venerdì 30 dicembre 2011

Terni, il consiglio d'istituto della "Leonardo da Vinci" proibisce agli studenti di scegliere la propria capigliatura. Comunicato dell'Associazione radicale "Ernesto Rossi"

Un pesce d'aprile alla Leonardo da Vinci?

L'abito fa il monaco? A quanto pare sembra proprio di sì, a giudicare almeno dalle incredibili decisioni adottate dal consiglio d'istituto della “Leonardo da Vinci” che proibisce agli studenti della scuola di scegliere la propria capigliatura. Abbiamo, infatti, appreso che un emendamento al regolamento d'istituto vieterebbe ai ragazzi di entrare in aula con capelli colorati, rasati, a cresta oppure con “le treccine rasta”. Non sappiamo se tale orientamento si estenda anche al corpo docente, in particolare a quelle insegnanti che, per libera scelta estetica, si acconciano con tinte piuttosto vivaci. In effetti, gli alunni corrono il rischio di distrarsi, con grave danno al normale espletamento delle funzioni didattiche... Bando alle ironie, riteniamo inconcepibile che in pieno terzo millennio si pretenda di educare i giovani a seguire l'imposizione di ridicoli formalismi senza preoccuparsi, invece, di esortarli a sviluppare responsabilmente la propria individualità e creatività. Considerato che diversi genitori della stessa scuola hanno proposto l'adozione, come nel triste ventennio, di una divisa per tutti, ci chiediamo quando verremo a sapere anche dell'imposizione del burkha per le studentesse... E' come se improvvisamente fossimo tornati indietro di oltre quarant'anni, ai tempi in cui, nel '68, venivano stigmatizzati i “capelloni” e il loro abbigliamento. Ci auguriamo che alla “Leonardo da Vinci” abbiano sbagliato a leggere il calendario confondendo le festività natalizie con il primo d'aprile...

Associazione radicale “Ernesto Rossi” - Terni

Francesco Pullia,  Marcello Ricci,  Domenico Cialfi,  Massimiliano Bardani

 

venerdì 23 dicembre 2011

Il caccia F-35 è uno spreco da abolire, perché non se ne discute seriamente?

Rete Disarmo risponde al Ministro Di Paola

Dopo le rivelazioni di enormi problemi tecnici, è necessario un confronto aperto. I dati reali dimostrano una realtà del progetto ben diversa da quella favoleggiata dai vertici della Difesa.

 “Non stupisce la difesa d’ufficio da parte del Ministro-Ammiraglio Giampaolo Di Paola della partecipazione italiana al programma F-35, non pensavamo però fosse capace di affermare che non è uno spreco soprattutto dopo le recenti notizie provenienti dal Pentagono”. Questo il commento della Rete Italiana per il Disarmo alle recenti dichiarazioni (anche televisive) del Ministro, alla luce del recente rapporto (dal titolo “F-35 Joint Strike Fighter Concurrency Quick Look Review”) elaborato da alti ufficiali del Dipartimento della Difesa USA che rivela impietosamente la mole di guai del programma. Tra le questioni maggiormente problematiche c’è il nuovo casco avveniristico che non funziona come dovrebbe, oppure il meccanismo di aggancio di coda che ha fallito tutti e otto i test di atterraggio. Secondo alcune discrezioni sembra ci siano state 725 ‘richieste di modifica’ in attesa di essere evase, nel solo mese di ottobre 2011. Come è evidente tutte queste modifiche comportano un ulteriore rallentamento dei tempi e di conseguenza un ulteriore levitare dei costi. Questi problemi poi pongono serie domande sulle reali capacità finali di questo aereo di quinta generazione.

giovedì 15 dicembre 2011

“Classi pollaio” in Umbria: dopo la segnalazione di alcuni casi, interrogazione a risposta scritta della senatrice radicale Donatella Poretti

Dichiarazione di Donatella Poretti, senatrice radicale e di Andrea Maori, segreteria di radicaliperugia

A seguito di alcune segnalazioni, è stata depositata un’interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro della Istruzione, Università, Ricerca scientifica e al Ministro dell’Interno e della Protezione Civile. Nell’interrogazione si segnala che in Umbria quest’anno sono state istituite numerose prime classi di 40 studenti, in particolare negli istituti tecnici agrari Augusto Ciuffelli, Patrizi-Baldelli, Valnerina: una situazione aggravata anche dal fatto che in tali istituti tecnici agrari le aule sono state progettate e costruite nella previsione di 30 studenti ognuna e quindi 40 studenti non entrano fisicamente seduti in aule costruite per 30. Non solo: anche i corridoi e le vie di fuga, in caso di terremoto od incendio, sono state progettate e costruite per classi di 30 studenti e non di 40.

mercoledì 14 dicembre 2011

Attenti a quel libro: appunti di un coltivatore di canapa

Appena ho letto questa interessante intervista di Sabrina Busiri Vici, pubblicata dal Corriere dell’Umbria l’11 dicembre 2011, ho pensato che valeva la pena trascriverla per radicaliperugia.org perché il Corriere dell’Umbria, dedicando un notevole spazio alla presentazione del libro, riapre anche in Umbria il dibattito sull’uso della canapa e dei sui derivati. “Non nuoce gravemente alla salute. Appunti di un coltivatore di canapa”,di Daniele Giovagnoni, Ali&No, editrice (2011) a.m.

Un romanzo per dire la propria sulla liberalizzazione delle droghe leggere da un singolare angolo visuale: una casa nel bosco

Le grandi rivoluzioni nascono nei piccoli luoghi, uno scantinato, una stanza d’albergo o un garage. Lo spiega Daniel Vaillant, già ministro degli Interni francese, primo firmatario per la depenalizzazione delle droghe leggere. Per la stessa trincea, Daneiel Giovagnoni, geologo perugino al suo primo romanzo – “Non nuove gravemente alla salute” – sceglie una casetta nel bosco. Qui, tra lecci antichi, comincia il diario di un coltivatore di canapa e la più moderna delle battaglie giocata con le uniche armi a disposizione: la logica, la passione e Internet. Un click del mouse e un fil fumo diventano alleati per una guerra leggera, la liberalizzazione. E volano per raccontare una storia, la sua.

Daniele Giovagnoni, lo spunto per scrivere il suo primo romanzo è arrivato da un tema di attualità “Non nuove gravemente alla salute” o piuttosto dalla voglia di parlare del suo rifugio in mezzo al bosco?”

“Ho sempre voluto raccontare qualcosa sul mio pezzo di terra, ma avevo solo idee da approfondire,abbozzate. Perciò era una linea narrativa che stava lì, ferma. Poi, un giorno, mi capitano in mano dei semi di canapa. E penso di piantarli quindi a un diario sulla piantagione e arriva così anche il secondo filone”.

sabato 10 dicembre 2011

Carceri umbre: sovraffollamento drammatico. Un'inchiesta della Uil penitenziari

Se in termini assoluti l'Umbria si colloca al dodicesimo posto tra le Regioni italiane per sovraffollamento degli istituti penitenziari, il dato non è per niente allegro. Sono ben 555 gli esuberi rispetto alla capienza regolamentare dei quattro istituti della Regione (Perugia, Spoleto, Orvieto e Terni) quindi con un'indice di sovraffollamento del 48,8 per cento. E' questa la fotografia scattata dalla Uil penitenziari che ha fornito i dati di una rilevazione trimestrale aggiornata al 6 dicembre 2011. Tre i suicidi registrati negli istituti umbri (due a Perugia e uno a Spoleto), metnre i tentati suicidi sono stati 25 (13 a Perugia) ben 254 atti di autolesionismo e dodici aggressioni ai danni della polizia penitenziaria e centrotre gli scioperi delal fame. Una situazione drammatica, in termini assoluti e relativi minori rispetto ai vari indici  della incacrenita situazione nazionale, ma che mostra il segno di un profondo disagio.  In una nota, il segretario generale Uil penitenziari Eugenio Sarno, sottolinea che <<abbiamo forti dubbi sulla credibilità di un sistema penale che determina la detenzione di circa il 42% di soggetti privi di una condanna definitiva. Non solo. L'eccessivo ricorso alla custodia cautelare alimenta il fenomeno delle sliding doors (porte girevoli) che sovraccarica il sistema di spese e lavoro. Ciò in ragione dei tantissimi detenuti che fanno ingresso in carcere per essere scarcerati solo dopo poche ore."

martedì 6 dicembre 2011

Umbria, Villaggio Santa Caterina: soldi pubblici per gli investimenti della Diocesi Perugia- Città della Pieve.Assessore Vinti, la struttura Santa Caterina gode o no dei necessari permessi e delle relative autorizzazioni?

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario Nazionale di Radicali Italiani e Liliana Chiaramello, Segretaria Radicali Perugia
Veniamo a conoscenza del progetto, presentato ieri a Perugia, sul nuovo complesso della fondazione Santa Caterina che verrà realizzato nella frazione di Parlesca e per il quale la Regione Umbria ha stanziato 700 mila euro, mentre 800 mila sono stati devoluti da Cassa di Risparmio di Perugia e singoli volontari. Apprendiamo con piacere che tale iniziativa prevede la realizzazione di 14 minialloggi in legno da dare in locazione a ultra sessantacinquenni autosufficienti. Dall’Assessore regionale Stefano Vinti, però, vorremmo sapere se è vero che, come risulta dalle testimonianze pervenuteci e in virtù delle quali abbiamo presentato un esposto un mese fa presso la Procura di Perugia, la struttura di Parlesca, gestita dalla Caritas per conto dell' Arcidiocesi di Perugia- Città della Pieve, già eserciti da anni attività di accoglienza e sostengo per anziani in assenza delle necessarie convenzioni e autorizzazioni regionali nonché in violazione delle norme urbanistiche. Peraltro, l’apparentemente meritorio stanziamento della Regione ci risulta decisione assai singolare se si considera che, notizia di oggi, sono stati presentati e approvati all'unanimità due emendamenti della Giunta Regionale che aumentano l'imposta regionale sulla benzina per un gettito stimato in 8 milioni di euro destinati alla ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto del '97.  Ricostruzioni finora non effettuate per..."mancanza di soldi"! La domanda sorge spontanea: perché per la ricostruzione in suddetti territori sino a oggi non c’erano i soldi, mentre per le strutture privati della Diocesi i soldi pubblici si trovano sempre, andando a potenziare il suo già vasto patrimonio immobiliare?

