giovedì 27 ottobre 2011

Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti

Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti:
"Il Pontificio consiglio per la giustizia e la pace ritiene che l'attuale crisi sia generata da "ideologie liberiste" sostenendo che il mondo sia stato spinto "in questa direzione estremamente problematica, anche per la pace, innanzitutto da un liberismo economico senza regole e senza controlli [...] una forma di 'apriorismo economico' che pretende di prendere dalla teoria le leggi di funzionamento del mercato e le cosiddette leggi dello sviluppo capitalistico esasperandone alcuni aspetti".
E pensare che a inchiodare il mondo alla croce del debito pubblico e dell'impunita' dei poteri forti e' proprio il contrario del liberismo che, lungi dall'essere 'apriorismo economico' e' un insieme di regole che vogliono affrontare i conflitti di interessi, limitare le posizioni dominanti e sanzionarne eventuali abusi sulla base di normative che pongano l'individuo, o come direbbero Oltretevere, la "persona umana" al centro della regolamentazione transnazionale.
Favorevoli come siamo all'amnistia per la Repubblica - e non solo - invochiamo il perdono per il Pontificio consiglio perche' manifestamente parla di cose che non conosce (nella migliore delle ipotesi), e perche' pratica da sempre il contrario di cio' che predica, allo stesso tempo ci permettiamo di anticipare alla Santa Sede un pacchetto di emendamenti al decreto sviluppo che, in virtu' di una visione liberale e liberista, aiutera' a togliera' molti dei privilegi, vedremo se anche quelli finanziari, che oggi consentono al Vaticano di non pagare mai dazio per la concorrenza sleale che puo' praticare contro piccole e medie imprese italiane nel settore turistico, ma di fare a reti unificate "buoniste" prediche di governo globale, magari fondato sui valori giudaico-cristiani.

mercoledì 26 ottobre 2011

Ecco cos'è l'ergastolo ostativo: 80 anni, malato di tumore, ancora in carcere ed in isolamento

Questa è la vera storia di Salvatore Liga, un ergastolano ostativo, attualmente detenuto a Spoleto, a cui nei mesi scorsi hanno diagnosticato un tumore maligno. Quest’uomo ha 80 anni, sta su una sedia a rotelle  ed è in isolamento in carcere: Signori, questo è l’ergastolo in Italia, questa è certezza della pena! Dedicato a tutti coloro che dicono di voler  giustizia e pretendono vendetta: ecco a voi un vecchio, malato terminale destinato a morire in carcere, perchè l’ergastolo ostativo perdona meno del tumore.  In fondo l’ex Ministro Alfano lo gridava nelle piazze lo scorso anno: “I giovani invecchieranno e i vecchi moriranno in carcere”. Questi sono i nostri politici, questa è la nostra giustizia. Non conosco cosa abbia portato Salvatore Liga a ”guadagnarsi” l’ergastolo, so però che questa giustizia che applichiamo in nome della nostra sicurezza (che paura potrà mai fare un vecchio malato di 80 anni, su una sedia a rotelle???)  non è migliore degli assassini che vuole rieducare.

Ecco la stora vera di Salvatore Liga raccontata con le parole di Carmelo Musumeci. Cliccando qui si possono avere più informazioni collegandosi al blog "Le urla del silenzio."

“Dal Dentro”

Una storia vera

Là dove cresce il dolore è terra benedetta. Un giorno o l’altro, voi tutti riuscirete a capire cosa significa questo. (Oscar Wilde)




In carcere capita spesso che si possa osservare meglio gli altri che se stessi.

martedì 25 ottobre 2011

X Congresso di Radicali Italiani

Il X Congresso di Radicali Italiani si terrà a Chianciano Terme, da sabato 29 ottobre a martedì 1 novembre 2011, i lavori inizieranno alle ore 16.00 presso il Centro Congressi Excelsior in Via Sant'Agnese, 6, 53042 Chianciano Terme (SI). In base allo statuto, cosa decide il Congresso di Radicali Italiani

● stabilisce gli orientamenti e l’indirizzo politico annuale del Movimento;

● approva il bilancio;

● delibera sulla quota minima di iscrizione per l’anno successivo;

● delibera a maggioranza semplice sulle richieste di prosecuzione del rapporto di adesione avanzate da gruppi o associazioni non radicali, previo parere favorevole del Segretario entrante;

● provvede all'approvazione dello Statuto ed all’elezione del Presidente del Movimento, del Segretario, del Tesoriere, di 60 membri del Comitato Nazionale.

