sabato 30 maggio 2015

Risposte al questionario di Radicaliperugia dei candidati Presidente alla Regione Umbria: in tre hanno risposto, uno ha rimandato le risposte a dopo le elezioni, gli altri quattro non rispondono

Radicaliperugia.org ha posto agli otto candidati alla Presidenza della Regione dell’Umbria alcune domande in merito alla attuale legge elettorale regionale, alle figure di garanzia di nomina regionale, al  controllo sull’attività legislativa e sulla trasparenza della macchina politico-amministrativa della Regione. Non solo: sono state fatte domande sugli impegni che, una volta eletti, si vogliono assumere rispetto a questi argomenti rispetto ai quali Radicaliperugia ha assunto iniziative politiche.
Solo tre candidati hanno risposto: Amato de Paulis per Alternativa Riformista Umbria, Michele Vecchietti per L’Altra Umbria e Aurelio Fabiani per Casa Rossa – Partito comunista dei lavoratori. Il candidato del centro-destra Claudio Ricci ci ha telefonato e ci ha detto che rimanda la discussione su questi argomenti una volta eletto. Nessuna risposta da parte degli altri quattro candidati, compresa la Presidente uscente Katiuscia Marini.

Nel ringraziare i candidati che hanno voluto rispondere, pubblichiamo qui sotto le loro risposte che costituiscono un patrimonio comune di riflessione che radicaliperugia.org terrà in considerazione in vista delle prossime iniziative.

1)   Legge elettorale
L’attuale legge elettorale regionale (cd. “Umbricellum”) è stata oggetto di numerose critiche soprattutto per il meccanismo dell’attribuzione del premio di maggioranza senza il raggiungimento di una soglia minima di voti, per il quale sia l’ufficio legislativo della Regione sia i pareri di autorevoli costituzionalisti hanno nutrito più di un dubbio. Inoltre è pendente un ricorso presso il Tribunale di Perugia che potrebbe portare la legge all’esame della Corte Costituzionale.
 A)     Pensa di modificare la legge elettorale regionale? Se sì, in quale direzione? (ad es. con il doppio turno, maggioritario con collegi uninominali, proporzionale puro, ecc.)
B)      Contrariamente a quanto accaduto nel 2010 e nel 2015, prende l’impegno di non modificare la legge elettorale a meno di 12 mesi dalle prossime elezioni come da raccomandazioni del Consiglio d’Europa?
Risposta di Amato De Paulis
1a- Si, è una legge elettorale anti-democratica ed incostituzionale. Siamo stati, come sapete, i primi ad organizzare un convegno in merito, dove poi è nato il comitato per la democrazia. Siamo stati presenti(Alternativa Riformista) a tutte le 11 presidi davanti alla regione. Non vorrei soffermarmi sulla forma di legge elettorale ma vogliamo escludere il premio di maggioranza(e di minoranza) ed introdurre una soglia di 50% dove sotto la quale si va al ballottaggio con tutti i gruppi che superano il 17 %.
1b-assolutamente si

Risposte di Michele Vecchietti
1 a L’attuale legge elettorale va soppressa e sostituita con una legge proporzionale, senza premio di maggioranza e ripristinando il voto disgiunto. Va ripristinato il ballottaggio per la designazione del presidente, qualora nessuno raggiunga il 50%. La stabilità sarebbe comunque garantita dall’elezione diretta del Presidente, che sarebbe così chiamato a provare una sintesi dentro il consiglio regionale, la cui centralità verrebbe in questo modo riaffermata. Siamo contrari all’ipotesi di collegi uninominali, che rispondono ad una personalizzazione della politica tesa a svuotare di contenuti la dialettica tra le parti.

1b È un impegno di buon senso che recepisco in pieno, in quanto non è più tollerabile che le istituzioni democratiche siano piegate al soddisfacimento di interessi di parte.

Risposte di Aurelio Fabiani
1 A)    Sì, ovviamente, la legge elettorale umbra è da modificare, è antidemocratica, costruita a misura di chi già governa e dell’”opposizione” di sistema, col premio al miglior perdente. La legge elettorale democratica è una sola: una testa un voto e rappresentanza proporzionale ai voti ottenuti, senza sbarramenti. Quella è la direzione, ogni altra legge elettorale fatta in nome della democrazia, è un imbroglio perché mentre la si propaganda in nome della democrazia la nega con i fatti.
1 B)   Ovviamente no. Se la legge attuale è antidemocratica, va immediatamente cancellata. L’Europa poi con quale faccia viene a raccomandarci qualcosa, visto che il parlamento europeo non conta niente e tutto decidono i Governi delle nazioni più potenti, Germania, Inghilterra e Francia intesta.
  
