giovedì 23 luglio 2015

MENSE SCOLASTICHE: Troppi dubbi e tempi ristretti. Il Comune proroghi di un anno l’attuale sistema di gestione

MENSE SCOLASTICHE: Troppi dubbi e tempi ristretti. Il Comune proroghi di un anno l’attuale sistema di gestione


Foto tratta da latramontanaperugia.it

La vicenda delle mense scolastiche del comune di Perugia presenta forti dubbi. La Giunta Comunale a parole professa la partecipazione e il coinvolgimento dei genitori ma nella realtà procede per la propria strada incurante di tutte le controproposte formulate.
Viene evocato un parere dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) che in realtà, letto nella sua completezza, non boccia affatto la gestione degli approvvigionamenti delle derrate alimentari da parte dei comitati dei genitori, semmai impone dei correttivi per i quali peraltro già i genitori stessi avevano offerto disponibilità in tempi non sospetti.
Ciò nonostante viene indetta una gara il cui bando è stato pubblicato qualche giorno prima del parere Anac e che non recepisce nessuna delle richieste avanzate nei mesi scorsi dai comitati dei genitori nel corso di difficilissime interlocuzioni con la Giunta. Non solo, già si sono rese necessarie alcune correzioni sostanziali al capitolato che presentava errori figli della fretta e del mancato confronto.

In più si rischia di arrivare all’inizio dell’anno scolastico con l’incarico alla ditta vincitrice non ancora formalizzato. Infatti, il bando stesso prevede che la firma del contratto non possa avvenire prima di 35 giorni dall’ultima comunicazione inviata ai controinteressati (la presentazione delle offerte scade il 13/08 e l’aggiudicazione non potrà che avvenire come minimo qualche giorno dopo) e c’è il concreto rischio di ricorsi al Tar che potrebbero portare a una pericolosa fase di stallo e di blocco del servizio.

Pertanto suggeriamo al Sindaco e alla Giunta un atto di buon senso: sospendere immediatamente il bando di gara appena pubblicato e prorogare l’attuale sistema di gestione delle mense scolastiche per tutto l’anno scolastico 2015-2016, magari rivedendo il meccanismo di rimborso ai comitati in base alle spese effettivamente sostenute anziché in maniera forfettaria per ciascun bambino iscritto al servizio, così da dare piena attuazione delle indicazioni giunte dall’Anac.

Non un modo per rimandare il problema all’infinito, ma un’opportunità per rivedere e studiare approfonditamente l’intero sistema sin da settembre in un clima di reale collaborazione con i Comitati dei genitori per non disperdere l’esperienza di una pratica virtuosa che rappresenta un fiore all’occhiello ed è vista con interesse e come punto di riferimento da molte altre realtà italiane e per evitare di arrivare anche l’anno prossimo all’ultimo tuffo.
Se viceversa l’intenzione della Giunta è unicamente quella di cercare un puro risparmio economico (ancora tutto da dimostrare) lo dica chiaramente e si assuma la responsabilità politica delle proprie scelte senza evocare giustificazioni di carattere giuridico o di altra natura.


Radicaliperugia.org (http://radicalipg.blogspot.com)

Michele Guaitini – segretario
Anna Rita Fiorini Granieri


martedì 14 luglio 2015

Ferragosto 1977: fuga di Herbert Kappler I Radicali fin da subito sostennero che tecnicamente non fu un’evasione ma una fuga concordata tra Germania e Italia