Al Congresso partecipano con diritto di voto gli iscritti a Radicali Italiani nell’anno politico 2011 (ci si può iscrivere anche in Congresso). I non iscritti possono comunque partecipare, come "osservatori", ma senza diritto di voto.

Cliccando qui, ulteriori informazioni sul congresso.

domenica 23 ottobre 2011

venerdì 21 ottobre 2011

Chiacchella, Francescangeli, Massari e Moscati, sabato 22 ottobre, ore 17,00 presenteranno a Perugia il libro di Andrea Maori "Attenta vigilanza I Radicali nelle carte di Polizia (1953-1986)"

Presentazione presso la sala santa Chiara, via della Tornetta (sede dell'associazione Porta santa Susanna), nei pressi del parcheggio Pellini. Modera: Elisabetta Chiacchella, radicaliperugia.org. Ne parleranno, insieme all'autore, Eros Francescangeli, Alessandro Massari e Giuseppe Moscati.

Sono un migliaio gli appunti, le relazioni e i telex degli organi di Polizia rintracciati presso l’Archivio centrale dello Stato sull’attività del Partito Radicale dal 1953 al 1986: dalle prime notizie sulla formazione del nuovo partito, nato da una scissione dal Partito Liberale Italiano, nel libro di Maori viene ricostruita la storia radicale in particolare attraverso la vigilanza dei congressi, delle iniziative di disobbedienza civile e dell’intensa attività locale. Una parte del volume viene dedicata anche ad un’analisi delle carte di Polizia sulla Lega Italiana per l’Istituzione del Divorzio, il Movimento di Liberazione della Donna e il Fronte Unitario Omosessuali Rivoluzionario Italiano, movimenti che hanno avuto uno stretto rapporto di collaborazione e di federazione con i Radicali.

Associazione Radicale CertiDiritti sul comportamento discriminatorio della Asl di Terni che rifiuta le cure ormonali a transessuale detenuta


Giudice di sorveglianza ordina alla Asl il mantenimento gratuito della cura, mentre l'Asl fa ricorso. Esposti di Certidiritti alla Procura della Repubblica. Deputati Radicali presentano interrogazione parlamentare urgente a risposta scritta:

Roma, 21 ottobre 2011

Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti

 

Il comportamento della Asl di Terni che ha deciso di non dare assistenza terapeutica ad una transessuale detenuta nel carcere di Tern,  è gravissimo. Ancora più grave sono le ragioni addotte dalla Asl, basate sull'ignoranza e il pregiudizio discriminatorio, per le quali è dovuto intervenire il Giudice di Sorveglianza che con un'ordinanza ha detto alla Asl di garantire la somministrazione gratuita degli ormoni.

Non soddisfatta la Asl ha annunciato un ricorso alla Corte di Cassazione perchè 'nessuna legge impone la somministrazione di ormoni agli uomini'.

La gravissima vicenda verrà segnalata alla Procura della Repubblica di Terni.

I deputati Radicali, prima firmataria Rita Bernardini,  hanno oggi depositato una interrogazione parlamentare urgente sulla vicenda.

PRESUNTI ABUSI DI UN RELIGIOSO: STADERINI E CHIARAMELLO (RADICALI), VATICANO RISPONDA SU ACCUSE DE LE IENE.LA PRESIDENTE DELL’UMBRIA DICA SE LE STRUTTURE SONO LEGATE ALLA ASL

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario Nazionale di Radicali Italiani e Liliana Chiaramello, Segretaria Radicali Perugia

Roma, 21 ottobre 2011.

Ad una settimana dalla gravissima denuncia diffusa dalla trasmissione Le Iene venerdi scorso, è inquietante il silenzio della Curia perugina, della Caritas umbra e dello stesso Vaticano.Nell’inchiesta televisiva, infatti, si accusa il sacerdote cui farebbero capo numerose strutture Caritas di recupero per tossicodipendenti, extracomunitari ed ex detenuti di aver compiuto ripetute molestie sessuali, violenze psicologiche e intimidazioni su persone deboli e bisognose di aiuto.Non hanno nulla da dire il Vescovo di Perugia, Gualtiero Bassetti, e il suo predecessore  Giuseppe Chiaretti, che risulterebbero essere stati informati per tempo delle accuse?Nulla da dire da parte del Vaticano rispetto alle condotte dei due Vescovi che, secondo le indicazioni di Benedetto XVI, dovrebbero vigilare e collaborare con la giurisdizione italiana?Troppe le domande ancora senza risposta. Ad esempio, è vero o no che intorno a quelle comunità c’è stato un numero anomalo di suicidi negli ultimi anni? Dalla Presidente della Regione Umbria, invece, vorremmo sapere se le strutture della Caritas siano convenzionate con la ASL per le attività sociosanitarie, terapeutiche, assistenziali e riabilitative che sembrerebbero svolgere,  se siano in regola con le autorizzazioni amministrative e se ricevano contributi pubblici.Occorre fare subito chiarezza su di un contesto che rimane opaco e preoccupante.

