martedì 10 novembre 2015

Morte di Bianzino, la Cassazione: inaudita gravità


Articolo da Globalist.it

Rese note le motivazioni con le quali l'alta Corte ha confermato la condanna per l'agente della polizia penitenziaria che non soccorse il falegname.

Giustizia è fatta. Niente attenuanti all'agente della polizia penitenziaria Gianluca Cantoro che non soccorse Aldo Bianzino, il falegname detenuto nel carcere di Perugia, morto in cella nell'ottobre 2007 per non aver ricevuto assistenza dopo aver lamentato un forte mal di testa dovuto alla rottura di un aneurisma. Lo ha stabilito la Cassazione - nelle motivazioni di conferma della condanna dell'agente, depositate oggi - rilevando che è una vicenda di "ritenuta gravita'". Il caso Bianzino è uno dei casi più eclatanti di morte in carcere.
Nel verdetto, inoltre, la Cassazione mette in luce l'attendibilità delle testimonianze di altri due detenuti - stranieri - che, dopo una iniziale "titubanza", accusarono Cantoro di essersi disinteressato dalla sorte di Bianzino che aveva chiesto all'agente di chiamare un medico. I supremi giudici osservano che questa esitazione dei due detenuti era dovuta "alla consapevolezza dei rischi cui andavano incontro nel denunciare un agente penitenziario, rischi in seguito verificatisi dal momento che, come sottolineato dalla sentenza di merito, i due sono stati trasferiti in altri istituti di pena".

domenica 8 novembre 2015

Intervento di Bruno Maurizi alla presentazione perugina di «Vietato Pregare»

Da sinistra Bruno Maurizi. Accando Pawel Gajeskwi
Cliccando qui si può accedere alla registrazione del dibattito effettuata da Radio Radicale. Qui sotto inseriamo l'intervento scritto di Bruno Maurizi, di radicaliperugia.org.

«Non è certo difficile documentare, nel corso della bimillenaria storia della Chiesa, i comportamenti che il suo sistema di potere ha messo in atto per far prevalere e poi difendere il predominio spirituale e temporale sulle masse e sul controllo di regni e governi. Metodi che nulla hanno a che vedere con gli insegnamenti evangelici e che spesso sono passati dalla violenza alla diffusa prepotenza, dai roghi alle stragi, dalla lussuria alla simonia, dallo sfruttamento alla circonvenzione e alla pedofilia, ecc.. Da perseguitati, prima di Costantino, a persecutori, dopo Teodosio che per primo impose all’inter
Da sinistra: Fiorini Granieri, Maurizi, Gajeskwi, Sacconi, Baglioni, Maori
o Impero Romano la religione cristiana come religione di Stato. Ne seguirono assalti, distruzioni e saccheggi ai danni principalmente dei “pagani” di ogni tipo e degli ebrei, della loro cultura e della loro arte ad opera di bande tra cui i parabolani i cui caporioni divennero anche vescovi e a volte santi (Cirillo). Al suo interno numerosi episodi di violenza, anche durante i Concili non sempre
Pubblico
frequentati e riconosciuti da tutti, e sistematici annientamenti degli avversari “eretici” (le eresie furono centinaia) sono serviti a regolare contese teologiche ed evitare pericoli per il  proprio potere (tra i tanti gli ariani, agli gnostici, dai templari ai giansenisti e ai millenaristi e poi, gli albigesi, i catari e gli ugonotti, i valdesi, ecc.). Il tutto avendo a disposizione polizia e tribunali civili e religiosi, compresa l’Inquisizione, carceri e torture. Le stesse Crociate, nei loro viaggi in Terrasanta, regolavano lungo il percorso, i conflitti con le altre Chiese Cristiane (tra cui il saccheggio di S.Sofia a Costantinopoli nel 1198).
La storia della Chiesa è purtroppo intrisa anche di corruzione (anche oggi), di intolleranza e di persecuzioni. Questo mentre molti credenti in buona fede, prelati e laici, si adoperavano e si adoperano fino al sacrificio anche estremo ad esercitare carità ed amore cristiano. Nel Medio Evo potenza e prepotenza hanno raggiunto e mantenuto per secoli il loro culmine.

venerdì 6 novembre 2015

Sabato 7 novembre ore 17,00 presentazione a Perugia di «Vietato pregare. Storie di intolleranza religiosa nell’Italia repubblicana» l’ultimo libro di Andrea Maori edito da Reality book con Baglioni, Gajewski, Maurizi e Sacconi

Insieme all'autore Andrea Maori, tesoriere di Radicaliperugia.org parleranno
Andrea Baglioni, avvocato
Pawel Gajewski, Pastore della Chiesa Valdese di Perugia
Bruno Maurizi, Radicaliperugia.org
Introduce e modera:
Giancarlo Sacconi, Presidente dell'Associazione Culturale Amici di San Bevignate.


