della benedizione finale, della moglie Maddalena e della figlia Silvana che ha così ricordato Piergiorgio Welby.

Con le loro battaglie noi li chiamiamo grandi, ma sono uomini normali che forse non avrebbero mai voluto diventare eroi. Sono quegli uomini ai quali non è dato di vedere esauditi i propri desideri spesso semplici e legittimi. E spesso la colpa, mascherata da valori, è di altri uomini, uomini decisamente più piccoli. Per questo dentro questa chiesa noi siamo anche con Piergiorgio Welby.

Grazie a Radio Radicale è possibile ascoltare l'Intervista a Mina Welby sui funerali di Giovanni Nuvoli.

Silvana PorcuE' possibile rivedere la registrazione della puntata di Primo Piano, andata in onda il 25 Luglio 2007, su Rai 3, dove viene mandata in onda una parte della fase di acquisizione del consenso informato di Giovanni Nuvoli, da parte del medico Tommaso Ciacca, registrata lunedì 9 Luglio 2007, presso l'abitazione di Alghero.

Una rassegna video sulla vicenda è offerta dal Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva.

lunedì 23 luglio 2007

Ciao Nuvò

Giovanni Nuvoli è morto stasera, presso la sua abitazione di Alghero.

Ascoltato solo da Radicali Italiani e dall'associazione Luca Coscioni, Giovanni chiedeva da mesi che gli fosse permesso di morire dignitosamente.
Un medico coraggioso da febbraio si occupava del suo caso, prima costituendo un collegio medico multidisciplinare che ha analizzato a fondo la situazione clinica di Giovanni, poi preparandosi ad intervenire per praticare la volontà del malato, distaccando il respiratore artificiale e praticando contestualmente una sedazione.

Il dottor Tommaso Ciacca, Perugino, medico chirurgo specialista in anestesia non si è fermato nemmeno quando il suo collega Mario Riccio, il medico che aiutò Piergiorgio Welby, fu rinviato a giudizio, fino a quando i Carabinieri di Alghero in abiti borghesi, gli hanno impedito di effettuare quello

sabato 21 luglio 2007

Referendum Regionali annullati!

E' UNA QUESTIONE POLITICA! AUDIZIONE DEI COMITATI REFERENDARI ALLA CAMERA.

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali e di Andrea Maori della segreteria del Centro di Iniziativa Radicale di Perugia

Qui il testo completo dell'interrogazione: http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=335

mercoledì 18 luglio 2007

Rassegna stampa Giovanni Nuvoli

Corriere dell'Umbria

14/7/2007 - Eutanasia, pronto a praticarla, Elio C. Bertoldi (pdf)
17/7/2007 - Giovanni Nuvoli merita risposte, Carlo Ruggeri (pdf)

 sono in costruzione delle pagine dedicate alla vicenda di Giovanni Nuvoli, dove è possibile, tra le altre cose, reperire la rassegna stampa completa sul caso.

martedì 17 luglio 2007

Comitato referendario umbro

Comunicato Stampa
Audizione presso la Commissione Parlamentare Bicamerale per le Questioni regionali dei Comitati Referendari Regionali contro i Costi della Politica..

Mercoledì 18 Luglio 2007 alle 13,30 i Comitati Referendari dell’Umbria, della Sardegna e dell’Abruzzo, saranno ricevuti per un’Audizione ufficiale dalla Commissione Parlamentare Bicamerale per le Questioni Regionali, a Palazzo San Macuto, presso la Camera dei Deputati.
Nel corso dell’Audizione i Comitati referendari regionali esporranno le 3 richieste referendarie, tutte gia depositate presso le rispettive sedi regionali, e finalizzate al dimezzamento delle Indennità dei Consiglieri regionali delle rispettive Regioni e le indebite resistenze che incontrano al democratico svolgimento dei loro Referendum da parte delle 3 Amministrazioni Regionali.
I Comitati Referendari convocano poi una Conferenza Stampa alle ore 16,00 presso il Bar Trevi, nella Galleria Colonna, in Piazza Colonna, allo scopo di illustrare i risultati dell’Audizione e comunque la costituzione di un Coordinamento Nazionale finalizzato alla presentazione di una Proposta di Legge-Quadro di Iniziativa Popolare, per il dimezzamento delle Indennità dei Consiglieri regionali in tutte e 20 le Regioni Italiane.
I Comitati Referendari regionali sono infatti del tutto insoddisfatti del Disegno di Legge recentemente proposto dal Governo per la riduzione dei Costi della Politica. Per questa ragione la Proposta di Legge-Quadro di Iniziativa Popolare per il dimezzamento delle Indennità dei Consiglieri regionali di tutte le Regioni Italiane, sarà un ulteriore incentivo all’azione del Parlamento. Nel caso anche questo non dovesse risultare sufficiente, il Coordinamento dei Comitati Referendari regionali prepara un Referendum Nazionale per il dimezzamento delle Indennità dei Parlamentari Italiani, che verrà presentato in Settembre.
In tutti i casi il Coordinamento Nazionale non permetterà che il Disegno di Legge del Governo rimanga lettera vuota o che venga svuotato, chiediamo invece che esso venga rinforzato ed integrato con le Proposte che verranno illustrate alla Conferenza Stampa del 18 Luglio alle ore 16,00 al Bar Trevi, Piazza Colonna, Perugia.

Per ulteriori informazioni 333 2319163

Lettera aperta, di Tommaso Ciacca

Perugia 17/07/2007

Al Presidente della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri
Dott. Amedeo Bianco


Ai Presidenti degli Ordini Provincial dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri

Illustrissimi Presidenti,

vi chiedo in qualità di medico italiano e dell’Unione Europea, iscritto all’Ordine dei Medici della Provincia di Perugia, di intervenire urgentemente in relazione al caso del paziente Giovanni Nuvoli di Alghero, affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica in stadio molto avanzato.

Martedì 10 Luglio 2007 non ho potuto dar seguito a quanto il paziente aveva richiesto reiteratamente da mesi, cioè l’interruzione della terapia di supporto respiratorio con contestuale sedazione, in quanto impedito in questo dalla forza pubblica e dopo aver ricevuto notifica dall'autorità giudiziaria, alle quali avevo ritenuto opportuno comunicare preventivamente, per motivi di prudenza e trasparenza (72 ore prima) il mio atto e le sue motivazioni con allegata documentazione sanitaria.

Analizzando la situazione clinica ed umana di Giovanni Nuvoli, a mio avviso, nessun medico che ispiri il proprio comportamento oltre che alla conoscenza tecnico scientifica, anche al rispetto dei diritti della persona, fondamento dell’esercizio della medicina,  può rimanere indifferente a tre chiari e inequivocabili elementi  in essa presenti:

1) il rifiuto di una terapia da parte del paziente, il suo diritto cioè a non essere obbligato ad un qualsiasi tipo di trattamento sanitario

2) la assoluta consapevolezza con la quale il paziente esprime questa volontà. La sua lucidità e determinazione nella richiesta di interrompere la terapia respiratoria meccanica, manifestata in maniera ripetuta e costante nel tempo

3) le “indicibili sofferenze” che tale terapia gli procura ogni giorno

Questi elementi  comportano una progressiva urgenza ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che passa,
e mi spingono come medico ad appellarmi a voi perché possiate contribuire ad interrompere immediatamente quella che nei fatti è una “tortura psicofisica”, una violenza costante contro un uomo gravemente ammalato. In questo caso, oltre all’articolo 32, comma 2 della Costituzione, all’articolo 5 della Convenzione di Oviedo,  è  possibile chiamare in causa tra gli altri, l’articolo 52 del Codice Deontologico del 2006, che riguarda “la tortura e i trattamenti disumani”.

Mi appello a voi Presidenti, quindi, perchè mettiate in atto ogni strumento in vostro possesso per dare nei tempi più brevi (mi riferisco a minuti, ore e giorni)  un aiuto concreto per avere una quanto più rapida soluzione per Giovanni Nuvoli, aiutando così anche i medici che lo stanno seguendo. 

Vi chiedo quindi, Presidenti, di adoperarvi per convocare assemblee straordinarie urgenti della Federazione Nazionale e degli Ordini Provinciali, che dicano chiaramente un NO alla violenza che un paziente può essere costretto a subire oggi nel nostro Paese, sopratutto se sceglie di non rendere clandestina la sua condizione per affermare per sé e per gli altri il diritto all'autodeterminazione ed al rifiuto di terapie causa di terribili sofferenze.

Giovanni Nuvoli ci chiede con il suo agire, tramite l'unico movimento che ancora possiede, quello degli occhi, di dare corpo al senso più profondo della nostra professione, ed offre ai medici di questo Paese la possibilità di una crescita straordinaria in termini umani, etici, professionali.

