venerdì 17 dicembre 2021

REFERENDUM CANNABIS: Nel Comune di Perugia 2.164 firme on line, il 27% in più rispetto alla media nazionale

REFERENDUM CANNABIS: Nel Comune di Perugia 2.164 firme on line, il 27% in più rispetto alla media nazionale

Confermato l’ottimo risultato ottenuto ai banchetti per il referendum su eutanasia

 


Nello scorso mese di settembre, grazie all’avvento della firma on line, è stato possibile lanciare e concludere positivamente in brevissimo tempo la raccolta delle sottoscrizioni per il referendum sulla legalizzazione della cannabis che dovrà superare ora il vaglio della Corte Costituzionale prima di poter essere indetto per la prossima primavera.

Uno dei soggetti promotori, l’Associazione Luca Coscioni, ha reso pubblici i dati in forma “aperta” delle sottoscrizioni raccolte. In questo modo è possibile fare analisi per ripartizione geografica, sesso e fasce di età.

Molto buono il dato del Comune di Perugia, pari a 2.154 sottoscrizioni valide e certificate, pari al 1,67% della popolazione maggiorenne residente. Un dato oltre ogni aspettativa se si considerano i pochi giorni a disposizione e che supera il dato nazionale (1,31% della popolazione) del 27% circa.

L’importante risultato ottenuto sul fronte cannabis è anche frutto del lavoro di mobilitazione e di sensibilizzazione svolto sul territorio da Radicali Perugia durante la scorsa estate per la campagna per il referendum sulla legalizzazione dell’eutanasia, con oltre 2 mila firme cartacee raccolte grazie a 16 tavoli organizzati in città oltre a 3 visite presso il carcere, a cui si sono aggiunte altre 1.500 firme digitali.

Per entrambi i temi una grossa spinta è arrivata dalle fasce di età più giovani.

Radicali Perugia intende con l’occasione ringraziare tutti i sottoscrittori, i volontari ai banchetti e gli autenticatori per il loro prezioso supporto. Ora la battaglia si sposterà sulle urne a primavera quando il paese avrà l’occasione con due “SI” di dare una svolta significativa sul fronte dei diritti civili.


Michele Guaitini – segretario Radicali Perugia
Andrea Maori – tesoriere Radicali Perugia

giovedì 4 novembre 2021

La Regione fa attività di dossieraggio sugli oppositori del “nodo”?

 La Regione fa attività di dossieraggio sugli oppositori del “nodo”?

La Presidente Tesei e l’assessore Melasecche chiariscano.

 


Desta preoccupazione quanto letto in un quotidiano locale domenica 31 ottobre. Secondo quanto riportato, sembrerebbe che gli uffici dell’assessorato ai trasporti abbiano avviato una istruttoria sulla questione del nodo/nodino di Collestrada dalla quale “è emerso che dalla collina di Collestrada, non distante dal borgo, ci sono varie lottizzazioni. Alcune sarebbero in capo ad almeno uno dei soggetti che gravita attorno ai comitati anti Nodo. Tutto legittimo, fanno notare da Palazzo Donini. Però quella che si profilava come una battaglia completamente disinteressata accusa ora qualche colpo”.

A parte il fatto che sarebbe quanto meno logico e naturale che chi si oppone alla realizzazione del Nodo abbia anche degli interessi personali nell’area, e quindi sfugge il senso di questa “scoperta”, quello che più colpisce è che gli uffici regionali pare stiano facendo una sorta di attività di “dossieraggio” nei confronti di chi contesta l’opera e passi le veline agli organi di stampa.

A che titolo lo farebbero? Cosa dobbiamo aspettarci in futuro? Un ulteriore “avvelenamento dei pozzi” fatto a suon di informazioni fatte filtrare per screditare i comitati che stanno cercando di difendere il territorio in cui vivono?

Chiediamo alla presidente Tesei e all’assessore Melasecche di fare chiarezza sulla questione anche se un post su facebook dell’assessore la mattina del 3 novembre rafforza la nostra preoccupazione laddove scrive “spunta allora il comitato dei residenti e di coloro che vogliono costruire proprio addosso al borgo antico di Collestrada che a parole dicono di voler difendere quel luogo ma di fatto lo vanno a cementificare con una lottizzazione approvata non so quando dal Comune di Perugia. Verificare per credere”.

La Regione si preoccupi unicamente di trovare argomenti convincenti per la realizzazione dell’opera dando certezze sulla compatibilità ambientale. Se punta invece a denigrare chi si oppone viene da pensare che abbia in mano argomentazioni poco convincenti.