Esercito e chiesa non pagano la crisi

<<Scordatevelo>> così avrebbe detto ai giornalisti il neo ministro della difesa Giampaolo Di Paola che lo interpellavano sulla possibilità di effettuare tagli alle spese militari nell'ambito della nuova manovra economica varata dal Governo Monti. La determinazione del ministro d'altra parte si giustifica con l'assenza totale, ormai da anni, di dibattito politico sulle spese militari e sul commercio internazionale di armi. Eppure ci sarebbe da risparmiare: per esempio i circa 15 miliardi di euro destinati all'acquisto dei 131 cacciabombardieri di ultima generazione F35 Se  è vero che sono stati buttati via già 2 miliardi di euro già pagati per far fede all'accordo iniziale sulla ricerca e sulla loro progettazione che, costano 130 milioni ciascuno. Questi aerei militari entreranno in produzione nel cantiere di Cameri (Novara) è anche vero che i 15 milairdi di euro l'Italia se li può risparmiare perchè - come spiega Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci! -<< la penale da pagare, al contrario che per gli Eurofighter, al momento sarebbe ancora molto bassa. Anche la Norveglia lo ha fatto.>> E come dimenticare  che la commissione difesa della Camera  ha approvato il 23 novembre scorso, all’unanimità, cinque programmi d’acquisto di armamenti da destinare alle forze di terra. Si va dai blindti con cannone da 120 mm ai ceicoli tattici leggeri “lince”; dai veicoli tattici medi multiruolo , ai sistemi acustici per la localizzazzione delle sorgenti di fuoco. Affari d’oro per le industrie di morte, complice una maggioranza ampia. In un periodo di tagli, la politica militare è sempre in auge.

sabato 3 dicembre 2011

Spionaggio di Stato: i Radicali e la polizia

da (www.excursus.org, anno III, n. 29, dicembre 2011)


In un saggio Stampa Alternativa i fascicoli emanati da prefetture e questure nel periodo 1953-1986: una lettura dettagliata e precisa.

di Domenico Letizia


<<La galassia radicale, sin da prima degli anni della contestazione, si è sempre battuta per quelli che in Italia furono definiti diritti civili, un partito e contemporaneamente anche un movimento sempre presente tra le file della sinistra parlamentare ed extraparlamentare, con l’unica eccezione di sostare culturalmente sulla soglia con un piede in casa liberale, con l’altro in casa socialista e con uno sguardo interessato al mondo libertario.

Spionaggio di Stato: i Radicali e la polizia
















(www.excursus.org, anno III, n. 29, dicembre 2011)


In un saggio Stampa Alternativa i fascicoli emanati da prefetture e questure nel periodo 1953-1986: una lettura dettagliata e precisa

La galassia radicale, sin da prima degli anni della contestazione, si è sempre battuta per quelli che in Italia furono definiti diritti civili, un partito e contemporaneamente anche un movimento sempre presente tra le file della sinistra parlamentare ed extraparlamentare, con l’unica eccezione di sostare culturalmente sulla soglia con un piede in casa liberale, con l’altro in casa socialista e con uno sguardo interessato al mondo libertario. Un simile movimento di rottura con le istituzioni imposte, soprattutto culturali, non poteva che attirare attenzione, e sempre in modo crescente, con il proseguir del tempo, da parte di coloro che erano addetti a preservare l’ordine costituito e garantito. Dal ruolo svolto dal guardiano dell’ordine che osserva e reprime quando ritenuto sbagliatamente giusto nasce il seguente volume. Anche nell’Italia allora definita liberale esisteva una rete di sorveglianza, anche se diversi erano gli esiti di tale attività di polizia.

 

Finito il fascismo, le strutture montate dal Regime, specie a livello periferico, non solo non cessarono di esistere, ma spesso continuarono ad operare. Carte di stato di liberi cittadini conservati negli archivi dello stato e dei servizi segreti che prendono vita e vengono inseriti nel seguente volume.



Andrea Maori storico collaboratore di Radio Radicale, nel volume Attenta Vigilanza. I Radicali nelle carte di Polizia dal 1953 al 1986 (Prefazione di Giuseppe Moscati, Stampa Alternativa, pp. 476, € 18,00) raccoglie i documenti prodotti da quanti appartenerono a strutture che operarono nei servizi di informazione e alle forze dell’ordine, documentazione proveniente da alcune serie del fondo del Ministero dell’Interno conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato, innanzitutto dal Gabinetto del Ministro e poi dalla Direzione Generale della Pubblica Sicurezza, Divisione Affari Generali e Riservati, Archivio Generale, Servizio ordine pubblico, diventato dopo la riforma del 1981 Dipartimento Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, Servizio Ordine Pubblico, Categorie Permanenti.

 

Sono fascicoli provenienti per la maggior parte dalle prefetture e dalle questure del Ministero dell’Interno. E subito si riscontra il difetto più grave delle istituzioni di controllo, in questa documentazione si perde l’elemento della tutela dell’ordine pubblico e prevale la ricerca del dato personale sui singoli attori dell’azione politica, vigilati per il ruolo che possono avere per la sicurezza dello Stato.

 

La ricerca sul Partito Radicale dei leader Marco Pannella ed Emma Bonino, si completa con un’analisi su tre momenti che hanno segnato la sua storia negli anni Sessanta e Settanta: la Lega per l’Istituzione del Divorzio (Lid), il Movimento di Liberazione della Donna (Mld), e il Fronte Unitario Omosessuali Rivoluzionario Italiano (Fuori). Per i protagonisti della storica battaglia radicale, tra le più conosciute in Italia, quella del divorzio, vi sono ben tre fascicoli della Polizia dedicati solo alle individualità di questa battaglia. Un importante fondo archivistico ripescato dalle “stanze del potere” tratta della Loc, la Lega degli Obiettori di Coscienza, federata al Partito Radicale e protagonista di battaglie antimilitariste su tutta la Penisola.

 

Un migliaio gli appunti, le relazioni e i telex degli organi di Polizia rintracciati sull’attività del Partito Radicale dal 1953 al 1986. Interessanti i documenti sulle iniziative e sulle lotte per la liberazione dell’anarchico Pietro Valpreda, arrestato per la Strage di Piazza Fontana, a cui seguì l’omicidio di Stato di Giuseppe Pinelli, una delle pagine più brutte della storia contemporanea italiana.

 

La particolarità del libro sta anche nel soffermarsi, nel sottolineare il passaggio da un partito strettamente borghese ad un partito aperto a «capelloni, drogati, hippy, femministe, carcerati, omosessuali e noti esponenti della sinistra extra-parlamentare “Lotta Continua”»: così riportano e molto dettagliatamente i documenti della polizia. Una rilettura bella e particolareggiata del partito della trasparenza liberale dal carattere nonviolento e libertario. Inoltre, come dichiarato più volte dagli stessi radicali, questo è il primo volume sul Partito Radicale di analisi strettamente storica, che riporta, facendo parlare fonti scritte e documenti, la storia dello sviluppo del partito, sia sotto la guida di Pannunzio e Calogero che sotto quella di Pannella.

 

Una lettura peculiare perché non analizzata e studiata dai membri della struttura stessa, dai vari dirigenti e compagni delle associazioni radicali presenti sul territorio italiano ma dai poliziotti, dai funzionari della questura infiltrati nei congressi, sempre aperti a tutti, del partito: una lettura che, dal punto di vista dello storico definiremmo di controparte, ma dettagliata e precisa.

Ciliegina sulla torta: il volume è pubblicato presso Stampa Alternativa, la mitica casa editrice di Marcello Beraghini, fondatore della Lega Italiana per il Divorzio (Lid) nel 1963 insieme a Pannella, che tanto scalpore fece per la pubblicazione del saggio Contro la famiglia. Manuale di autodifesa per minorenni nel 1975 e dello storico e scandaloso volume Manuale per la coltivazione della marijuana (mezzo milione di copie negli anni Settanta).

 

Domenico Letizia




"Aspettando materiali segreti" - Intervista di Lanfranco Palazzolo ad Andrea Maori, La Voce Repubblicana

Intervista di Lanfranco Palazzolo ad Andrea Maori, La Voce Repubblicana, 29 novembre 2011, pag. 2

<<Andrea Maori, archivista, ha svolto uno studio minuzioso sui rapporti delle prefetture che riguardavano anche i radicali.

Tutti i partiti della Prima Repubblica sono stati controllati minuziosamente dal Ministero dell’Interno. Lo ha detto alla “Voce” Andrea Maori, autore di “Attenta vigilanza. I Radicali nelle carte di Polizia (1953-1986)” (Stampa Alternativa).In questo libro, l’archivista ha svolto un minuzioso studio sui rapporti delle prefetture e delle questure sulle iniziative politiche dei radicali.



Andrea Maori, come è nata l’idea di questo libro sulla storia “spiata” del Partito radicale? “Questo libro nasce da una ricerca minuziosa negli archivi della polizia dal fascismo in poi. Mentre svolgevo questa ricerca mi sono imbattuto in serie archivistiche particolari come quella del Dipartimento della sicurezza e quella relativa al gabinetto del ministero dell’Interno. Per cui, ho trovato molto materiale sul Partito radicale tra il 1953 e il 1986, con relazioni particolarmente minute di questo ministero relative al Partito radicale, ai suoi congressi e alle iniziative locali. Visto che quel materiale aveva una sua continuità, ho assemblato questi documenti in un saggio. La caratteristica di questo materiale è che si parte dalla relazione dei congressi e delle iniziative politiche per arrivare alle conclusioni su quello che potrebbe accadere dal punto di vista dell’ordine pubblico e per evitare che vengano commessi alcuni reati”.

mercoledì 30 novembre 2011

Senatrice Poretti su insegnamento storia dell’arte: impegno del Governo a ripristinarlo alle superiori

Dichiarazione di Donatella Poretti, senatrice radicale, in merito all'insegnamemto della storia dell'arte. L'inziativa prende spunto da un'interrogazione parlamentare presentata nei giorni scorsi sul caso della quasi soppressione della materia in molte scuole, fornendo dati specifici relativi alla situazione umbra.