Illustrissimi Presidenti, vi ringrazio fin da ora nella speranza che siano prese in considerazione queste richieste.

Breve riepilogo vicenda

Una voce, ma nessuna risposta per Giovanni Nuvoli

Giovanni Nuvoli, da oggi ha una voce.
Il distaccamento di Alghero del Tribunale civile di Sassari ha sentenziato che l'utilizzo del sintetizzatore vocale iAble-MyTobii, secondo le modalita' d'uso tipiche del macchinario e che ogni sua dichiarazione cosi' espressa, quando a seguito della validazione l'apparecchiatura emette vocalmente il suono corrispondente alle parole scritte sul monitor a mezzo del puntamento dello sguardo, e' da considerare a tutti gli effetti giuridici manifestazione di volonta' del signor Giovanni Nuvoli, qualora sia effettuata alla presenza di due persone maggiori di età che ne attestino la provenienza.
Decadono quindi le perniciose strumentalizzazioni operate dalla stampa in questi mesi, la volontà di Giovanni è finalmente sovrana.
Tuttavia, la sua rimane una voce senza risposta.
Giovanni chiede aiuto per teminare la sua vita dignitosamente, interrompendo l'accanimento terapeutico che mortifica la sua scelta consapevole.
Ringraziamo la magistratura che ha espresso un provvedimento così importante per il riconoscimento dei diritti del malato, senza dimenticare però, ora più che mai, che quella voce finalmente trasformata in volontà urla da mesi una richiesta, quella d'interrompere la sofferenza e staccare le macchine.

domenica 15 luglio 2007

Giovanni Nuvoli

Giovanni & MaddalenaQuando Giovanni sposa in chiesa Maddalena, è un uomo di circa 85 chilogrammi, alto un metro e 84 centimetri.
Ora ne pesa circa 35, otto in più rispetto ai  27 che  aveva durante la sua degenza nell’ospedale di Sassari, quando era ricoverato nel reparto rianimazione.
Giovanni Nuvoli non è un personaggio pubblico e non gode di particolari attenzioni da parte delle personalità della politica, laborioso e lavoratore vive la sua vita con Maddalena, che ha conosciuto in una compagnia teatrale amatoriale, senza particolari risorse economiche.
Se la terribile ed inguaribile malattia non lo avesse rinchiuso nel suo corpo, non vi sareste accorti di lui, non più della gentilezza d’animo che ci racconta Maddalena, che dall’insorgere dei primi sintomi lo ha sempre accompagnato, sostenuto e curato con un’amorevolezza instancabile in tutte le fasi della sua patologia, anteponendolo ad ogni suo desiderio o necessità.

Sintesi degli eventi

Sabato 7 Luglio 2007, sulla base di decisioni concordate con l’europarlamentare radicale Marco Cappato, segretario dell’associazione LucaCoscioni, il medico chirurgo specialista in anestesia e rianimazione, dottor Tommaso Ciacca si reca ad Alghero (Sassari) con l’intento di rispondere in concreto, personalmente ai numerosi appelli del signor Giovanni Nuvoli, affetto da Sclerosi Laterale Aniotrofica, di reperire un medico disposto a praticargli l’interruzione della respirazione artificiale che lo mantiene in vita, mediante distacco del respiratore e contestuale sedazione terminale.

Ma Giovanni Nuvoli di cosa è colpevole?

Tommaso Ciacca, tommaso.ciacca@libero.it

Un uomo di 54 anni, nelle peggiori condizioni che si possano immaginare, chiede con l’ultimo movimento che ancora possiede, quello degli occhi, che venga interrotta quella terapia respiratoria artificiale che da quattro anni lo affigge ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.
Quest’uomo dalla sua casa di Alghero, contornata di orti profumati, olivi e piante selvatiche, si rivolge ad un medico che lo ha preso anche lui in cura da alcuni mesi, chiedendogli di porre un termine a quelle “indicibili sofferenze” che sta vivendo evitandogli l’ultimo drammatico dolore.
Giovanni è un uomo semplice, che ha svolto lavori comuni e con passioni comuni.

Lettera aperta su Giovanni Nuvoli

Paolo Ruggiu, paruggiu@tiscali.it

Anche la vicenda drammatica di Giovanni Nuvoli sta mettendo a nudo, nel nostro paese, l’assenza di uno stato di diritto, per un verso, e la mancata assunzione di responsabilità da parte, soprattutto, delle istituzioni politiche e giudiziarie, deputate a dare risposte ai cittadini, per altro verso. Il gioco allo “scarica barile” sulla pelle di una persona che è anche cittadino, si sta rivelando di una violenza inaudita e non più sopportabile, da alcuno.

Le lunghe giornate di tortura di Giovanni Nuvoli

Maria Isabella Puggioni, Comitato Nazionale Radicali Italiani, isabellapuggioni@tiscali.it

Giovanni Nuvoli non è un Piero Welby e neppure un Luca Coscioni è un uomo semplice, una persona come se ne incontrano tante.
Ma è la prima persona “comune” che decide di fare una battaglia terribile e coraggiosa non per sé, ma per gli altri, per tutti noi.
L’ immane battaglia contro la viltà, l’ipocrisia, la crudeltà, l’ideologia, che nega il diritto, sancito dalla Costituzione, di rifiutare le cure, che vuole imporre con le macchine una vita ormai finita e troppo pesante da sopportare.
Se Giovanni Nuvoli avesse taciuto sicuramente qualcuno lo avrebbe accontentato,qualcuno, in silenzio avrebbe staccato la spina.
Ma Giovanni Nuvoli ha parlato per tutti e quindi non deve essere ascoltato, fa scandalo,non è in sé, è depresso, non è lucido, qualcuno lo manovra.

venerdì 13 luglio 2007

La tortura di Stato per Giovanni Nuvoli

Conferenza Stampa “Giovanni Nuvoli”Oggi a Roma si è tenuta la conferenza stampa sulla situazione del caso di Giovanni Nuvoli, il malato di Sla di Alghero che da mesi chiede d'interrompere l'accanimento terapeutico contro il suo corpo.
Grazie a Radio Radicale, è possibile ascoltare e rivedere gli interventi della conferenza, riassunti in questa scheda.

martedì 26 giugno 2007

Intervista a Marco Pannella

Moratoria:Dopo la lotta ancora la lotta
Referendum:"Il potere, vissuto come dominio degli altri, non tollera ostacoli"
Oggi Pannella a Perugia per parlare di laicità e libertà


Ali Adamu - La Sera


Gli occhi azzurri, profondi e sereni di un uomo che dalla Prima Repubblica combatte per i diritti e le libertà. L'odore del sigaro mischiato alla carta stampata. Questo è quello che colpisce immediatamente di Marco Pannella e del suo studio di Largo Torre Argentina. Sono con lui in tarda serata, dopo una giornata di duro lavoro. Non appare certo stanco.


Comincerei l'intervista partendo dal il vostro più recente successo, l'impegno dell'Ue a presentare a settembre la moratoria sulla pena di morte all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.


Si è stato un successo pieno dei Radicali Italiani e dell'associazione Nessuno Tocchi Caino nonostante l'ostracismo deliberato e non casuale che i burocrati di Bruxelles hanno opposto fin dal '94. Una tappa raggiunta grazie all'oltranza e alle autonomie sulle quali si fonda la galassia radicale.
Importante è stato il sostegno deciso di moltissimi singoli e soprattutto di numerosi premi Nobel. Un successo, si, ma non una vittoria perché anche quando la moratoria sarà ratificata dall'Onu la pena di morte sarà ancora lungi dall'essere sconfitta. Dopo la lotta, insomma, viene ancora la lotta.


Quali saranno allora le vostre prossime mosse?


Ancora iniziative non violente, tra le quali l'immediata pubblicazione di un "libro bianco" in cui vengano elencati i passi che fin dal 1994 abbiamo intrapreso e gli ostacoli che ci si sono parati dinanzi. Non ultimo la lentezza decisionale e operativa della Farnesina.


Parliamo dei vostri metodi di lotta. Metodi non violenti spesso estremi...


ma non estremisti perché l'estremismo è l'ideologizzazione di una condizione estrema che invece è conquista.


Certo, ma non c'è il rischio che questi metodi, usati di continuo, spostino l'attenzione sulle persone oscurando gli obbiettivi?


Il primo rischio non è sulla persona ma sullo strumento. Si tende a schivare la meta che io indico parlando dello strumento della non violenza e del digiuno da noi utilizzato. Ma una cosa certamente è vera: repetita iuvant. Oggi nel ceto dominante e nel potere c'è un enorme rispetto di fatto dei nostri metodi. Altrimenti come si spiegherebbero le conquiste che regolarmente facciamo?