Garante dei detenuti in Umbria/Radicaliperugia: nell'ultima seduta ancora una fumata nera in consiglio regionale, per l'incapacità della maggioranza di gestire la seduta e i veti dell'opposizione



Dichiarazione di Liliana Chiaramello, Michele Guaitini ed Andrea Maori

Sono passati 5 anni da quando il Consiglio Regionale dell’Umbria ha approvato la legge n. 13 del 18/10/2006 che istituisce l’importante figura del “Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale”, meglio noto come garante dei detenuti. La legge prevedeva che il garante fosse nominato dal Consiglio stesso con maggioranza qualificata dei 2/3 entro 90 gg. dall’entrata in vigore.

Dopo 5 anni , in una seduta del Consiglio Regionale in cui è successo di tutto, il Garante non è stato ancora nominato per l’incapacità e l’immobilismo dell’attuale e del precedente Consiglio Regionale, in particolare per l'incapacità della maggioranza a gestire la seduta e i veti dell'opposizione..

Noi radicali abbiamo più volte sollecitato le istituzioni umbre, nazionali ed europee per porre fine a questa mancata nomina che è anche inosservanza della vigente legge.

giovedì 20 ottobre 2011



































abato 22 ottobre · 17.00 - 20.00





Luogo
Perugia

Sala santa Chiara - Via Tornetta (vicino pargheggio Pellini)

Perugia, Italy







Creato da
Andrea Maori, Pubblica Evidenza, Dimitri Buffa, Luca Bove, Maurizio Bolognetti, Elisabetta Campus, Andrea Mariuzzo, Annamaria Pennazzi, Leonardo Chiavoni, Davide Serafino, Anna Ciampaglia, Beatrice Ruti, Aldo Giannuli, Filippo Vesigna, Angelica Bizzarri, Andrea Ungari, Maurizio Buzzegoli, Massimo Concu, Giacomo Giulio, Mariarosa Cecchini, Enrica Ciuffini, Teatro Di Sacco, Michele Brachelente, Marco Gentili, Antonio Ventura, Andrea Furgiuele, Alessandro W. Hats, Michela Cuore dell'Oceano Napoleoni, Vince Antonelli, Claudio Barazzetta, Antonio Vuotto, Beatrice Clerini, Marcella Candido Cianchetti, Francesca Albani, Giorgio Sacchetti, Manuela Bruschi, Roberto Mauri, Claudio Maria Mori, Marco Brusco, Giacomo Chiodini, Federico L. Tortorelli, Giovanna Robustelli, Francesco Pullia, Daniela Tosti, Ignazio Putignano, Alma Chioccolini, Marco Fabio Garozzo, Rosario Scognamiglio, Antonio Russo, Paolo Burini, Giancarlo Sacconi, Michele Guaitini, Antonio Lalli, Andrea Pastorelli, Rodolfo Viviani, Flavia Baldassarri, Elena Baglioni, Eros Francescangeli, Lorenzo Abbondanza, Pier Paolo Segneri, Radicali Lecco, Domenico RiocciMostra tutto (62)





Maggiori informazioni

Presentano il libro: Giuseppe Moscati, segretario dell'Associazione nazionale Amici Aldo Capitini, Eros Francescangeli, storico dei movimenti, Università di Padova, Alessandro Massari, direzione di radicali italiani. Modera: Elisabetta Chiacchella. Sarà presente l'autore. Ulteriori notizie e prenotazioni in:
http://www.stampalternativa.it/libri/978-88-6222-271-6/andrea-maori/attenta-vigilanza.html
Sono un migliaio gli appunti, ...le relazioni e i telex degli organi
di Polizia rintracciati presso l’Archivio centrale dello Stato sull’attività
del Partito Radicale dal 1953 al 1986: dalle prime notizie
sulla formazione del nuovo partito, nato da una scissione
dal Partito Liberale Italiano, nel libro di Maori viene ricostruita
la storia radicale in particolare attraverso la vigilanza dei congressi,
delle iniziative di disobbedienza civile e dell’intensa attività
locale.
Una parte del volume viene dedicata anche ad un’analisi delle
carte di Polizia sulla Lega Italiana per l’Istituzione del Divorzio,
il Movimento di Liberazione della Donna e il Fronte Unitario
Omosessuali Rivoluzionario Italiano, movimenti che hanno
avuto uno stretto rapporto di collaborazione e di federazione
con i Radicali.

