venerdì 6 dicembre 2013

L'appello del Comitato promotore della Marcia di Natale 2013 per l’Amnistia, la giustizia, la libertà


Appello del Comitato Promotore Marcia di Natale 2013 per l’Amnistia, la giustizia, la libertà da San Pietro alla Sede del Governo a Palazzo Chigi.

Dopo il Messaggio del Presidente della Repubblica Napolitano, dopo quanto affermato dalla Corte Costituzionale nelle motivazioni di una sua recente sentenza, non ci sono più alibi per non fare ciò che è un obbligo fare se vogliamo che il nostro Paese interrompa la flagranza criminale in cui si trova da troppo tempo per le condizioni inumane e degradanti nelle nostre carceri e per le condizioni della nostra Giustizia, massacrata dall’insopportabile zavorra della sua decennale “irragionevole durata dei processi”.

L’8 ottobre scorso, nel suo Messaggio alle Camere, il Presidente Napolitano, dopo aver ricordato tutta una serie di misure legislative e amministrative da perseguire congiuntamente, scriveva:

(…) “Tutti i citati interventi - certamente condivisibili e di cui ritengo auspicabile la rapida definizione - appaiono parziali, in quanto inciderebbero verosimilmente pro futuro e non consentirebbero di raggiungere nei tempi dovuti il traguardo tassativamente prescritto dalla Corte europea.  Ritengo perciò necessario intervenire nell'immediato (il termine fissato dalla sentenza "Torreggiani" scadrà, come già sottolineato, il 28 maggio 2014)con il ricorso a "rimedi straordinari".”(…)

Il 22 novembre scorso, la Corte Costituzionale, nel depositare le motivazioni della sentenza n. 279/2013, riferendosi alla sentenza Torreggiani e alla scadenza del 28 maggio 2014 dalla Corte EDU, scriveva:

(…) “È da considerare però che un intervento combinato sui sistemi penale, processuale e dell’ordinamento penitenziario richiede del tempo mentre l’attuale situazione non può protrarsi ulteriormente e fa apparire necessaria la sollecita introduzione di misure specificamente mirate a farla cessare.” (…)

Insomma, NON C’E’ PIU’ TEMPO, un provvedimento di AMNISTIA e di INDULTO è strada obbligata se vogliamo smetterla con le torture di Stato in carcere e con la Giustizia negata, perché troppo “irragionevolmente” lunga.

La proposta di Marco Pannella di Marciare il giorno di Natale da San Pietro alla Sede del Governo a Palazzo Chigi, vede formarsi in queste ore un autorevole Comitato di promozione della Marcia.

Perché partiamo da San Pietro, cioè dalla sponda destra del Tevere?  “«Anche Dio è un carcerato, non rimane fuori dalla cella», «è dentro con loro, anche lui è un carcerato” – Non solo perché Papa Francesco ha pronunciato frasi così significative incontrando i cappellani penitenziari  ma, soprattutto, perché proprio all’inizio del suo mandato ha fattodue gesti concreti: ha abolito l’ERGASTOLO all’interno dello Stato Vaticano e ha introdotto nell’ordinamento dello stesso il REATO DI TORTURA, cosa che in Italia ancora non si è fatta a distanza di venti anni dalla firma della Convenzione ONU.

Perché arriviamo davanti a Palazzo Chigi? Per aiutare il Governo e la Ministra Annamaria Cancellieri a svolgere un ruolo di impulso, attivo, nei confronti di un Parlamento, che sembra aver lasciato cadere nel vuoto il messaggio di Napolitano. D’altra parte, a giugno, era stata proprio la guardasigilli a dire “L’amnistia è imperativo categorico morale. Dobbiamo rispettare la Costituzione”.

Primo elenco dei promotori della Marcia di Natale

Don Antonio Mazzi, fondatore delle comunità Exodus
Don Ettore Cannavera, Presidente dei cappellani penitenziari sardi
Eugenio Sarno, Segretario della Uil penitenziaria
Luigi Manconi, Presidente Commissione Diritti Umani del Senato
Patrizio Gonnella, Presidente Associazione Antigone
Marco Arcangeli, Presidente Camere Penali di Rieti
Salvo Fleres, già Garante dei diritti dei detenuti per la Regione Siciliana,
Angiolo Marroni, Garante diritti dei detenuti della Regione Lazio
Stefano Anastasia, presidente onorario Associazione Antigone
Sandro Gozi, deputato Pd, doppia tessera radicale
Valerio Spigarelli, Presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane (UCPI)
Ristretti Orizzont

martedì 3 dicembre 2013

La situazione di radicaliperugia.org, congresso convocato per l'11 gennaio 2014

Dopo la comunicazione ufficiale della Cassazione sul mancato raggiungimento del quorum sui restanti sei referendum sulla giustizia - con un numero di firme molto basso, intorno alle 420 mila -  sono dimissionario dalla segreteria di radicaliperugia.org . La mia elezione di quest'anno era “di scopo”: portare l'associazione alla mobilitazione per la raccolta firme sui referendum, esperienza che tutta l'associazione ha fatto con entusiasmo ed impegno. Fallito quell'obiettivo e non solo per un fatto burocratico legato a scadenze statutarie che in ogni caso mi impongono di convocare il congresso, non mi sento più nelle condizioni di portare avanti questo impegno e declino inviti ad iniziative che nel frattempo si possono creare. Il congresso dell'associazione è convocato per sabato 11 gennaio 2014 presso la biblioteca comunale di San Matteo degli Armeni a Perugia. Andrea Maori