 2)   Nomina delle figure di garanzia
Le precedenti consiliature regionali si sono caratterizzate per il grave e colpevole ritardo con cui sono state nominate alcune figure di garanzia, nonostante le leggi che le istituivano stabilivano dei termini ben precisi (in genere entro 90 giorni).
-          Il Garante dei Detenuti, istituito per legge ad ottobre 2006, è stato nominato per la prima volta ad aprile 2014, cioè con un ritardo di 7 anni e mezzo
-          La Commissione di Garanzia Statutaria, istituita per legge a luglio 2007, è stato nominata per la prima volta ad ottobre 2010, cioè con un ritardo di oltre 3 anni
-          Il Garante per l’infanzia, istituito per legge a luglio 2009, è stato nominato per la prima volta a gennaio 2014, cioè con un ritardo di 4 anni e mezzo
-          Il Difensore Civico regionale, istituito per legge nel 1995 e oggetto di revisione normativa a novembre 2007, non è mai stato nominato in 20 anni
A)     Prende l’impegno di richiedere che, una volta trascorso infruttuosamente il termine previsto per legge (generalmente 90 giorni), l’Assemblea Legislativa si riunisca ad oltranza fino ad avvenute nomine?
B)      Prende l’impegno di promuovere per questo tipo di nomine quanto già sperimentato in passato con il Garante dei detenuti, ossia la pubblicazione di un bando e di mettere on line i curricula dei candidati?
Risposte di Amato de Paulis
2a-si
2b-si

Risposte di Michele Vecchietti

2A-B Assumo con convinzione questi impegni, in quanto l’attività di nomina in capo al consiglio va resa trasparente e rispondente alle necessità sociali.

Risposte di Aurelio Fabiani

 2a Ovviamente sì ma i garanti non bastano perché il garantismo non funziona. Cosa significa garantire ad esempio i Detenuti, quando ci sono leggi che di fatto lasciano fuori dal carcere Generali condannati come spacciatori, Industriali che non versano i contributi agli operai, Costruttori e cementieri che in collaborazione con la classe politica di governo devastano la nostra terra, mentre stringono nelle carceri con leggi speciali chi ha tentato dall’Umbria alle Valli piomentesi di impedire questi scempi. Solo il controllo popolare  non delegato ad alcuno, tra l’altro senza poteri reali, può garantire il detunuto e gli altri soggetti deboli vittime del potere.

2 b Ovviamente sì, ma non fermiamoci ai palliativi che ci mettono a posto la coscienza, bisogna andare oltre, mobilitare le persone, i fatti criminali che accadono in continuazione contro i carcerati  a partire dalle morti nelle carceri non sono stati fermati dai garanti, non per impegno insufficiente, ma per forza insufficiente.

3)   Controllo sull’attività legislativa
In passato è accaduto che leggi regionali, spesso meritevoli, non siano state poi correttamente attuate, o attuate con notevole ritardo, a causa di mancati adempimenti da parte della Giunta o dell’Assemblea Legislativa o ancora degli uffici regionali. A titolo di esempio si pensi alla legge sull’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico (nomina del comitato tecnico-scientifico con 9 mesi di ritardo), alla legge sull’affidamento delle terre incolte ai giovani disoccupati (assenza del regolamento attuativo che doveva essere redatto entro 90 giorni), ecc.
A)     Prende l’impegno a potenziare gli attuali organi di controllo sull’attività legislativa, o trovare un’altra soluzione, affinché venga attuato un rigido controllo sulle scadenze degli adempimenti previsti dalle leggi approvate dall’Assemblea regionale?
B)      Prende l’impegno a pubblicare sul sito internet della Regione uno scadenziario con gli adempimenti previsti dalle leggi regionali a carico di Giunta e Consiglio con aggiornamenti puntuali sullo stato dell’arte?
Risposte di Amato de Paulis
3a-si
3b-si

Risposte di Michele Vecchietti


3A Assumo con convinzione questi impegni, in quanto l’attività di nomina in capo al consiglio va resa trasparente e rispondente alle necessità sociali.