Andrea Maori (Perugia, 1960), da anni collabora con l’archivio sonoro di Radio
Radicale e riordina archivi pubblici e privati. Tra le sue pubblicazioni: Gli eretici
della pace. Breve storia dell’antimilitarismo pacifista dal fascismo al 1979,
Montepulciano, 1988; Leonardo Sciascia, elogio dell’eresia. L’impegno fuori
e dentro il Parlamento per i diritti civili, per una giustizia giusta (1979-
1989), Milano, 1995; Oligarchie e popolo. Dallo statutum populi del 1261
alla municipalità repubblicana del 1798: compendio delle magistrature
di Città di Castello, Perugia, 1996. Collabora con Diomede, rivista di cultura e
politica dell’Umbria e con TodoModo, rivista internazionale di studi sciasciani.

mercoledì 19 ottobre 2011

La violenza ci indigna, la nonviolenza ci ingegna

Radicaliperugia.org ospita volentieri questo intervento "Questione di metodo" di Mao Valpiana, Presidente del Movimento Nonviolento. Al termine dell'intervento, un post scriptum sulla tolleranza relativa vicenda della presenza di Marco Pannella alla manifestazione del 15 ottobre scorso. Buona lettura

Dopo aver raccolto più informazioni possibili, mi permetto di fare alcune considerazioni sul triste epilogo della manifestazione del 15 ottobre a Roma: come già a Genova nel 2001, l’esito era facilmente prevedibile.
Gli ingredienti, più o meno, sono gli stessi. Una grande massa di persone desiderose di manifestare le loro giuste rivendicazioni, il centro di una città come scenografia, la polizia mandata in forze a presidiare, e un manipolo di guastafeste capaci di tutto. Per far scattare la trappola, basta poco: il lancio di un sanpietrino, un bancomat fracassato, una vetrina sfasciata, e il gioco è fatto. Non serve, poi, dissertare se il blocco nero da cui è partita la provocazione era quello della polizia o quello con i passamontagna. I caschi sono gli stessi, cambia solo il colore, come sui campi da rugby.
Il problema, perciò, non è la polizia, e non sono nemmeno i cosiddetti black bloc.
Il problema sta negli obiettivi e nell’organizzazione della manifestazione, cioè nel fine e nel mezzo.
Il clima che precede una manifestazione di massa è importante, ed è determinato anche dalle dichiarazioni e dalle “parole d’ordine” degli organizzatori. Se i toni si esasperano, attirano gli esasperati. Capisco bene che l’indignazione sia una categoria allettante per i giornalisti, ma non ne farei un programma politico. Poi c’è da chiedersi perché si propone sempre e solo il tradizionale corteo, con gli slogan urlati, la musica assordante, la testa da conquistare, gli spezzoni da comporre: è inevitabile che emerga lo spirito da tifoseria, con tutte le sue degenerazioni. Infine, il percorso del corteo, che si snoda nel centro città, con i suoi luoghi simbolo, le zone proibite, gli obiettivi sensibili e i facili bersagli.  La miscela è già esplosiva in partenza.

martedì 18 ottobre 2011

Regione Umbria: saltate le nomine dei Garanti regionali dei detenuti e dell'infanzia

A cinque anni dall'approvazione della legge regionale che istituisce la figura del garante dei detenuti, oggi è saltata la sua nomina, insieme a quella del garante dell'infanzia.

