venerdì 25 maggio 2012

La Regione e la nomina del Garante dei detenuti: "E' un veicolo per uscire dalla illegalità del carcere"


Testata di Umbria settegiorni
Nel numero in edicola oggi del settimanale Umbria settegiorni è uscito questo contributo di Andrea Maori.
La Regione Umbria, con legge regionale n. 13 del 18 ottobre 2006, ha istituito la figura del Garante delle persone sottoposte a misure privative o limitative della libertà personale. La legge, dal 1996, non è mai stata applicata, eppure la sua applicazione contribuisce a garantire i diritti delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, in una situazione i cui si può tranquillamente affermare che gli istituti penitenziari italiani sono in una situazione di incostituzionalità. Il Garante è un organo di garanzia che, in ambito penitenziario, ha funzioni di tutela delle persone private o limitate della libertà personale.  L’istituzione del Garante – in Italia ce ne sono 6 regionali più una decina comunali e provinciali - rappresenta la novità più importante degli ultimi anni in materia penitenziaria. E’ un organo indipendente di controllo e di ispezione sui luoghi di detenzione così come previsto da protocolli attuativi del 2002 della Convenzione Onu contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti sottoscritto ma non ratificato dall’Italia. Riassumendo: il mandato istituzionale del Garante dei detenuti attiene quindi alla promozione e all’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile della persona privata della libertà personale nonché alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sui temi del rispetto dei diritti umani e della umanizzazione della pena. Il sovraffollamento stesso, di cui si parla come il male che affligge il carcere, è solo una conseguenza dell’illegalità del carcere. Come è stato giustamente affermato durante un recente ed affollato convegno promosso da radicaliperugia sulla mancata istituzione del garante dei detenuti da parte del consiglio regionale da parte di Paola Giovannelli del Forum Umbria per la tutela della salute in carcere: <<se si accetta tutto questo come inevitabile, se si pensa che la mancanza di risorse economiche o la sicurezza (ammesso che il carcere produca sicurezza) ben valga la violazione di diritti e di valori fondamentali, il problema delle carceri purtroppo resterà. La presenza del garante, contribuendo alla tutela dei diritti, può essere veicolo di una cultura basata sulla legalità, condizione necessaria alla sicurezza in quanto consente di limitare i danni sulla salute fisica, psicologica e sociale, che la violazione dei diritti e la detenzione stessa producono sulla persona detenuta. Danni che si manifesteranno poi con aumento della distruttività e della recidiva.>> Nello stesso convegno il vice presidente del consiglio regionale, Damiano Stufara e il consigliere Fausto Gabanello hanno dato la notizia che nella mattinata di venerdì 11 maggio la maggioranza di palazzo Cesaroni ha deciso di calendarizzare la questione nei lavori del consiglio. Noi chiediamo che vengano mantenuti questi impegni e che la scelta dei candidati sia fatta nel modo più trasparente possibile. Suggeriamo di inserire tutti i curricula dei candidati nei siti istituzionali in modo che i cittadini possano informarsi sulle competenze in campo. Per parte nostra siamo disponibili a mettere nel nostro sito questi curricula.