3B I ritardi nell’attuazione delle leggi si configurano non solo come delle inadempienze, ma come delle autentiche violazioni: basti pensare all’impegno, sancito per legge nell’ultima riforma sanitaria, ad adottare un nuovo piano sanitario regionale entro un anno. Avendo inoltre seguito l’iter di elaborazione delle leggi sopra richiamate sono convinto che i ritardi rispondano principalmente ad una mancanza di volontà politica, che va invece denunciata con tutti i mezzi disponibili. In questo senso, assumo gli impegni indicati.

Risposte di Aurelio Fabiani

3 a Certamente sì, ma non facciamoci illusioni, gli impedimenti tecnici sono quasi sempre la giustificazione di una nascosta e pervicace volontà politica di impedire il varo di leggi scomode come quella sulla cannabis. Come per le altre risposte, la soluzione vera non parte dal “palazzo”. Nei luoghi di potere si faccia quello che si può, quindi ripeto, sì, ma è da fuori di esso che si trovano le forze per far avanzare in civiltà anche nella nostra terra.

3 b Certamente. E’ una forma di controllo dal “basso” utile, allarghiamola ad altre forme di circolazione degli adempimenti di Giunta e Consiglio che possano arrivare anche a chi ancora  non arriva a Internet.

 4)   Trasparenza
Attualmente nel sito internet del Consiglio Regionale è possibile vedere in diretta streaming le sedute del Consiglio e accedere ai verbali e resoconti di seduta seppur pubblicati con qualche mese di ritardo. Le sedute delle Commissioni non sono pubbliche e i verbali di seduta non sono più pubblicati da anni.
A)     Prende l’impegno affinché siano disponibili nel sito internet del Consiglio Regionale anche le registrazioni audio/video di tutte le sedute?
B)      Prende l’impegno di modificare il regolamento del Consiglio Regionale affinché siano pubbliche anche le sedute delle Commissioni?
C)      Prende l’impegno affinché i verbali e i resoconti di seduta del Consiglio Regionale e delle Commissioni siano pubblicate nel sito internet del Consiglio Regionale in tempi molto più rapidi rispetto a quelli attuali?
D)     Prende l’impegno affinché nei resoconti di seduta, salvo ovviamente per quelle segrete, siano indicati per ogni singola votazione l’elenco dei consiglieri che votano a favore, contro o che si astengono?

Risposte di Amato de Paulis

4a-si
4b-si
4c-si
4d- sì

Risposte di Michele Vecchietti

4 Sottoscrivo gli impegni indicati, nella consapevolezza che il loro adempimento sia da imputare non solo all’attuale classe di governo, ma anche ad una difficoltà nell’organizzazione delle attività dell’ente in una fase di grande criticità economica; serve in sostanza un investimento diretto, seppur minimo, per rendere possibili queste misure, che giudico essenziali per rendere trasparente l’attività di governo. Aggiungo inoltre la necessità di rendere accessibili anche le attività della giunta, attraverso la pubblicazione degli ordini del giorno preventivi e del resoconto degli atti approvati.

Risposte di Aurelio Fabiani

4 A Sì, come sopra, andiamo anche oltre, non solo Internet.
4 B – C Credo da quanto finora risposto si sia capito cosa penso della trasparenza, quindi anche su questo, sì.
4 D Ancora sì.
4 E Perché ci deve essere qualcosa di segreto a chi è governato da parte di chi governa. I segreti sono sempre serviti a colpire le classi popolari e le opposizioni. Nessun segreto e ognuno ci metta la faccia, chi ha eletto ha il diritto di sapere quello che fa colui che è stato eletto con il suo voto e rimuoverlo appena possibile se tradisce. E’ la democrazia, quella vera, non il rito odierno. 


venerdì 29 maggio 2015

Il Comune di Perugia rigetta la richiesta di iscrizione di Pietro Pinna all’Albo d’oro della città

Amnesia? Rimozione? Cosa rivela l’attenzione al formalismo di chi sceglie di non ricordare una figura centrale per Perugia: Pietro Pinna.