grazie a Umbria24.it prendiamo le notizie tratte da un articolo di Daniele Bovi

In apertura di Consiglio il centrosinistra rinvia anche una pratica che il mondo delle carceri umbre, ridotte in uno stato che va ben al di là della tollerabilità, attende da anni. A nome della maggioranza infatti Massimo Buconi ha spiegato che occorre rinviare la nomina del Garante dei detenuti. Il motivo sta nella «necessità di riflettere ulteriormente sulla opportunità di dotarsi di queste pur importantissime figure, anche a fronte del rapido cambiamento della società». Stesse motivazioni stanno alla base del rinvio della nomina del Garante per l’infanzia.Le motivazioni In realtà dietro al rinvio sul Garante dei detenuti la motivazione sarebbe poco filosofica e ben più spiccia: nei prossimi giorni infatti il centrosinistra valuterà se espungere o no dalla legge che disciplina la nomina la necessità della maggioranza qualificata di due terzi che, di fatto, garantisce all’opposizione un diritto di veto. «Serve – dicono in maggioranza – ridare autonomia al centrosinistra». Intanto i detenuti nelle carceri aspettano.

lunedì 17 ottobre 2011

"La piazza e i nerovestiti" di Adriano Sofri

[caption id="attachment_1755" align="alignleft" width="150" caption="alla ricerca della verità. Poliziotti e black block comprano le scarpe nello stesso negozio?"][/caption]

di Adriano Sofri da La Repubblica del 17 ottobre 2011

1. Il governatore Draghi ha detto due cose ottime. Prima, che i giovani arrabbiati hanno ragione. Dopo, che è stato un peccato. Draghi era diventato l´avversario principale della manifestazione, lui e Trichet e la lettera di istruzioni. Che ha precetti insopportabili, e un orizzonte assai discutibile. Però fa le veci di un inesistente governo politico e dunque economico europeo.
La Bce sta all´economia italiana come la Procura di Milano stette alla politica. Piuttosto sbrigativamente, il “movimento” ha fatto di un´estrema ipotesi – l´uscita dall´euro e la disdetta del debito – addirittura uno slogan. Rivendicando di fatto la restituzione della politica confiscata dalla finanza agli Stati e ai governi nazionali: prospettiva tristissima. Magari la “confisca” delle scelte nazionali avvenisse ad opera di un governo federale europeo. Il quale, nonostante i passi indietro e le frustrazioni per la supplenza della Bce, deve restare l´obiettivo di un´alternativa alla crisi e allo scioglilingua della crescita. È un peccato – come direbbe Draghi – che nelle sinistre ereditarie e in nuovi lanciatori di sassi torni ogni volta il riflesso condizionato delle sovranità statali: che si tratti del diritto internazionale o della invadenza finanziaria.

domenica 16 ottobre 2011

Nodo di Perugia: i soldi non ci sono. Ma era prevedibile

La questione del nodo di Perugia - diviso in due parti, Collestrada-Madonna del Piano e Madonna del Piano-Corciano -  è stata al centro del dibattito sulla mobilità di Perugia per anni. Il movimento Perugia Civica ha riaperto la questione con questo comunicato stampa che fornisce utili informazioni sul progetto.

Secca smentita ai politici locali accodati alla politica del governo

Il sesto rapporto sulla legge obiettivo, un documento redatto dal Servizio studi del Dipartimento ambiente della Camera, in collaborazione con il Cresme e l'Autorità della vigilanza sui lavori pubblici, parla chiaro: i soldi per il Nodo di Perugia non ci sono.

Nel documento, infatti (leggibile in http://www.camera.it/temiap/lo2011opere.pdf ) del costo totale dell'opera, 1 miliardo 92 milioni 950 mila euro, sono previsti solo 121 milioni 850 mila euro nel Dpef 2012-2014 (cioè, non ancora stanziati ma solo, appunto, "previsti"): ora pare che siano spariti anche gli ultimi spiccioli.

Una smentita secca alle “previsioni” sbagliate dei nostri politici, che si erano maldestramente accodati alla strategia asfalto+cemento della destra e del governo. E viceversa, un'opportunità per riconsiderare le posizioni di Perugia civica e di tutti gli ambientalisti che si sono sempre opposti a un’opera che consideriamo inutile, perché non avrebbe risolto il problema del traffico nel territorio perugino, e devastante per il territorio e per lo sviluppo della città.