Nell’occasione dell’approvazione del ddl “Valorizzazione del sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale” con il senatore Perduca abbiamo presentato l’ordine del giorno G100, accolto come raccomandazione dal Governo per ripristinare l’insegnamento della storia dell’arte alle superiori. Rossi Doria, sottosegretario di Stato, per l’istruzione, l’università e la ricerca accettandolo nell’aula del Senato ha infatti concordato con noi sull’importanza della materia.
Abbiamo colto l’occasione di questo dibattito parlamentare per segnalare una problematica di cui è utile farsi carico. Sappiamo che al Ministero dell’istruzione c’è un tavolo tecnico che sta cercando di affrontare e risolvere l’argomento dell’educazione della materia della storia dell’arte nelle scuole superiori, in particolare negli istituti tecnici e professionali come quello per geometri o per il turismo. Ci sono delle scuole superiori che a causa della riforma Gelmini del 2010 non avranno l’insegnamento della storia dell’arte. Accade per gli istituti tecnici, ma accade anche per il ginnasio. L’anno scorso aveva coinvolto il primo anno, quest’anno il secondo, e via via continuerà negli anni successivi.
Nel 2002 l’allora ministro Moratti segnalò l’utilità d’insegnare la storia dell’arte addirittura alle elementari. È rivenuto fuori un dibattito quest’anno anche con l’ex ministro Galan, quando c’è stato lo scempio alla fontana del Moro a due passi da qui, in piazza Navona, per riportare la storia dell’arte nelle elementari. Io so, anche per esperienza personale, che i bambini addirittura ai nidi, all’asilo, alle elementari vengono portati nei musei, e questo approccio è molto importante per avvicinare i bambini al nostro patrimonio artistico e culturale. Solo proseguendolo poi anche alle superiori si potranno immaginare scelte di scuole di specializzazioni e di scelte per dei corsi di lauree in quella direzione.
Sulla materia avevamo gia’ presentato una interrogazione e ora vigileremo sull’ordine del giorno.

Ordine del Giorno n. G100 al DDL n. 1693

G100
PORETTI, PERDUCA

domenica 27 novembre 2011

Spese militari in aumento: altro che tagli!

La commissione Difesa della Camera ha approvato il 23 novembre scorso, all'unanimità, cinque programmi d'acquisto di armamenti da destinare alle forze di terra. Si va dai blindti con cannone da 120 mm aiu ceicoli tattici leggeri "lince"; dai veicoli tattici medi multiruolo , ai sistemi acustici per la localizzazzione delle sorgenti di fuoco. Affari d'oro per le industrie di morte, complice una maggioranza ampia. In un periodo di tagli, la politica militare è sempre in auge.

sabato 26 novembre 2011

Strutture Caritas - Radicali: "Subito Commissione di Inchiesta Vaticana"

da umbrialeft


di Armando Allegretti


PERUGIA - “Insistiamo col dire che a essere vero oggetto di indagine non è il solo sacerdote accusato di presunti abusi sessuali a cui, in questi ultimi giorni, sono seguite ben cinque denunce già depositate in Procura, ma anche e soprattutto i due Vescovi della Curia di Perugia, Mons. Chiaretti prima e Mons. Bassetti ora che, nonostante fossero a conoscenza della drammatica realtà, non hanno agito così come lo stesso Benedetto XVI° prevede, e cioè tramite l'accertamento di fatti secondo quella che è la giurisdizione italiana”. A dichiararlo ad Umbrialeft sono Mario Staderini, Segretario Nazionale Radicali Italiani e Liliana Chiaramello, Segretaria Radicali Perugia.

venerdì 25 novembre 2011

Accessibilità degli archivi del Ministero dell'Interno: interrogazioni parlamentari al Senato e alla Camera e un'intervista a Maori su Attenta vigilanza

Ancora un'intervista su "Attenta vigilanza": questa volta con Lanfranco Palazzolo a Radio Radicale, abbiamo sviscerato gli aspetti legati alla mancanza di disponibilità degli archivi della pubblica sicurezza e dei servizi segreti declassificati e sulle modalità del controllo poliziesco, così come escono dal libro. Cliccando qui, si può ascoltare l'intervista. La questione della disponibilità degli archivi del Ministero dell'Interno da parte degli studiosi, è stata sollevata con un'interrogazione parlamentare - prima firmataria la senatrice Donatella Poretti e dal deputato Maurizio Turco. Il testo dell'interrogazione nella versione depositata al Senato è disponibile cliccando qui.

martedì 22 novembre 2011

Scuola: sbagliato sopprimere l’insegnamento della storia dell’arte negli istituti professionali. Interrogazione parlamentare della senatrice radicale Donatella Poretti. Il caso Umbria

Dichiarazione della senatrice radicale Donatella Poretti e di Andrea Maori, segreteria dell’associazione radicaliperugia.

Con un’interrogazione parlamentare, rivolta al nuovo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica, Francesco Profumo, la senatrice radicale Donatella Poretti (prima firmataria) ha chiesto di sapere di prendere in considerazione la possibilità di ripristinare l’insegnamento di storia dell’arte pressoché soppresso negli istituti professionali e drasticamente ridotto negli istituti tecnici e nei licei classici. Questa soppressione risulta particolarmente grave in quanto  la disciplina presenta un’ elevata valenza formativa, per l’importanza che la  conoscenza  del patrimonio storico artistico riveste nella preparazione culturale della persona, nella sua educazione estetica e per  l’acquisizione  di una consapevole coscienza civile, come dimostrano i recenti interventi su media e stampa che hanno visto partecipi al dibattito numerosi intellettuali e associazioni( FAI, Italia Nostra, ANISA)

Da un calcolo fatto dagli stessi insegnanti in Umbria la situazione si presenta in questo modo:

Aborto farmacologico in Umbria: intervista alla presidente della Regione Catiuscia Marini e alla ginecologa Marina Toschi

Cliccando qui, grazie a Radio Radicale, si può ascoltare la puntata de Il Maratoneta dedicata all'approfondimento sulle linee guida per la RU486 adottate dalla Regione Umbria con le intervista alla Presidente della Regione Catiuscia Marini e alla Dottoressa Marina Toschi, segretario della associazione ginecologi territoriali Agite sulla nomina di Renato Balduzzi nuovo Ministro della salute, aspettative della Senatrice Donatella Poretti; un commento alle nuove linee alla legge 40 proposte dal Sottosegretario Eugenia Roccella, di Filomena Gallo; iniziativa per il superamento delle barriere architettoniche illustrata da Vittorio Ceradini.

lunedì 21 novembre 2011

I Ragazzi della comunità arrivano davanti alla Commissione d'inchiesta della Curia di Perugia

da www.umbrialeft.it

di Armando Allegretti

PERUGIA - Dalle 15,30 di oggi pomeriggio, all'interno del Vescovado in PIazza IV Novembre, i tre giovani ex ospiti di Case Famiglia gestite dalla Caritas, che nelle ultime settimane avevano denunciato un sacerdote per molestie fisiche, sessuali e psicologiche, starebbero dando la loro versione dei fatti alla Commissione d'Inchiesta della Curia di Perugia e Città della Pieve, istituita proprio per far luce sui fatti dopo che la prima denuncia risale al 2008.

Le Iene a Perugia davanti al vescovado per presunti abusi sessuali

da perugiatoday.it


Davanti al Vescovado l'inviato Goria, insieme ai tre presunti molestati, hanno chiesto di interloquire con il Vescovo. Incontro in corso, ma con gli avvocati


Blitz delle Iene, con l'inviato Giulio Goria, lunedì pomeriggio davanti al Vescovado di Perugia. Motivo: ascoltare il parere del Vescovo sui fatti delle violenze sessuali e psicologiche che tre ragazzi, con precedenti penali o stato di disagio, avrebbero subito negli anni passati da un sacerdote in alcune case famiglia del perugino gestite dalla Caritas. Molestie che sono state ribadite in ben 5 denunce dal 2008 ad oggi. Insieme alle Iene erano presenti anche i tre giovani in compagnia del loro legale, avvocato Frattini. La Curia ha accolto i tre denuncianti per un colloquio al quale partecipano anche gli avvocati della Curia.

domenica 20 novembre 2011

Presentata a Perugia la nuova edizione Laterza di "Religione aperta" di Aldo Capitini

[caption id="attachment_1922" align="alignleft" width="150" caption="Il libro presentato recentemente a Perugia"][/caption]

Dal Corriere dell'Umbria, 19 novembre 2011, pag. 18, cronaca di Perugia

Con Aldo Capitini la riapertura della religione

di Giuseppe Moscati


Diciamolo subito: si tratta di un libro straordinario ed ora è stato finalmente ripubblicato da un editore di spessore come Laterza. Religione aperta – del 1955 – è una delle opere più belle e più ‘piene’ di Aldo Capitini, carica com’è di un messaggio etico-politico rivoluzionario e così intensa da un punto di vista educativo e sociale in senso lato. Mercoledì pomeriggio è stato presentato, nella sua nuova veste con prefazione di Goffredo Fofi, introduzione e cura di Mario Martini, presso l’affollato Auditorium di Santa Cecilia a Perugia, grazie all’intesa del Comune e della Provincia di Perugia, del Comitato Regionale permanente per A. Capitini, di “PerugiaAssisi 2019” e di Libertà e Giustizia.

sabato 19 novembre 2011

"Prete accusato di abusi, la Curia: 'Fiducia nei pm'"

[caption id="attachment_1910" align="alignleft" width="150" caption="Palazzo arcivescovile di Perugia, sede della Curia"][/caption]

Resi noti i nomi della Commissione d'inchiesta dalla diocesi. Altre denunce potrebbero essere depositate nei prossimi giorni.

Da il Giornale dell'Umbria, Perugia, 19 novembre 2011.

