di Mario Albi - radicaliperugia.org
Nei giorni scorsi ho spedito al Sindaco di
Perugia e tutti Consiglieri, una lettera con la quale richiamavo la loro
attenzione sulla necessità che per il 2015 le detrazioni per la TASI, relative
alla abitazione principale, fossero rapportate all’indice ISEE e non
semplicemente alla rendita catastale dell’immobile.
Le ragioni che adducevo a sostegno di tale
richiesta sono le seguenti:
Le detrazioni per la TASI legate alla rendita
catastale, determinano una distorsione nella definizione dell’imposta dovuta,
in relazione alla effettiva capacità contributiva dei possessori degli
immobili:
1- come è noto le rendite catastali non
sono aggiornate ed assumerle a riferimento per determinare le detrazioni,
potrebbe portare a far pagare di meno persone che, con le rendite aggiornate,
non solo non ne avrebbero diritto, ma che dovrebbero pagare di più;
2 - la ricchezza immobiliare non è l'unica
ricchezza posseduta dalle persone: con il meccanismo individuato nelle regole
comunali vigenti, anche qualora il contribuente avesse un reddito cospicuo e/o
ricchezza mobiliare elevata (depositi, azioni, partecipazioni societarie, ecc.)
ma un immobile con rendita catastale bassa, le agevolazioni TASI gli
spetterebbero lo stesso;
3 - l’art. 5 della Deliberazione del
Consiglio Comunale di Perugia n. 10 del 1.9.2014 (Regolamento dell’Imposta
Unica Comunale - Componenti IMU e TASI), indica che il Consiglio medesimo, con
la deliberazione di approvazione delle aliquote, può prevedere apposite
detrazioni di imposta, per l’unità adibita ad abitazione principale e relative
pertinenze, tenendo conto o del valore degli immobili, o della capacità
contributiva della famiglia anche attraverso l’indice ISEE.
Per tali ragioni ritenevo (e ritengo) che
sarebbe stato più opportuno che le detrazioni previste per quest’anno,
rapportate alla rendita catastale, fossero concesse solo a persone che avessero
un indice ISEE adeguatamente basso, entro una gamma di valori predeterminati
dal Comune, considerato che l’indice ISEE è in grado di misurare con maggiore
accuratezza il reddito e la ricchezza posseduta dai contribuenti.
A sostegno della mia richiesta facevo
notare che all’indice ISEE il Comune faceva e fa riferimento in materia di
esenzioni e/o riduzione della TARI (tributo sui rifiuti).
L’Assessore Bertinelli mi ha fatto
pervenire una nota degli uffici nella quale, tra l'altro, si afferma
"L’adozione dell’ISEE quale parametro alternativo, già esclusa nel 2014
per le criticità che avrebbe potuto generare, è stata considerata ancor più
sconsigliabile per l’anno in corso, tenendo conto delle novità normative
relative al suo metodo di calcolo e dell’impossibilità di verificarne
preventivamente le ricadute."
La risposta non mi sembra per nulla
convincente. Il Comune è in possesso dei dati individuali di tutti i perugini
che hanno pagato la TASI, così come conosce, o può facilmente conoscere, i dati
di quelli che hanno pagato la TARI e quanti di questi che, in relazione all’indice
ISEE , hanno beneficiato di una riduzione totale o parziale della tassa sui
rifiuti.
Non dovrebbe essere quindi impossibile,
incrociando i dati, fare una previsione attendibile circa l’incidenza sul
gettito della TASI che deriverebbe dall’adozione dell’indice ISEE per
parametrarne le detrazioni. Quando alle novità normative circa la
determinazione del nuovo indice ISEE, tutte le osservazioni fatte fino ad oggi
vanno nella direzione di una diminuzione della platea dei beneficiari rispetto
a quello determinato con le vecchie regole.
Il gettito della TASI è stimato per
quest’anno in circa 15 milioni di euro e costituisce una entrata di primaria
importanza per il Comune di Perugia, ma alle esigenze di bilancio non si può
sacrificare la giustizia fiscale.
Con la parametrazione delle detrazioni TASI
all’indice ISEE si riuscirebbe a conciliare esigenze di bilancio e giustizia
fiscale in maniera soddisfacente.
Mario Albi
radicaliperugia.org
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