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lunedì 23 maggio 2011

Comunicato congiunto del circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos di Perugia e dall’Associazione radicale antiproibizionista sulla rassegna teatrale Identità proibite appena conclusosi

La rassegna teatrale “Identità proibite”, promossa dal Circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos di Perugia e dall’Associazione radicale antiproibizionista, in collaborazione con il Teatro di Sacco, che si è appena conclusa ha inteso offrire alla cittadinanza uno strumento di riflessione senza precedenti a Perugia sulle tematiche della libertà: libertà dai comportamenti omofobi e dai comportamenti repressivi su scelte individuali.

domenica 22 maggio 2011

"Ragazza in erba": gli antiproibizionisti rispondono alle polemiche sullo spettacolo di Perugia

Dichiarazione di Claudia Sterzi segretaria dell' Associazione radicale antiproibizionisti e di Andrea Maori, riferimento di Perugia dell’Associazione radicale antiproibizionisti

In risposta alle dichiarazioni contenute nell'articolo di oggi, pubblicato su La Nazione, cronaca di Perugia, riteniamo necessario fare alcune precisazioni: l’Associazione radicale antiproibizionisti, che è fra i promotori dello spettacolo, non intende affatto esaltare l'uso della droga; al contrario, intende piuttosto aprire un dibattito sulle migliori strategie da utilizzare per limitare i danni che l'abuso e la dipendenza di droghe producono; come riconosce infatti la stessa nota di Forza Nuova, le politiche proibizioniste, condotte in Italia da decenni, e aggravate negli ultimi anni dal Dipartimento Politiche Antidroga diretto dal sottosegretario Giovanardi, non hanno avuto altro risultato che il forte incremento di domanda e offerta e l'arricchimento delle organizzazioni criminali che sul proibizionismo fondano la loro fortuna.   E' gravemente errato, e sfiora la diffamazione, affermare che l'obiettivo delle forze antiproibizioniste sia liberalizzare la droga, l'obiettivo è quello di legalizzare il mercato, curare le tossicodipendenze nelle strutture preposte e non in carcere, fare luce ed informare in maniera corretta, senza terrorismi e pregiudizi, su sostanze ed effetti.

sabato 21 maggio 2011

"Identità proibite" La rassegna teatrale coopromossa dall'Associazione radicale antiproibizionisti continua oggi 21 maggio e domani 22. Spettacoli, inizio ore 21,00. Sala Cutu, piazza Giordano Bruno, Perugia

Dopo il coinvolgente spettacolo di ieri "Con Claude", messo in scena ieri, 20 maggio, dallo Studio Obraz diretto da Claudio Massimo Paternò con Marcello Manuali e Giacomo Riccieri, la rassegna teatrale "Identità proibite" continua oggi, 21 maggio, con "CENSURED" di David Berliocchi e Nicola Cesarotti. "Binari doppi, di vita e di non vita. Una serie di spaccati di esistenze in bilico tra la follia e la ragione, diversità che, alla fine della fiera, ci rendono uguali, con la nostra disperazione, con la paura, il marchio della condanna, della solitudine." Conclude la rassegna il 22 maggio Alessia Bellotto, con il suo "Ragazza in erba" con la regia di Paolo Civati. "Lo spettacolo in maniera ironica e disincantata parla della Cannabis, una pianta con più di ventimila anni di storia". Prezzo del biglietto per spettacolo: 10 euro. Articolo da Ilisitodiperugia.it

mercoledì 16 dicembre 2009

archiviato il caso di Aldo Bianzino

Il GIP di Perugia, il Dott. Massimo Ricciarelli ha accolto le richieste del Pubblico Ministero e archiviato il caso di Aldo Bianzino.
Siamo in attesa di leggere il testo dell'ordinanza, per meglio comprendere le motivazioni della decisione di archiviazione.

di seguito, un dichiarazione congiunta di Emma Bonino, Marco Pannella e Rita Bernardini sulla decisione del giudice.