PERUGIA - Conferma "piena fiducia negli organi inquirenti" la Curia arcivescovile di Perugia dopo aver appreso "dagli organi di stampa in data 17 e 18 novembre 2011 che sarebbero stati depositati presso la competente Procura della Repubblica alcuni espositi da parte di ex ospiti delle Case di accoglienza Caritas circa presunti abusi commessi da un sacerdote". La Curia arcivescovile di Perugia "nel confermare piena fiducia negli organi inquirenti, rende noto che la Commissione di indagine appositamente istituita è composta da monsignor Pierluigi Rosa, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico diocesano, nella qualità di istrutture; avvocato Enrico Solihnas, giudice presso il Tribunale ecclesiastico umbro, nella qualità di notaio: suor Elena Ascoli, religiosa, nella qualità di notaio aggiunto. (...)

Recensione di "Attenta Vigilanza"in Il Giornale dell'Umbria

Andrea Maori racconta la storia dei Radicali attraverso le carte di Polizia

"Attenta vigilanza" ripercorre in maniera certosina la cronaca politica italiana dal 1953 al 1986

Il Giornale dell'Umbria, sabato 19 novembre 2011, pag. 36


di Francesco Pullia

PERUGIA - Ripercorrere la storia dei radicali in Italia, a partire dagli inizi degli anni Cinquanta, comporta trovarsi innanzi a due percorsi paralleli. Da un lato, infatti, si ha a che fare con le fasi di un genocidio politico-culturale perpetrato nei loro confronti, appunto, da quella che un agguerrito liberale come Panfilo Gentile non esitò a chiamare, negli anni Sessanta, "partitocrazia", intendendo con essa l'occupazione (anticostituzionale) da parte dei partiti di ogni ganglio dell'intero sistema. Dall'altro, ci si accorge di come e di quanto, al di là dell'abrasione attuata da conservatorismi e confessionalismi di destra e di sinistra, sia riuscita ad agire nel paese, mostrandosi in certi casi determinante, una forza riformatrice, propositiva, che ha portato all'acquisizione, per tutti e non soltanto per una parte o fazione, di diritti che altrimenti sarebbero rimasti ancora ignorati.  (...)

Breve rassegna sulla vicenda dei presunti abusi sessuali in comunità a Perugia

Intervista di Radio Radicale all'avvocato Alessandro Fratini


Da libero-new.it Perugia, 16 nov. (Adnkronos) - Una denuncia querela e' stata depositata stamane alla procura della Repubblica di Perugia da uno dei ragazzi camerunensi che ha sostenuto in un servizio della trasmissione televisiva Le Iene di aver subito molestie sessuali da un sacerdote perugino. A presentare la denuncia gli avvocati Alessandro e Fratini e Federico Mazzi che in una nota stampa affermano di aver depositato l'atto "al fine di esperire l'azione penale sui fatti e circostanze narrate nel servizio televisivo". Nessun altro particolare e' stato fornito sul contenuto dello stesso. A parlare di presunti abusi sessuali in una comunita' erano stai alcuni ragazzi, due camerunensi e due italiani in piu' puntate della trasmissione televisiva di Italia Uno. La Curia arcivescovile di Perugia ha aperto una commissione il 24 ottobre scorso, ma ha reso noto di non aver raccolto alcun elemento concreto oltre a voci di scarsa consistenza. Fino ad ora nessuna inchiesta era stata avviata invece dalla magistratura.

Da campanianotizie.com


Una denuncia querela e' stata depositata stamane alla procura della Repubblica di Perugia da uno dei ragazzi camerunensi che ha sostenuto in un servizio della trasmissione televisiva Le Iene di aver subito molestie sessuali da un sacerdote perugino.A presentare la denuncia gli avvocati Alessandro e Fratini e Federico Mazzi che in una nota stampa affermano di aver depositato l'atto "al fine di esperire l'azione penale sui fatti e circostanze narrate nel servizio televisivo". Nessun altro particolare e' stato fornito sul contenuto dello stesso. A parlare di presunti abusi sessuali in una comunita' erano stai alcuni ragazzi, due camerunensi e due italiani in piu' puntate della trasmissione televisiva di Italia Uno. La Curia arcivescovile di Perugia ha aperto una commissione il 24 ottobre scorso, ma ha reso noto di non aver raccolto alcun elemento concreto oltre a voci di scarsa consistenza. Fino ad ora nessuna inchiesta era stata avviata invece dalla magistratura.

giovedì 17 novembre 2011

Esclusivo - Violenze e abusi, sette storie escono dalla stessa casa accoglienza

Da umbrialeft.it

di Armando Allegretti

PERUGIA - Violenze, soprusi, vessazioni e minacce, questo è quanto riferito ad Umbrialeft e quanto è stato depositato presso i legali che al momento si occupano del caso. In effetti - riferiscono - è notizia di poco fa che è stata depositata dagli avvocati la prima denuncia di un ragazzo protagonista della storia. La comunità degli orrori, così come definita in seguito al servizio andato in onda su Le Iene, torna a far parlare di se e torna a lasciare sospesi degli interrogativi. Molti interrogativi.

Presunti abusi sessuali di un sacerdote, depositata la prima denuncia in procura. Esposto dei Radicali Italiani sulla regolarità delle comunità

di Francesca Marruco

da http://www.umbria24.it/

Forse dopo averne parlato una volta in televisione, la vergogna e il trauma per quello che dicono di aver subito potrebbe aver lasciato il passo alla sete di giustizia. Forse hanno deciso che è finito il tempo del silenzio e che per mettere fine a quanto dicono di aver subito  non hanno altro modo che rivolgersi alla magistratura. Quale che sia il motivo, un ragazzo camerunense, tramite i suoi legali Alessandro Fratini e Federico Mazzi, ha depositato mercoledì mattina una denuncia contro il prete perugino da cui dice di aver subito degli abusi sessuali.

Presunti abusi in struttura religiosa, spunta una querela

Dal Giornale dell'Umbria, 17 novembre 2011

<<L’esposto presentato in Procura da uno dei ragazzi che hanno parlato davanti alle telecamere delle “Iene show”

PERUGIA - Adesso il caso dei presunti abusi sessuali perpetrati in una struttura della diocesi di Perugia-Città della Pieve è ufficialmente di competenza della procura perugina.
Una denuncia-querela è stata depositata ieri alla Procura di Perugia da uno dei ragazzi apparsi nei servizi delle “Iene show” su presunti abusi in una struttura religiosa della zona. L’atto è stato
formalizzato dallo studio legale degli avvocati Alessandro Fratini e Federico Mazzi. L’iniziativa - hanno spiegato gli stessi legali - è stata presa “al fine di esperire l’azione penale sui fatti e circostanze narrate nel servizio televisivo”. Gli avvocati Fratini e Mazzi non hanno
voluto fornire alcun elemento sull’identità del ragazzo che ha deciso di sporgere querela, mantenendo il riserbo anche in merito ai fatti denunciati.

mercoledì 16 novembre 2011

La lettera dal carcere di Perugia, letta martedì 15 novembre, nel corso della rubrica Radiocarcere, su Radio Radicale

Caro Arena,
siamo 4 detenute che ti scrivono dalla sezione femminile del carcere Capanne di Perugia, un carcere dove non funziona assolutamente nulla e dove vengono calpestati ogni giorno i nostri diritti.
Per prima cosa ci viene negato il diritto alla salute. Pensa infatti che siamo costrette a comprarci i medicinali di tasca nostra, perché il carcere né è sprovvisto. Per non parlare del ginecologo che manca del tutto nella sezione femminile, tanto che per fare una visita ginecologica dobbiamo andare nella sezione maschile dove, tra l’altro, ci sono topi e sporcizia dapertutto.
Poi, il vitto che ci danno non lo mangerebbe neanche un cane, e di fatto ci lasciano chiuse nelle nostre celle per 22 ore al giorno in quanto nel carcere di Perugia non ci sono per noi donne detenute corsi di formazione o possibilità di imparare un lavoro.

lunedì 14 novembre 2011

Una delegazione parlamentare radicale incontra Mario Monti

Emma Bonino: «Auspichiamo un governo pienamente autorevole e politico fino a fine legislatura». È stato sottolineato che per quel che riguarda i Radicali c'è stata «piena sintonia con il presidente incaricato. Non è più tempo di distinguo nè di prese di distanza: la situazione è di una tale gravità che occorre un impegno diretto de...lle forze politiche per evitare il Vietnam parlamentare».  Per l'emergenza economica, i "Radicali da vent'anni hanno cercato di modernizzare il Paese", sul fronte degli ammortizzatori sociali, dell'art.18 dello statuto dei lavoratori e delle liberalizzazioni.»

sabato 12 novembre 2011

Strutture Caritas, i Radicali in Procura. L'esposto: opererebbero senza autorizzazioni e accreditamento Asl

Da Il Giornale dell'Umbria, 12 novembre 2011

di Umberto Maiorca

<<L'organismo pastorale ecclesiastico: "Siamo sconcertati, tutte le case sono idonee al servizio che svolgono>>

PERUGIA - I Radicali non mollano la presa e vanno in Procura per presentare un esposto su presunte "anomalie nella gestione delle attività effettuate dalla Caritas umbra in particolare di quella operante nella diocesi di Perugia-Città della Pieve. Nel loro esposto i Radicali lamentanon che "negli immobili gestiti dalla Caritas" si svolgano attività di "ricezione, ospitalistà per famiglie bisognose, persone anziane, extracomunitari, tossicodipendenti e studienti". L'elenco: Casa accoglienza Gesù Redentore, Casa alla Querce, Casa dello Studente, Casa di cura e ospitalità per anziani in Solfagnano, Casolare di San Fatucchio, Casa San Vincenzo per minori. Attività che vanno "dalla semplice accoglienza alla vera e propria attività di cura della persona in termini sanitari e socio sanitari dei propri ospiti". Secondo i Radicali ci sarebbero accordi tra Caritas e Asl 2 per "veri e propri percorsi e trattamenti terapeutici, assisitenziali e riabilitativi per il recupero di pazienti affetti da disagi di natura psichiatrica e psicologica". Cosa in contrasto con la normativa nazionale e regionale, dicono i Radicali, e anche i regolamenti comunali che prevedono "solo strutture pubbliche e private autorizzate e convenzionate, possano somministrare cure o effettuare assistenza di tipo medioc, sanitario, sociosanitario e sociosanitario assistenziale". E l'accreditamento "è la condizione necessaria per erogarare prestazioni sanitarie a carico del Servizio sanitario regionale mediante un vero e proprio contratto con la Regione e le Asl". Nel sito della Regione non sono elencate strutture della Caritas accreditate, ma per i Radicali "sembrano esercitare anche attività di tipo sanitario e socio-sanitario-assistenziale."