Passiamo alla sua visita a Perugia in occasione della ricorrenza della strage del XX giugno 1859 da parte della chiesa di Roma. Il tema sarà la laicità ovviamente. Dove, secondo lei, lo stato manca in fatto di educazione alla laicità?


Più che le mancanze posso eventualmente cercare, e ho qualche difficoltà a trovarle, le non mancanze. Anche perché penso che sia molto importante dire che ciascuno ha la sua visione di laicità e di religiosità. Per quanto riguarda la mia, sono 40 anni che insisto su una determinata impostazione che mi sembra trovare , nel tempo , delle conferme. Per me la laicità e la religiosità partono entrambe dalla coscienza e dalla responsabilità individuale. Oggi noi parliamo di una religiosità , diversa da quella pagana, che pone un problema di rapporto tra la coscienza individuale e il "mistero". La scienza stessa dimostra che quanto più si sa tanto più l'orizzonte del mistero e della trascendenza si allontana. Poi abbiamo il problema delle varie religioni rivelate o dei vari libri che non comportano di per se l'istituzionalizzazione dell'interpretazione del libro e della rivelazione. Quando entriamo in questo aspetto, per il laico, il problema è sia nei confronti di Cesare che di Pietro perché il laico, il liberale o il credente non tollera che sia Cesare a invadere la sua coscienza e a pretendere di educarlo invece che di informarlo. Si dice sempre "il laico è per lo stato e il credente è per la religione", non la religiosità. Il che , nel mondo orientale, in particolare in quello buddista, non trova alcun corrispettivo. Quindi oggi il laico, ma anche il liberale è anti-totalitario ovunque. È quello che evoca ed impone per primo l'obbiezione di coscienza.
Poi c'è l'obbiezione di coscienza non violenta che è una obbiezione pratica affidata alle responsabilità dell'individuo. Non bisogna confondere le due cose che sono contigue ma non la stessa. C'è una storicità nell'evoluzione dei laici. Credo che oggi la laicità è un attributo storicamente "naturale" della religiosità. Così come la religiosità, cioè il rispetto della trascendenza e del mistero, è un connotato del laico il quale non consente allo stato nemmeno quello che non consente alla chiesa. Bisogna riconoscere storicamente che nella fase antropologica che viviamo, la legalizzazione è il metodo liberale per eccellenza mentre la liberalizzazione deve trovare delle giustificazioni storiche particolari. Se c'è qualcosa che davvero vive antropologicamente come senso comune lo stato è bene che non se ne occupi.
Se, invece, abbiamo una realtà nella quale si ritiene che sia necessario assecondare e accelerare un processo evolutivo in un senso ben preciso, interviene la legalizzazione.


Durante le vostre battaglie raccogliete sempre un vastissimo consenso.
Questo vale ancor di più per quella attuale?


Si, l'Italia con la Spagna sono i paesi che hanno la più netta maggioranza di persone contrarie alla pena di morte. Si parla del 75%. Ma anche il caso Welby testimonia una riflessione diffusa sulla vita, la morte, il corpo, la malattia e i diritti. Altro esempio è la crescente sensibilità di coloro che comprendono che è giusto superare una certa interpretazione del sesso, dell'amore, della convivenza, a prescindere dall'orientamento sessuale.


I mezzi di comunicazione spesso fanno orecchie da mercante alle vostre battaglie.


Hanno paura di mostrarci quando siamo in una fase avanzata di sciopero della fame perché hanno imparato che la non violenza è l'esposizione della nuda verità attraverso il proprio corpo, che deperisce ma che , in quel momento , è anche dimostrazione di grande forza umana.


Cosa ne pensa del referendum sul dimezzamento degli stipendi dei consiglieri regionali recentemente negato agli umbri?


Il potere è così impotente che ha continuamente necessità di trovare furbizie e pretesti. Non riesce mai a dettare legge o a rispettare la legge dettata. Il potere vissuto come dominio sugli altri non tollera nessuna regola, a cominciare dalla propria. Bisogna affrontare costantemente quello che l'arte ci insegna da sempre: la grande tragedia greca ci spiega che il potere rende pazzi e lo si ritrova nella grande tragedia di Shakespeare fino ad arrivare a Becket. L'esempio del referendum umbro è un simbolo della verità italiana dove la legge vigente non è mai la legge scritta.


Un brutto paradosso?


No . Purtroppo questa è la realtà, non è un paradosso.


 


la Sera, 23 giugno 2007


Grazie ad Adamu Ali per averci concesso la pubblicazione dell'intervista.


lunedì 25 giugno 2007

"Benedetti Laici": AudioVideo

Ecco a voi la possibilità di (ri)vivere, attraverso l'ausilio dell'audio e del video insieme, quanto dibattuto la sera del 23 e il mattino del 24 giugno; il tutto grazie, manco a dirlo, a radioradicale.it.

Grazie a tutti i presenti e non per il grande successo dell'iniziativa.



http://www.flickr.com/slideShow/index.gne?group_id=&user_id=39566852@N00&set_id=72157600483722764&text=





sabato 23 giugno 2007

riascolta(ci)

Il nostro segretario Tommaso Ciacca illustra "BENEDETTI LAICI" al notiziario del mattino di Radio Radicale.
Andrea Maori, intervistato sulla vicenda del Referendum sulle indennità dei Consiglieri Regionali umbri.


Un ringraziamento a Radio Radicale, che stasera effettuerà la diretta di "BENEDETTI LAICI" dalla terrazza del mercato coperto di Perugia.


venerdì 22 giugno 2007

MARCO PANNELLA A "BENEDETTI LAICI"

CON MARCO PANNELLA A PERUGIA PER PARLARE DI LAICITA'


PERUGIA - SABATO 23 Giugno ore 21.00
TERRAZZA DEL MERCATO COPERTO


Benedetti LaiciSabato sera sarà una grande serata. Marco ha confermato la sua presenza, dopo anni, tornerà a Perugia per una delle ricorrenze più importanti per noi laici e libertari Umbri (e non), il 20 giugno.
Fino a pochi giorni fa impegnato nella battaglia nonviolenta per sostenere la Moratoria Onu delle esecuzioni capitali, ci farà onore con la sua partecipazione.


BENEDETTI LAICI, titolo volutamente ironico, sarà un'occasione informale per parlare di laicità, in un ambiente accogliente e vivace, come quello della Terrazza.
Nessun palcoscenico, solo tavolini e un microfono dal quale tutti potranno liberamente partecipare al dibattito che sarà animato anche dalla presenza di don Giovanni Franzoni, Benedettino sospeso a divinis per le sue coraggiose prese di posizione anti-vaticane e referendarie. Lo storico storico Franco Bozzi ed il sociologo Roberto Segatori inquadreranno il tema della laicità, attualizzando la storia e la percezione sociale.


XX giugno 1859, la strage dei perugini che si ribellarono allo stato della chiesa. 20 giugno 2007, un secolo e mezzo di battaglie per i diritti e per la laicità. Se la storia si ripete, occorre compiere delle riflessioni. Il Vaticano dal canto suo parla alla politica e come qualcuno ha detto, ironizzando la situazione, il governo fa i miracoli e la chiesa le leggi.


monumentostradaoggi

Durante la serata sarà proiettata una mostra fotografica a cura di Laura Ghiandoni, su luoghi e monumenti legati alla laicità e alla storia della città di Perugia. Laura è una giovane fotografa, che lavora sulla percezione di situazioni estremamente realistiche riuscendo a trasfigurarle in una dimensione espressionista. Diplomata d'Arte alla Scuola del Libro di Urbino, ha già alle spalle una partecipazione alla Collettiva per il centenario della morte di Arthur Rimbaud, una Personale in collaborazione con la rivista Artico e una raccolta di 31 poesie intitolata "Sono brava ad aspettare”. Da non perdere.


Mortitiara

Dopo il dibattito, potremo rimanere in compagnia grazie all'ospitalità e al bar della Terrazza, accompagnati dalla selezione musicale 360° del DJ Giopa.




Perugia Sabato 23 Giugno 2007 ore 21.00
Terrazza del Mercato Coperto, Perugia



Per promuovere la serata abbiamo approntato manifesti e passaggi radio su Onda Libera (FM 87,8-89,6-89.8-95.2-99.4), distribuito volantini e convocato una conferenza stampa, ma contiamo sul vostro aiuto (e sostegno) per diffondere l'evento ai vostri amici e conoscenti.