giovedì 24 maggio 2012

Recensione del libro di Lorenzo Lipparini da umbrialeft.it

Da umbrialeft
PERUGIA - È stata presentata sabato a Perugia la biografia non autorizzata di Roberto Formigoni, scritta dal radicale Lorenzo Lipparini che, con Marco Cappato, ha denunciato nel 2010 l’irregolarità delle elezioni regionali lombarde a seguito dello scandalo delle firme false.
In periodo di continue elezioni e stravolgimenti politici occuparsi di Formigoni, in Umbria, non vuole dire solamente parlare di un uomo, costantemente al centro delle cronache, che ha attraversato la prima e la seconda repubblica, ma anche riflettere sulle nostre istituzioni e sulla nostra classe politica. Ne hanno discusso con l’autore Andrea Maori, dei radicali perugini, Roberto Segatori, Giuseppe Moscati e Giuseppe Rippa.
Dagli esordi come leader universitario cattolico nella Milano degli anni di piombo al governo della regione più ricca d’Italia, senza più riuscire a prendere il volo nella politica nazionale. Nonostante i meeting di Rimini e la fama di buon governo costruita in quasi 17 anni di presidenza. Con molte ombre. La legge 165 del 2004 non gli avrebbe consentito di partecipare e farsi eleggere per la quarta volta consecutiva (in buona compagnia con il governatore dell’Emilia Vasco Errani), ma i tribunali gli hanno dato ragione: basta “dimenticarsi” di recepire a livello regionale la legge elettorale ed ecco che il divieto salta e il modello lombardia, un vero e proprio sistema di potere messo a punto nel corso degli anni, si può portare avanti. Nel frattempo tutti i posti di responsabilità sono stati occupati da uomini di fiducia, dalla sanità alle società di diritto privato (ma controllate dalla regione) messe a punto per gestire i servizi regionali. Sanità efficiente ma non all’eccellenza secondo i dati del Ministero raccolti con il “sistema bersaglio”, e con costi altissimi.
Eccessiva ospedalizzazione, pochi controlli, continue truffe, l’irpef più alta d’Italia, e poi gli scandali delle strutture accreditate. Con buona pace della concorrenza, in realtà inesistente, e dei diritti. Trovare un medico non obiettore per le interruzioni di gravidanza è impossibile se non ricorrendo a ginecologi “gettonisti” esterni in intere province. Per non dimenticare il caso di Eluana Englaro, quando si dovette andare fino in Friuli per vedere rispettata la sua volontà, certificata anche in un tribunale. Formigoni è passato attraverso tutto questo, ma è oggi un leader indebolito dagli scandali che hanno investito collaboratori, colleghi di giunta, politici, amici.
Formigoni prende le distanze e nega tutto, forte della grande esposizione mediatica di cui gode. Non si parla più di lui come di successore di Silvio Berlusconi, ma il problema forse resta un altro: le nostre regole, le nostre istituzioni, sono sufficientemente solide per consentire il ricambio dei nostri rappresentanti, garantire il rispetto di regole e procedure, prevenire illegalità anche nel furturo? Finora non sembra che sia andato così. "Ma Formigoni" puntualizza Liliana Chiaramello, Presidente Radicali Perugia "altro non è che il prodotto, come tanti altri ce ne sono in Italia, di un regime viziato dall'illegalità. La Lombardia, e il suo male-affare, non è il caso unico ma lo specchio di una realtà disastrata che da Radicali siamo soliti definire con un solo, semplice termine: peste! La peste italiana è quella delle firme false, delle clientele, degli illeciti perpetrati e dei diritti negati , dei bottini che si spartiscono i potenti di turno e di un calderone di irregolarità che fanno del nostro Paese il sorvegliato speciale in sede europea: le numerose condanne ricevute negli anni dalla Corte Penale Internazionale dei Diritti dell'Uomo ne sono l'immediata, concreta dimostrazione

Poretti: la grottesca risposta del ministro Passera sul divieto dei cani negli Eurostar: si mangerebbero le merendine!

dal profilo fb della senatrice radicale Donatella Poretti

Incredibile ma vero! Si potrebbe rubricare cosi’ la risposta del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera alla nostra interrogazione con la quale chiedevamo di attivarsi presso Trenitalia e Italo affinche’ venissero resi praticabili i treni ai cani. In particolare non limitando solo a quelli di piccola taglia l’accesso all’Alta Velocita’. Il ministro, in maniera tecnica, fa il passacarte di Trenitalia che dopo aver accennato al rischio di allergie e fobie di viaggiatori, che potrebbero avere anche nei confronti dei cani di piccola taglia e dovrebbe valere per tutti i treni e i luoghi aperti al pubblico, per l’Alta Velocita’ spiega: “Trenitalia precisa che ciò è necessario per motivi igienici e precisamente per evitare che le consumazioni, servite al posto, possano venire a contatto con gli animali.”
Si riferisce al servizio dei benvenuto per i viaggiatori di prima classe o di quali consumazioni parla? Ma il ministro, o chi ha scritto la risposta, ha mai preso un treno? Ha visto assalti di branchi di cani sciolti che mangiano le merendine ai bambini o fanno razzia al vagone ristorante? I treni sono forse autorizzati come servizio di ristoranti ambulanti o per il trasporto pubblico?
Non fosse che si sta parlando di migliaia di viaggiatori (150 mila nel 2008) che ogni anno pagano il biglietto del treno e devono fare i salti mortali per stare in compagnia del proprio cane, sempre più costretti all’uso dei mezzi privati, la risposta grottesca si seppellirebbe sotto una grossa risata. Peccato che il ministro l’ha protocollata, firmata e inviata al Senato per davvero.

