domenica 27 marzo 2011

Lettera per Rita Bernardini, di una ragazza detenuta nel carcere di Perugia (dopo la recente visita)

E' una lettera che dice tante cose. Innanzitutto che una condanna che arriva dopo tanti anni (15!) è semplicemente assurda. Questa ragazza si era riscattata e reinserita con la sua forza di volontà. Ciò che mi rammarica più di ogni cosa è che avendo un reato ostativo, non potrò fare niente per lei. Se non scriverle la verità e far conoscere, per quanto posso, la sua storia. Rita Bernardini

Dolcissima Rita sono (........). Ci siamo conosciute nel carcere Capanne di Perugia dove sono ristretta, venerdì 11 marzo 2011. Sei entrata nella mia cella come un angelo. Ti ringrazio per essere venuta a parlare con me. Ringrazio Dio per averti mandato proprio da me. Voglio raccontarti la mia vita, la mia storia.
Sono figlia di un ex minatore che per fame negli anni 60 dalla Puglia è partito in Belgio per lavorare nelle miniere di carbone ad una profondità di mille metri. 8 ore al giorno, per ben 20 anni. Il 28 febbraio 2010 è deceduto per un tumore al polmone causato dalla silicosi, la malattia dei minatori.
La mia mamma, una donna speciale, che oltre ad accudire e crescere con immenso amore 3 figli, ha trascorso la sua vita con gli anziani, facendo loro tanta compagnia. Da anni ormai, dopo essere stata colpita da una brutta ischemia, si ritrova lei ad avere bisogno di essere accudita. Mi hanno trasmesso i valori della vita, l’educazione, la dedizione al lavoro; il rispetto per gli altri, verso il prossimo.

giovedì 24 marzo 2011

Il Consiglio comunale di Perugia approva il registro delle dichiarazioni per la libertà di cura: finalmente attuata la petizione radicale. Ora, tempi e modalità certi di attuazione

Dichiarazione di Marco Cappato, Segretario Associazione Luca Coscioni, Liliana Chiaramello, segretaria di radicaliperugia.org e Andrea Maori, tesoriere e membro della segreteria di radicaliperugia.org

Il Consiglio Comunale di Perugia nei giorni scorsi ha approvato una delibera che istituisce e regolamenta il Registro delle Dichiarazioni per la Libertà di Cura, prima fase della messa in atto delle linee guida che la Commissione sul Testamento Biologico ha consegnato all’amministrazione e che ora attendono una completa attuazione.

Si tratta di un ulteriore passo verso l’attuazione piena del Registro per la Libertà di Cura che non è altro che quella di offrire un servizio ai cittadini – iniziata con il deposito da parte dei Radicali di una petizione con centinaia di firme di cittadini perugini - che intendono dichiarare dove sono conservate le loro direttive riguardanti la cura ed i trattamenti a cui intendono essere sottoposti utile anche a chi ha già depositato da tempo i propri documenti presso notai, avvocati o fiduciari.

Diamo atto al Consigliere Tommaso Bori di aver svolto un ottimo lavoro consiliare come presidente della Commissione consiliare sul Testamento Biologico che ha approvato le linee guida che hanno portato all’istituzione del registro. Condividiamo le sue preoccupazioni – espressa con un’interrogazione alla Giunta comunale -  perché la delibera non venga affossata in fase di attuazione degli adempimenti burocratici.

Libia ovvero il fallimento di Obama, dell’Onu e della nobiltà della politica di Francesco Pullia

So che questo contributo susciterà diverse critiche o, comunque, alimenterà una discussione che mi auguro costruttiva, propositiva. Non avrei potuto, d’altronde, esimermi dall’esprimere la mia più netta e convinta contrarietà all’ennesimo ricorso alla scelta bellicista come modo risolutivo di controversie interne ed esterne agli stati.

E’ ora di dire basta e di riconoscere il fallimento dell’Onu, di questa Onu delle burocrazie e dei tornaconti economici, dimostratasi ancora una volta completamente inadeguata ad affrontare seriamente la gravità della situazione prodottasi, ma anche prevedibile, e nei fatti nuovamente aggirata e raggirata dagli Stati Uniti e dalla Nato.

Gasdotto "Rete Adriatica": Giunta regionale umbra tiepida

Nel mese di luglio 2010 ho proposto alla Presidente Marini interrogazione  in merito al progetto di Gadotto denominato “Rete Adriatica” proposto dalla Snam Rete Gas s.p.a. per sapere quali fossero gli intendimenti della giunta sulla questione ed il parere della giunta sui ricorsi avanzati alla Commissione Europea da parte dell'Amministrazione Provinciale di Perugia e dal Comune di Gubbio.

