sabato 30 giugno 2012

il mondo carcerario in Umbria impegnato nella petizione per la nomina del garante regionale dei detenuti

Continua la raccolta firme promossa da Radicaliperugia - Giovanni Nuvoli in calce tre petizioni per una città più tollerante, civile e bella.
Sono ormai centinaia i cittadini che hanno firmato ai tavoli radicali le petizioni per una “Pianificazione urbanistica: censimento del cemento”, per il” rafforzamento delle unità di strada per l’assistenza a tossicodipendenti e prostitute” e per la “nomina del Garante regionale dei detenuti.”
Grazie all’impegno delle associazioni che lavorano nelle carceri, abbiamo notizia che il mondo carcerario regionale è impegnato nella raccolta delle firme sulla petizione da noi promossa che richiede la nomina del Garante regionale dei detenuti, firme che verranno depositate in consiglio regionale nei prossimi giorni.
Con questa petizione chiediamo alla Regione dell’Umbria di nominare il garante dei detenuti in base ad una legge approvata nel 2006 e mai applicata. La presenza del garante, contribuendo alla tutela dei diritti, può essere veicolo di una cultura basata sulla legalità, condizione necessaria alla sicurezza in quanto consente di limitare i danni sulla salute fisica, psicologica e sociale, che la violazione dei diritti e la detenzione stessa producono sulla persona detenuta.

Continua la raccolta fiirme "per una città più tollerante, civile e bella", sabato 30 giugno e lunedì 2 luglio, Perugia, piazza della Repubblica - via Mazzini




Firma anche tu

Tre petizioni popolari per una città più tollerante, civile e bella.
Continua la raccolta firme sabato 30 giugno  e lunedì 2 luglio, ore 19,00-20,30 Perugia, piazza della Repubblica - Via Mazzini
Pianificazione urbanistica: censimento del cemento
Quanti edifici sfitti, vuoti o non utilizzati ci sono nel nostro comune? – Per progettare insieme città più vivibili – Per riqualificare il patrimonio edilizio – Per preservare territorio e paesaggio – Per risparmiare suolo agricolo. Chiediamo ai nostri Amministratori comunali di far compilare dagli uffici competenti la scheda di censimento richiesta ai Comuni dal Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio.
Rafforzamento delle unità di strada per l’assistenza a tossicodipendenti e prostitute
Chiediamo di moltiplicare le iniziative di riduzione del danno già avviate dal Comune di Perugia attraverso il potenziamento delle strutture di intervento c.d. di bassa soglia e sviluppo degli attuali progetti contro la tratta e il traffico di esseri umani in un’ottica di assistenza e di contatto al fine di prevenzione di situazioni definite “a rischio”.
Nomina del Garante regionale dei detenuti
Chiediamo alla Regione dell’Umbria di nominare il garante dei detenuti in base ad una legge approvata nel 2006 e mai applicata. La presenza del garante, contribuendo alla tutela dei diritti, può essere veicolo di una cultura basata sulla legalità, condizione necessaria alla sicurezza in quanto consente di limitare i danni sulla salute fisica, psicologica e sociale, che la violazione dei diritti e la detenzione stessa producono sulla persona detenuta.

Contattaci su
Radicaliperugia.org

giovedì 21 giugno 2012

Vivisezione e sperimentazione animale: Per rispondere all’on. Farina Coscioni di Francesco Pullia