L'iniziativa è stata ideata e promossa dal Centro di Iniziativa Radicale di Perugia, dall’associazione arcygay e arcylesbica Omphalos di Perugia e dal Circolo Ernesto Rossi di Terni.


Aderiscono: Arci Perugia, Civiltà Laica, Federazione Giovani Socialisti, Sinistra Liberale e UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti).



Leggi l'articolo di Francesco Pullia, su Notizie Radicali


lunedì 18 giugno 2007

Roma Pride 2007

Sabato 16 giugno 2007, la capitale di Roma ha ospitato e patrocinato (più o meno) il Roma Pride 2007.
Nonostante alcune strade della capitale si siano risvegliate imbrattate dai manifesti abusivi di Forza Nuova e Militia Christi, la manifestazione si è svolta senza incidenti, in un'atmosfera allegra e divertente.
Al grido di Parità - Dignità - Laicità, centinaia di migliaia di cittadini omossessuali e non, hanno dimostrato che omofobi e clericali non sono maggioranza di questo paese.
Un milione secondo gli organizzatori, 300.000 per la Questura, il Pride di Roma è stato un successo, anzi un successone.
Ancora una volta la società mostra di essere più libera ed emancipata della politica, infestata da timidi e prudentissimi Don Abbondio.


Il nostro tesoriere Francesco Pellegrino ha partecipato alla manifestazione. Ecco alcune foto della rappresentanza umbra e degli amici dell'associazione Omphalos di Perugia.







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Benedetti Laici, conferenza stampa

Benedetti Laici
CONVOCAZIONE CONFERENZA STAMPA

Giovedì 21 Giugno ore 11,00 presso Hotel “La Rosetta” in Piazza Italia, Perugia.

BENEDETTI LAICI
XX Giugno, la storia si ripete

Alla conferenza stampa verrà presentato il dibattito pubblico sul tema della laicità che si terrà a Perugia Sabato 23 Giugno 2007, alle ore 21.00, presso la Terrazza del Mercato Coperto.

XX giugno 1859, la strage dei perugini che si ribellarono allo stato della chiesa. 20 giugno 2007, un secolo e mezzo di battaglie per i diritti e per la laicità.
Se la storia si ripete, occorre compiere delle riflessioni.
Il vaticano, dal canto suo, parla alla politica e come qualcuno ha detto, ironizzando la situazione, il governo dovrebbe fare i miracoli e la chiesa le leggi.

Alla serata del 23 giugno 2007 interverranno MARCO PANNELLA, lo storico Franco Bozzi, il sociologo Roberto Segatori e Don Giovanni Franzoni della comunità di San Paolo.

L'iniziativa è promossa dal Centro di Iniziativa Radicale di Perugia, dall’associazione ArciGay Omphalos di Perugia e dal Circolo Ernesto Rossi di Terni.
Aderiscono: Arci Perugia, Civiltà Laica, Federazione Giovani Socialisti, Sinistra Liberale e UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti).

Per ulteriori informazioni
ufficiostampa@radicaliperugia.org

lunedì 11 giugno 2007

Referendum indennità Consiglieri Regionali

Pubblichiamo la sintesi della conferenza stampa che si è tenuta alle ore 11.30 di oggi, Lunedì Giugno 2007, presso la sala della Biblioteca della Provincia di Perugia.
In rappresentanza del C.I.R., era presente Andrea Maori, che sta seguendo i lavori del comitato referendario.

Dalle informazioni a noi pervenute il Consiglio regionale si prepara domani Martedì 12 Giugno a votare la decadenza e nullità del Referendum regionale per il dimezzamento delle Indennità dei Consiglieri regionali umbri; si tratta di un atto evidentemente illegittimo ed il Comitato Referendario Umbro ribadisce la sua contrarietà e la sua ferma volontà di ottenere il regolare svolgimento del Referendum l’11 Novembre prossimo.
Consideriamo assolutamente inaccettabile qualunque Delibera del Consiglio regionale che tenti di dichiarare decaduto il Referendum a causa di un Legge regionale che finge di andare incontro alle richieste referendarie con un autoriduzione dell’1,5% a fronte di una richiesta referendaria di riduzione del 50% delle Indennità stesse.
A tale proposito merita di essere ricordato il ridicolo balletto di cifre: prima il relatore della Legge Paolo Baiardini ha dichiarato che si trattava di una riduzione dell’8% (riportato da tutta la stampa locale), poi il Messaggero ha evidenziato come invece la nuova Legge aveva addirittura aumentato le Indennità dei Consiglieri regionali di 20 euro, infine una Delibera dello stesso Consiglio regionale n°156 del 5 Giugno 2007 “Correzione dell’errore materiale” con la quale invece si diminuiscono davvero le Indennità ma del 1,5%.
Una vera e propria presa in giro non solo del Comitato ma soprattutto dei cittadini e degli stessi Organi d’informazione che hanno diffuso (loro malgrado) notizie non corrispondenti al vero su di un tema coperto dalla normativa della Par Condicio: un Referendum gia indetto (per l’11 Novembre appunto).


A questo scopo il Comitato ha gia dato mandato all’avv. Giuseppe Caforio: di impugnare davanti alle competenti sedi giudiziarie ogni Atto regionale che tentasse di negare ai cittadini umbri il diritto di esprimersi con il legittimo voto referendario e di tutelare gli interessi della corretta informazione, ai sensi della Legge 28/2000 .

Rendiamo inoltre noto come il Presidente della Commissione Bicamerale per gli Affari regionali Leoluca Orlando ha gia preso in esame la questione ed ha interessato il Ministro per gli Affari regionali Linda Lanzillotta, segnalando le gravi irregolarità antidemocratiche in corso in Umbria.
Il Prof. Pancio Pardi in rappresentanza delle Liste Civiche nazionali ha anch’egli espresso la sua solidarietà al Comitato referendario e confermato l’importanza di garantire il libero e democratico svolgimento di quello che è il primo Referendum regionale sui costi della politica ed è appena di questi giorni la notizia che si è costituito anche in Abruzzo, promosso sempre dalle Liste civiche, un Comitato referendario per la riduzione delle Indennità dei Consiglieri regionali abruzzesi.
Nei giorni in cui in tutta Italia si parla della riduzione dei Costi della Politica in Umbria, dove i cittadini hanno finalmente l’opportunità di esprimersi, si tenta di impedirlo, nel colpevole silenzio della Stampa. Davvero ha ragione l’Arcivescovo Giuseppe Chiaretti quando parla di “Regime”.

Da questo punto di vista la cosa più significativa è il tradimento dei Verdi e dei Comunisti Italiani che pure avevano aderito inizialmente al Referendum ed oggi arrivati al voto si sono tirati indietro. Particolarmente significativo è anche l’atteggiamento del Polo delle Libertà che ancora una volta si appiattisce sulle posizioni della Giunta Lorenzetti; è proprio nella logica dei “Regimi” che la sedicente Opposizione sia il puntello più solido del Potere, dei suoi Illeciti e della sua Arroganza.
Al Comitato Referendario Umbro aderiscono oltre alle Liste Civiche dell’Umbria, Italia dei Valori, I Radicali, l’associazione Liberacittadinanza Umbria, il Partito dei Giovani, i Sindacati di Base: Confederazione Cobas, Rdb-Cub, Slai-Cobas e soprattutto 13.800 cittadini/elettori umbri. 


COMITATO REFERENDARIO UMBRO


Il senatore, la TV e l'ambulanza

Mandiamo tante mail di protesta contro Gustavo Selva, senatore nelle file di an - ma per me poteva essere anche del prc, rnp, fi, ds e così via - che si è permesso di utilizzare, attraverso un finto malore, un'ambulanza per raggiungere in tempo gli studi televisivi di La7, partecipando puntuale ad una trasmissione nella quale, evidentemente non pago, ha perfino osato vantarsi del proprio gesto.

selva_g@posta.senato.it

E diamoci sotto, si può pure fare partire una bella catena con i nostri contatti.
In qualsiasi altro paese occidentale e - temo - anche del terzo mondo un sopruso del genere o va spiegato ufficialmente - e non a mezzo stampa come ha fatto con "Il giornale" - o devono essere rassegnate all'istante le proprie dimissioni, una possibilità che troppo spesso viene glissata da noi, ma tanto di moda in quei paesi anglosassoni che tanti - (dis)onorevole Selva compreso - dicono di apprezzare.