sabato 15 ottobre 2011

I difficili rapporti tra Radicali e Pd

Roma: "I deputati Radicali sulla fiducia al Governo Berlusconi hanno votato contro. Lo hanno fatto non appena e' finita una riunione che si e' resa necessaria dopo che, alle 9,30 circa del mattino, Dario Franceschini ci ha comunicato, come se fossimo a sua disposizione, le intenzioni delle opposizioni di tentare di far mancare il numero legale". La dichiarazione di Maurizio Turco poi continua: "Il tempo di convocarci, discutere e decidere di partecipare al voto per gli stessi motivi per i quali avevamo partecipato ai lavori d'Aula di ieri e cioe' il rispetto delle Istituzioni e della funzione parlamentare-Come sempre, da sempre." Turco in una lunga intervista a Radio Radicale, fa il punto sui difficili rapporti tra Pd e Radicali, anche alla luce delle pressioni da parte di un certo mondo politico cattolico favorevole alla totale emarginazione dei Radicali, in Parlamento, e fuori.

venerdì 14 ottobre 2011

Caso Meredith Kercher: interrogazione dell'On. Maurizio Turco, parlamentare Radicale, sugli encomi assegnati alla squadra mobile di Perugia e alla polizia scientifica

Il 4 ottobre 2011 la corte d'assise d'Appello di Perugia ha assolto con formula piena Raffaele Sollecito e Amanda Knox dai reati a loro ascritti. Inizialmente tutto l'impianto accusatorio si basava su due elementi di carattere genetico: il Dna di Meredith sulla lama di un coltello trovato a casa di Sollecito, il Dna di Sollecito su un gancetto di reggiseno trovato sotto il corpo della vittima (inizialmente) e poi incredibilmente repertato 46 giorni in un posto diverso dal primo avvistamento e completamente modificato dalle varie perquisizioni effettuate dalla squadra mobile.

mercoledì 12 ottobre 2011

Carceri, cresce senza sosta il numero di detenuti in quelle umbre: in quattro anni sono raddoppiati

Negli istituti penitenziari umbri sono detenuti in 1.753 a fronte di una capienza regolamentare di 1.134


Articolo tratto da http://www.umbria24.it/carceri-cresce-sosta-numero-detenuti-quelle-umbre-anni-raddoppiati/62743.html




di Daniele Bovi

Continua a crescere senza sosta il numero dei detenuti nelle quattro carceri dell’Umbria. A confermarlo, martedì mattina di fronte alla Terza commissione del Comune di Perugia, il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Ilse Runsteni. Nel corso dell’audizione il provveditore ha spiegato che ad oggi i detenuti nei penitenziari umbri ammontano a 1.753, quasi cento in più rispetto al 31 dicembre scorso. Tutto ciò di fronte ad una capienza regolamentare di 1.134 posti e ad un limite di tollerabilità di 1.589. Al sovraffollamento ormai cronico vanno aggiunti la scarsità di personale e di mezzi economici. Un mix che porta ad una situazione oltre la soglia della tollerabilità.

Lettera aperta al mio Giudice, di Carmelo Musumeci ergastolano detenuto nel carcere di Spoleto

“Non  c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono.” (Giovanni Paolo II )



Signor Giudice, non ho studiato solo per avere un pezzo di carta e rimanere chiuso in una cella senza fare nulla per il resto dei miei giorni. Io ho studiato anche per lottare, pensare e sognare, perché non posso arrendermi al mio destino e non lo farò mai.



Signor Giudice, ho un’occasione unica: l’Associazione Antigone, in occasione del 25° anniversario della legge Gozzini, mi ha invitato ha tenere, insieme  a mia figlia Barbara, una relazione dal titolo: “Venticinque anni di legge Gozzini visti dall’interno e dalle famiglie”, presso il Museo Criminologico di Roma, in via del Gonfalone 29, dalle ore 9.00 alle ore 15.00 del 10 ottobre 2011.

martedì 11 ottobre 2011

La vicenda dell’azienda in Parlamento grazie ai Radicali: che fine faranno le 85 lavoratrici?

Grinta, cassa in scadenza e niente ripresa

Dal Giornale dell'Umbria, 9 ottobre 2011, pag. 37
ORVIETO – A novembre scade la cassa integrazione in deroga, quale futuro per le operaie della Grinta? Sono i radicali
ad interessarsi alla drammatica vicenda del tessile orvietano. Lo fanno tramite l’onorevole Elisabetta Zamparutti
che al riguardo ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere un interessamento diretto da parte del
ministro. “Il 22 giugno 2010 è stato firmato il decreto da parte del ministro interrogato, che autorizza l’istituto della cassa integrazione straordinaria per le lavoratrici dell’azienda tessile Grinta srl di Orvieto, da oltre un anno senza salario e prospettive occupazionali – illustra la Zamparutti nel documento- a maggio il giudice ha decretato il fallimento dell’ex azienda tessile Grinta di Bardano e ore si profila, per il 30 novembre, la scadenza della cassa
integrazione in deroga. La situazione riguarda 85 donne per le quali si prospetta ora una possibile fase di mobilità”.
Quanto alle prospettive di ripresa dell’attività, tutto tace. Non ci sono richieste formali. E la curatela fallimentare sta procedendo alla vendite dei macchinari

lunedì 10 ottobre 2011

Interrogazione della deputata radicale Zamparutti sulla situazione di mobilità delle lavoratrici della Grinta di Orvieto