Ai radicali perugini è arrivata la spiacevole notizia del rigetto da parte del Comune della domanda relativa all'iscrizione di Pietro Pinna all'Albo d'Oro della città di Perugia. La domanda era stata avanzata da noi radicali, memori della lunga lotta di Pietro Pinna per l’obiezione di coscienza al servizio militare. Strettissimo collaboratore di Aldo Capitini, Pinna si era stabilito a Perugia nel 1962 e vi risiedeva stabilmente, tanto che nel 1964, insieme allo stesso Capitini, fondò qui a Perugia la rivista “Azione nonviolenta”. Fino al 1998 diresse da Perugia il Movimento Nonviolento, occupandosene a tempo pieno nella sede perugina di Via Villaggio Santa Livia 103. Nel 1973 venne condannato a Perugia a quattro mesi di reclusione, con sentenza confermata in Appello e in Cassazione, per aver diffuso nel 1972, il 4 novembre, in occasione della Festa delle Forze Armate, un manifesto di denuncia del militarismo. Passato un mese nel carcere perugino di Piazza Partigiani, fu graziato dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone.
Da molti anni vive a Firenze, negli ultimi tempi in precarie condizioni di salute.
La Commissione  che si è occupata della nostra richiesta non ha contestato la domanda in sé e per sé (infatti, come avrebbe potuto?), ma non l'ha accolta, perché Pinna non è nato a Perugia, né vi risiede!!! La capziosità non potrebbe essere più palese, dal momento che in passato tali requisiti non necessariamente sono stati d’ostacolo alla concessione della benemerenza. Un ringraziamento va comunque al consigliere di maggioranza Franco Ivan Nucciarelli per aver fattivamente collaborato all’accoglimento della nostra richiesta.
È mancato il coraggio? Oppure Perugia è una città che sta smarrendo la memoria di sé? Soprattutto la memoria scomoda, verrebbe da dire, cioè quella di una città laica che non si piega ai venti del militarismo vecchio e nuovo, e di città che non guarda alla  retorica istituzionale, bensì alla propria faticosa storia, per salvarsi l’anima.
Michele Guaitini, segretario di radicaliperugia.org
Andrea Maori, tesoriere di radicaliperugia.org
Elisabetta Chiacchella, iscritta radicale

venerdì 22 maggio 2015

Elezioni Regionali in Umbria: Radicaliperugia.org "interroga" i candidati Presidente

UL’associazione “Radicaliperugia.org – Giovanni Nuvoli” ha chiesto agli 8 candidati alla presidenza della Regione alcuni impegni in vista delle imminenti elezioni, relativamente a quattro temi inerenti il governo dell’Umbria che hanno visto concentrarsi l’impegno di radicaliperugia.orgnegli ultimi anni.
Dalle legge elettorale alla nomina delle figure di garanzia previste dall’ordinamento regionale, dal controllo sull’attività legislativa alla trasparenza.

Nel pieno spirito del motto einaudiano del “conoscere per deliberare” offriamo la possibilità a tutti i candidati, che hanno per noi pari dignità, di illustrare la loro posizione su argomenti che di solito non trovano la giusta ribalta e attenzione da parte dei media, ma che a nostro avviso sono indicativi del modo di intendere la politica e da cui poi discendono tutte le altre decisioni negli ambiti che più direttamente coinvolgono la vita delle persone.
Con questa iniziativa cerchiamo anche di arricchire di contenuti una campagna elettorale finora deludente, dove i programmi e i temi che dovrebbero interessare la cittadinanza hanno lasciato il posto alle solite finte contrapposizioni basate su slogan stantii e dove non si è mai assistito ad un reale confronto tra i candidati in lizza.