A presto,
Antonio.

martedì 5 giugno 2007

Se non l’umanità, almeno il rispetto per Giovanni Nuvoli

Eravamo già tristemente consapevoli che le richieste di Giovanni Nuvoli, per ora ascoltate solo dall’Associazione Luca Coscioni e da un gruppo di medici coraggiosi, avrebbero scatenato la furia ideologica di chi considera il dolore e la malattia patrimonio esclusivo di altri, tralasciando il proprietario principale del fardello più pesante, Giovanni Nuvoli.
L’accusa è sempre la stessa, i Radicali strumentalizzano la disperazione dei malati per i loro oscuri progetti politici, montano il “caso” e poi zac, profittando della loro depressione, della tua incapacità di comunicare normalmente, ti staccano i tubi che ti consentono di vivere.
Poco importa se la macchina alla quale ti hanno collegato somiglia alla pausa di un videoregistratore, qualcuno che non sei tu, decide per te che anche questa è vita meritevole di essere vissuta, persone importanti che la dignità riescono a descriverla in ogni dove, ma che ad ogni parola, la negano a te.

A te, che hai osato sfidare il silenzio ipocrita dell’abbandono in un letto d’ospedale del reparto di rianimazione, chiedendo di poter decidere del tuo futuro, magari tra le mura di casa tua.
Giovanni Nuvoli non è nelle grinfie e tanto meno nelle decisioni di nessuno, e grazie al sintetizzatore che ha recentemente ottenuto, risponde frequentemente agli articoli che lo vorrebbero depresso e confuso strumento di lotta politica altrui.

Giovanni invia con la moglie Maddalena, messaggi di solidarietà a Marco Cappato, arrestato a Mosca mentre reclamava l’intervento della polizia contro un gruppo di violenti estremisti, perché forse prova apprensione per quel ragazzo che per primo rispose al suo appello;

Ovunque siate, siamo con voi. Un abbraccio forte, Giovanni e Maddalena”


Così, come risponde all’editoriale del quotidiano della Cei “Mollate la presa partigiani della morte” di Francesco Ognibene, con un chiaro;

"La malattia è un peso che sopporto e non c'è via d'uscita. La politica non c’entra niente. La mia decisione è quella che conta"

 

poi replica all’articolo di Ilaria Nava pubblicato sull’Avvenire del 31/5/2007 dal titolo, “I nuovi medici di Nuvoli? Nominati dai Radicali

 

Giovanni Nuvoli, l'ex arbitro algherese affetto da Sla, contesta il contenuto di un articolo sulla sua vicenda pubblicato ieri dall'Avvenire e ribadisce la richiesta di distacco dall'apparato di respirazione artificiale che lo tiene in vita. ''Letto l'articolo del 31 maggio - ha fatto sapere attraverso un comunicato dettato col sintetizzatore vocale - in presenza di infermieri professionali dico che e' meglio che Piergiorgio Massidda (coordinatore sardo di Fi e componente della commissione parlamentare d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, che ha proposto di ricorrere alla consulenza di uno psichiatra, ndr) faccia la perizia a lui e governi la sua persona, dal momento che io l'ho gia' fatta''. Nuvoli da', quindi, della ''bugiarda'' a una dottoressa del reparto Rianimazione di Sassari (''io non l'ho mai vista consolarmi'') e reitera la richiesta di essere staccato dalle macchine. ''Io non sono solo ma ho intorno tanta gente che mi vuole bene. L'equipe la conosco e non mi sento abbandonato, ero abbandonato in ospedale. Voglio - conclude Nuvoli - che mi stacchino le macchine''.
dal sito www.lucacoscioni.it

 

Certo, siamo consapevoli che tanta determinazione faccia e debba far riflettere. Per questo motivo la documentazione sanitaria di Giovanni è attualmente al vaglio di una equipe medica multi-disciplinare, composta da un medico di base, tre anestesisti, un esperto di cure palliative, un cardiologo, un neurologo ed uno psichiatra. Una metodologia messa a punto proprio per impedire ad ogni ragionevole dubbio d’inquinare la volontà ultima del malato, che la nostra costituzione descrive al suo articolo 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Certi che l’umanità non si possa reclamare per legge, ci attendiamo almeno il giusto rispetto per Giovanni Nuvoli, forse illudendoci che a ripeterne continuamente le generalità, qualcuno la smetta di confonderlo con il macchinario che lo accompagna.





Carlo Ruggeri
Segretario Organizzativo C.I.R. Perugia

lunedì 4 giugno 2007

Le mistificazioni sulle droghe

Ci sono due fatti di cronaca delle ultime settimane che la stampa, ma soprattutto la televisione di stato e non, stanno cavalcando in nome del proibizionismo più cieco e irragionevole.


Il primo riguarda quel ragazzo che, dopo aver fumato uno “spinello” – un nome, quello sì allucinante, ma quando lo capiranno che solo i “matusa”, per dirla con Elio e Le Storie Tese, lo chiamano così? – secondo quanto riferiscono i resoconti sarebbe morto in classe, apparentemente per un taglio errato contenente del crack.


Nel secondo caso invece si tratterebbe di un atto di assoluta incoscienza, anzi criminale, di un autista di autobus che prima di trasportare decine di bambini ha ben pensato di farsi con un po’ di hashish o marijuana; la gravità del fatto è palese. Qui, come dovrebbe accadere con l’assunzione di altre sostanze che alterino le sensazioni corporee, vedi la voce alcol, la nostra pietà dovrebbe essere nulla, tanto meno se c’erano di mezzo fanciulli, due dei quali morti, e altri ancora feriti nel ribaltamento della vettura. Peccato che si taccia sistematicamente sulle migliaia di morti sulle strade per “alcolicidio” e si monti un caso spropositato su un caso tanto grave quanto quello di altre migliaia annualmente. E se qualcuno dovesse perbenisticamente rispondermi “e ma lì si trattava di droga”, allora gli chiederei con tutta onestà in quali condizioni sia un uomo con due bottiglie di vino nello stomaco e nel sangue se non in quelle di un vero e proprio “drogato”.


Ritornando al primo caso, mi ha illuminato un intervento di Marco Pannella in una scuola romana autogestita risalente al ’93, riproposta qualche sera passata – ringrazio, in quanto insonne, RadioRadicale per la trasmissione notturna con materiale d’archivio. Come si fa a dire, come ho ascoltato nel rotocalco “10 minuti” del tg2, che “i nuovi fatti di cronaca darebbero ragione a i più restrittivi (cioè ai proibizionisti, ndr)”?. Come se oggi, e da ahimé più di un anno, non avessimo una legislazione la più “restrittiva” degli ultimi vent’anni in Italia e tra le più assurde di tutta Europa – la equiparazione di tutte le “sostanze stupefacenti” introdotta con la legge Fini-Giovanardi è da paese fondamentalista, del terzo mondo. Come se avessimo, anche per qualche giorno, permesso l’apertura dei civilissimi coffee shop alla olandese con relative regolamentazioni e controlli del caso, come avviene per qualsiasi altro prodotto alimentare, affinché sia garantita la salute del cittadino/consumatore – che mai avrebbero lasciato che un pezzo di hashish rimanesse contaminato con del crack, come avvenuto con il caso di Miliano. Nulla di tutto ciò, e il fallimento di questa ulteriore prova di forza delle armate della proibizione è sotto gli occhi di tutti: tra le labbra di quei tre milioni di italiani che consumano droghe leggere e continueranno a farlo, nei vicoli delle nostre città in cui prospera l’unica attività che non vede né crisi né stagnazioni, ovvero il mercato nerissimo dello spaccio sostenuto e finanziato dalle grandi organizzazioni criminali così come sui marciapiedi infestati di siringhe insanguinate – attenzione a non abbassare la guardia col fenomeno eroina, dato troppo presto per vinto.


domenica 3 giugno 2007

Riga, il diritto di manifestare

MaoriMarzocchiIn apprensione per i recenti fatti di Mosca, siamo in collegamento con il nostro inviato Andrea Maori che ci ha tranquillizzato sul corretto andamento del Gay Pride che oggi si svolge a Riga, in Lettonia.
La colorata manifestazione si sta svolgendo serenamente all’interno di un parco, dal quale però non è possibile uscire a causa della presenza di gruppi di estrema destra che, ci spiega sempre Andrea, tirano petardi, urlano minacce e slogan offensivi e provocatori.
Alla manifestazione è presente una delegazione del Partito Radicale guidata da Ottavio Marzocchi, funzionario al Parlamento Europeo, gli osservatori di Amnesty International e molte organizzazioni internazionali di difesa e tutela dei diritti umani.