Pubblico qui di seguito uno stralcio di un lungo articolo che verrà pubblicato sul prossimo numero di Quaderni Radicali (il numero 111) ─ uscita prevista per settembre 2015 ─ su una vicenda che fu oggetto di polemiche per moltissimi anni. Quella che viene presentata è una ricostruzione basata sulle pubblicazioni citate nel’articolo e da fascicoli consultati presso l’Archivio centrale dello Stato, in particolare il fondo dell’l’Archivio personale di Aldo Moro e dell’Archivio del Gabinetto del Ministero dell’Interno, facilmente consultabili dagli studiosi. Le interviste concesse da Mauro Mellini a Radio Radicale si possono riascoltare seguendo questi link: 

di  Andrea Maori

La fuga del colonnello delle SS Herbert Kappler dall’ospedale militare Celio a Roma avvenuta la notte tra il 14 e il 15 agosto 1977 è stata ampiamente analizzata da numerose inchieste che si sono susseguite nel tempo a partire dai primi giorni successivi al suo clamoroso ritorno in Germania.
La condanna Kappler venne consegnato nel 1947 dalle autorità militari inglesi a quelle italiane su richiesta e fu messo a disposizione della Procura Militare di Roma che aveva promosso l’azione penale contro di lui. Il 28 luglio 1948 il Tribunale militare territoriale lo dichiarò responsabile di omicidio continuato di 335 persone, parte militari e parte estranee alle forze armate, commesso alla Cave Ardeatine di Roma, il 24 marzo 1944 e colpevole del reato di requisizione arbitraria di 59 kg. d’oro a danno della comunità ebraica di Roma. Per questi crimini venne condannato alla pena dell’ergastolo per il primo reato e a 15 anni di reclusione per il secondo, con l’isolamento diurno per quattro anni.
Kappler godette delle disposizioni di favore previste dalla Convenzione internazionale sul trattamento dei prigionieri di guerra che prevedevano, tra l’altro, la non privazione del suo grado da parte della potenza detentrice; il trattamento non difforme da quello degli altri prigionieri e l’espiazione della pena nello stesso stabilimento e alle stesse condizioni adottate per i militari della potenza detentrice, con diritto al cure mediche, assistenza spirituale etc… .
Per una grave malattia insorta durante la detenzione nel carcere militare di Gaeta, Kappler fu trasferito nell’ospedale militare Celio ed il Ministro della Difesa, Arnaldo Forlani, con decreto 12 marzo 1976 dispose la sospensione dell’esecuzione della pena fino a quando fosse perdurante la condizione di salute che motivavano il provvedimento.  (…)
Il contesto Con questo contributo, voglio inserire la vicenda all’interno dei rapporti italo-tedeschi dal secondo dopoguerra, in particolare nel periodo che va dal 1976 al 1978.  In questo modo si può comprendere meglio come l’operazione, organizzata dall’“Anello”, fosse congeniale al buon andamento dei rapporti tra il governo italiano e quello tedesco federale e che, malgrado la clamorosa e rocambolesca modalità di fuga, il ritorno in Germania del gerarca nazista fosse stato sistemato da tempo dal punto di vista della legittimità.
Insomma, quella notte di Ferragosto del 1977, l’azione dei servizi segreti fu solo l’epilogo di decisioni prese da organismi giudiziari e di un clima politico che si era maturato da tempo.

giovedì 9 luglio 2015

UMBRICELLUM - GIOVEDI’ 9 LUGLIO 12° PRESIDIO DEL COMITATO PER LA DEMOCRAZIA IN UMBRIA




GIOVEDI’ 9 LUGLIO 12° PRESIDIO PER UNA LEGGE ELETTORALE DEMOCRATICA E COSTITUZIONALE
SUBITO MODIFICHE ALL’UMBRICELLUM E POI DI NUOVO ALLE URNE


L’assemblea legislativa che si insedia oggi è il frutto avvelenato di una legge elettorale antidemocratica e incostituzionale.
La lotta del Comitato per la Democrazia in Umbria contro l’Umbricellum non si è fermata con le elezioni del 31 maggio.

Pertanto si terrà oggi, in concomitanza con la prima seduta del nuovo Consiglio, il 12° presidio del Comitato in piazza Italia dalle 15,30.