mercoledì 9 novembre 2011

Recensione pubblicata da Il Foglio di oggi su"Attenta vigilanza. I Radicali nelle carte di Polizia (1953-1986)”

di Marco Valerio Lo Prete

Rileggere le vicende di un partito politico contemporaneo attraverso gli appunti e i verbali degli Organi di polizia è di per sé un genere storiografico originale. Se poi il movimento politico in questione è quello Radicale, e la Polizia che prende nota è quella italiana tra gli anni 50 e gli anni 80, all’interesse per gli storici si aggiunge inevitabilmente quel tanto di colore che rende agile la lettura dei documenti d’archivio. Così nel 1967 il Prefetto di Firenze annota che a uno dei primi congressi del Pr partecipano “elementi provos, anarchici e capelloni”; nel 1975 il Prefetto di Napoli si preoccupa per la “vera provocazione” che un Congresso di omosessuali, quelli del Fuori federato al Pr, costituirebbe per “larghissimi strati della popolazione, specie tra i più umili, ancora ossequianti alla morale tradizionale”; nel 1979 a Milano, durante una manifestazione, “tale Taschera Aligi habet invitato presenti at fumare ‘spinello’ eventualmente in loro possesso et subito dopo habet acceso sigaretta, presumibilmente duogata”. A volte invece appunti e telex sono perfino più sintetici e analitici di tanta storiografia: così nel 1953 la Prefettura di Pavia già si interrogava sulle voci di una scissione di un partito “radicale” dal Pli (effettivamente avvenuta nel 1955), e nel 1956 il Prefetto di Torino andava dritto al punto della critica radicale (“On. Villabruna habet esaminato attuale situazione politica interna sostenendo necessità unione tutti partiti laici contro strapotere monopolio et confessionalismo democristiano”), mentre il Sisde alla fine degli anni 70 sottolineava il “disturbo” arrecato dai Radicali “a quelle iniziative di approfondimento in corso tra le grandi componenti cattolica e marxista”.

Ritardo nell'assegnazione dei posti previsti nelle graduatorie delle scuole medie e superiori nel nord Italia e in Umbria: interrrogazione della senatrice radicale Donatella Poretti

[caption id="attachment_1868" align="alignleft" width="150" caption="Dalla rete"][/caption]

Dicharazione della senatrice radicale Donatella Poretti e di Andrea Maori, segreteria di radicaliperugia

I gravi ritardi nell'assegnazione dei posti previsti nelle graduatorie delle scuole medie e superiori nel nord Italia e in Umbria sono l'oggetto di un'nterrrogazione della senatrice radicale Donatella Poretti al Ministro Germini, dopo che insegnanti hanno contattato i radicali per sollevare la questione: Nell'interrogazione, riportata qui sotto, la senatrice Poretti ricorda come in alcune classi, dall'inizio dell'anno scolastico, alcuni insegnamenti sono rimasti scoperti. Per quanto riguarda l'Umbria, si riporta il caso delle scuole medie di Sant'Anatolia di Narco, Cerreto di Spoleto, e di Vallo di Nera e gli istituti tecnici agrari di Cerreto di Spoleto e di Todi e si chiede di sapere se "se non si ritiene opportuno verificare il motivo di tale ritardo e sollecitare le scuole ritardatarie ad utilizzare le nuove graduatorie"

domenica 6 novembre 2011

Interrogazione della deputata radicale Zamparutti sulla tragica morte di Ryszard Lechowicz, operaio polacco morto in un sito di proprietà delle acciaierie Ast-ThyssenKrupp

La parlamentare radicale Elisabetta Zamparutti ha rivolto un'interrogazione al ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, e al ministro degli interni, Roberto Maroni,  sul caso di Ryszard Lechowicz, l'operaio di 37 anni, polacco, seppellito il 26 ottobre a Terni dalla materia argillosa che avrebbe dovuto scaricare nell'area di Villavalle, sito di proprietà delle acciaierie Ast-ThyssenKrupp. L'on. Zamparutti chiede, in particolare, di sapere se e quali iniziative si intendano promuovere per chiarire la dinamica dell'incidente e verificare se siano state rispettate tutte le norme a difesa della salute e della sicurezza sul lavoro a partire dal protocollo sulla sicurezza siglato nell'aprile 2010 alla prefettura di Terni con la Thyssen. La parlamentare radicale vuole anche sapere se siano al vaglio azioni, e nel caso quali, per una maggiore sicurezza di tutti i lavoratori della zona e, infine, se ci sia l'intenzione da parte del governo di costituirsi parte civile al processo.

venerdì 4 novembre 2011

Prete accusato di molestie: Staderini e Chiaramello (Radicali), commissione è una presa in giro per insabbiare, intervenga il Vaticano

IL vescovo Bassetti  è sul banco degli imputati, non dei giudici







Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario nazionale di Radicali Italiani, e Liliana Chiaramello, Segretaria di Radicali Perugia







La Commissione aperta dalla Diocesi di Perugia in merito alle inchieste delle Iene sui presunti abusi sessuali di un sacerdote  è una vera presa in giro che non potrà che insabbiare. Come può il vescovo Bassetti organizzare una Commissione di indagine se è lui stesso ad essere oggetto di indagine? Nel primo video delle Iene, infatti, si sente monsignor Bassetti confessare di essere a conoscenza delle accuse e di non aver fatto praticamente nulla: non solo non sembra aver coinvolto la magistratura, ma non ha neanche voluto chiamare le vittime delle presunte molestie perché aspettava si facessero avanti da sole. Come è possibile che, anche questa volta, la Commissione pretenda che i molestati scrivano allegando la carta di identità nonostante le persone intervistate dalle Iene siano a volto scoperto e comunque note alla Curia? Ad essere sotto accusa, indipendentemente dalle responsabilità del sacerdote cui sono attribuite le molestie, debbono essere proprio il Vescovo Bassetti ed il suo predecessore Giuseppe Chiaretti. Quest’ultimo, poi, nel secondo video è accusato addirittura di aver fatto chiedere scusa alla vittima dal suo aguzzino. Se è vero che le direttive di Benedetto XVI impongono ai vescovi di collaborare con la giustizia, allora sono i vescovi  Bassetti e Chiaretti che devono chiarire le loro condotte. Perchè il Vaticano non ha ancora aperto una sua indagine e cosa ne pensa il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede?

giovedì 3 novembre 2011

Presunti abusi di un religioso, seconda puntata: Vaticano 'ancora' non ha risposto ad accuse de Le Iene. La Presidente dell'Umbria 'ancora' deve dire se e come le strutture Caritas sono o meno legate alla ASL locale

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario Nazionale di Radicali Italiani e Liliana Chiaramello, Segretaria Radicali Perugia

Continua a essere sempre più inquietante il silenzio della Curia perugina, della Caritas umbra e dello stesso Vaticano nonostante il secondo servizio diffuso dalla trasmissione Le Iene,  ieri sera 2 novembre. Nell’inchiesta televisiva si accusa il sacerdote, cui farebbero capo numerose strutture Caritas di recupero per tossicodipendenti, extracomunitari ed ex detenuti, di aver compiuto ripetute molestie sessuali, violenze psicologiche e intimidazioni su persone deboli e bisognose di aiuto. Dopo aver avuto modo di ascoltare grazie alla suddetta trasmissione  le drammatiche testimonianze da parte dei diretti interessati,  non hanno nulla da dire il Vescovo di Perugia, Gualtiero Bassetti, e il suo predecessore Giuseppe Chiaretti, che risulterebbero essere stati informati per tempo delle accuse, come risulta dalla precedente puntata andata in onda il 14 ottobre? Nulla da dire da parte del Vaticano rispetto alle condotte dei due Vescovi che, secondo le indicazioni di Benedetto XVI, dovrebbero vigilare e collaborare con la giurisdizione italiana? Troppe le domande ancora senza risposta e debole la risposta dello stesso sacerdote che intervistato dal giornalista si limita a dire di non ricordare nulla

Eppure, è vero o no che intorno a quelle comunità c’è stato un numero anomalo di suicidi negli ultimi anni? Dalla Presidente della Regione Umbria, invece, vorremmo sapere se le strutture della Caritas siano convenzionate con la ASL per le attività sociosanitarie, terapeutiche, assistenziali e riabilitative che sembrerebbero svolgere, se siano in regola con le autorizzazioni amministrative e se ricevano contributi pubblici. Occorre fare subito chiarezza circa un contesto che rimane seriamente opaco e preoccupante.
http://vimeo.com/31546239

giovedì 27 ottobre 2011

Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti

Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti:
"Il Pontificio consiglio per la giustizia e la pace ritiene che l'attuale crisi sia generata da "ideologie liberiste" sostenendo che il mondo sia stato spinto "in questa direzione estremamente problematica, anche per la pace, innanzitutto da un liberismo economico senza regole e senza controlli [...] una forma di 'apriorismo economico' che pretende di prendere dalla teoria le leggi di funzionamento del mercato e le cosiddette leggi dello sviluppo capitalistico esasperandone alcuni aspetti".
E pensare che a inchiodare il mondo alla croce del debito pubblico e dell'impunita' dei poteri forti e' proprio il contrario del liberismo che, lungi dall'essere 'apriorismo economico' e' un insieme di regole che vogliono affrontare i conflitti di interessi, limitare le posizioni dominanti e sanzionarne eventuali abusi sulla base di normative che pongano l'individuo, o come direbbero Oltretevere, la "persona umana" al centro della regolamentazione transnazionale.
Favorevoli come siamo all'amnistia per la Repubblica - e non solo - invochiamo il perdono per il Pontificio consiglio perche' manifestamente parla di cose che non conosce (nella migliore delle ipotesi), e perche' pratica da sempre il contrario di cio' che predica, allo stesso tempo ci permettiamo di anticipare alla Santa Sede un pacchetto di emendamenti al decreto sviluppo che, in virtu' di una visione liberale e liberista, aiutera' a togliera' molti dei privilegi, vedremo se anche quelli finanziari, che oggi consentono al Vaticano di non pagare mai dazio per la concorrenza sleale che puo' praticare contro piccole e medie imprese italiane nel settore turistico, ma di fare a reti unificate "buoniste" prediche di governo globale, magari fondato sui valori giudaico-cristiani.