“Con l’archiviazione dell’inchiesta, da parte del Tribunale di Perugia, del caso di Aldo Bianzino, morto in circostanze misteriose nel carcere di Perugia la notte tra il 13 e il 14 ottobre 2007 dopo 36 ore dal suo arresto, sarà praticamente impossibile fare luce su una vicenda che ha molti lati oscuri. A cominciare dagli esiti discordanti delle due autopsie che furono fatte immediatamente dopo il decesso:
infatti il primo esame autoptico escluse patologie cardiache pregresse e mise invece in evidenza lesioni agli organi interni, presenza di sangue nell’addome e pelvi, lacerazione epatica, lesioni all’encefalo, a fronte di un aspetto esterno indenne da segni di traumi;  un secondo esame autoptico, del novembre 2007, accreditò la tesi della rottura di un aneurisma cerebrale. Furono sempre riscontrate lesioni epatiche e la presenza di sangue nell’addome. Pur accettando l’ipotesi del medico legale, si affermò che l’emorragia cerebrale potesse essere stata causata da un forte stress di tipo fisico con improvviso rialzo della pressione.
Le conseguenze di questo decesso in carcere sono state per la famiglia di Aldo Bianzino, pochi mesi dopo la suocera di Aldo morì e da pochi mesi è morta di dolore anche la compagna Roberta. Il figlio Rudra, minorenne, rimasto solo con lo zio Ernesto, si trova ora senza nonna e genitori.

Ci sorprende questa decisione del Tribunale di Perugia, cercheremo di capire cosa ha spinto i magistrati a questa decisione dell’archiviazione che era già stata proposta in altre due occasioni.

Saremo al fianco del  nostro compagno, iscritto a Radicali Italiani, Rudra Bianzino che al nostro ultimo Congresso ci chiese di aiutarlo nella ricerca della verità di quanto accaduto a suo padre Aldo”.

Roma, 16 dicembre 2009

sabato 12 dicembre 2009

Una storia di abuso

Ieri, 11 dicembre, giornata di mobilitazione staordinaria per l' opposizione all' archiviazione del processo per la morte in carcere di Aldo Bianzino, giornata nella quale si è svolto, il pomeriggio, un dibattito presso la Facoltà di Scienze Politiche di Perugia, organizzato da radicaliperugia.org, con il lavoro di Liliana Chiaramello, segretaria, e il coordinamento di Alì Adamu (@.r.a.), ricorreva anche l'anniversario della morte di Gabriele Sandri, ucciso a 26 anni da un colpo di pistola esploso da un poliziotto in una zona di sosta dell'autostrada, vicino ad Arezzo.
Gabriele Sandri era un ragazzo di 26 anni che stava andando in macchina, insieme ad amici, a seguire una partita di calcio. Una morte quindi non collegabile al proibizionismo nè al carcere, ma che si allaccia alla ormai interminabile serie degli abusi di potere che troppo sangue hanno versato per tutta l'Italia. Abuso di potere che si evidenzia anche nei dibattimenti processuali che seguono, dove la disparità tra le parti in causa è evidente e la verità viene seppellita sotto omissioni, falsi, aggiustamenti, menzogne.
Proprio a quella parte sana delle forze dell'ordine e delle istituzioni tante volte evocata, che esiste, è richiesto uno sforzo di coraggio e di onestà perchè abbia fine la vile copertura di reati che se non è complicità vera e propria configura comunque un comportamento omertoso, indegno di chi la legge è chiamato a difendere.

Claudia Sterzi, segretaria dell' Associazione Radicale Antiproibizionisti (@.r.a.)

blog.libero.it/arai/
www.antiproibizionistiradicali.blogspot.com

www.cesarebeccaria.blogspot.com

Claudia Sterzi

Non archivate la verita, immagini, voci

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logoRRDirette e interviste su Radio Radicale

Diretta video. Mobilitazione straordinaria dei radicali con Emma Bonino, degli amici di Beppe Grillo e del Comitato 'Verità su Aldo Bianzino'
Corrispondenza di Roberto Spagnoli dal Tribunale di Perugia sul caso Bianzino

Radicali Italiani: incontro con la stampa sul caso di Aldo Bianzino
Intervista ad Andrea Maori sulla mobilitazione dei Radicali a Perugia sulla vicenda di Aldo Bianzino

venerdì 11 dicembre 2009

adesioni a "Non archiviate la verità"

Il Movimento Perugia civica aderisce al presidio organizzato dal Comitato Verità e giustizia per Aldo per venerdi 11 dicembre davanti al tribunale di Perugia, in occasione dell'udienza per l'opposizione alla richiesta di archiviazione per l'accusa di omicidio di Aldo Bianzino a opera di ignoti.

sabato 5 dicembre 2009

Da Bianzino a Marrazzo: conseguenze del proibizionismo e alternative future

Cucchi , Marrazzo, Bianzino. Punte d’un iceberg del “proibito” che da decenni sopravvive con dolore alla repressione dello stato. Conseguenze visibili di una politica fallimentare o colpo di coda di fenomeni messi all’angolo? L’antiproibizionismo come alternativa possibile e futuro socialmente sostenibile. Un dibattito aperto su fenomeni che instancabilmente coinvolgono la nostra società nascosti dal velo impietoso dell’informazione.