In occasione della manifestazione di qualche giorno fa a Roma organizzata da diverse associazioni animaliste e antivivisezioniste, la deputata radicale Farina Coscioni ha emesso un comunicato stampa di dura condanna della manifestazione i cui promotori, alla pari degli antiabortisti, sarebbero fautori di un ritorno al medioevo. Il comunicato, dal tono saccente  e provocatorio, lasciava scarso spazio a repliche e a pacate discussioni, su un tema delicatissimo che riguarda la salute di tutti, compresa quella dei non umani. Francesco Pullia da tempo impegnato sui temi dello specismo e dell'animalismo ha scritto una risposta che volentieri pubblichiamo nel nostro blog.
a.m.
 L’on.Farina Coscioni ha bollato come fautori di un presunto ritorno al medioevo coloro che, in numero considerevolmente alto (oltre diecimila), hanno manifestato sabato scorso per chiedere, esprimendo tra l’altro la volontà di oltre l’86% degli italiani, la chiusura di lager come Green Hill e l’incentivazione di modelli di ricerca alternativi alla sperimentazione animale.
Modelli maggiormente predittivi rispetto a quelli adoperati dai vivisettori, ma che, a differenza di quanto avviene ad esempio negli Stati Uniti dove da cinque anni, nei centri di ricerca statale, la sperimentazione animale è stata abbandonata, nel nostro paese vengono scoraggiati per il peso preponderante delle lobbies farmaceutiche e degli interessi dei baroni universitari.
Colpisce e ferisce che tanta tracotanza si ritrovi in una parlamentare eletta sì nelle liste del Pd ma che, come componente della pattuglia radicale, dovrebbe avvertire la responsabilità di una storia di nonviolenza, libertarismo, antidogmatismo e ragionevolezza , una storia che fu degnamente incarnata da una battagliera esponente, ahinoi messa di proposito nel dimenticatoio, come Adele Faccio.
Forse se l’on.Farina Coscioni la smettesse di essere infatuata dall’ideologia vivisezionista e di lanciare fatwa nei confronti di chi umilmente intende esprimere una visione della scienza e della ricerca differente dalla sua (come, tra l’altro, faticosamente, ma con grande coerenza, cercano di fare, tanto per restare in ambito radicale, l’on. Elisabetta Zamparutti e la sen. Donatella Poretti) e si fermasse un attimo a riflettere, si renderebbe conto che è anche a causa dell’inefficacia e del fallimento della sperimentazione animale che, purtroppo, è morto quel Luca Coscioni, di cui porta il cognome, che s’impose alla pubblica attenzione per il coraggio, la dignità e l’intelligenza di non nascondere la propria malattia ma, al contrario, di farne strumento di lotta e iniziativa politica.
La vivisezione ha prodotto errori macroscopici, ormai sotto gli occhi di tutti, dai numerosissimi medicinali messi in vendita e poi tolti dal commercio per i gravissimi effetti prodotti sull’uomo (comprese le malformazioni e le morti) ai cento vaccini anti-aids, prodotti sacrificando macachi, totalmente inutilizzabili sull'uomo.
I vivisettori, prendendo per i fondelli la gente, affermano che, se non si sperimentasse sugli animali, bisognerebbe farlo sugli esseri umani. È una macroscopica falsità perché, in realtà, in tutto il mondo le leggi impongono la sperimentazione umana dopo quella animale. Ciò prova indiscutibilmente che non possiamo fidarci dei dati sugli animali.
Viene, allora, legittimo chiedersi se sia medievale chi, basandosi sui dati (fatti e documenti, non parole) della ricerca scientifica più avanzata, chiede che si cambi rotta rispetto a criteri rivelatisi antiscientifici o non piuttosto chi si abbarbica su ideologie degne della peggiore inquisizione, impartendo anatemi a destra e a manca.  La vivisezione, che solo chi è in malafede vuole distinguere dalla sperimentazione animale, cominciò ad essere esercitata da Galeno Claudio di Pergamo (129-200 d.C.). Questi, infatti, non potendo sezionare cadaveri umani per le proibizioni della Chiesa, fece ricorso agli animali. Le sue conoscenze valide, come la consapevolezza che la condizione organica è influenzata dalla psiche, derivarono, però, dall’osservazione clinica, dai suoi contatti con i malati e non di certo dalle torture inflitte ad altri animali. La maggior parte degli errori da lui tramandati derivava, infatti, dall’illusione che animali di altre specie potessero fornire dati validi anche per l’uomo. Così non è, perché nessuna specie animale, compreso l’uomo, può essere modello sperimentale per un’altra, per il semplice motivo che tra le diverse specie esistono differenze fisiologiche e differenze di reazione alle sostanze sia chimiche che naturali. Galeno riteneva che il sangue venisse prodotto dal fegato e, sebbene ne riconoscesse la circolazione, era convinto che le vene e le arterie non fossero tra loro collegate e il sangue fluisse da un atrio all'altro del cuore attraverso micropori invisibili presenti nel cuore stesso. Studi successivi, eseguiti su cadaveri umani, smentirono molti di questi errori. Tra l’altro, l’anatomia del suo tempo era convinta che la donna avesse due uteri: uno per i feti maschi, l'altro per le femmine… Ma il suo errore peggiore, responsabile, nel Medioevo, di grandi epidemie, fu l'abbandono delle regole igieniche. Secondo Galeno, infatti, gli animali vivono benissimo senza lavarsi, le loro ferite si rimarginano spontaneamente e devono essere infettate deliberatamente grazie ad un pus che ne procurerebbe la guarigione.
Chi in pieno Medioevo osava giudicare negativamente l’opera galenica, considerata inappellabile, era tacciato dalla Chiesa come un eretico.
La storia si ripete e non è un caso che l’on. Farina Coscioni abbia trovato sponde in colleghe come l’on. Binetti, nota esponente del fondamentalismo ad oltranza. Tra l'altro, anche i settori della cosiddetta ricerca scientifica che (erroneamente) negano caratteristiche mentali (e psicologiche) nelle altre specie animali, non possono fare a meno di presupporle nello svolgimento della propria attività. Se, infatti, gli altri animali vengono assunti come “modelli” validi per testare il dolore umano, è lapalissiano che debbano essere portatori di stati mentali e di coscienza simili a quelli dell'uomo. Tertium non datur. Negarlo significa inficiare la “sperimentazione”, ammetterlo comporta riconoscerne l'efferatezza.
Nonostante siano state ormai scientificamente dimostrate la fallacia, l’inutilità e la barbarie della sperimentazione animale, nonché la sua pericolosità per la stessa specie umana, nei nostri laboratori entrano ogni anno un milione di animali, quasi tremila al giorno. Vengono sottoposti ad esperimenti per la ricerca di base, a test sui farmaci e sulla tossicità (comprese le sigarette e i gas usati in guerra). Proseguire su questa strada, in un momento in cui le nuove conquiste scientifiche ci consentono valutazioni di gran lunga più affidabili, più complete e più rapide (nonché più economiche) di quelle fornite dagli animali, significa, oltre che incaponirsi in un’inqualificabile barbarie, sperperare risorse economiche, produrre un ritardo irrecuperabile nella ricerca scientifica. Riferendosi alla vivisezione, Albert Einstein, che non faceva di certo il parlamentare ma lo scienziato, premio Nobel per la fisica nel 1921, affermò che “nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni”.
Se davvero non è così crudele, oltre che inutile, perché non si dà la possibilità di visitare gli stabulari, i laboratori, perché anziché operare nella segretezza non lavora tra pareti di vetro? Entrare in un laboratorio di vivisezione è impresa quasi impossibile, anche quando si vuole concordare la visita. I giornalisti di Report, quando hanno registrato una trasmissione sulla vivisezione, non sono riusciti ad entrare nei laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità. Non è alquanto strano per un’attività che da chi la pratica viene considerata lodevole e ben condotta?
Ma già, è vero, noi apparterremmo al medioevo…