martedì 22 maggio 2012

Garante dei detenuti in Umbria: intervento della consigliera Pdl Maria Rosi


La consigliera regionale umbra Maria Rosi (Pdl)
Invitata a partecipare con un proprio intervento al convegno organizzato da radicaliperugia - Giovanni Nuvoli, la consigliera Maria Rosi non è potuta venire e, a distanza di più di una settimana, ci ha mandato una nota che volentieri pubblichiamo qui sotto. Peccato che in quell'occasione non abbiamo notato altri rappresentanti del Pdl regionale, pure invitati. Due notazioni: 1) sembra sfuggire alla consigliera che il budget per le funzioni del garante è stato già notevolmente ridotto con una legge regionale approvata ad ottobre 2011; 2) La figura del Garante rappresenta la più importante novità degli ultimi anni in materia penitenziaria. Pur mancando una riferimento nazionale, la positività dell'esperienza ha ottenuto pieno riconoscimento con la modifica dell'art. 67 dell'Ordinamento penitenziario che prevede un pieno sindacato ispettivo alla stregua dei membri del Parlamento e, con riferimento al territorio di competenza, dei consiglieri regionali. Vogiliamo anche ricordare che la convenzione Onu contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti del 10 dicembre 1984, sottoscritto, ma putroppo non ratificato dall'Italia, prevede che entro una nno dalla ratifica, il paese firmatario debba dotarsi di un organismo indipendente al controllo e ispezione sui luoghi di detenzione. Ci auguriamo che il Pdl in consiglio regionale sappia fare e proporre una iniziativa propositiva che vada nel senso di un riconoscimento e di una tutela dei diritti umani delle persone private della libertà e degli operatori carcerari e non ostruzionistica come è successo nel 2006 in occasione dell'approvazione della legge istitutiva. A.M.
Intervento di Maria Rosi: <<Il garante dei detenuti, si può definire, in linea generale come l'organo di garanzia in ambito penitenziario. La sua funzione è quella di tutela verso le persone che non godono più della libertà personale. Questa figura è presente nei vari livelli istituzionali: comunale, provinciale e regionale. Il ruolo specifico di queste figure è quello di far applicare le normative penitenziarie. La figura del garante dei detenuti si colloca in un momento socialmente difficile per le carceri, infatti si deve fronteggiare il grave problema del sovraffollamento.. Oggi più che mai è necessaria una riforma giudiziaria , in cui al centro ci deve essere : la certezza della pena e riduzione dei tempi dei processi. Forse sarebbe  più giusto  parlare di garante dei detenenti e non dei detenuti. Mi sembra scontato dire che chi svolge questo ruolo, ha un compito molto delicato , dunque è auspicabile non porvi nessuna demagogia. Nel grave momento di congiuntura del nostro paese , la figura del garante non solo deve essere super partes, ma non deve gravare economicamente sui vari enti, proprio perché il cittadino non comprenderebbe l'ulteriore spesa. Proprio  perché la figura del garante dei detenuti è importante non deve essere vista come un ulteriore ruolo messo ad hoc per ottenere compensi.>>

lunedì 21 maggio 2012

Sintesi della presentazione perugina del libro "Formigoni. Biografia di un irregolare" di Lorenzo Lipparini