Iniziativa promossa dall'Associazione Culturale Amici di San Bevignate

«Vietato pregare» è un libro bianco sulle discriminazioni e sui soprusi patiti in Italia dalle minoranze religiose dal secondo Dopoguerra alle soglie del Duemila.
Nell’introduzione sono inquadrati i termini essenziali del processo storico-normativo
su cui si sono basati gli atti di intolleranza lungo il Ventesimo secolo.
A fronte di un ampio riconoscimento teorico della libertà religiosa nella Costituzione
del 1948 attraverso una serie di disposizioni che escludono qualsiasi ipotesi di persecuzione e disparità per motivi religiosi, per molti anni è rimasto intatto l’impianto normativo fascista sulla base del quale si sono consumate centinaia di azioni di intolleranza da parte degli apparati dello Stato.

mercoledì 4 novembre 2015

Foto, servizi televisivi e radiofonici della conferenza stampa del Comitato per la democrazia in Umbria del 3 novembre

Adriana Galgano, deputata SC
 Cliccando qui si può ascoltare la registrazione dal sito di Radio Radicale.
Filppo Gallinella, deputato 5 Stelle
Foto di gruppo, al centro Michele Guaitini
Foto di gruppo
Mauro Volpi e Michele Guaitini, portavoce del Comitato




Professor Mauro Volpi

Tiziana Ciprini, deputata 5 stelle

Udienza su “Umbricellum” rinviata al 18 febbraio

Conferenza Stampa del 3 novembre 2015

Besostri: “Rinvio necessario per il ritardo con cui siamo entrati in possesso della memoria difensiva della Regione. Siamo comunque convinti delle nostre argomentazioni per controbattere colpo su colpo”

Questa mattina si è svolta l’udienza presso il Tribunale Civile di Perugia sul ricorso contro la legge elettorale “Umbricellum” promosso dal Comitato per la Democrazia in Umbria e sottoscritto da 54 cittadini.
In apertura il collegio difensivo composto dagli avvocati Felice Besostri, Giuseppe Pennino e Michele Ricciardi ha chiesto un breve rinvio.
La Regione Umbria per bocca dei suoi legali non si è opposta e il giudice ha dunque accordato il rinvio dell’udienza al 18 febbraio 2016.

L’avvocato Besostri ha dichiarato che “la richiesta di rinvio si è resa necessaria in quanto siamo entrati in possesso della corposa memoria difensiva della Regione solo un paio di giorni fa nonostante fosse stata depositata già a fine maggio. Vista anche la complessità della questione e l’importanza che riveste ci prendiamo qualche giorno in più per studiare bene tutte le nuove carte ed eventualmente depositare ulteriore documentazione. Siamo comunque convinti di avere le giuste argomentazioni per opporci a tutte le eccezioni sollevate dalla Regione Umbria ed ottenere quindi giustizia”.

L’attività del Comitato per la Democrazia in Umbria nel frattempo non si ferma e già nei prossimi giorni sarà sottoposta a tutti i gruppi consiliari di Palazzo Cesaroni una proposta di modifica della legge elettorale regionale per eliminarne i vizi di incostituzionalità affinché si possa giungere a una soluzione politica della vicenda senza dover attendere ancora una volta che siano i magistrati a dover restituire ai cittadini i loro pieni diritti elettorali.


Comitato per la Democrazia in Umbria
(il portavoce Michele Guaitini)


martedì 3 novembre 2015

Sintesi Conferenza Stampa del Comitato per la Democrazia in Umbria su "Umbricellum" del 3/11/2015


Si è tenuta all’hotel La Rosetta di Perugia la conferenza stampa organizzata dal Comitato per la Democrazia in Umbria alla vigilia dell’udienza presso il Tribunale Civile di Perugia sul ricorso presentato da 54 cittadini contro la legge elettorale regionale “Umbricellum”.

domenica 1 novembre 2015

Leggi elettorali: conferenza stampa su Umbricellum e Italicum

Mercoledì 4 novembre alle ore 9,30 si terrà l’udienza presso il Tribunale civile di Perugia sul nostro ricorso alla legge elettorale regionale Umbricellum.

