lunedì 16 dicembre 1996

Comitato Umbria per il Tibet. Appello. (Archivio radicali umbri)

Nel 1949 il Tibet è stato invaso dalle annate della Repubblica Popolare Cinese. Ne è seguita una occupazione di una ferocia senza nome, fatta di massacri, di torture, di imprigionamenti di massa, di sterilizzazioni e aborti forzati, di distruzione del patrimonio culturale, religioso ed ecologico.

I Tibetani hanno opposto una resistenza accanita, pagandola a duro prezzo: fino ad oggi, in seguito alla occupazione Cinese, oltre 1.200.000 Tibetani hanno perso la vita.

Di fronte all'irriducibile rifiuto dei Tibetani di sottomettersi al volere del Governo di Pechino, i Cinesi hanno elaborato e messo all'opera nel corso degli anni '80, una "soluzione finale" di tipo nuovo: la "pulizia etnica" per diluizione.

Si tratta di un gigantesco trasferimento di popolazioni cinesi verso il Tibet. Già oggi si contano sette milioni di cinesi ma l'obiettivo per il 2000 è quaranta milioni allo scopo non solo di ridurre i Tibetani ad una minoranza, ma di annullare la loro la loro lingua, la loro cultura, la loro religione e i loro costumi.

Stante questa situazione le tradizioni tibetane saranno relegate
definitivamente ai libri di storia.