domenica 26 novembre 2006

Questo 25 Novembre

Oggi, 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è importante riflettere sulle cifre relative agli stupri, alle molestie, alle aggressioni che ad ogni latitudine e longitudine, ragazze, bambine, madri, nonne sono costrette a subire. Non ci sono infatti confini su questo fronte se in Europa la violenza familiare è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni e se in Italia circa dieci milioni (dati Istat) sono coloro che hanno subito molestie e ricatti sessuali. C’è alla base un problema culturale enorme che necessita di essere affrontato a partire dall’informazione e dalla conoscenza che si costruisce nella scuola, perché è anche lì che si può far conoscere la differenza tra una molestia e un corteggiamento, è anche lì che vanno diffusi i numeri telefonici dei centri antiviolenza e di sostegno, è anche lì che di fatto si fa ascolto ed educazione civica. “La violenza contro le donne ci riguarda” è il titolo di un appello rintracciabile in rete sottoscritto da uomini, che chiede un salto di qualità, una presa di coscienza collettiva contro la barbarie della violenza sulla donna, una chiara assunzione di responsabilità da parte maschile. E’ un segnale positivo di richiesta di pubblica riflessione da una prospettiva diversa. Sia che ci si trovi di fronte alla violenza perpetrata tra le mura domestiche delle nostre città, sia che venga esercitata pubblicamente negli stati dove il maschilismo è legge e i diritti umani sono calpestati, non si può rimanere indifferenti, ma agire informando, approfondendo e cercando gli strumenti legislativi, culturali, scientifici idonei. Un esempio di come risultati concreti contro la violenza al corpo della donna possono essere raggiunti è rappresentato dalla legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza: nei paesi dove esiste l’aborto clandestino (come accadeva in Italia fino a trenta anni fa) secondo l’ultimo rapporto dell’OMS sono circa 68.000 i decessi ogni anno ad esso connessi.
E’ anche questo un dato sconvolgente, di una violenza evitabile. Sul fronte quindi preventivo, di educazione sessuale, affettiva, nonviolenta c’è ancora molto da fare ed è per questo che ogni diritto ancora negato alle donne (e non solo) nel nostro Paese è un ostacolo anche culturale per impegnarsi contro i reati in casa o per strada.
Il Centro di Iniziativa Radicale di Perugia, ha promosso e parteciperà oggi 25 Novembre alla manifestazione a palazzo Cesaroni “Mai più violenza contro le donne” e insieme a Donatella Poretti, radicale, eletta in parlamento nella Rosa nel Pugno e ad Ada Girolamini , consigliere regionale SDI, della Direzione nazionale della Rosa nel Pugno, sarà in piazza con un volantinaggio rivolto agli studenti, informando sui dati conosciuti e diffondendo il numero del “telefono donna” 800861126 del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria.


Tommaso Ciacca
Segretario Centro di Iniziativa Radicale di Perugia


giovedì 23 novembre 2006

25 Novembre

25 NovembreUna donna su 3 nel mondo, subisce violenza, abusi,  stupro. In America, ogni 4 minuti una donna viene violentata, nella civilissima Svezia viene uccisa una donna ogni 10 minuti. In Europa la violenza familiare è la prima causa di morte per le donne tra 16 ed i 44 anni. Più del cancro, degli incidenti stradali, delle guerre. Questi dati sono assolutamente parziali, per molte donne il silenzio è l’unica risposta alla frustrazione della violenza subita.
E la solitudine si trasforma in colpa.


Il Global Gender Gap, recente studio promosso dal World Economic Forum, classifica il nostro paese al 77° posto, su 115 paesi campione, per disparità tra donne e uomini in settori come economia, politica, livello d’istruzione, benessere e accesso al mondo del lavoro.

E’ interessante correlare questo dato con quello sulla competitività italiana, scesa in un anno dal 38° al 42° posto, confermando quello che il Ministro Emma Bonino ripete da anni, “Senza diritti civili non può esserci sviluppo”.


