mercoledì 14 ottobre 2009

Aldo Bianzino, due anni fa

Aldo BianzinoEsattamente due anni fa, moriva dopo 36 ore di detenzione nel carcere di Perugia, Aldo Bianzino pacifico falegname, arrestato per coltivazione e detenzione di marijuana.
C’è un processo in corso che speriamo dia una risposta alle parole dell’allora sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi: “E' nell'interesse stesso dell'Amministrazione penitenziaria, e di chi presta servizio in essa con abnegazione e senso di responsabilità, che sulla morte di Bianzino sia fatta piena luce".
Ci sono state interrogazioni parlamentari, lettere al Presidente della Repubblica e una delle più sentite, spontanee, manifestazioni che si siano viste da anni nel capoluogo umbro.
E’ chiaro però un fatto. Il proibizionismo con le sue leggi criminogene, in questo caso ha fallito. Ha rovesciato su una intera famiglia, le sue inadeguatezze, la sua supponenza ed arroganza.
Pensare di affrontare e risolvere il fenomeno della dipendenza o dell’assunzione saltuaria di sostanze a colpi di arresti, denunce, processi è illusorio. Lo testimonia storicamente quello che accade negli Stati Uniti nel 1920 con l’approvazione della legge che vietava produzione, vendita e trasporto di alcolici. Il gangsterismo che ne nacque impallidirebbe oggi di fronte alle camorre globali dello spaccio che guadagnano patrimoni incommensurabili.
E sul fronte dell’uso personale, allora come oggi, chi ci rimette è il cittadino, al quale la mancata legalizzazione impedisce di essere informato, davvero consapevole e responsabile, relegato dentro quel mercato nero che si dice di combattere o chiuso in quelle prigioni che in Italia violano l’articolo 27 della Costituzione, con i circa 23.000 detenuti in più rispetto alla capienza massima.
Credo sia ora di riflettere sui limiti profondi di certe politiche se si ha davvero a cuore l’interesse, la salute, la crescita personale di ogni cittadino e togliere quei paraocchi della paura e dell’ipocrisia, se non delle convenienze.

Tommaso Ciacca
Comitato Nazionale di Radicali Italiani

1 commento:

  1. 68.740,80 euro sono quanto è stato raccolto dal blog di Beppe Grillo per Rudra Bianzino, figlio di Aldo e Roberta Radici. Un conto vincolato al quale potrà accedere quando avrà 18 anni per istruzione,spese legali e sanità.
    Una iniziativa strordinaria di solidarietà.
    Conoscemmo Roberta dopo quanto accaduto a Capanne. Lei era malata e il "colpo" subito ha accellerato la sua dipartita. Rudra, rimasto solo, dopo aver perso anche la nonna con la quale viveva, ha ora un sostegno economico importante, a fronte dei disastri che lo Stato italiano ha potuto compiere sulla sua famiglia.

    http://www.beppegrillo.it/2009/10/grillo168_un_ai/index.html

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