Qualche settimana fa il cardinale Janis Pujats, arcivescovo di Riga, ha chiesto ai fedeli di scendere in piazza in opposizione alla marcia per i diritti dei gay con questa dichiarazione:
Se ci saranno 1.000 maniaci sessuali che si muovono pazzamente, la popolazione di Riga dovrà essere di almeno 40-50.000: questa proporzione darà al governo sufficienti ragioni per lasciare la perversione sessuale al di fuori della legge.Tinky Winky

Al corteo è presente anche un inviato molto speciale, Tinky Winky, uno dei personaggi della celebre serie Teletubbies. Da tempo Tinky Winky é accusato da gruppi di cattolici fondamentalisti per via dei simboli omosessuali che ostenta e cioè il suo colore viola, la borsa rossa che porta con sé e il triangolo che ha sulla testa.
Recentemente Tinky Winky é stato messo sotto inchiesta dal governo polacco, in una vera e propria crociata contro la “promozione dell’omosessualità”.
La Mediatrice polacca per i diritti dei bambini, membro del Partito delle Famiglie Polacche, Ewa Sowinska, ha infatti richiesto agli psicologi del suo ufficio la verifica dell’orientamento sessuale del pupazzo, al fine di decidere se i Teletubbies promuovono l’omosessualità, se questo può avere un effetto deviante sui bambini, e se la televisione polacca debba o no trasmettere i Teletubbies.
Tinky Winky si é rivolto ai Radicali, che hanno deciso di inviarlo a Riga al Gay Pride come ambasciatore della lotta per l’eguaglianza e contro la discriminazione, e partecipa alla marcia di questa domenica.


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Grazie a Radio Radicale è possibile ascoltare l'audio del collegamento di Andrea.


lunedì 28 maggio 2007

Gay Pride Mosca. Marchesani, "non meritano solidarietà"

Pubblichiamo la proccupante dichiarazione del consigliere regionale dell'Umbria Andrea Lignani Marchesani, in merito alle gravi violenze subite dall'onorevole Luxuria, all'arresto dell'europarlamentare Marco Cappato e del funzionario della commissione libertà pubbliche del Parlamento europeo Ottavio Marzocchi e di altri politici e parlamentari europei impegnati a sostegno il diritto di manifestare liberamente.
I due militanti del Partito Radicale Nonviolento, Nikolaj Khramov e Sergej Kostantinov, anch'essi arrestati durante i disordini provocati da gruppi di ultra-nazionalisti, sono stati rinviati a giudizio per il processo che si terrà l'8 giugno, imputati per resistenza alla forza pubblica.





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GAY PRIDE: “A MOSCA UNA  PROVOCAZIONE PER UN PAESE CHE DOPO 70 ANNI DI COMUNISMO RISCOPRE I VALORI TRADIZIONALI” - PER LIGNANI (AN) GLI ONOREVOLI GUADAGNO E CAPPATO “NON MERITANO SOLIDARIETÀ”


(Acs) Perugia 28 maggio 2007 – “Quando ci si pone in maniera provocatoria in un contesto sociale che faticosamente si sta reinserendo in un ambito di valori tradizionali forti, dopo 70 anni di prevaricazione comunista, si dovrebbe sapere a cosa si va incontro”. Così il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (An) commenta quanto accaduto ieri a Mosca dove, durante una manifestazione a favore del Gay Pride, sono stati aggrediti e arrestati alcuni manifestanti tra i quali gli onorevoli Vladimir Guadagno (Luxuria) di Rifondazione comunista e Marco Cappato della Rosa nel Pugno.
L’esponente di An aggiunge poi che se le reazioni alla manifestazione hanno prodotto come risultato “qualche piccola spinta o scalfittura o qualche parola un po’ pesante, non c’è da preoccuparsi troppo: la violenza non ha mai giustificazione, ma il comportamento dell’onorevole Guadagno, se è ormai tollerato in una società secolarizzata come quella italiana, può trovare forti controindicazioni in altri contesti. Se fosse coerente – prosegue Lignani - il signor Guadagno dovrebbe tenere simili sit-in in paesi di cultura islamica, di cui i suoi referenti partitici si ritengono amici per vedere cosa accade. E non tenere spettacolini sull’infibulazione come quello proposto di recente a Città di Castello per il quale, tra l’altro, è stato pure retribuito dall’Amministrazione comunale”.Secondo Lignani “l’Umbria non è la Russia e certamente gli atteggiamenti di Cappato e Guadagno sarebbero e sono stati tollerati, ma di certo la nostra terra vive di profonde tradizioni che ne sono lo specchio e al tempo stesso motivo di attrattiva culturale ed economica, oltre che ovviamente religiosa.
Ecco perché questi signori non meritano solidarietà, ma al contrario un monito affinché moderino atteggiamenti invisi, a prescindere dalle appartenenze politiche, alla stragrande maggioranza degli umbri e degli italiani”.
RED/tb
Fonte, [acslista] Comunicato ACS del: 28/5/2007 ore: 13.37.14


Il Centro di Iniziativa Radicale di Perugia, unitamente al Circolo Radicale Ernesto Rossi di Terni e all'associazione Arcigay Omphalos di Perugia hanno inviato a Marco Cappato questo messaggio di solidarietà per l'accaduto.


Caro Marco,
un caro abbraccio e tutta la nostra solidarietà per quanto accaduto oggi a Mosca. C'è stata molta preoccupazione nei confronti tuoi e per militanti dei diritti civili che hanno subitto le aggressioni.


domenica 27 maggio 2007

Arrestato a Mosca Marco Cappato

Arresto di Marco CappatoMarco Cappato, parlamentare europeo radicale, segretario dell'Associazione Coscioni, in delegazione per il Partito radicale a Mosca da venerdì, è stato arrestato insieme agli altri componenti della delegazione del Partito radicale oggi nella capitale russa, nel corso di una manifestazione per consegnare una lettera al Sindaco di Mosca, dopo il divieto per la tenuta del Gay Pride stabilito ieri.

La delegazione del Partito radicale, guidata da Marco Cappato, deputato europeo, e da In'T Veld, deputata europea olandese, Ottavio Marzocchi, funzionario commissione libertà pubbliche del Parlamento europeo, insieme ai radicali russi, è in missione in Russia per sostenere e incontrare anche coloro che in Russia si mobilitano contro la limitazione delle libertà di manifestazione. Gli arresti sono stati eseguiti nei momenti in cui i militanti stavano recandosi a consegnare la lettera al Sindaco di Mosca. Della delegazione fanno parte anche Vladimir Luxuria, deputata di Rc ed Ivan Scalfarotto.
Mentre veniva distribuito il volantino con il testo della lettera un gruppo di naziskin, alla presenza di un Vescovo ortodosso, scortato da due persone, che dava loro la benedizione, ha cominciato a tirare uova ai partecipanti all’iniziativa nonviolenta e poi a picchiare violentemente i radicali. Subito dopo c’è stato l’intervento della polizia che anziché difendere le persone aggredite ha provveduto ad arrestare i radicali.

Marco Cappato è stato arrestato nel momento in cui chiedeva, urlando, che le forze della polizia garantissero l'incolumità dei militanti dei diritti civili, aggrediti a pugni e calci da alcuni provocatori. Ricordiamo che assieme a lui è stato fermato pure Ottavio Marzocchi, dirigente del Partito Radicale Nonviolento e funzionario al Parlamento Europeo con il gruppo Liberale, oltre che alcuni militanti russi dei diritti civili.


E’ stata costituita presso la sede dei radicali a Roma una cellula di crisi in stretto contatto con la Farnesina e l’Ambasciata italiana a Mosca.


Ecco alcuni frammenti del collegamento che Marco Cappatto è riuscito ad effettuare con Radio Radicale, tramite un telefono cellulare tenuto nascosto.


Mi trovo in una cella all’interno della camionetta della polizia. Siamo qui con alcuni militanti dei diritti civili in Russia”. Così Marco Cappato, in diretta ai microfoni di RadioRadicale, collegato di nascosto con un telefono cellulare. “Alla fine l’autorizzazione della manifestazione non era arrivata, ma noi volevamo solo consegnare una lettera al sindaco di Mosca – ha spiegato l’europarlamentare radicale - il cordone della polizia chiudeva i manifestanti senza però proteggerci da alcuni contromanifestanti che gridavano e si lanciavano contro di noi, lanciandoci oggetti, uova, pugni”.

“Ho personalmente visto anche alcuni di questi contromanifestanti che, prima di venire a lanciare dell’acqua, hanno parlato con i poliziotti che ci avrebbero dovuto difendere. Uno di loro ha cominciato a tirare calci ad Ottavio Marzocchi, ed è allora che ho iniziato a urlare in inglese, chiedendo perché la polizia non ci difendesse. Tempo cinque secondi e sono stato trascinato via da agenti in tenuta antisommossa”.