Chiediamo da subito a tutti i nuovi consiglieri regionali di presentare una proposta di modifica della legge elettorale per eliminare i tre profili di incostituzionalità della norma attuale:
-          Niente premio di maggioranza senza fissazione di una ragionevole soglia minima
-          Niente insensato premio di minoranza
-          Cancellazione della clausola di privilegio per i piccoli partiti a cui viene garantito un seggio con il 2,5% solo se nella coalizione vincente

Nonostante i ricorsi presentati al Tar e al tribunale civile di Perugia, dei quali siamo in attesa del pronunciamento, crediamo ancora una volta che debba essere la politica ad anticipare la magistratura e risolvere i problemi che essa stessa ha causato.

Una volta modificata la legge, o per opera del nuovo Consiglio o per opera della magistratura, crediamo che la strada maestra sia poi quella di sciogliere l’Assemblea Legislativa e tornare alle urne.

In caso di inerzia dell’Assemblea Legislativa, il Comitato valuterà ogni altra possibilità per porre rimedio a questo grave sfregio democratico, a partire dagli strumenti della legge di iniziativa popolare e del referendum abrogativo.


Michele Guaitini – portavoce Comitato per la Democrazia in Umbria

sabato 4 luglio 2015

DETRAZIONI TASI 2015 COMUNE DI PERUGIA - UNA QUESTIONE DI GIUSTIZIA ELEMENTARE



di Mario Albi - radicaliperugia.org


Nei giorni scorsi ho spedito al Sindaco di Perugia e tutti Consiglieri, una lettera con la quale richiamavo la loro attenzione sulla necessità che per il 2015 le detrazioni per la TASI, relative alla abitazione principale, fossero rapportate all’indice ISEE e non semplicemente alla rendita catastale dell’immobile.

Le ragioni che adducevo a sostegno di tale richiesta sono le seguenti:

mercoledì 1 luglio 2015

Pietro Pinna, "Il pacifista disconosciuto"

A seguito della polemica suscitata dalla mancata iscrizione di Pietro Pinna nell'albo d'oro del Comune di Perugia, segnaliamo questo bell'articolo di commento di Jacopo Manna pubblicato sul numero di Micropolis - supplemento de Il Manifesto di sabato 27 giugno.

Pietro Pinna, classe 1927, è una personalità fondamentale nella storia del pacifismo italiano ma è anche un temperamento schivo: chi voglia sapere qualcosa su di lui deve andare a cercare volumi da tempo fuori catalogo o passare in rassegna le annate della rivista “Azione Nonviolenta”; il quadro che ne emerge però vale la pazienza richiesta dall’indagine. Nato in Liguria da gente modesta, dopo la poca scuola che l’Italia di allora metteva a disposizione della sua classe sociale riuscì a conquistare il diploma da ragioniere e un posto in banca (ossia realizzare quella che per tanti nostri connazionali era la massima aspirazione possibile). Avrebbe potuto trascorrere una tranquilla esistenza da travet, e invece già nel 1948 trovò il modo di mettersi nei guai: renitente alla leva, per ragioni di coscienza. Nel nostro paese (e non solo) l’obiettore di coscienza era un soggetto completamente sconosciuto, non previsto da norme e leggi: per le forze armate Pinna diventa un caso imbarazzante di cui si libereranno due anni dopo dichiarandolo inabile alla leva per “nevrosi cardiaca”, una delle diagnosi più bislacche mai stilate da un ufficiale medico. È da questo momento che Perugia entra a far parte della sua esistenza: il giovane anticonformista entra in contatto con Aldo Capitini, isolato teorico del pacifismo e profeta della nonviolenza, il quale lo chiama a collaborare con lui. Operoso e defilato, Pinna è stato determinante per realizzare vari progetti di Capitini fra cui la prima Marcia per la Pace, ha diretto insieme a lui “Azione Nonviolenta” e, alla morte del filosofo, ha guidato per ben trent’anni il Movimento Nonviolento; come se non bastasse, nel 1973 si è fatto pure vari mesi di prigione per avere diffuso, il giorno della Festa delle Forze Armate, un manifesto antimilitarista. Dopo aver trascorso a Perugia la parte più operosa della sua esistenza, da alcuni anni a questa parte vive a Firenze in condizioni precarie.