venerdì 15 giugno 2012

Sabato 16 giugno, prosegue la raccolta firme della campagna di Radicali Perugia per una “città tollerante, civile e bella”

Prosegue la raccolta firme della campagna di Radicali Perugia per una “città tollerante, civile e bella”, sabato 16 giugno 2012, via Mazzini, dalle 17,30 alle 19,30 - 20,00. Chi volesse firmare, ci trova lì, tempo permettendo. Le petizioni riguardano: 1) richiesta al Comune di Perugia di rafforzamento delle strutture di strada di informazione ed assistenza di bassa soglia a tossicodipendenti e prostitute con conseguente richiesta di abrogazione delle norme proibizioniste in materia di prostituzione; 2) richesta al Consiglio regionale dell'Umbria di nominare, così come previsto da una legge del 2006 il garante delle persone prive della libertà personale, figura indipendente auspicata dai protocolli attuativi della normativa interazionale; 3) censimento del cemento in città ai fini di una pianificazione urbanistica razionale.

mercoledì 13 giugno 2012

Arresto presunti appartenenti al Fai: uso irrispettoso da parte dei media relativamente alla diffusione di nomi, cognomi, età, provenienza e residenza degli arrestati


Dichiarazione di Elisabetta Chiacchella, iscritta al Partito radicale transnazionale, Andrea Maori, segretario dell’associazione radicaliperugia.org