[caption id="attachment_1723" align="alignleft" width="150" caption="Operaie della Grinta"][/caption]

Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Premesso che:

il 22 giugno 2010 è stato firmato il decreto da parte del Ministro interrogato, che autorizza l'istituto della Cassa Integrazione straordinaria per le lavoratrici dell'azienda tessile GRINTA srl di Orvieto, da oltre un anno senza salario e prospettive occupazionali;
lo scorso mese di maggio il giudice ha decretato il fallimento dell’ex azienda tessile Grinta di Bardano e ore si profila per il 30 novembre prossimo la scadenza della cassa integrazione in deroga;
la situazione riguarda 85 donne per le quali si prospetta ora una possibile fase di mobilità al momento per la ripresa dell’attività dello stabilimento Grinta non c’è nessuno segnale incoraggiante nonostante l’interesse manifestato
da grandi nomi del settore;
si chiede di sapere:
se il Ministro sia a conoscenza della preoccupante situazione in cui versale le 85 donne lavoratrici dell'azienda tessile GRINTA; se e quali azioni intenda promuovere per assicurare la possibilità
alle 85 operaie di continuare a lavorare.

sabato 8 ottobre 2011

L'appuntamento, brano musicale dedicato ad Aldo Capitini a 50 anni dalla marcia della pace Perugia-Assisi (1961)

[caption id="attachment_1716" align="alignleft" width="150" caption="Dedicato ad Aldo Capitini"][/caption]

Cliccando qui sotto si può ascoltare  L'appuntamento - Dedicato ad Aldo Capitini a 50 anni dalla marcia della pace Perugia-Assisi (1961) Testo: Elisabetta Chiacchella Musica: Marco Remondini Voce recitante: Elisabetta Chiacchella.

 

 

Qui sotto è riprodotto il testo de L'appuntamento

 

venerdì 7 ottobre 2011

Caso Meredith, Pannella: in migliaia dietro le sbarre come Amanda e Raffaele, "il sistema è troppo lento, i due ragazzi tutto sommato fortunati"

Da una nota di agenzia letta a Radio radicale.

Quattro anni dietro le sbarre da innocenti. Ma Amanda Knox e Raffaele Sollecito, ieri assolti dall'accusa di aver ucciso Meredith Kercher, "tutto sommato sono stati fortunati: la pressione internazionale e il fatto di provenire da due famiglie di un certo tipo hanno accorciato i tempi" di un sistema "lentissimo". Se non ci fossero stati questi due fattori in gioco, i due ex fidanzatini "avrebbero scontato 6-7 anni da innocenti". Almeno secondo il leader dei radicali Marco Pannella, che all'Adnkronos sottolinea come ci siano "migliaia di persone nelle loro condizioni, rinchiusi nei penitenziari per reati mai commessi".

giovedì 6 ottobre 2011

Volantinaggio di fronte all'Inps di Perugia

Si è svolto oggi il volantinaggio a cura di radicaliperugia.org di fronte alla sede dell’Inps di Perugia, Via Canali per informare i cittadini sulla campagna per la restituzione dei contributi silenti, la grande truffa del sistema previdenziale italiano.

Cliccando qui puoi firmare l'appello. Qui invece puoi accedere a maggiori informazioni

lunedì 3 ottobre 2011

Contributi silenti: Radicaliperugia aderisce alla seconda giornata nazionale del 6 ottobre

Dalle 9,30 di giovedì 6 ottobre, saremo di fronte alla sede dell'Inps di Perugia, Via Canali a volantinare per informare sulla campagna per la restituzione dei contributi silenti, la grande truffa del sistema previdenziale italiano.