mercoledì 26 ottobre 2011

Ecco cos'è l'ergastolo ostativo: 80 anni, malato di tumore, ancora in carcere ed in isolamento

Questa è la vera storia di Salvatore Liga, un ergastolano ostativo, attualmente detenuto a Spoleto, a cui nei mesi scorsi hanno diagnosticato un tumore maligno. Quest’uomo ha 80 anni, sta su una sedia a rotelle  ed è in isolamento in carcere: Signori, questo è l’ergastolo in Italia, questa è certezza della pena! Dedicato a tutti coloro che dicono di voler  giustizia e pretendono vendetta: ecco a voi un vecchio, malato terminale destinato a morire in carcere, perchè l’ergastolo ostativo perdona meno del tumore.  In fondo l’ex Ministro Alfano lo gridava nelle piazze lo scorso anno: “I giovani invecchieranno e i vecchi moriranno in carcere”. Questi sono i nostri politici, questa è la nostra giustizia. Non conosco cosa abbia portato Salvatore Liga a ”guadagnarsi” l’ergastolo, so però che questa giustizia che applichiamo in nome della nostra sicurezza (che paura potrà mai fare un vecchio malato di 80 anni, su una sedia a rotelle???)  non è migliore degli assassini che vuole rieducare.

Ecco la stora vera di Salvatore Liga raccontata con le parole di Carmelo Musumeci. Cliccando qui si possono avere più informazioni collegandosi al blog "Le urla del silenzio."

“Dal Dentro”

Una storia vera

Là dove cresce il dolore è terra benedetta. Un giorno o l’altro, voi tutti riuscirete a capire cosa significa questo. (Oscar Wilde)




In carcere capita spesso che si possa osservare meglio gli altri che se stessi.

martedì 25 ottobre 2011

X Congresso di Radicali Italiani

Il X Congresso di Radicali Italiani si terrà a Chianciano Terme, da sabato 29 ottobre a martedì 1 novembre 2011, i lavori inizieranno alle ore 16.00 presso il Centro Congressi Excelsior in Via Sant'Agnese, 6, 53042 Chianciano Terme (SI). In base allo statuto, cosa decide il Congresso di Radicali Italiani

● stabilisce gli orientamenti e l’indirizzo politico annuale del Movimento;

● approva il bilancio;

● delibera sulla quota minima di iscrizione per l’anno successivo;

● delibera a maggioranza semplice sulle richieste di prosecuzione del rapporto di adesione avanzate da gruppi o associazioni non radicali, previo parere favorevole del Segretario entrante;

● provvede all'approvazione dello Statuto ed all’elezione del Presidente del Movimento, del Segretario, del Tesoriere, di 60 membri del Comitato Nazionale.

Al Congresso partecipano con diritto di voto gli iscritti a Radicali Italiani nell’anno politico 2011 (ci si può iscrivere anche in Congresso). I non iscritti possono comunque partecipare, come "osservatori", ma senza diritto di voto.

Cliccando qui, ulteriori informazioni sul congresso.

domenica 23 ottobre 2011

venerdì 21 ottobre 2011

Chiacchella, Francescangeli, Massari e Moscati, sabato 22 ottobre, ore 17,00 presenteranno a Perugia il libro di Andrea Maori "Attenta vigilanza I Radicali nelle carte di Polizia (1953-1986)"

Presentazione presso la sala santa Chiara, via della Tornetta (sede dell'associazione Porta santa Susanna), nei pressi del parcheggio Pellini. Modera: Elisabetta Chiacchella, radicaliperugia.org. Ne parleranno, insieme all'autore, Eros Francescangeli, Alessandro Massari e Giuseppe Moscati.

Sono un migliaio gli appunti, le relazioni e i telex degli organi di Polizia rintracciati presso l’Archivio centrale dello Stato sull’attività del Partito Radicale dal 1953 al 1986: dalle prime notizie sulla formazione del nuovo partito, nato da una scissione dal Partito Liberale Italiano, nel libro di Maori viene ricostruita la storia radicale in particolare attraverso la vigilanza dei congressi, delle iniziative di disobbedienza civile e dell’intensa attività locale. Una parte del volume viene dedicata anche ad un’analisi delle carte di Polizia sulla Lega Italiana per l’Istituzione del Divorzio, il Movimento di Liberazione della Donna e il Fronte Unitario Omosessuali Rivoluzionario Italiano, movimenti che hanno avuto uno stretto rapporto di collaborazione e di federazione con i Radicali.

Associazione Radicale CertiDiritti sul comportamento discriminatorio della Asl di Terni che rifiuta le cure ormonali a transessuale detenuta


Giudice di sorveglianza ordina alla Asl il mantenimento gratuito della cura, mentre l'Asl fa ricorso. Esposti di Certidiritti alla Procura della Repubblica. Deputati Radicali presentano interrogazione parlamentare urgente a risposta scritta:

Roma, 21 ottobre 2011

Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti

 

Il comportamento della Asl di Terni che ha deciso di non dare assistenza terapeutica ad una transessuale detenuta nel carcere di Tern,  è gravissimo. Ancora più grave sono le ragioni addotte dalla Asl, basate sull'ignoranza e il pregiudizio discriminatorio, per le quali è dovuto intervenire il Giudice di Sorveglianza che con un'ordinanza ha detto alla Asl di garantire la somministrazione gratuita degli ormoni.

Non soddisfatta la Asl ha annunciato un ricorso alla Corte di Cassazione perchè 'nessuna legge impone la somministrazione di ormoni agli uomini'.

La gravissima vicenda verrà segnalata alla Procura della Repubblica di Terni.

I deputati Radicali, prima firmataria Rita Bernardini,  hanno oggi depositato una interrogazione parlamentare urgente sulla vicenda.

PRESUNTI ABUSI DI UN RELIGIOSO: STADERINI E CHIARAMELLO (RADICALI), VATICANO RISPONDA SU ACCUSE DE LE IENE.LA PRESIDENTE DELL’UMBRIA DICA SE LE STRUTTURE SONO LEGATE ALLA ASL

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario Nazionale di Radicali Italiani e Liliana Chiaramello, Segretaria Radicali Perugia

Roma, 21 ottobre 2011.

Ad una settimana dalla gravissima denuncia diffusa dalla trasmissione Le Iene venerdi scorso, è inquietante il silenzio della Curia perugina, della Caritas umbra e dello stesso Vaticano.Nell’inchiesta televisiva, infatti, si accusa il sacerdote cui farebbero capo numerose strutture Caritas di recupero per tossicodipendenti, extracomunitari ed ex detenuti di aver compiuto ripetute molestie sessuali, violenze psicologiche e intimidazioni su persone deboli e bisognose di aiuto.Non hanno nulla da dire il Vescovo di Perugia, Gualtiero Bassetti, e il suo predecessore  Giuseppe Chiaretti, che risulterebbero essere stati informati per tempo delle accuse?Nulla da dire da parte del Vaticano rispetto alle condotte dei due Vescovi che, secondo le indicazioni di Benedetto XVI, dovrebbero vigilare e collaborare con la giurisdizione italiana?Troppe le domande ancora senza risposta. Ad esempio, è vero o no che intorno a quelle comunità c’è stato un numero anomalo di suicidi negli ultimi anni? Dalla Presidente della Regione Umbria, invece, vorremmo sapere se le strutture della Caritas siano convenzionate con la ASL per le attività sociosanitarie, terapeutiche, assistenziali e riabilitative che sembrerebbero svolgere,  se siano in regola con le autorizzazioni amministrative e se ricevano contributi pubblici.Occorre fare subito chiarezza su di un contesto che rimane opaco e preoccupante.

Garante dei detenuti in Umbria/Radicaliperugia: nell'ultima seduta ancora una fumata nera in consiglio regionale, per l'incapacità della maggioranza di gestire la seduta e i veti dell'opposizione



Dichiarazione di Liliana Chiaramello, Michele Guaitini ed Andrea Maori

Sono passati 5 anni da quando il Consiglio Regionale dell’Umbria ha approvato la legge n. 13 del 18/10/2006 che istituisce l’importante figura del “Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale”, meglio noto come garante dei detenuti. La legge prevedeva che il garante fosse nominato dal Consiglio stesso con maggioranza qualificata dei 2/3 entro 90 gg. dall’entrata in vigore.

Dopo 5 anni , in una seduta del Consiglio Regionale in cui è successo di tutto, il Garante non è stato ancora nominato per l’incapacità e l’immobilismo dell’attuale e del precedente Consiglio Regionale, in particolare per l'incapacità della maggioranza a gestire la seduta e i veti dell'opposizione..