In merito all’arresto dei 10 presunti appartenenti al FAI (Federazione anarchici informali) che campeggia sulle prime pagine dei giornali online di oggi e che probabilmente apparirà sulle prime pagine dei giornali domani, intendiamo esprimere la nostra profonda contrarietà riguardo all’uso totalmente irrispettoso con cui sono stati trattati i dati personali degli arrestati da parte dei mass media, uso che fa presumere quantomeno una indebita sbrigatività da parte delle forze dell’ordine, nella fattispecie dai carabinieri del ROS, relativamente alla diffusione di nomi, cognomi, età, provenienza e residenza degli arrestati.
Le ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura di Perugia, fino a prova del contrario, riguardano cittadini che dovrebbero godere della presunzione di innocenza, dal momento che viviamo in uno stato di diritto. La sospensione di tale diritto è a nostro avviso un ulteriore, inquietante segnale della crisi italiana perché produce un effetto solo illusorio di sicurezza nella cittadinanza. Vogliamo sperare che chi detiene l’uso della forza sul territorio non cada nella trappola della militarizzazione della società, con retate e spiegamenti di forza prevaricatrice, fenomeno che abbiamo già conosciuto in passato e che ha contribuito nettamente ad alimentare una strategia della tensione di cui mai vorremmo vedere una riedizione.

Garante dei detenuti: l’associazione Libera e Radicaliperugia incontrano i consiglieri regionali umbri.


Subito l’inserimento all’ordine del giorno dei lavori del consiglio regionale dell’Umbria la nomina,  nel nome della massima trasparenza. Continua la raccolta delle firme per una petizione.

dichiarazione di Walter Cardinali, presidente di Libera – Umbria, Andrea Maori, segretario di Radicaliperugia – Giovanni Nuvoli

In questi giorni come rappresentanti delll’associazione Libera - Umbria e Radicaliperugia stiamo avendo una serie di incontri con consiglieri regionali per sollecitare l’approvazione della nomina del Garante delle persone sottoposte a misure privative o limitative della libertà personale. Sono passati quasi sei anni da quando la -la Regione Umbria, con la legge regionale n. 13 del 18 ottobre 2006, ha istituito questa importante figura di tutela dei diritti dei diritti civili delle persone detenute e degli operatori carcerari- e non è mai stata applicata, malgrado gli impegni anche recentemente presi durante un importante convegno che si è tenuto con i rappresentanti dell’associazionismo e del volontariato.
La mancata applicazione della legge si somma alla assenza di legalità delle carceri per le condizioni di vita determinate soprattutto dal sovraffollamento e dalla fatiscenza delle strutture.
Il Garante dei detenuti è una figura di intermediazione, di tutela dei diritti di chi, il detenuto, se pur colpevole, è portatore di diritti - alla salute, alle relazioni affettive, alla corrispondenza riservata, alla privacy - che non possono essere disponibili in quanto non è sulla loro compressione che si può basare la carcerazione.
Durante gli incontri, che vanno di pari passo con una raccolta di firme tra i cittadini, stiamo chiedendo che venga inserita al più presto all’ordine del giorno dei lavori del consiglio regionale dell’Umbria la nomina del Garante ad oltranza fino al raggiungimento della nomina e vengano diffusi online nel portale della regione dell’Umbria i curricula dei candidati alla nomina di Garante in base al diritto dei cittadini di conoscere le competenze professionali di chi è candidato ad assumere un incarico pubblico.

martedì 12 giugno 2012

Mercoledì 13 giugno, prosegue la raccolta firme della campagna di Radicali Perugia per una “città tollerante, civile e bella”

Prosegue la raccolta firme della campagna di Radicali Perugia per una “città tollerante, civile e bella”, mercoledì 13 giugno 2012, via Mazzini, dalle 17,30 alle 19,30 - 20,00. Chi volesse firmare, ci trova lì, tempo permettendo. Le petizioni riguardano: 1) richiesta al Comune di Perugia di rafforzamento delle strutture di strada di informazione ed assistenza di bassa soglia a tossicodipendenti e prostitute con conseguente richiesta di abrogazione delle norme proibizioniste in materia di prostituzione; 2) richesta al Consiglio regionale dell'Umbria di nominare, così come previsto da una legge del 2006 il garante delle persone prive della libertà personale, figura indipendente auspicata dai protocolli attuativi della normativa interazionale; 3) censimento del cemento in città ai fini di una pianificazione urbanistica razionale.

martedì 5 giugno 2012

Mercoledì 6 giugno, prosegue la raccolta firme della campagna di Radicali Perugia per una “città tollerante, civile e bella”

Prosegue la raccolta firme della campagna di Radicali Perugia per una “città tollerante, civile e bella”, mercoledì 6 giugno 2012, via Mazzini, dalle 17,30 alle 19,30 - 20,00. Chi volesse firmare, ci trova lì, intorno ad un tavolo con Pierfrancesco, che autentica le firme, ed Anna.