Sarà presente anche l’avvocato Felice Besostri, colui che vinse il ricorso contro il “Porcellum”.
Martedì 3 novembre alle ore 15,30 presso l’hotel La Rosetta è convocata una conferenza stampa del Comitato per la Democrazia in Umbria durante la quale saranno illustrate le iniziative giudiziarie e politiche future.
Durante la conferenza stampa si parlerà anche della legge elettorale per la Camera dei Deputati “Italicum” di recente approvazione che ha numerosi punti di contatto con l’Umbricellum. 
L’avvocato Besostri illustrerà infatti il ricorso che sarà presentato in tutte le corti d’appello d’Italia promosso, unitamente a due referendum abrogativi, dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (il cui referente in Umbria è il prof. Mauro Volpi), un comitato composto da numerose associazioni, costituzionalisti e personaggi della cultura che intendono opporsi alla deriva, in termini di qualità della democrazia e dei diritti dei cittadini, in atto con le riforme dell’assetto politico-costituzionale all’esame del Parlamento.
A margine della conferenza stampa, così come avvenuto in occasione dell’Umbricellum, ci sarà la possibilità per tutti i cittadini di partecipare al ricorso contro l’Italicum firmando la delega agli avvocati del collegio difensivo Giuseppe Pennino e Michele Ricciardi del foro di Perugia.

Testimonianza di Renzo Zuccherini sul "Seminario internazionale sulle tecniche della nonviolenza" del 1963 per il dibattito « Capitini, nastri ritrovati»

Renzo Zuccherini
Quello che segue è l’intervento di Renzo Zuccherini  sul suo rapporto con Aldo Capitini letto da Andrea Maori durante il dibattito “Capitini, nastri ritrovati”

La riscoperta e il rilancio delle registrazioni del seminario del 1963 hanno di per sé un valore storico, perché segnano un passaggio importante nell'opera di Capitini dopo la marcia Perugia-Assisi: ma hanno per me anche un valore autobiografico notevole. E' facile capire l'emozione con cui, dopo la notizia che me ne ha dato Andrea Maori, ho visto riaffiorare quei giorni, ovviamente un po' sepolti nella memoria ed invece ancor pieni di significato, come momento formativo straordinario: in effetti, avevo sedici anni. Un seminario di dieci giorni a tutto campo sulle tecniche di trasformazione della società non poteva non sedimentarsi anche in chi, come, allora si affidava a schemi ideologici piuttosto rigidi, e in effetti difensivi e statici, per quanto assai vicini alle posizioni di Capitini; per cui mi pare che quel momento formativo ha lavorato più sotto traccia che in superficie, ma pure una traccia che oggi intravedo in molte cose che ho fatto poi.
Ma ciò che è riapparso più vivo nella memoria, ed è stato poi confermato dall'ascolto delle registrazioni, è stato il clima di ascolto ed attenzione che Capitini ed i suoi interlocutori avevano saputo instaurare. C'erano fior di filosofi, professori universitari, personalità di primo piano: tra loro, la presenza di un ragazzo di sedici anni avrebbe potuto essere ignorata, o accolta con atteggiamento paternalistico. Io ricordavo invece una discussione franca, una presa in conto delle posizioni espresse, anche per confutarle ma mai per svilirle o banalizzarle; ed i nastri me ne hanno dato piena conferma.

Testimonianza di Adriana Croci sul suo rapporto con Aldo Capitini dal dibattito "Capitini, nastri ritrovati"

Pubblico durante il dibattito
Quello che segue è l’intervento di Adriana Croci  sul suo rapporto con Aldo Capitini letto da Mario Albi durante il dibattito “Capitini, nastri ritrovati”
«Ho lavorato direttamente con Il prof Capitini soltanto due anni (gli ultimi della sua vita) quando lui ebbe la cattedra di Pedagogia a Perugia. Ero una maestra di ruolo che aspirava a prendere la laurea per fare meglio l’ educatrice. Ho sostenuto con lui due dei tre esami di pedagogia previsti dal mio curricolo.
Dico “lavorato con lui” perché, quasi da subito mi incaricò di seguire un gruppo di giovani matricole in incontri di riflessione intorno al testo di Platone LA REPUBBLICA.
Il professore Capitini appena arrivato a Perugia aveva introdotto i “seminari”. Affidava ad un coordinatore anche esterno al Magistero, un gruppo di studenti: stabiliva un tema, un monte ore complessive ed un tempo determinato e metteva gli studenti in situazione attiva di riflessione e di apprendimento su tematiche varie. Come ho detto io ero una conduttrice (vedo ancora tutte le facce degli altri, ma non ricordo tutti i nomi per cui non li elenco).
Col tempo ho imparato ed usato molto questo modo di lavorare con gli studenti che trovo ancora molto efficace.

L’anno dopo, in forza di una legge appena approvata e pubblicata in gazzetta, chiese ed  ottenne il mio distacco a tempo pieno al Magistero, dove sono rimasta sino a quando, avendo superato il concorso, ho scelto di fare la Direttrice Didattica e di concludere il mio percorso lavorativo in questo ruolo.