L'Associazione Radicale Antiproibizionisti in collaborazione con radicaliperugia.org, invita tutti al convegno:

da Bianzino a Marrazzo: conseguenze del proibizionismo e alternative future



Università degli Studi di Perugia - Facoltà di Scienze Politiche
Piazza Giovanni Pascoli, Perugia - venerdì 11 dicembre 2009, ore 15:30

PROGRAMMA



15:30 Apertura del dibattito e saluto di Liliana Chiaramello, segretaria RadicaliPerugia.org
16:00 Interventi e dibattito pubblico con:

Rudra Bianzino, figlio di Aldo Bianzino
Carla Cicoletti, docente di Sociologia della Devianza presso l'Università degli Studi di Perugia
Alvaro Fiorucci, giornalista RAI
Michele Pietrelli, MEETUP Perugia
Michele Rana, sindacalista della Polizia di  Stato
Claudia Sterzi, sociologa e segretaria dell'Associazione Radicale Antiproibizionisti
previsto un breve intervento di Emma Bonino, vicepresidente del Senato e dirigente radicale

19:45 Chiusura del dibattito



coordina: Ali Adamu, Associazione Radicale Antiproibizionisti
per informazioni:  328 6883790 o scrivere a info@radicaliperugia.org

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giovedì 26 novembre 2009

Caso Bianzino, un satyagraha per l’undici dicembre, di Chiaramello e Pullia

Omissione di soccorso, omissione di atti di Ufficio e falso sono i reati per i quali il gup di Perugia ha rinviato oggi a giudizio l'agente della polizia penitenziaria in servizio nel carcere perugino la notte in cui morì Aldo Bianzino, il falegname arrestato per detenzione di alcune piantine di canapa indiana e uscito cadavere trentasei ore dopo dal carcere di Capanne; l'agente della penitenziaria e' accusato di non aver chiamato la guardia medica nonostante le 'ripetute' richieste di soccorso da parte di Bianzino.
Tale vicenda rischia, purtroppo, di costituire ancora una volta non l’eccezionalità ma l’ordinarietà in una situazione di sfascio totale con 63mila detenuti, rispetto ad una disponibilità complessiva di 43mila, di cui la metà in attesa di giudizio.

mercoledì 25 novembre 2009

Morte Bianzino; un rinvio a giudizio per omissione di soccorso

Aldo Bianzino(ANSA) - PERUGIA, 25 NOVEMBRE

Omissione di soccorso, omissione di atti di ufficio e falso sono i reati per i quali il gup di Perugia ha rinviato oggi a giudizio l'agente della polizia penitenziaria in servizio nel carcere del capoluogo umbro la notte in cui morì  in seguito a un malore il falegname Aldo Bianzino che era stato arrestato per la coltivazione di alcune piante di canapa indiana.
Il processo a suo carico comincerà il 28 giugno prossimo.
L'agente della penitenziaria è accusato di non avere chiamato la guardia medica nonostante le "ripetute" richieste di soccorso di Bianzino.
L'imputato - difeso dall'avvocato Daniela Paccoi - ha sempre rivendicato la correttezza del proprio comportamento.
Nel corso dell'udienza di oggi, l'avvocato Massimo Zaganelli che rappresenta come parte civile alcuni dei familiari del falegname, ha chiesto al pm dicontestare all'agente l'aggravante della morte come conseguenza dell'omissione di soccorso ma il pubblico ministero ha respinto l'istanza ritenendo che non ci siano gli estremi per farlo. Al termine dell'udienza, il legale pur esprimendo soddisfazione per la decisione ha parlato di "imputazione monca". "E' una strada dura ma oggi è stato fatto il primo passo" ha detto l'avvocato Donatella Donati, un altro dei legali che rappresenta i familiari di Bianzino come parti civili tra le quali oggi il gup ha ammesso anche il comitato Verità per Aldo. Alcuni appartenenti a esso hanno oggi manifestato fuori dal palazzo di giustizia, esponendo anche uno striscione.
Sulla morte in carcere di Bianzino - che per i periti della procura avvenne inseguito a un aneurisma cerebrale - è stato aperto anche un fascicolo per omicidio a carico di ignoti del quale il pm ha chiesto l'archiviazione. L'istanza sarà esaminata in un'udienza fissata per l'11 dicembre prossimo.