Lo Stato italiano è un Robin Hood alla rovescia: toglie a chi sta peggio per dare a chi sta meglio. Gran parte dei contributi previdenziali dovuti alla Gestione separata dell’Inps dai parasubordinati, dai precari o da coloro che esercitano professioni non regolate da ordini professionali, vengono versati a fondo perduto: se non si raggiunge il minimo richiesto dalla legge per maturare la pensione (il che accade sempre più spesso, dati i lunghi periodi di disoccupazione o lavoro nero), quei contributi vengono usati per pagare le pensioni di altri, ma non danno diritto ad averne una propria. E anche quando si matura il minimo di contribuzione richiesto, la pensione ottenuta non supera le poche centinaia di euro dell’assegno sociale.

Intanto la Gestione separata dell’Inps ogni anno incassa 8 miliardi di euro di contributi, ma eroga solo 300 milioni di euro di prestazioni!

Per rimediare a questa situazione drammatica, e in attesa di una riforma complessiva e finalmente equa delle pensioni, chiediamo che sia riconosciuto ai lavoratori il diritto alla restituzione dei contributi “silenti”, ovvero dei contributi previdenziali versati che non abbiano dato luogo alla maturazione di un corrispondente trattamento pensionistico.

A questo fine sosteniamo la proposta di legge presentata dai parlamentari radicali “Delega al governo per l’introduzione di una disciplina in materia di restituzione dei contributi previdenziali che non danno luogo alla maturazione di un corrispondente trattamento pensionistico” (Atto Camera n. 1611) e chiediamo che la stessa venga calendarizzata e discussa entro la fine del 2011Appello promosso da Radicali italiani e A.N.CO.T. (Associazione nazionale consulenti tributari)

 

 

domenica 2 ottobre 2011

Se la scuola rinuncia alla storia dell'arte


Radicaliperugia ha ricevuto nei giorni scorsi una lettera che pubblichiamo:
vale la pena fare una premessa. in seguito ai mancati incarichi del personale docente precario per la classe di concorso –A061 storia dell’arte- e alla forzata mobilità di docenti di ruolo nella stessa disciplina che hanno perso la loro titolarità  è emersa in tutta la sua gravità una delle molteplici situazioni paradossali di questo paese: l’insegnamento di questa materia è stato fortemente penalizzato dalla riforma Gelmini che ne ha cancellato definitivamente lo studio da tutti i corsi professionali e tecnici. In un paese che vanta l’85% del patrimonio storico artistico mondiale questo fatto è del tutto scandaloso Nei giorni scorsi il dibattito sulla questione è divampato sulla stampa: anche in seguito a notizie parziali e infondate divulgate dal Ministero dell’Istruzione che smentiva lo stato delle cose di fronte a dati numerici oggettivi, illustri intellettuali dal critico Bertelli alla presidente onoraria del FAI Crespi hanno espresso chiaramente il loro pensiero in proposito. Il paese non può che rimetterci se non si provvede ad impartire una adeguata conoscenza dei beni storico artistici , insegnando ad analizzare e riflettere con spirito critico per garantirne la valorizzazione e la conservazione.

Di seguito la lettera ricevuta:Mi preme evidenziare una situazione che non deve passare inosservata.Il caso mi tocca personalmente come insegnante precaria, ma quanto si sta verificando non può essere sottovalutato da chiunque abbia a cuore le sorti di questo paese. Il fatto è che nella patria di Giotto e di Michelangelo la riforma della scuola superiore ha cancellato da molti indirizzi scolastici, soprattutto negli istituti professionali, lo studio della storia dell’arte.

Un primo controsenso appare lampante: il turismo è una risorsa fondamentale del paese, un settore che va potenziato, ma è evidente che l’obiettivo è l’indotto, non la qualifica degli operatori.

In altri ambiti della formazione il fatto è più sottile: il designer o il grafico, il cui talento creativo trae ispirazione dal passato e dalle tradizioni come dall’originalità delle idee del presente, può sfuggire al controllo di chi è interessato a omologare i gusti e le tendenze della gente per motivi speculativi, economici e ideologici. L’arte “degenerata” sobilla le masse e spaventa i regimi .

In sintesi: meglio non insegnare a pensare e ad avere senso critico.

Questo è quanto accade e nessuno si è mosso. Penso ad enti quali il FAI, alle Sovrintendenze ai beni culturali che, sebbene dipendenze periferiche del ministero, mantengono comunque qualche autonomia: nessuna voce di protesta.

Sono convinta che il discorso sia strettamente connesso con un disegno politico più ampio volto ad annientare la possibilità di una formazione culturale che può essere di disturbo.

Lucia Mazzuccato