Successivamente ho partecipato a diversi incontri del Coordinamento Interregionale ed Interistituzionale costituito tra rappresentanze istituzionali, comitati, cittadini umbri, marchigiani ed abruzzesi per dare rappresentanza alle voci che avanzano dubbi sulla validità del progetto e sulla scelta del percorso che si sviluppa lungo la dorsale appenninica, quella che è stata interessata dagli ultimi eventi sismici più devastanti e tragici in Italia.

Pochi giorni or sono gli Onorevoli Mariani, Lolli, Vannucci e Verini, hanno avanzato una risoluzione per impegnare il Governo ad assumere tutte le iniziative, in accordo con le amministrazioni interessate, per disporre la modifica del tracciato per escludere la fascia appenninica, in considerazione sia dei costi ambientali che della sicurezza legata al rischio sismico.

Martedi 22 marzo il Consiglio Regionale abruzzese ha discusso in aula una proposta di legge che, in considerazione del rischio sismico, tende a far tornare in campo alla regione la potestà di parere vincolante  sulle autorizzazione di grandi opere ricadenti nel proprio territorio. La proposta di legge trova nel merito il consenso trasversale di gran parte delle forze politiche rappresentate in Consiglio, ma il diligente Governatore Chiodi, uomo di spicco del PdL, ha fatto rinviare in commissione il testo  manifestando perplessità sulla sua costituzionalità, peraltro già valutata positivamente dall'Ufficio Legislativo.

A fronte di tutte queste iniziative in atto da mesi, in Umbria perdura il silenzio e la tiepidezza della Giunta Regionale sul progetto del  gasdotto.

Non può certo bastare il dire che la Regione si era pronunciata e tornare indietro......per gli uffici e difficile.

Siamo convinti, perché lo abbiamo verificato in più circostanze, che chiunque, semplici cittadini o rappresentanti politici ed istituzionali, si trovi ad analizzare un po' più a fondo il progetto della Snam non riesca a trovare argomenti validi per giustificare la scelta di questo percorso che appare del tutto irragionevole. Fatte salve le ragioni economiche che riguardano l'abbattimento dei costi derivanti dalle servitù da attivare, che sembrano aver fatto preferire questa scelta su quella iniziale che interessava la direttrice adriatica.

Per tutto questo è sorprendente il fatto che la Giunta non abbia trovato finora e continui a non trovare il modo e le forme per esprimersi in merito, per far sapere quale sia il proprio orientamento e la sua posizione di fronte alle iniziative intraprese da altre amministrazioni e da parlamentari, anche umbri, appartenenti alla stessa area politica che sostiene il governo regionale umbro. Rivedere una posizione a fronte di considerazioni evidenti e nuove è cosa saggia e non certo disdicevole.

Il Consigliere

Orfeo Goracci

mercoledì 23 marzo 2011

"Non siamo criminali" Regolamentazione della coltivazione domestica di canapa

Si è tenuta ieri, 23 marzo 2011, presso la Camera dei Deputati, la conferenza stampa dal titolo: "Non siamo criminali" - Regolamentazione della coltivazione domestica di canapa".
In Italia, al momento presente, se si viene trovati con della marijuana per uso personale, comprata in piazza da qualche piccolo spacciatore, si subisce ( in teoria, perchè poi nei fatti può andare peggio, a seconda della discrezione e dell'arbitrio del poliziotto o carabiniere di turno ) "soltanto" delle sanzioni amministrative, che vanno dal ritiro della patente e passaporto all'obbligo di frequenza dei Sert per analisi; se la stessa marijuana invece di essersela comprata in piazza, alimentando così un mercato mafioso e clandestino, si è coltivata in casa propria, si è passibili di arresto immediato e processo, anche per una sola pianta. E' questa una delle numerose assurdità della legge Fini Giovanardi, che ha reintrodotto l'equiparazione tra droghe pesanti e cosiddette droghe leggere. Così accade che ragazzini di 16 anni, trovati con piccole quantità di canapa autocoltivata si ritrovino in carcere, stigmatizzati a vita come pericoli sociali e come tossicodipendenti; così accade che persone adulte, che conducono vite familiari e lavorative più che normali abbiano la vita rovinata da processi, spese per avvocati, patenti ritirate ecc.
La canapa è tra le sostanze meno tossiche al mondo, non induce dipendenza né si conoscono casi di intossicazione grave, nonostante la disinformazione che l' On.Giovanardi, sottosegretario con delega alle droghe, sta dolosamente diffondendo. 

domenica 20 marzo 2011

Carcere di Perugia Capanne: Rita Bernardini presenta un'interrogazione a risposta scritta al Ministro della Giustizia