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Ascolta su Radio Radicale, l'intervista a Patrizia Cirino sull'udienza preliminare del processo per la morte di Aldo Bianzino.

sull'udienza preliminare del processo per la morte di Aldo Bianzino


lunedì 23 novembre 2009

IV Congresso, eletta la segretaria Liliana Chiaramello. Mobilitazione sul caso Bianzino

IV Congresso radicaliperugia.orgIeri sera 22/11/2009, si è svolto presso la sala delle Conferenze dell'Hotel La Rosetta il 4° congresso di Radicaliperugia.org - Giovanni Nuvoli, associazione aderente a Radicali Italiani.
Dopo un articolato ed intenso dibattito durato fino a tarda notte, il Congresso ha eletto Liliana Chiaramello segretaria e Andrea Maori tesoriere. Nei prossimi giorni la nuova segretaria renderà noti i nomi dei componenti la segreteria.
Il dibattito congressuale si è incentrato soprattutto su due temi: le iniziative in occasione del processo dell'11 dicembre prossimo sul caso della morte di Aldo Bianzino avvenuta nel carcere di Capanne ormai più di due anni fa e le iniziative in vista delle elezioni regionali del 2010. Rudra Bianzino, Lo scorso 14 novembre, a soli sedici anni è intervenuto al congresso di Radicali Italiani portando la sua testimonianza sullo stato della Giustizia e delle carceri in Italia. Una forza straordinariamente gentile che ha chiesto verità e giustizia sulla morte del papà, Aldo Bianzino e che radicaliperugia.org coglie come momento di lotta politica organizzando una manifestazione per l'11 dicembre in occasione di un'udienza che si terra presso il Tribunale di Perugia e un dibattito sull'antiproibizionismo. Per quanto riguarda le elezioni regionali, radicaliperugia.org dopo aver preso atto che la nuova legge elettorale in discussione presso il consiglio regionale è sostanzialmente di tipo partitocratico perché rafforza il criterio di nomina dei consiglieri da parte delle segreterie di partito su quello elettivo con una normativa fatta a posta per eliminare le nuove forze liberali e democratiche come quelle radicali, ha deciso che qualsiasi ipotesi di alleanza o di coalizione alle prossime elezioni regionali - in linea con la mozione generale approvata dal congresso di Chianciano - è subordinata alla capacità del movimento radicale nel suo complesso di raccogliere le firme necessarie per la presentazione delle liste Bonino-Pannella e alla capacità di creare poli e coalizioni che siano in grado di creare contraddizioni nel congegno del sistema partitocratico regionale.

Liliana Chiaramello, segretaria di radicaliperugia.org
Andrea Maori, tesoriere di radicaliperugia.org


Ascolta l'audio del congresso su

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mercoledì 14 ottobre 2009

Aldo Bianzino, due anni fa

Aldo BianzinoEsattamente due anni fa, moriva dopo 36 ore di detenzione nel carcere di Perugia, Aldo Bianzino pacifico falegname, arrestato per coltivazione e detenzione di marijuana.
C’è un processo in corso che speriamo dia una risposta alle parole dell’allora sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi: “E' nell'interesse stesso dell'Amministrazione penitenziaria, e di chi presta servizio in essa con abnegazione e senso di responsabilità, che sulla morte di Bianzino sia fatta piena luce".
Ci sono state interrogazioni parlamentari, lettere al Presidente della Repubblica e una delle più sentite, spontanee, manifestazioni che si siano viste da anni nel capoluogo umbro.
E’ chiaro però un fatto. Il proibizionismo con le sue leggi criminogene, in questo caso ha fallito. Ha rovesciato su una intera famiglia, le sue inadeguatezze, la sua supponenza ed arroganza.
Pensare di affrontare e risolvere il fenomeno della dipendenza o dell’assunzione saltuaria di sostanze a colpi di arresti, denunce, processi è illusorio. Lo testimonia storicamente quello che accade negli Stati Uniti nel 1920 con l’approvazione della legge che vietava produzione, vendita e trasporto di alcolici. Il gangsterismo che ne nacque impallidirebbe oggi di fronte alle camorre globali dello spaccio che guadagnano patrimoni incommensurabili.
E sul fronte dell’uso personale, allora come oggi, chi ci rimette è il cittadino, al quale la mancata legalizzazione impedisce di essere informato, davvero consapevole e responsabile, relegato dentro quel mercato nero che si dice di combattere o chiuso in quelle prigioni che in Italia violano l’articolo 27 della Costituzione, con i circa 23.000 detenuti in più rispetto alla capienza massima.
Credo sia ora di riflettere sui limiti profondi di certe politiche se si ha davvero a cuore l’interesse, la salute, la crescita personale di ogni cittadino e togliere quei paraocchi della paura e dell’ipocrisia, se non delle convenienze.

Tommaso Ciacca
Comitato Nazionale di Radicali Italiani