“Mi trovo in una cella all’interno della camionetta della polizia. Siamo qui con alcuni militanti dei diritti civili in Russia”. Così Marco Cappato, in diretta ai microfoni di RadioRadicale, collegato di nascosto con un telefono cellulare. “Alla fine l’autorizzazione della manifestazione non era arrivata, ma noi volevamo solo consegnare una lettera al sindaco di Mosca – ha spiegato l’europarlamentare radicale - il cordone della polizia chiudeva i manifestanti senza però proteggerci da alcuni contromanifestanti che gridavano e si lanciavano contro di noi, lanciandoci oggetti, uova, pugni”.


“Ho personalmente visto anche alcuni di questi contromanifestanti che, prima di venire a lanciare dell’acqua, hanno parlato con i poliziotti che ci avrebbero dovuto difendere. Uno di loro ha cominciato a tirare calci ad Ottavio Marzocchi, ed è allora che ho iniziato a urlare in inglese, chiedendo perché la polizia non ci difendesse. Tempo cinque secondi e sono stato trascinato via da agenti in tenuta antisommossa”.


Poco dopo lo stesso Ottavio Marzocchi, anche lui dirigente del Partito Radicale Nonviolento, funzionario del gruppo Liberale (ALDE) presso il Parlamento Europeo, è stato caricato. “Ora devo chiudere, hanno aperto il furgone”, così si è chiuso il collegamento in diretta ai microfoni di Radio Radicale.


In questo momento (ore 14.30 circa) Marco Cappato è stato rilasciato.
Agli arrestati è stato richiesto di firmare una dichiarazione nella quale si sostiene che i manifestanti avrebbero attraversato la strada in un posto non permesso.
Mentre è in corso il collegamento con Radio Radicale, il gruppo di naziskin lancia uova contro Cappato ed il suo intervistatore, il tutto davanti al posto di polizia.
David Carretta chiude il collegamento perchè i tafferugli si fanno sempre più pericolosi, nell'assoluta indifferenza delle forze dell'ordine.


Questa è la nuova russia democratica di Putin.


La scheda su Radio Radicale, gli articoli sul Corriere della Sera, La Repubblica, l'Unità.


sabato 26 maggio 2007

UmbriaForPride

RomaPrideIl Centro di Iniziativa Radicale Perugia aderisce all'appello per il pride nazionale che si terrà a Roma il 16 giugno 2007, promosso dagli amici dell'Associazione Omphalos Perugia.


La libertà dei cittadini, la laicità dello Stato, la separazione netta e indiscutibile Stato e Chiesa, la centralità del cittadino nei pensieri della politica nazionale, il rispetto di tutte le minoranze sono priorità assolute per questo Paese. Oggi più che mai! Partecipiamo quindi uniti, solidali e determinati a questa grande manifestazione che pretende pari diritti per ogni cittadino ma anche più libertà per tutti e maggiore indipendenza della politica nel campo dei bisogni della cittadinanza.

Il 16 giugno 2007 a Roma in occasione del Pride nazionale, accanto all’Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia, marceremo con il loro stesso orgoglio anche noi.




UmbriaForPride


mercoledì 23 maggio 2007

Vado a Riga

Diritti di LGBT a rischio, tratto dal Rapporto Annuale 2006 di Amnesty International


Il 20 luglio 2006, il direttore esecutivo del Consiglio comunale di Riga, Eriks Skapars, ha ritirato il permesso alla comunità gay e lesbica di tenere la marcia del Gay Pride il 23 luglio. La decisione di Eriks Skapars ha fatto seguito alla dichiarazione televisiva rilasciata dal Primo ministro secondo cui egli non poteva «accettare che una parata di minoranze sessuali abbia luogo nel mezzo della capitale, vicino alla Cattedrale. Ciò è inaccettabile. La Lettonia è uno Stato basato su valori cristiani. Non possiamo dare visibilità a cose che non sono accettabili per la maggioranza della nostra società».
Gli organizzatori della marcia hanno sporto denuncia ufficiale al tribunale amministrativo di Riga, riguardo alla decisione di bandire la marcia. Il 22 luglio il tribunale ha deciso di invalidare la delibera di Eriks Skapars' di ritirare il permesso per la marcia. Il 23 luglio la marcia ha avuto luogo come originariamente programmato.
Gli organizzatori e i media che coprivano l'evento hanno stimato che alla marcia abbiano preso parte circa 300 persone. Nel frattempo più di mille persone si sono radunate per formare una protesta contro la marcia. Alcuni dei manifestanti hanno cercato di bloccare la marcia, mentre altri hanno usato gas lacrimogeni e tirato uova contro i partecipanti.
A luglio l'Unità della Commissione Europea su impiego, affari sociali e pari opportunità ha pubblicato il proprio rapporto annuale sull'eguaglianza e la non discriminazione. Secondo il rapporto, la Lettonia era l'unico Paese nell'Unione Europea a non aver raccolto completamente le richieste della Direttiva sulla parità d'impiego e a non bandire esplicitamente la discriminazione nel lavoro sulla base dell'orientamento sessuale


Come osservatore del Segretariato internazionale di Amnesty International, il prossimo 3 Giugno 2007 mi recherò nella capitale della Lettonia, Riga, per seguire il Gay pride.
Con l'occasione cercherò di corrispondere per conto di Radio Radicale e scattare delle foto della manifestazione. La scheda che ho presentato qui sopra è utile per contestualizzare il motivo per cui Amnesty si è interessato dalla vicenda.


Andrea Maori
Segreteria Centro di Iniziativa Radicale Perugia


domenica 20 maggio 2007

Non faccia il radicale

Parliamo della trasmissione “Le Storie” del 18 maggio 2007, condotta da Corrado Augias, giornalista, autore e conduttore televisivo, ex-deputato al parlamento europeo dal 1994 al 1998.
Ospiti Antonio Marchesi, docente di Diritto Internazionale presso l’Università degli Studi di Teramo, e Sergio D’Elia, segretario alla presidenza della Camera, deputato RnP, segretario nazionale di Nessuno Tocchi Caino.
Argomento iniziale della puntata, il libro di Antonio Marchesi edito da Laterza, La pena di morte, una questione di principio, che si è trasformato in uno strano rimprovero alla storia personale e attuale di Sergio D’Elia, condito da rimproveri, giudizi e sentenza finale.


http://video.google.com/googleplayer.swf?docId=-5478440807665252083&hl=it


L'indice alzato e quel fare accusatorio così popolareggiante mi hanno stupito. Corrado Augias è un giornalista, il suo compito è quello di stimolare una discussione, non di trarne le conclusioni, tanto meno personali.
Una contraddizione in termini l'auspicare maggiore umiltà in altri ergendosi a sentenza, oltretutto anti-costituzionale.
Il cuore della storia è la risposta di Augias a Sergio D'Elia che replicando (con grande controllo) al fuori tema della trasmissione (la pena di morte), lo zittisce con un D'Elia, non faccia il radicale.
- No, io sono Radicale.
- Si, ma non lo faccia qui!
- No, io lo faccio ovunque io sono, anche alla camera faccio il Radicale, sono lì per...
- D'Elia, per favore, si moderi.


E' così, mentre si discute il disegno di legge sul riassetto Rai, questa è la linea editoriale del giornalismo politico nella sua emittente più progressista, conduttore blasonato.
Una puntata da vedere e rivedere sotto tutti gli aspetti, l'elogio a Dalema, l'assenza di contestualità, il clima da circo massimo.
Morale sintetica, la costituzione è un’illuminata favoletta che ci ripetiamo senza crederci, la colpa e la pena si scontano per sempre, non ci sono più le mezze stagioni.