Per sapere, premesso chel’11 marzo scorso, l’interrogante ha visitato il carcere di Perugia-Capanne accompagnata da Liliana Chiaramello e Francesco Mangone ambedue dell’Associazione radicaliperugia.org; nella prima parte della visita erano presenti anche i deputati del PD Marina Sereni e Walter Verini che ben conoscono l’Istituto penitenziario umbro;

dalla visita, guidata dalla Direttrice Bernardina Di Mario, è venuto fuori il seguente quadro:

aperto nel 2004, il carcere di Perugia-Capanne, è in buone condizioni dal punto di vista strutturale anche se maggiori disponibilità per la manutenzione ordinaria scongiurerebbero per il futuro il degrado che necessariamente si manifesta quando poco si investe nella conservazione e cura degli edifici e ei suoi impianti;

a Capanne sono presenti 521 detenuti (441 uomini e 80 donne) a fronte di una capienza regolamentare di 352 posti letto; il 75 % dei detenuti sono stranieri; 138 sono i tossicodipendenti di cui 52 in terapia metadonica;

nel carcere di Perugia entrano ogni anno circa 2.000 detenuti molti dei quali vi rimangono per pochissimi giorni caricando l’Istituto di una notevole mole di lavoro soprattutto per il servizio dei Nuovi Giunti;

venerdì 18 marzo 2011

Pannella, la via liberale e nonviolenta alla costruzione del nuovo....di Francesco Pullia

“Io non lotto per la mia legalità, ma perché sia rispettata la legge
che si sono dati coloro che per primi la violano”. Questa frase può,
da sola, riassumere emblematicamente la lunghissima vicenda politica
di Marco Pannella.

mercoledì 16 marzo 2011

Marco Pannella a Terni

Marco Pannella sarà a Terni venerdì 18 marzo. Alle ore 16,30 sarà presentato presso la sala del Consiglio Provinciale (viale della stazione 1) il libro di Valter Vecellio "Marco Pannella, biografia di un irregolare". L'iniziativa è organizzata dal Circolo "Ernesto Rossi" di Terni. Interverranno oltre all'autore e al leader radicale, Mauro Agostini, Alberto Provantini, Mino Lorusso. Coordinerà i lavori Francesco Pullia

sabato 12 marzo 2011

Bernardini e Chiaramello in carcere a Perugia: sovraffollamento, carenze di cure psicologiche e mancanza di attività nel carcere di Capanne. Maori: a quattro anni dalla sua istituzione, manca il garante regionale dei detenuti

[gallery link="file" columns="4"]

Durante la conferenza stampa di ieri che, grazie a Radio Radicale, si può riascoltare cliccando qui Rita Bernardini ha confermato molti dati già verificati in passate visite ispettive. La deputata radicale accompagnata da Liliana Chiaramello e dall'avvocato di radicaliperugia.org Francesco Mangone, ha effettuato una lunga visita che l'ha vista impegnata per almeno cinque, sei ore. Attualmente Capanne ospita 521 carcerati, 441 uomini e 80 donne, ma nel corso dell'anno ne transitano almeno 2000 con una mole di lavoro eccessiva per il poco personale a disposizione. Solo quattro gli educatori a fronte degli otto necessari, due le psicologhe e anche il soddimensionamento delle guardie carcaarie non è da meno. Il carcere di Perugia si segnala anche per gli atti di autolesionismo, al quarto posto in Italia. Le celle, concepite per ospitare un solo detenuto, sono attualmente occupate da due e qualche volta tre detenuti i quali vi trascorrono la maggior parte della giornata visto che solo in 39 (11 donne e 28 maschi) svolgono attività lavorative. Eppure una qualsiasi attività lavorativa costituirebbe un grande disincentivo verso le recidive e un aiuto soprattutto verso quel 75% di detenuti stranieri che costituiscono il grosso della popolazione carceraria di Capanne. 138 sono tossicodipendenti di cui 32 in terapia metadonica. Durante la conferenza stampa è intervenuta anche l'assessore alle pari opportunità Lorena Pesaresi, promotrice di un importante convegno con gli operatori del carcere di Perugia a cui la deputata radicale è intervenuta, convegno che ha avuto il merito di focalizzare l'attenzione in modo preciso sulla realtà carceraria perugina. Alla conferenza stampa, Andrea Maori ha sottolineato le iniziative dei radicali di Perugia per la nomina del garante regionale dei detenuti, ancora non avvenuta malgrado siano passati 4 anni dalla sua istituzione, mentre Bernardini ha annunciato che la visita a Capanne sarà l'oggetto di una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della Giustizia.

mercoledì 9 marzo 2011

La deputata radicale Rita Bernardini a Perugia venerdì 11 marzo per visitare e parlare del carcere di Capanne

In occasione del convegno ' Carcere e Territorio. La condizione detentiva maschile e femminile a Perugia' previsto per venerdì 11 marzo ore 16.00 presso Sala della Vaccara e organizzato dall'Assessorato Pari Opportunità la deputata radicale Rita Bernardini e la segretaria Chiaramello  visiteranno dalle ore 9.00 del mattino dello stesso giorno il carcere di Capanne per la visita ispettiva. Seguirà presso l'Hotel 'La Rosetta' ore 14.30 una conferenza stampa per fare il punto circa le condizioni dei detenuti e del carcere in questione.