Le risposte saranno pubblicate nel sito http://radicalipg.blogspot.com man mano che arriveranno, nel corso della prossima settimana

Michele Guaitini – segretario “radicaliperugia.org
Andrea Maori – tesoriere “radicaliperugia.org

Di seguito l’elenco delle domande rivolte ai candidati alla presidenza della Regione Umbria




1)   Legge elettorale
L’attuale legge elettorale regionale (cd. “Umbricellum”) è stata oggetto di numerose critiche soprattutto per il meccanismo dell’attribuzione del premio di maggioranza senza il raggiungimento di una soglia minima di voti, per il quale sia l’ufficio legislativo della Regione sia i pareri di autorevoli costituzionalisti hanno nutrito più di un dubbio. Inoltre è pendente un ricorso presso il Tribunale di Perugia che potrebbe portare la legge all’esame della Corte Costituzionale

A)     Pensa di modificare la legge elettorale regionale? Se sì, in quale direzione? (ad es. con il doppio turno, maggioritario con collegi uninominali, proporzionale puro, ecc.)
B)      Contrariamente a quanto accaduto nel 2010 e nel 2015, prende l’impegno di non modificare la legge elettorale a meno di 12 mesi dalle prossime elezioni come da raccomandazioni del Consiglio d’Europa?


2)   Nomina delle figure di garanziaLe precedenti consiliature regionali si sono caratterizzate per il grave e colpevole ritardo con cui sono state nominate alcune figure di garanzia, nonostante le leggi che le istituivano stabilivano dei termini ben precisi (in genere entro 90 giorni).
-          Il Garante dei Detenuti, istituito per legge ad ottobre 2006, è stato nominato per la prima volta ad aprile 2014, cioè con un ritardo di 7 anni e mezzo
-          La Commissione di Garanzia Statutaria, istituita per legge a luglio 2007, è stato nominata per la prima volta ad ottobre 2010, cioè con un ritardo di oltre 3 anni
-          Il Garante per l’infanzia, istituito per legge a luglio 2009, è stato nominato per la prima volta a gennaio 2014, cioè con un ritardo di 4 anni e mezzo
-          Il Difensore Civico regionale, istituito per legge nel 1995 e oggetto di revisione normativa a novembre 2007, non è mai stato nominato in 20 anni

A)     Prende l’impegno di richiedere che, una volta trascorso infruttuosamente il termine previsto per legge (generalmente 90 giorni), l’Assemblea Legislativa si riunisca ad oltranza fino ad avvenute nomine?
B)      Prende l’impegno di promuovere per questo tipo di nomine quanto già sperimentato in passato con il Garante dei detenuti, ossia la pubblicazione di un bando e di mettere on line i curricula dei candidati?


3)   Controllo sull’attività legislativa
In passato è accaduto che leggi regionali, spesso meritevoli, non siano state poi correttamente attuate, o attuate con notevole ritardo, a causa di mancati adempimenti da parte della Giunta o dell’Assemblea Legislativa o ancora degli uffici regionali. A titolo di esempio si pensi alla legge sull’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico (nomina del comitato tecnico-scientifico con 9 mesi di ritardo), alla legge sull’affidamento delle terre incolte ai giovani disoccupati (assenza del regolamento attuativo che doveva essere redatto entro 90 giorni), ecc.

A)     Prende l’impegno a potenziare gli attuali organi di controllo sull’attività legislativa, o trovare un’altra soluzione, affinché venga attuato un rigido controllo sulle scadenze degli adempimenti previsti dalle leggi approvate dall’Assemblea regionale?
B)      Prende l’impegno a pubblicare sul sito internet della Regione uno scadenziario con gli adempimenti previsti dalle leggi regionali a carico di Giunta e Consiglio con aggiornamenti puntuali sullo stato dell’arte?


4)   Trasparenza
Attualmente nel sito internet del Consiglio Regionale è possibile vedere in diretta streaming le sedute del Consiglio e accedere ai verbali e resoconti di seduta seppur pubblicati con qualche mese di ritardo. Le sedute delle Commissioni non sono pubbliche e i verbali di seduta non sono più pubblicati da anni.

A)     Prende l’impegno affinché siano disponibili nel sito internet del Consiglio Regionale anche le registrazioni audio/video di tutte le sedute?
B)      Prende l’impegno di modificare il regolamento del Consiglio Regionale affinché siano pubbliche anche le sedute delle Commissioni?
C)      Prende l’impegno affinché i verbali e i resoconti di seduta del Consiglio Regionale e delle Commissioni siano pubblicate nel sito internet del Consiglio Regionale in tempi molto più rapidi rispetto a quelli attuali?
D)     Prende l’impegno affinché nei resoconti di seduta, salvo ovviamente per quelle segrete, siano indicati per ogni singola votazione l’elenco dei consiglieri che votano a favore, contro o che si astengono?