La notizia è stata fornita da Radio Radicale.


sabato 19 maggio 2007

Giovanni Nuvoli

L'editoriale di Avvenire, dal titolo Mollate la presa partigiani della morte, chiede all'Associazione Coscioni di fare un passo indietro, insinuando che le gravi decisioni di Giovanni Nuvoli sarebbero in realtà strumentalizzazioni e prese di posizioni politiche che nulla hanno a che vedere con la sua situazione.
Ovviamente Francesco Ognibene, quando scrive che I medici che di Giovanni sono abituati a leggere ogni battito di ciglia conoscono bene quel paziente difficile ma tenace parla senza sapere, ad esempio, che il primario di quell'ospedale si è sempre rifiutato di utilizzare la tavoletta trasparente che ha permesso a Giovanni, quando era letterarmente recluso nel reparto rianimazione, di comunicare con la moglie Maddalena, costringendolo ogni volta ad aprire e chiudere gli occhi per esprimere assenso o diniego alle sue domande.
Non sa infatti Ognibene, che per un malato di Sla nelle condizioni del Nuvoli, aprire e chiudere le palpebre rappresenta una tortura.
E così, nella più completa ignoranza dei fatti, Ognibene prosegue, Proprio ora che dal sintetizzatore vocale col quale Giovanni ha riacquistato almeno un briciolo di libertà di comunicare arriva l'eco inquietante di una volontà fiaccata dalla malattia è indispensabile sapersi muovere senza l'aria di chi ha già scritto il finale della storia, non sa infatti che quel sintetizzatore gli è stato fornito proprio per diretto interessamento dell'Associazione di Luca Coscioni e che le prime parole da lui espresse con questo strumento sono state le richieste di sospensione delle terapie.
Chinarsi sul letto dove un male inesorabile inchioda quell'uomo da anni, ascoltarne ogni parola - e quanto gli costa farsi intendere lui solo lo sa -, sforzarsi di capire quel che non dice, è una necessità che si impone a chiunque voglia interessarsi al suo caso senza la fretta di tirare le somme. Capire per aiutare davvero, se è aiutare che si vuole. Dovrebbero averlo per regola tutti quelli che si affaccendano attorno a Giovanni Nuvoli
" scrive Ognibene, senza curarsi che in quel reparto, preti e vescovi si sono avvicendati solo quando, appresa la notizia della visita dell'euro-parlamentare Marco Cappato e di un medico anestesista, hanno temuto di essere scippati del predominio ecclesiastico sulla vita e sulla morte.
Come per Luca e Piergiorgio, ci apprestiamo ad ascoltare parole altezzose e accusatorie da parte di chi rappresenta, anche se solo editorialmente, la gerarchia vaticana, la stessa che al passaggio del feretro di Piergiorgio Welby chiuse le sue porte, sorda ai più elementari dettami della solidarietà e della pietà umana.
L’articolo termina parlando di speranza, la stessa che durante il referendum sulla legge 40 fu negata a migliaia di malati.
Ma questo, Ognibene lo sa bene.

Nuovo assedio

Aborto, eutanasia e coppie gay i nuovi nemici alle porte della Chiesa, così, tra altri violenti sproloqui monsignor Giuseppe Betori, segretario generale CEI, arringa i fedeli di Gubbio nell’omelia domenicale del 16 maggio.
Auto-proclamandosi novello S. Ubaldo, Betori è arrivato a paragonare tutte le persone impegnate nelle battaglie per il riconoscimento dei diritti umani e della legalità nel nostro paese, alle truppe di Federico I di Svevia, detto il Barbarossa.
Alle parole intolleranti di Betori si è opposto il sindaco di Gubbio Orfeo Goracci che ha parlato di una campagna di preoccupante chiusura antistorica e di una allarmante visione integralista, ricordando che il Comune di Gubbio ispira la propria azione agli ideali di pace, di solidarietà e di cooperazione fra i popoli, anche nel segno della vicenda umana e civile del Vescovo Ubaldo, Patrono di Gubbio, Santo di riconciliazione. Ciò non mi sembra proprio nello spirito e nel messaggio che Monsignor Betori ha lanciato da Gubbio, dove sono prevalse chiusura, integralismo  e scarsa tolleranza.
A criticare la posizione del primo cittadino è intervenuto il capogruppo dell’Udc Enrico Sebastiani, con un intervento al consiglio regionale dell’umbria, diramato dall’Agenzia di informazione del Consiglio Regionale, nel quale afferma che le parole di Goracci sono di una gravità assoluta perché testimoniano la mancanza di rispetto e di tolleranza. E’ lui che mette in atto, con le sue parole, l’integralismo e l’intolleranza. Con quale spirito il sindaco di Rifondazione si permette di contestare l’omelia di un Vescovo che sta parlando in una chiesa ai suoi fedeli?.


E con quale diritto Betori, con le sue paroli sprezzanti e sorde alla carità, insulta fedeli, cittadini, malati gravissimi e omosessuali dal pulpito di una chiesa?


lunedì 14 maggio 2007

12 maggio 2007, La piazza Laica

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E' stata una bella giornata colorata, insieme a moltissime organizzazioni che pur nella diversità si sono spontaneamente unite per ricordare le battaglie e le vittorie della laicità di questo paese.

Molti esponenti politici e ministri sono intervenuti e calorosamente applauditi, mentre, silenziosamente, il pensiero è diventato il rammarico di tanto silenzio quando sarebbe contato compiere scelte più coraggiose, maggiormente riformatrici.
Boselli, parlava di Rosa nel Pugno.
L'ha detto bene Emma, ribadendo a tutti; quando dovrete rivotare, ve lo dimenticherete di nuovo.

Imperdibile la maglietta "I Love Mastella" di Charlie Gnocchi, co-presentatore, insieme a un Cecchi Paone da Corrida.

Davvero bello esserci per.


Se non siete potuti venire, potete guardarvi le foto qui.



giovedì 10 maggio 2007

Il "Fascio di interessi"

Alcune autorevoli voci del mondo universitario perugino, nelle settimane scorse, hanno lanciato, in merito alla eventuale rielezione del Prof. Bistoni a Rettore dell’Università di Perugia, un messaggio preoccupante evidenziando il forte rischio per l’autonomia universitaria prevista dalla Costituzione e denunciando come "passaggio inquietante" la modifica dello statuto per il terzo mandato.


I 1300 elettori dell’Ateneo possono domani offrire un segnale di discontinuità che argini l’infinito rafforzamento di quello che sempre di più appare "fascio di interessi" coinvolgente politica, edilizia, finanza, sanità, nella nostra città, liberando nuove energie sia per l’Università stessa, sia per la vita democratica di Perugia e della Regione.


Che non manchi il coraggio di cambiare! Da cittadini ci sentiamo di affermarlo!


Tommaso Ciacca
Segretario del Centro di Iniziativa Radicale di Perugia


Coraggio Laico

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=H41n4uQjKhM]

 


Sabato 12 Maggio a Roma in Piazza Navona, alle ore 15.30, si terrà la manifestazione/concerto dal titolo Coraggio Laico, promossa dalla Rosa nel Pugno, Sdi e Partito Radicale.


Sarà un occasione per festeggiare il 33° anniversario del referendum sul divorzio, per sostenere, ancora oggi, un modello di famiglia basato su libere scelte d'amore, senza imposizioni di legge o discriminazioni di genere.


Una grande e gioiosa occasione per incontrarsi e sostenere insieme la fragile laicità del nostro paese, per e non contro qualcosa o qualcuno.


Molte organizzazioni politiche, personalità, quotidiani e artisti hanno aderito a questa iniziativa, potrai trovare maggiori dettagli sul sito della Rosa nel Pugno, a questo indirizzo web.


Sempre a Roma, nella Sala delle conferenze di Piazza Montecitorio 123, alle ore 10.00 si terrà il convegno "Il mito della famiglia naturale, la rivoluzione dell'amore civile", potrete trovare tutti i dettagli del programma sull'apposita scheda nel sito di Radio Radicale.


Per chi sceglierà il treno, il modo più semplice di arrivare in Piazza Navona è prendere la metropolitana in direzione Battistini e scendere alla seconda fermata, Barberini (Piazza di Spagna), proseguendo a piedi per le indicazioni ci vogliono circa 10 minuti.


Molti compagni si stanno organizzando, chi in treno, chi in auto, inviando una e-mail all'indirizzo info@radicaliperugia.org, cercheremo di coordinare le partenze.


Mercoledì 9 maggio 2007, all'Hotel la Rosetta di Perugia, alle ore 10.30, il nostro segretario Tommaso Ciacca, ha indetto una conferenza stampa per promuovere la partecipazione alla manifestazione.


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Tra i tanti cittadini e rappresentanti di associazioni e partiti, sono intervenuti;


Francesco Pullia, Comitato Nazionale di Radicali Italiani
Mario Fioriti, Segretario Provinciale PG dello SDI
Vittorio Piacenti D’Ubaldi, Segretario provinciale TR dello SDI
Marco Bocci, Segretario Provinciale PG della Federazione Giovani Socialisti
Stefano Bucaioni, Circolo Omphalos Arcy Gay-Arci Lesbica di Perugia
Adelaide Coletti del forum donne PRC della provincia di Perugia
Carla Fiacchi, consigliere 2a Circ. Perugia di PRC
Maurizio Magnani, Associazione Civiltà Laica
Andrea Maori, Rosa nel Pugno Umbria
Paolo Brutti, Senatore DS
Sarah Bistocchi, Sinistra Universitaria
Verdi dell’Umbria
Giacomo Leonelli, Consigliere DS al Comune di Perugia


Grazie a Radio Radicale, puoi ascoltare l'audio della conferenza.


Coraggio (laico), vediamoci tutti a Roma!