sabato 29 ottobre 2016

“Da Nadine Gordimer a Raffaele Bendandi: terremoto dopo terremoto, pseudo favole e pseudo favole…" Intervento scritto di Federica Frasconi per il XV congresso di Radicali Italiani:

La sera di mercoledì 26 ottobre 2016, stavo scrivendo delle piccole riflessioni riguardo quanto accaduto a Goro; pochi minuti dopo, una forte scossa ha reso le mura della stanza curve e ballerine.  La prima e la seconda scossa sono durate pochi secondi, a quanto dicono, anche se sembravano durare minuti pieni e interminabili: La paura che in un momento annulla tutto e ti fa sentire un essere umano solo, uno specchio di noi stessi pronto a giudicarci sinceramente in un sentimento che, dentro, nasconde tante emozioni e tanti ricordi.
In quei momenti non si ha il tempo di riflettere su cosa accade, si resta fermi o si scappa; in ogni caso, la sensazione di essere soli la si sente: Soli con il cuore in preghiera d’ogni forza possibile.
Queste due scosse di terremoto verificatesi con epicentro a Visso, in provincia di Macerata, si sono protratte per tutto il centro Italia e non solo, avendo un ipocentro tra i 9 chilometri ed i 10 chilometri di profondità tra l’una e l’altra.

mercoledì 19 ottobre 2016

Sulla raccolta delle firme per proposte di legge e referendum: la burocrazia uccide la democrazia

Ritorno al passato e un bagno di realtà: le modalità di certificazione delle firme per proposte di legge di iniziativa popolare e per i referendum nazionale attualmente è identica a quella degli anni Settanta. Ogni firma deve essere autenticata da un pubblico ufficiale. Ma la firma autenticata non basta per il conteggio delle firme. Ci vuole il mitico certificato elettorale che deve essere rilasciato IN ORIGINALE dai competenti uffici elettorali comunali. Non basta un invio scansionato. Ci vuole il bel cartaceo con tanto di carta intestata del comune, firma e timbro originale. 
Ogni altro documento non è valido, pena l'annullamento della firma, inviato per esempio con PEC od altro. Niente!. 
L'unica concessione è il certificato collettivo dei firmatari di un unico modulo ma sempre timbrato e firmato. Poi, il comitato promotore si deve far carico di ritirare negli uffici questo materiale o farselo inviare con busta con tanto di francobollo. Non solo: sarebbe poi preferibile che il comitato promotore inserisca questi certificati nel modulo della raccolta firme... 
Ecco, quando si parla di democrazia e di avvicinamenti dei cittadini alla vita pubblica, sarebbe ora che si partisse da questi problemi pratici, facilmente risolvibili ai tempi di internet.
Andrea Maori Comitato promotore  della proposta di legge “Norme per la regolamentazione della produzione, consumo e commercio della cannabis e suoi derivati” 

giovedì 13 ottobre 2016

Intervento di Tommaso Ciacca sulla galassia radicale

Tommaso Ciacca a Rai Tre Umbria
Tommaso Ciacca, membro della direzione dell’Associazione per la libertà di ricerca scientifica Luca Coscioni, iscritto a radicaliperugia, con questo apporto vuole contribuire all’arricchimento della discussione sullo stato della galassia radicale.

L’intervento non pronunciato di Enzo Gravina al congresso straordinario del PRT e qui pubblicato mi spinge a scrivere. Ho condiviso con Enzo parte della nostra storia radicale, lo conosco e mi riconosco nelle sue parole, nelle inquietudini che evocano in questo tempo così difficile per le battaglie di libertà e democrazia che vogliamo portare avanti.

E’ venuto a mancare quel nutrimento quotidiano che Marco Pannella ci offriva e sul quale nascevano idee e le speranze si facevano corpo. Anche l’ultima delle lotte su cui si è incentrato il congresso di Rebibbia, quella sull’amnistia e sul Diritto Umano alla Conoscenza, è estremamente coerente con l’urgenza di opporre resistenza alla mancanza di Stato di Diritto e alla crisi profonda delle Democrazie. Marco comunque non ci ha lasciati ma vive nella compresenza di cui spesso ci parlava sulla base del lascito di apertura capitiniano e che ci anima nelle riflessioni e nei silenzi, nei dibattiti e negli scontri.

Il tradimento delle grandi istituzioni democratiche anglosassoni in occasione della guerra che ha rafforzato il fondamentalismo islamico e il sistema criminogeno della giustizia italiana così pestilenzialmente esportabile ovunque sono lì alla RADICE (la radicalità della analisi e dell’azione dovrebbe ispirare il nostro movimento) delle sofferenze di milioni di persone minando alle fondamenta “Spes contra Spem”. Se ti viene a mancare il “pane” non si può però litigare per le briciole da consumare ma c’è bisogno di seminare grano e di produrre nuovo lievito che faccia crescere possibilità concrete di azione.  Ciò al al momento non sta avvenendo e anzi siamo difronte ad una totale divisione di cui non si riesce a comprendere la ragione politica se non in termini di paura, personalismo e un principio di disperazione.