La giornata nasce in ricordo delle sorelle domenicane Mirabal, uccise il 25 novembre del 1960 perché impegnate nella lotta di liberazione contro il generale Trujillo, dittatore della Repubblica Dominicana. La commemorazione di questa data ebbe origine al primo incontro internazionale femminista in America Latina, celebrato in Colombia, nel 1980. La Repubblica Dominicana propose questa data in onore di Patria Minerva e Maria Teresa Mirabal.
Nel 1998 l’assemblea generale delle Nazioni Unite, approvò all’unanimità il 25 novembre come “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”


Per questo, noi Radicali di Perugia, per la Rosa nel Pugno, abbiamo promosso la giornata del 25 Novembre, e parteciperemo alla manifestazione pubblica “Mai più violenza contro le donne” indetta per sabato 25 novembre alle ore 10:30 presso la Sala della Partecipazione, Palazzo Cesaroni, in Piazza Italia, 2.



Parteciperanno;

On. Donatella Poretti, Rosa nel  Pugno
Ada Girolamini, Consigliera regionale
Daniela Albanesi - Presidente Centro Regionale per le Pari Opportunità
Maria Prodi, Assessore Regione Umbria
Mara Gilioni - Vice Presidente Consiglio Regionale
Serena Moriondo, Segreteria Regionale Cgil
Sen. Erminia Emprin, Partito Rifondazione Comunista – SE

Dopo l’assemblea, il Centro di Iniziativa Radicali Perugia insieme all’Onorevole Donatella Poretti e al consigliere Ada Girolamini (membro della direzione nazionale RnP), distribuiranno un volantino informativo davanti agli istituti superiori del centro storico.


Al termine degli impegni, tutti a pranzo con Donatella!


Amici, simpatizzanti, radicali, libertari, siete tutti invitati dal Birraio, in via delle Prome, 18 (Porta Sole). Pranzo di autofinanziamento alle ore 13.45 circa, prezzo 20 €, prego confermare presenza tramite posta elettronica.


giovedì 16 novembre 2006

Eutanasia, ne possiamo parlare?

Il Centro di Iniziativa Radicali Perugia aderisce alla mobilitazione dell'Associazione Luca Coscioni, per sollevare il problema Eutanasia.
Noi crediamo che l'ipocrisia non possa fornire risposta alla sofferenza di migliaia di cittadini, che privati della speranza di vita debbono subire anche l'oltraggio del silenzio istituzionale.
Per questo, sabato 18 novembre dalle 9:30 alle 12:30 al mercato di Pian di Massiano , e domenica 19 novembre in Piazza della repubblica dalle 16:00 alle 20:00, saremo presenti con un tavolo per la raccolta di firme sulla petizione al Parlamento Italiano.
Invitiamo tutti a partecipare.


Firma on-line la petizione al parlamento italiano.


martedì 7 novembre 2006

Radicali Italiani, tre donne alla guida del partito


Rita, Elisabetta e Maria AntoniettaRita Bernardini, Elisabetta Zamparutti e Maria Antonietta Coscioni sono state elette rispettivamente segretario, tesoriere e presidente di Radicali Italiani, al termine del V Congresso tenutosi a Padova dal 2 al 5 Novembre.
Una dirigenza di partito interamente al femminile è novità assoluta nello scenario politico italiano che ha così tanto bisogno di essere riformato e di riformare democraticamente le istituzioni per un ritorno a condizioni minime di legalità nel nostro Paese.
Auguro pertanto alle tre elette di poter portare avanti con successo quanto contenuto nella mozione congressuale approvata (che ha raccolto per intero le proposte politiche del segretario uscente Daniele Capezzone) e rivolgo un saluto particolare a Maria Antonietta Farina Coscioni, umbra di adozione, che nella carica che fu di Luca saprà sostenere la lotta in difesa della laicità e per la libertà di ricerca scientifica.


Tommaso Ciacca
Segretario del Centro di Iniziativa Radicali Perugia