lunedì 4 giugno 2012

Caso Bianzino: nuovo appello famiglia, troppi elementi oscuri, riaprite le indagini

Perugia, 3 giu. (Adnkronos) - L'indagine sulla morte in carcere di Aldo Bianzino deve essere riaperta. A chiederlo, ancora una volta, sono i familiari del falegname di Pietralunga (Perugia) deceduto nel carcere perugino di Capanne, due giorni dopo essere stato arrestato per detenzione di piante di marijuana nell'ottobre del 2007. L'ultimo appello dei figli di Bianzino e' arrivato venerdi' 1 giugno, quando, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Roma hanno nuovamente invitato il ministro per la Giustizia a rispondere alle due interrogazioni parlamentari presentati dai due deputati Rita Bernardini (partito Radicale) e Walter Verini (Pd), entrambi presenti alla conferenza stampa.

domenica 3 giugno 2012

Lunedì 4 giugno, prosegue la raccolta firme della campagna di Radicali Perugia per una “città tollerante, civile e bella”

Prosegue la raccolta firme della campagna di Radicali Perugia per una “città tollerante, civile e bella”, lunedì 4 giugno 2012, via Mazzini, dalle 17,30 alle 19,30 - 20,00. Ch vuole firmare, siamo lì, anche con Pierfrancesco, che autentica le firme.

Qui sotto l'articolo pubblicato da il Corriere dell'Umbria, sabato 2 giugno, pagina 16:
"Parte oggi la raccolta firme in via Mazzini.
Emergenza droga, prostituzione e carceri. I Radicali in piazza con tre petizioni
PERUGIA - Con la raccolta firme per tre petizioni rivoltre al Comun edi Perugia e al Consiglio regionale dell'Umbria, oggi, in via Mazzini a Perugia dalle 17 parte la campagna dei Radicali "per una città tollerante, civile e bella". Le richieste riguardano tre temi: droga e prostituzione, ambiente, carceri. Spingono sul potenziamento dei servizi di assistenza di riduzione dei danni legati al consumo di droghe. Chiedono il ritiro dell'ordinanza sul contrasto alla prostituzione. Promuovono la campagna 'salviamoilpaesaggio' e insistono sulla nomina del garante dei detenuiti."

venerdì 1 giugno 2012

sabato 2 giugno parte la campagna di Radicali Perugia per una “città tollerante, civile e bella"


Sabato 2 giugno parte la campagna di Radicali Perugia per una “città tollerante, civile e bella”

di Andrea Maori (segretario), Michele Guaitini (tesoriere) di radicaliperugia – Giovanni Nuvoli

Con la raccolta firme per tre petizioni rivolte al comune di Perugia e al Consiglio Regionale dell’Umbria, sabato 2 giugno, in via Mazzini a Perugia dalle 17,00 parte la campagna “per una città tollerante, civile e bella.” 
Le richieste riguardano temi su cui i radicali di Perugia hanno da tempo concentrato la propria attività politica: da un lato chiediamo il potenziamento dei servizi di assistenza e di riduzione dei danni legati al consumo di droghe illegali e di promozione della salute e di tutela delle persone che si prostituiscono e dei loro clienti . Nell’ambito di questa campagna, con la petizione chiediamo anche il ritiro dell’ordinanza “contrasto alla prostituzione su strada e tutela della sicurezza urbana”, inutile negli effetti e vessatoria nei confronti dei cittadini, favorendo invece il potenziamento delle case di fuga e reintegrazione delle borse lavoro. Con un’altra petizione, radicaliperugia aderisce alla campagna “salviamoilpaesaggio” promosso dal Forum Italiano dei movimenti per la Terra e il Paesaggio. L’obiettivo è quello di censire le abitazioni e i fabbricati produttivi vuoti, sfitti, non utilizzati e quante aree edificabili (residue e nuove) vi sono all’interno dei confini comunali al fine di caprie se gli strumenti urbanistici adottati finora stanno rispondendo ai bisogni dei cittadini o se si stanno semplicemente sacrificando terreni liberi e paesaggio. Con la terza petizione chiediamo un impegno del consiglio regionale contro l’illegalità delle carceri umbre – quindi anche la casa circondariale di Perugia -  a partire dalla nomina del garante dei detenuti così come previsto da una legge regionale del 2006 e mai attuata.