Noi radicali abbiamo più volte sollecitato le istituzioni umbre, nazionali ed europee per porre fine a questa mancata nomina che è anche inosservanza della vigente legge.

giovedì 20 ottobre 2011



































abato 22 ottobre · 17.00 - 20.00





Luogo
Perugia

Sala santa Chiara - Via Tornetta (vicino pargheggio Pellini)

Perugia, Italy







Creato da
Andrea Maori, Pubblica Evidenza, Dimitri Buffa, Luca Bove, Maurizio Bolognetti, Elisabetta Campus, Andrea Mariuzzo, Annamaria Pennazzi, Leonardo Chiavoni, Davide Serafino, Anna Ciampaglia, Beatrice Ruti, Aldo Giannuli, Filippo Vesigna, Angelica Bizzarri, Andrea Ungari, Maurizio Buzzegoli, Massimo Concu, Giacomo Giulio, Mariarosa Cecchini, Enrica Ciuffini, Teatro Di Sacco, Michele Brachelente, Marco Gentili, Antonio Ventura, Andrea Furgiuele, Alessandro W. Hats, Michela Cuore dell'Oceano Napoleoni, Vince Antonelli, Claudio Barazzetta, Antonio Vuotto, Beatrice Clerini, Marcella Candido Cianchetti, Francesca Albani, Giorgio Sacchetti, Manuela Bruschi, Roberto Mauri, Claudio Maria Mori, Marco Brusco, Giacomo Chiodini, Federico L. Tortorelli, Giovanna Robustelli, Francesco Pullia, Daniela Tosti, Ignazio Putignano, Alma Chioccolini, Marco Fabio Garozzo, Rosario Scognamiglio, Antonio Russo, Paolo Burini, Giancarlo Sacconi, Michele Guaitini, Antonio Lalli, Andrea Pastorelli, Rodolfo Viviani, Flavia Baldassarri, Elena Baglioni, Eros Francescangeli, Lorenzo Abbondanza, Pier Paolo Segneri, Radicali Lecco, Domenico RiocciMostra tutto (62)





Maggiori informazioni

Presentano il libro: Giuseppe Moscati, segretario dell'Associazione nazionale Amici Aldo Capitini, Eros Francescangeli, storico dei movimenti, Università di Padova, Alessandro Massari, direzione di radicali italiani. Modera: Elisabetta Chiacchella. Sarà presente l'autore. Ulteriori notizie e prenotazioni in:
http://www.stampalternativa.it/libri/978-88-6222-271-6/andrea-maori/attenta-vigilanza.html
Sono un migliaio gli appunti, ...le relazioni e i telex degli organi
di Polizia rintracciati presso l’Archivio centrale dello Stato sull’attività
del Partito Radicale dal 1953 al 1986: dalle prime notizie
sulla formazione del nuovo partito, nato da una scissione
dal Partito Liberale Italiano, nel libro di Maori viene ricostruita
la storia radicale in particolare attraverso la vigilanza dei congressi,
delle iniziative di disobbedienza civile e dell’intensa attività
locale.
Una parte del volume viene dedicata anche ad un’analisi delle
carte di Polizia sulla Lega Italiana per l’Istituzione del Divorzio,
il Movimento di Liberazione della Donna e il Fronte Unitario
Omosessuali Rivoluzionario Italiano, movimenti che hanno
avuto uno stretto rapporto di collaborazione e di federazione
con i Radicali.

Andrea Maori (Perugia, 1960), da anni collabora con l’archivio sonoro di Radio
Radicale e riordina archivi pubblici e privati. Tra le sue pubblicazioni: Gli eretici
della pace. Breve storia dell’antimilitarismo pacifista dal fascismo al 1979,
Montepulciano, 1988; Leonardo Sciascia, elogio dell’eresia. L’impegno fuori
e dentro il Parlamento per i diritti civili, per una giustizia giusta (1979-
1989), Milano, 1995; Oligarchie e popolo. Dallo statutum populi del 1261
alla municipalità repubblicana del 1798: compendio delle magistrature
di Città di Castello, Perugia, 1996. Collabora con Diomede, rivista di cultura e
politica dell’Umbria e con TodoModo, rivista internazionale di studi sciasciani.

mercoledì 19 ottobre 2011

La violenza ci indigna, la nonviolenza ci ingegna

Radicaliperugia.org ospita volentieri questo intervento "Questione di metodo" di Mao Valpiana, Presidente del Movimento Nonviolento. Al termine dell'intervento, un post scriptum sulla tolleranza relativa vicenda della presenza di Marco Pannella alla manifestazione del 15 ottobre scorso. Buona lettura

Dopo aver raccolto più informazioni possibili, mi permetto di fare alcune considerazioni sul triste epilogo della manifestazione del 15 ottobre a Roma: come già a Genova nel 2001, l’esito era facilmente prevedibile.
Gli ingredienti, più o meno, sono gli stessi. Una grande massa di persone desiderose di manifestare le loro giuste rivendicazioni, il centro di una città come scenografia, la polizia mandata in forze a presidiare, e un manipolo di guastafeste capaci di tutto. Per far scattare la trappola, basta poco: il lancio di un sanpietrino, un bancomat fracassato, una vetrina sfasciata, e il gioco è fatto. Non serve, poi, dissertare se il blocco nero da cui è partita la provocazione era quello della polizia o quello con i passamontagna. I caschi sono gli stessi, cambia solo il colore, come sui campi da rugby.
Il problema, perciò, non è la polizia, e non sono nemmeno i cosiddetti black bloc.
Il problema sta negli obiettivi e nell’organizzazione della manifestazione, cioè nel fine e nel mezzo.
Il clima che precede una manifestazione di massa è importante, ed è determinato anche dalle dichiarazioni e dalle “parole d’ordine” degli organizzatori. Se i toni si esasperano, attirano gli esasperati. Capisco bene che l’indignazione sia una categoria allettante per i giornalisti, ma non ne farei un programma politico. Poi c’è da chiedersi perché si propone sempre e solo il tradizionale corteo, con gli slogan urlati, la musica assordante, la testa da conquistare, gli spezzoni da comporre: è inevitabile che emerga lo spirito da tifoseria, con tutte le sue degenerazioni. Infine, il percorso del corteo, che si snoda nel centro città, con i suoi luoghi simbolo, le zone proibite, gli obiettivi sensibili e i facili bersagli.  La miscela è già esplosiva in partenza.

martedì 18 ottobre 2011

Regione Umbria: saltate le nomine dei Garanti regionali dei detenuti e dell'infanzia

A cinque anni dall'approvazione della legge regionale che istituisce la figura del garante dei detenuti, oggi è saltata la sua nomina, insieme a quella del garante dell'infanzia.

grazie a Umbria24.it prendiamo le notizie tratte da un articolo di Daniele Bovi

In apertura di Consiglio il centrosinistra rinvia anche una pratica che il mondo delle carceri umbre, ridotte in uno stato che va ben al di là della tollerabilità, attende da anni. A nome della maggioranza infatti Massimo Buconi ha spiegato che occorre rinviare la nomina del Garante dei detenuti. Il motivo sta nella «necessità di riflettere ulteriormente sulla opportunità di dotarsi di queste pur importantissime figure, anche a fronte del rapido cambiamento della società». Stesse motivazioni stanno alla base del rinvio della nomina del Garante per l’infanzia.Le motivazioni In realtà dietro al rinvio sul Garante dei detenuti la motivazione sarebbe poco filosofica e ben più spiccia: nei prossimi giorni infatti il centrosinistra valuterà se espungere o no dalla legge che disciplina la nomina la necessità della maggioranza qualificata di due terzi che, di fatto, garantisce all’opposizione un diritto di veto. «Serve – dicono in maggioranza – ridare autonomia al centrosinistra». Intanto i detenuti nelle carceri aspettano.

lunedì 17 ottobre 2011

"La piazza e i nerovestiti" di Adriano Sofri

[caption id="attachment_1755" align="alignleft" width="150" caption="alla ricerca della verità. Poliziotti e black block comprano le scarpe nello stesso negozio?"][/caption]

di Adriano Sofri da La Repubblica del 17 ottobre 2011

1. Il governatore Draghi ha detto due cose ottime. Prima, che i giovani arrabbiati hanno ragione. Dopo, che è stato un peccato. Draghi era diventato l´avversario principale della manifestazione, lui e Trichet e la lettera di istruzioni. Che ha precetti insopportabili, e un orizzonte assai discutibile. Però fa le veci di un inesistente governo politico e dunque economico europeo.
La Bce sta all´economia italiana come la Procura di Milano stette alla politica. Piuttosto sbrigativamente, il “movimento” ha fatto di un´estrema ipotesi – l´uscita dall´euro e la disdetta del debito – addirittura uno slogan. Rivendicando di fatto la restituzione della politica confiscata dalla finanza agli Stati e ai governi nazionali: prospettiva tristissima. Magari la “confisca” delle scelte nazionali avvenisse ad opera di un governo federale europeo. Il quale, nonostante i passi indietro e le frustrazioni per la supplenza della Bce, deve restare l´obiettivo di un´alternativa alla crisi e allo scioglilingua della crescita. È un peccato – come direbbe Draghi – che nelle sinistre ereditarie e in nuovi lanciatori di sassi torni ogni volta il riflesso condizionato delle sovranità statali: che si tratti del diritto internazionale o della invadenza finanziaria.

domenica 16 ottobre 2011

Nodo di Perugia: i soldi non ci sono. Ma era prevedibile

La questione del nodo di Perugia - diviso in due parti, Collestrada-Madonna del Piano e Madonna del Piano-Corciano -  è stata al centro del dibattito sulla mobilità di Perugia per anni. Il movimento Perugia Civica ha riaperto la questione con questo comunicato stampa che fornisce utili informazioni sul progetto.

Secca smentita ai politici locali accodati alla politica del governo

Il sesto rapporto sulla legge obiettivo, un documento redatto dal Servizio studi del Dipartimento ambiente della Camera, in collaborazione con il Cresme e l'Autorità della vigilanza sui lavori pubblici, parla chiaro: i soldi per il Nodo di Perugia non ci sono.

Nel documento, infatti (leggibile in http://www.camera.it/temiap/lo2011opere.pdf ) del costo totale dell'opera, 1 miliardo 92 milioni 950 mila euro, sono previsti solo 121 milioni 850 mila euro nel Dpef 2012-2014 (cioè, non ancora stanziati ma solo, appunto, "previsti"): ora pare che siano spariti anche gli ultimi spiccioli.