Il PRT e la galassia, nonostante le contraddizioni presenti, avevano il merito di aver scoperto in politica una visione olistica innovativa per cui in ogni luogo associativo dell’area trovavi gli stessi elementi fondanti (antiproibizionismo, Stato di Diritto, nonviolenza, strumenti di partecipazione, transnazionalità delle lotte per i Diritti ecc…) che permettevano a chiunque si avvicinasse di scoprire tante diverse iniziative con radici comuni.

Nella differenza ci si arricchiva e il solco era lo stesso. Sono iscritto alla nostra associazione radicale perugina ma non riesco, per motivi contingenti di lavoro, a partecipare alle riunioni e alle molteplici e interessanti iniziative; è possibile pensare che dal basso, dalle diverse realtà territoriali si provi a riprendere il bandolo di questa matassa che appare così intricata e logora?

lunedì 10 ottobre 2016

Traffico di armi dall’Italia all’Arabia saudita: Procura della Repubblica di Brescia apre un’inchiesta. A quando quella di Perugia dopo l’esposto di Radicaliperugia e Movimento nonviolento?

Foto della conferenza stampa di febbraio 2016 su esposto a Perugia
Comunicato di Radicaliperugia su traffico di armi dall’Italia all’Arabia saudita: procura della Repubblica di Brescia apre un’inchiesta. A quando quella di Perugia dopo l’esposto di Radicaliperugia e Movimento nonviolento?

Finalmente una Procura della Repubblica - quella di Brescia - ha aperto un'inchiesta sul traffico di armi dall'Italia all’Arabia saudita per bombardare lo Yemen. L’annuncio è di poche ore fa.
La notizia di possibile reato, su cui si focalizza il documento presentato anche a Perugia, Roma, Cagliari, Pisa e Verona è relativa alla violazione dell'articolo 1 della legge 185/90 che vieta l'esportazione di armamenti verso paesi in stato di conflitto armato e che violano i diritti umani.   
Ci auguriamo che lo stesso avvenga a Perugia dove radicaliperugia e Movimento nonviolento nel febbraio scorso depositarono un circostanziato esposto sullo stesso argomento presso la locale Procura della Repubblica.
Peccato che non si sia sfruttata la recente marcia Perugia-Assisi per portare alla luce questo commercio di armi clandestino denunciato da una rete per il disarmo molto attiva e ben documentata.
Temiamo che fino a quando il movimento pacifista non farà i conti con le ragioni profonde che portano al riarmo in atto e non agirà politicamente per fermarlo, sarà destinato al sicuro fallimento.

I firmatari dell’esposto:
Michele Guaitini, segretario di radicaliperugia, Andrea Maori, tesoriere di radicaliperugia, Elisabetta Chiacchella, esponente di radicaliperugia e del Movimento nonviolento


venerdì 7 ottobre 2016

«Lo studio è una forma di corruzione: la peggiore, se lo si prende sul serio» di Federica Frasconi

«Lo studio è una forma di corruzione: la peggiore, se lo si prende sul serio.
La delicatezza della vita che si scontra con un Darwin quasi eterno».

 di Federica Frasconi

Di pochi giorni fa la notizia di un professore dell'università di Bologna, che è lodevole citare, Lucio Picci (docente di politica economica) il quale, sentendosi in torto moralmente nei confronti degli studenti, ha detto loro che sarebbero stati liberi di copiare se l’avessero ritenuto utile.
Liberi di copiare sì, ma con una premessa molto educativa e realistica la quale include l'apparente gesto immorale ed anti etico del professore nella correttezza morale, come un gesto leale e di giustizia sociale e non di oppressione dei ruoli; Se tra professori accade che molti copiano i lavori degli altri, restando impuniti dietro un accondiscendente omertà, (“La segretezza e una fitta rete di connivenze assicurano il mancato accertamento dei casi di plagio” ha scritto il professore) è giusto che anche gli studenti possano copiare se lo vogliono e possano farlo senza subirne conseguenze accademiche.
La lettera scritta dal professore agli studenti ed ai colleghi compreso il rettore “magnifico”, riporta anche un fatto che parla di una studentessa sospesa per tre mesi perché beccata a copiare e riporta anche casi di plagio accademico come quello presunto (ancora da accertare dopo 16 anni dall’accusa) di Enrico Lorenzini, incoronato professore emerito. Il plagio non essendo quasi mai riconosciuto come reato, è tranquillamente libero di esserci ed operare assurdamente su idee di altri mettendole sotto il nome di chi se ne appropria.