Roberto Formigoni, l'untino del Signore
Lorenzo Lipparini,  l'autore del libro
È stata presentata sabato 19 aprile a Perugia la biografia non autorizzata di Roberto Formigoni, scritta dal radicale Lorenzo Lipparini che, con Marco Cappato, ha denunciato nel 2010 l’irregolarità delle elezioni regionali lombarde a seguito dello scandalo delle firme false. Cliccando qui si può accedere alla registrazione di radio radicale. In periodo di continue elezioni e stravolgimenti politici occuparsi di Formigoni, in Umbria, non vuole dire solamente parlare di un uomo, costantemente al centro delle cronache, che ha attraversato la prima e la seconda repubblica, ma anche riflettere sulle nostre istituzioni e sulla nostra classe politica. Ne hanno discusso con l’autore Andrea Maori, dei radicali perugini, Roberto Segatori, Giuseppe Moscati e Giuseppe Rippa.
Dagli esordi come leader universitario cattolico nella Milano degli anni di piombo al governo della regione più ricca d’Italia, senza più riuscire a prendere il volo nella politica nazionale. Nonostante i meeting di Rimini e la fama di buon governo costruita in quasi 17 anni di presidenza. Con molte ombre. La legge 165 del 2004 non gli avrebbe consentito di partecipare e farsi eleggere per la quarta volta consecutiva (in buona compagnia con il governatore dell’Emilia Vasco Errani), ma i tribunali gli hanno dato ragione: basta “dimenticarsi” di recepire a livello regionale la legge elettorale ed ecco che il divieto salta e il modello lombardia, un vero e proprio sistema di potere messo a punto nel corso degli anni, si può portare avanti. Nel frattempo tutti i posti di responsabilità sono stati occupati da uomini di fiducia, dalla sanità alle società di diritto privato (ma controllate dalla regione) messe a punto per gestire i servizi regionali. Sanità efficiente ma non all’eccellenza secondo i dati del Ministero raccolti con il “sistema bersaglio”, e con costi altissimi. Eccessiva ospedalizzazione, pochi controlli, continue truffe, l’irpef più alta d’Italia, e poi gli scandali delle strutture accreditate. Con buona pace della concorrenza, in realtà inesistente, e dei diritti. Trovare un medico non obiettore per le interruzioni di gravidanza è impossibile se non ricorrendo a ginecologi “gettonisti” esterni in intere province. Per non dimenticare il caso di Eluana Englaro, quando si dovette andare fino in Friuli per vedere rispettata la sua volontà, certificata anche in un  tribunale. Formigoni è passato attraverso tutto questo, ma è oggi un leader indebolito dagli scandali che hanno investito collaboratori, colleghi di giunta, politici, amici. Formigoni prende le distanze e nega tutto, forte della grande esposizione mediatica di cui gode. Non si parla più di lui come di successore di Silvio Berlusconi, ma il problema forse resta un altro: le nostre regole, le nostre istituzioni, sono sufficientemente solide per consentire il ricambio dei nostri rappresentanti, garantire il rispetto di regole e procedure, prevenire illegalità anche nel futuro? Finora non sembra che sia andato così.

sabato 19 maggio 2012

Perugia, oggi, 19 maggio 2012, ore 16,00 presentazione del libro "Formigoni. Biografia non autorizzata" di Lorenzo Lipparini

 

Formigoni. Biografia non autorizzata.di Lorenzo Lipparini
introduzione di Marco Cappato

Editori internazionali Riuniti
in collaborazione con l’Altra libreria
Via U. Rocchi 3, Perugia


Sabato 19 maggio 2012, ore 16,00
sala santa Chiara, via della Tornetta (nei pressi di porta S. Susanna) Perugia

Su Facebook: 'Formigoni. Biografia non autorizzata'
www.editoririuniti.net/lorenzo-lipparini-formigoni-biografia-non-autorizzata/
Radicaliperugia.org


Ne discutono con l'autore:

Giuseppe Moscati
Dottore di ricerca in Filosofia e Scienze umane
Giuseppe Rippa
Direttore di Quaderni Radicali e di Agenzia Radicale

Roberto Segatori
Docente di Sociologia dei fenomeni politici presso l'Università di Perugia

Modera l'incontro:

Andrea Maori
Segretario di Radicali Perugia – Giovanni Nuvoli

E’previsto un bonus per l’uso del parcheggio di Via Pellini

Tutto poteva spettarsi Roberto Formigoni, il quasi ventennale presidente della regione Lombardia che da anni si propone come successore di Silvio berlusconi. Ma non che a scrivere la sua biografia non autorizzata fosse Lorenzo Lipparini, il suo incubo peggiore, il giovane radicale che ha fatto tremare lui e tutto il Pdl lombardo, presentando l’esposto sulle firme irregolari che aveva lasciato il governatore senza lista e che qui viene raccontato in dettaglio come mai prima d’ora. Ma non solo: l’infanzia di Formigoni su quel «ramo del lago di Como», le polemiche sul padre “fascistissimo”, le inchieste giudiziarie e il rapporto simbiotico con Comunione e Liberazione. Un Formigoni inedito, narrato con precisione chirurgica e con altrettanta correttezza: una biografia documentata e imparziale, che, fuori da ogni logica politica, racconta l’uomo e il politico che ha plasmato intorno a sé l’intera regione Lombardia. Il cattolicissimo amico e discepolo di don Giussani che ha spalancato, senza batter ciglio, le porte del Consiglio regionale a Nicole Minetti, intrattenitrice dell’ex premier alle feste di Villa Certosa. con buona pace della sua guida spirituale.
Fonte: http://radicalipg.blogspot.com/2012/05/perugia-sabato-19-maggio-2012-ore-1600.html

venerdì 18 maggio 2012

Garante detenuti Umbria: l'Associazione LettereRiformiste Altiero Spinelli aderisce alla richiesta di Radicaliperugia per il rispetto della legge


Dall'home page del sito dell'associazione LettereRiformiste
L’Associazione LettereRiformisteAltiero Spinelli aderisce alla richiesta promossa da Radicaliperugia e dai rappresentanti delle Associazioni che in questi anni hanno lottato per il rispetto della legge regionale n. 13 del 18 ottobre 2006 che istituisce la figura del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale (Garante dei detenuti) a che il Consiglio Regionale dell’Umbria proceda rapidamente alla sua nomina.
Il Garante dei detenuti è una figura di intermediazione, di tutela dei diritti di chi, il detenuto, se pur colpevole, è portatore di diritti - alla salute, alle relazioni affettive, alla corrispondenza riservata, alla privacy - che non possono essere disponibili in quanto non è sulla loro compressione che si può basare la carcerazione. La stessa Carta Costituzionale sancisce “L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato (Art. 27).
L’Associazione ricorda l’incontro del 21 maggio 2008 con l’allora Presidente del Consiglio Regionale, Mauro Tippolotti, dove si convenne pienamente sulla necessità di procedere celermente alla designazione del Garante dei detenuti e del Difensore civico, a difesa della trasparenza e dei diritti di tutti i cittadini, fuori e dentro il carcere, per “garantire sempre di più la legalità nelle e delle istituzioni, come elemento basilare per la crescita democratica della società regionale”. Il Presidente Tippolotti rassicurò, inoltre, circa l’impegno del Consiglio regionale per l’elezione del Garante dei detenuti e del Difensore civico: “I due atti, approvati dall’Ufficio di presidenza nelle settimane scorse sono ora al vaglio della commissione competente, e sarà mia cura seguire con attenzione l’iter dei due atti”.
Ad ormai quattro anni da questo incontro ancora nessun Atto è stato portato alla discussione del Consiglio Regionale e questo è intollerabile ed al tempo stesso illegale: per la legge regionale istitutiva della figura del Garante dei detenuti tale nomina doveva essere fatta entro novanta giorni dalla sua promulgazione, cioè entro il 18 febbraio 2007.
Certamente non riteniamo tale figura esaustiva dei problemi che attanagliano il nostro sistema penitenziario caratterizzato tra l’altro dal sovraffollamento della popolazione detenuta e da carenze di organico del personale, due fattori tra loro inversamente proporzionali: in Umbria a fronte di una capienza regolamentare di 1.134 i detenuti presenti sono circa 1.700; il personale penitenziario previsto è di 1.060, quello presente è di 820 unità.  
Di fatto ci troviamo in una situazione in cui mentre non sono rispettati gli obiettivi di risocializzazione e di rieducazione si sono affermate procedure di arresto e detenzione per casi per i quali potrebbero valere altre tipologie di pena (la maggioranza dei detenuti si trova in carcere per immigrazione clandestina, reato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale, e di spaccio di stupefacenti) senza, peraltro, riuscire a garantire il diritto ad una giustizia certa: la certezza della pena, la sicurezza e la dignità dei cittadini.
L’Associazione LettereRiformiste Altiero Spinelli nell’esprimere soddisfazione per l’accordo raggiunto tra i partiti di maggioranza del Consiglio Regionale, richiama la responsabilità di tutto il Consiglio a che si proceda in tempi rapidi alla nomina del  Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale in modo trasparente, seguendo criteri di autorevolezza e di competenza.