Una smentita secca alle “previsioni” sbagliate dei nostri politici, che si erano maldestramente accodati alla strategia asfalto+cemento della destra e del governo. E viceversa, un'opportunità per riconsiderare le posizioni di Perugia civica e di tutti gli ambientalisti che si sono sempre opposti a un’opera che consideriamo inutile, perché non avrebbe risolto il problema del traffico nel territorio perugino, e devastante per il territorio e per lo sviluppo della città.

sabato 15 ottobre 2011

I difficili rapporti tra Radicali e Pd

Roma: "I deputati Radicali sulla fiducia al Governo Berlusconi hanno votato contro. Lo hanno fatto non appena e' finita una riunione che si e' resa necessaria dopo che, alle 9,30 circa del mattino, Dario Franceschini ci ha comunicato, come se fossimo a sua disposizione, le intenzioni delle opposizioni di tentare di far mancare il numero legale". La dichiarazione di Maurizio Turco poi continua: "Il tempo di convocarci, discutere e decidere di partecipare al voto per gli stessi motivi per i quali avevamo partecipato ai lavori d'Aula di ieri e cioe' il rispetto delle Istituzioni e della funzione parlamentare-Come sempre, da sempre." Turco in una lunga intervista a Radio Radicale, fa il punto sui difficili rapporti tra Pd e Radicali, anche alla luce delle pressioni da parte di un certo mondo politico cattolico favorevole alla totale emarginazione dei Radicali, in Parlamento, e fuori.

venerdì 14 ottobre 2011

Caso Meredith Kercher: interrogazione dell'On. Maurizio Turco, parlamentare Radicale, sugli encomi assegnati alla squadra mobile di Perugia e alla polizia scientifica

Il 4 ottobre 2011 la corte d'assise d'Appello di Perugia ha assolto con formula piena Raffaele Sollecito e Amanda Knox dai reati a loro ascritti. Inizialmente tutto l'impianto accusatorio si basava su due elementi di carattere genetico: il Dna di Meredith sulla lama di un coltello trovato a casa di Sollecito, il Dna di Sollecito su un gancetto di reggiseno trovato sotto il corpo della vittima (inizialmente) e poi incredibilmente repertato 46 giorni in un posto diverso dal primo avvistamento e completamente modificato dalle varie perquisizioni effettuate dalla squadra mobile.

mercoledì 12 ottobre 2011

Carceri, cresce senza sosta il numero di detenuti in quelle umbre: in quattro anni sono raddoppiati

Negli istituti penitenziari umbri sono detenuti in 1.753 a fronte di una capienza regolamentare di 1.134


Articolo tratto da http://www.umbria24.it/carceri-cresce-sosta-numero-detenuti-quelle-umbre-anni-raddoppiati/62743.html




di Daniele Bovi

Continua a crescere senza sosta il numero dei detenuti nelle quattro carceri dell’Umbria. A confermarlo, martedì mattina di fronte alla Terza commissione del Comune di Perugia, il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Ilse Runsteni. Nel corso dell’audizione il provveditore ha spiegato che ad oggi i detenuti nei penitenziari umbri ammontano a 1.753, quasi cento in più rispetto al 31 dicembre scorso. Tutto ciò di fronte ad una capienza regolamentare di 1.134 posti e ad un limite di tollerabilità di 1.589. Al sovraffollamento ormai cronico vanno aggiunti la scarsità di personale e di mezzi economici. Un mix che porta ad una situazione oltre la soglia della tollerabilità.

Lettera aperta al mio Giudice, di Carmelo Musumeci ergastolano detenuto nel carcere di Spoleto

“Non  c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono.” (Giovanni Paolo II )



Signor Giudice, non ho studiato solo per avere un pezzo di carta e rimanere chiuso in una cella senza fare nulla per il resto dei miei giorni. Io ho studiato anche per lottare, pensare e sognare, perché non posso arrendermi al mio destino e non lo farò mai.



Signor Giudice, ho un’occasione unica: l’Associazione Antigone, in occasione del 25° anniversario della legge Gozzini, mi ha invitato ha tenere, insieme  a mia figlia Barbara, una relazione dal titolo: “Venticinque anni di legge Gozzini visti dall’interno e dalle famiglie”, presso il Museo Criminologico di Roma, in via del Gonfalone 29, dalle ore 9.00 alle ore 15.00 del 10 ottobre 2011.

martedì 11 ottobre 2011

La vicenda dell’azienda in Parlamento grazie ai Radicali: che fine faranno le 85 lavoratrici?

Grinta, cassa in scadenza e niente ripresa

Dal Giornale dell'Umbria, 9 ottobre 2011, pag. 37
ORVIETO – A novembre scade la cassa integrazione in deroga, quale futuro per le operaie della Grinta? Sono i radicali
ad interessarsi alla drammatica vicenda del tessile orvietano. Lo fanno tramite l’onorevole Elisabetta Zamparutti
che al riguardo ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere un interessamento diretto da parte del
ministro. “Il 22 giugno 2010 è stato firmato il decreto da parte del ministro interrogato, che autorizza l’istituto della cassa integrazione straordinaria per le lavoratrici dell’azienda tessile Grinta srl di Orvieto, da oltre un anno senza salario e prospettive occupazionali – illustra la Zamparutti nel documento- a maggio il giudice ha decretato il fallimento dell’ex azienda tessile Grinta di Bardano e ore si profila, per il 30 novembre, la scadenza della cassa
integrazione in deroga. La situazione riguarda 85 donne per le quali si prospetta ora una possibile fase di mobilità”.
Quanto alle prospettive di ripresa dell’attività, tutto tace. Non ci sono richieste formali. E la curatela fallimentare sta procedendo alla vendite dei macchinari

lunedì 10 ottobre 2011

Interrogazione della deputata radicale Zamparutti sulla situazione di mobilità delle lavoratrici della Grinta di Orvieto

[caption id="attachment_1723" align="alignleft" width="150" caption="Operaie della Grinta"][/caption]

Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Premesso che:

il 22 giugno 2010 è stato firmato il decreto da parte del Ministro interrogato, che autorizza l'istituto della Cassa Integrazione straordinaria per le lavoratrici dell'azienda tessile GRINTA srl di Orvieto, da oltre un anno senza salario e prospettive occupazionali;
lo scorso mese di maggio il giudice ha decretato il fallimento dell’ex azienda tessile Grinta di Bardano e ore si profila per il 30 novembre prossimo la scadenza della cassa integrazione in deroga;
la situazione riguarda 85 donne per le quali si prospetta ora una possibile fase di mobilità al momento per la ripresa dell’attività dello stabilimento Grinta non c’è nessuno segnale incoraggiante nonostante l’interesse manifestato
da grandi nomi del settore;
si chiede di sapere:
se il Ministro sia a conoscenza della preoccupante situazione in cui versale le 85 donne lavoratrici dell'azienda tessile GRINTA; se e quali azioni intenda promuovere per assicurare la possibilità
alle 85 operaie di continuare a lavorare.

sabato 8 ottobre 2011

L'appuntamento, brano musicale dedicato ad Aldo Capitini a 50 anni dalla marcia della pace Perugia-Assisi (1961)

[caption id="attachment_1716" align="alignleft" width="150" caption="Dedicato ad Aldo Capitini"][/caption]

Cliccando qui sotto si può ascoltare  L'appuntamento - Dedicato ad Aldo Capitini a 50 anni dalla marcia della pace Perugia-Assisi (1961) Testo: Elisabetta Chiacchella Musica: Marco Remondini Voce recitante: Elisabetta Chiacchella.

 

 

Qui sotto è riprodotto il testo de L'appuntamento

 

venerdì 7 ottobre 2011

Caso Meredith, Pannella: in migliaia dietro le sbarre come Amanda e Raffaele, "il sistema è troppo lento, i due ragazzi tutto sommato fortunati"

Da una nota di agenzia letta a Radio radicale.

Quattro anni dietro le sbarre da innocenti. Ma Amanda Knox e Raffaele Sollecito, ieri assolti dall'accusa di aver ucciso Meredith Kercher, "tutto sommato sono stati fortunati: la pressione internazionale e il fatto di provenire da due famiglie di un certo tipo hanno accorciato i tempi" di un sistema "lentissimo". Se non ci fossero stati questi due fattori in gioco, i due ex fidanzatini "avrebbero scontato 6-7 anni da innocenti". Almeno secondo il leader dei radicali Marco Pannella, che all'Adnkronos sottolinea come ci siano "migliaia di persone nelle loro condizioni, rinchiusi nei penitenziari per reati mai commessi".

giovedì 6 ottobre 2011

Volantinaggio di fronte all'Inps di Perugia

Si è svolto oggi il volantinaggio a cura di radicaliperugia.org di fronte alla sede dell’Inps di Perugia, Via Canali per informare i cittadini sulla campagna per la restituzione dei contributi silenti, la grande truffa del sistema previdenziale italiano.

Cliccando qui puoi firmare l'appello. Qui invece puoi accedere a maggiori informazioni

lunedì 3 ottobre 2011

Contributi silenti: Radicaliperugia aderisce alla seconda giornata nazionale del 6 ottobre

Dalle 9,30 di giovedì 6 ottobre, saremo di fronte alla sede dell'Inps di Perugia, Via Canali a volantinare per informare sulla campagna per la restituzione dei contributi silenti, la grande truffa del sistema previdenziale italiano.

Lo Stato italiano è un Robin Hood alla rovescia: toglie a chi sta peggio per dare a chi sta meglio. Gran parte dei contributi previdenziali dovuti alla Gestione separata dell’Inps dai parasubordinati, dai precari o da coloro che esercitano professioni non regolate da ordini professionali, vengono versati a fondo perduto: se non si raggiunge il minimo richiesto dalla legge per maturare la pensione (il che accade sempre più spesso, dati i lunghi periodi di disoccupazione o lavoro nero), quei contributi vengono usati per pagare le pensioni di altri, ma non danno diritto ad averne una propria. E anche quando si matura il minimo di contribuzione richiesto, la pensione ottenuta non supera le poche centinaia di euro dell’assegno sociale.

Intanto la Gestione separata dell’Inps ogni anno incassa 8 miliardi di euro di contributi, ma eroga solo 300 milioni di euro di prestazioni!

Per rimediare a questa situazione drammatica, e in attesa di una riforma complessiva e finalmente equa delle pensioni, chiediamo che sia riconosciuto ai lavoratori il diritto alla restituzione dei contributi “silenti”, ovvero dei contributi previdenziali versati che non abbiano dato luogo alla maturazione di un corrispondente trattamento pensionistico.

A questo fine sosteniamo la proposta di legge presentata dai parlamentari radicali “Delega al governo per l’introduzione di una disciplina in materia di restituzione dei contributi previdenziali che non danno luogo alla maturazione di un corrispondente trattamento pensionistico” (Atto Camera n. 1611) e chiediamo che la stessa venga calendarizzata e discussa entro la fine del 2011Appello promosso da Radicali italiani e A.N.CO.T. (Associazione nazionale consulenti tributari)