Appello di Pullia e Rosasco ai radicali per partecipare alla manifestazione nazionale per la chiusura di Green Hill che si terrà a Roma sabato 16 giugno

A Roma per la chiusura di Green Hill
Da radicali, nello spirito di un impegno che appartiene alla storia  nonviolenta del partito e che fu degnamente rappresentato, con passione e serietà, da Adele Faccio, parteciperemo alla manifestazione  nazionale, che si svolgerà a Roma sabato 16 giugno, per la chiusura del lager di Green Hill e l’adozione di metodi di ricerca alternativi alla vivisezione e alla sperimentazione animale, di cui ormai è stata  scientificamente appurata l’inutilità e la dannosità nei confronti dell’uomo e delle altre specie. Auspichiamo la chiusura non solo di  Green Hill ma di tutti i lager italiani ed europei in cui vengono  allevati esseri da destinare ai laboratori. Nell’esprimere piena e convinta solidarietà ai militanti antispecisti che, nel segno della  prassi nonviolenta, si sono resi protagonisti della liberazione di oltre settanta beagle dall’inferno di Green Hill, rivolgiamo un deciso appello a tutti coloro che si riconoscono nelle lotte radicali ad  aderire  all’iniziativa per contribuire ad un decisivo cambiamento di rotta in materia di ricerca scientifica e di modelli di vita.

Francesco Pullia
Alessandro Rosasco

Perugia, sabato 19 maggio 2012, ore 16,00 presentazione del libro "Formigoni. Biografia non autorizzata" di Lorenzo Lipparini

Formigoni. Biografia non autorizzata.
di Lorenzo Lipparini
introduzione di Marco Cappato

Editori internazionali Riuniti
in collaborazione con l’Altra libreria
Via U. Rocchi 3, Perugia


Sabato 19 maggio 2012, ore 16,00
sala santa Chiara, via della Tornetta (nei pressi di porta S. Susanna) Perugia

Su Facebook: 'Formigoni. Biografia non autorizzata'
www.editoririuniti.net/lorenzo-lipparini-formigoni-biografia-non-autorizzata/
Radicaliperugia.org


Ne discutono con l'autore:

Giuseppe Moscati
Dottore di ricerca in Filosofia e Scienze umane

Giuseppe Rippa
Direttore di Quaderni Radicali e di Agenzia Radicale

Roberto Segatori
Docente di Sociologia dei fenomeni politici presso l'Università di Perugia

Modera l'incontro:

Andrea Maori
Segretario di Radicali Perugia – Giovanni Nuvoli

E’previsto un bonus per l’uso del parcheggio di Via Pellini

Tutto poteva spettarsi Roberto Formigoni, il quasi ventennale presidente della regione Lombardia che da anni si propone come successore di Silvio berlusconi. Ma non che a scrivere la sua biografia non autorizzata fosse Lorenzo Lipparini, il suo incubo peggiore, il giovane radicale che ha fatto tremare lui e tutto il Pdl lombardo, presentando l’esposto sulle firme irregolari che aveva lasciato il governatore senza lista e che qui viene raccontato in dettaglio come mai prima d’ora. Ma non solo: l’infanzia di Formigoni su quel «ramo del lago di Como», le polemiche sul padre “fascistissimo”, le inchieste giudiziarie e il rapporto simbiotico con Comunione e Liberazione. Un Formigoni inedito, narrato con precisione chirurgica e con altrettanta correttezza: una biografia documentata e imparziale, che, fuori da ogni logica politica, racconta l’uomo e il politico che ha plasmato intorno a sé l’intera regione Lombardia. Il cattolicissimo amico e discepolo di don Giussani che ha spalancato, senza batter ciglio, le porte del Consiglio regionale a Nicole Minetti, intrattenitrice dell’ex premier alle feste di Villa Certosa. con buona pace della sua guida spirituale.