Michele Guaitini – segretario Radicali Perugia
Andrea Maori – tesoriere Radicali Perugia

giovedì 21 ottobre 2021

Referendum cannabis: week end di mobilitazione di Radicaliperugia in carcere e in piazza


Mobilitazione di radicaliperugia per il referendum per la depenalizzazione dell’uso personale della cannabis: raccolta firme in carcere a Capanne e in piazza Italia a Perugia.

Ottobre è il mese della mobilitazione di piazza, dopo l'enorme successo della firma elettronica che ha consentito di ottenere il quorum necessario di firme sufficienti per il deposito di un quesito per la depenalizzazione dell’uso personale della cannabis, Radicaliperugia si mobilita per raccogliere le firme in carcere a Capanne.  In questo fine settimana consentiremo a detenuti e a operatori carcerari di esercitare un proprio diritto sancito dalla Costituzione. La scelta di andare in carcere a raccogliere le firme ha un valore politico: significa che con il referendum vogliamo meno processi da ottenere grazie alla depenalizzazione dei reati minori e ed eliminare totalmente la pena detentiva per condotte individuali legate alla cannabis pur mantenendo il reato di associazione criminale finalizzata allo spaccio.

Domenica pomeriggio saremo in piazza Italia

Mobilitazione di Radic nel pomeriggio per raccogliere firme e per confrontarci con i cittadini sui temi del referendum. Radicaliperugia ringrazia ancora una volta i consiglieri comunali del Partito Democratico Sarah Bistocchi e Nicola Paciotti per la loro disponibilità ad autenticare le firme.

Michele Guaitini e Andrea Maori di Radicaliperugia.

sabato 18 settembre 2021

Passaparola tra i detenuti: Radicali richiamati dall'amministrazione penitenziaria per raccogliere firme per i referendum una seconda volta

Sarah Bistocchi e Andrea Maori all'uscita del carcere di Capanne
Eutanasia e giustizia giusta. Radicali: per la seconda volta la raccolta firme per i Referendum arriva nel carcere perugino di Capanne grazie al passaparola dei detenuti

 Continua la mobilitazione che fino al 20 settembre vedrà numerosi esponenti radicali, attivisti e autenticatori entrare negli istituti di pena italiani. L’iniziativa ha l’obiettivo di garantire l’esercizio dei diritti civili e politici all’interno dei luoghi più dimenticati del paese.

 Per la seconda volta nel giro di pochi giorni una delegazione di Radicaliperugia insieme a Sarah Bistocchi, capogruppo PD in Consiglio Comunale di Perugia, in qualità di autenticatrice ha raccolto sabato 19 settembre le firme dei detenuti nel carcere di Capanne sul referendum per la legalizzazione dell’eutanasia coopromossi dall’Associazione Luca Coscioni e da Radicali Italiani e sui sei referendum del pacchetto Giustizia Giusta promossi dal Partito Radicale.

 «E’ stata una piacevole sorpresa essere stati chiamati dall’amministrazione carceraria per essere di nuovo invitati a raccogliere firme nel carcere di Capanne – hanno dichiarato Michele Guaitini e  Andrea Maori, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicaliperugia – per garantire pienamente l’esercizio dei diritti politici e civili alla popolazione detenuta su temi molto sentiti dalla popolazione carceraria.

 E’ il segnale che anche nelle carceri è passato il passaparola democratico che si è avuto nel pase con il successo della raccolta firme sui quesiti referendari. Per questo ci siamo mobilitati per entrare nelle carceri e dare a tutti la possibilità di esercitare un proprio diritto. Un ringraziamento particolare a Sarah Bistocchi, capogruppo PD nel consiglio comunale di Perugia che, nella sua qualità di autenticatrice ha voluto garantire da giugno fino adesso la possibilità di esercitare questi diritti politici – concludono i due esponenti radicali».

martedì 7 settembre 2021

Eutanasia e giustizia giusta. Radicali: la raccolta firme per i Referendum arriva nel carcere perugino di Capanne

E'  partita da poche ore la mobilitazione che fino al 20 settembre vedrà numerosi esponenti radicali, attivisti e autenticatori entrare negli istituti di pena italiani. 

L’iniziativa ha l’obiettivo di garantire l’esercizio dei diritti civili e politici all’interno dei luoghi più dimenticati del paese.

Domani, 8 settembre una delegazione di Radicaliperugia insieme a Sarah Bistocchi, capogruppo PD in Consiglio Comunale di Perugia, in qualità di autenticatrice, raccoglierà le firme dei detenuti e del personale dell’amministrazione penitenziaria del carcere di Capanne sul referendum per la legalizzazione dell’eutanasia coopromossi dall’Associazione Luca Coscioni e da Radicali Italiani e sui sei referendum del pacchetto Giustizia Giusta promossi dal Partito Radicale.

«Abbiamo ritenuto di aderire a questa iniziativa – hanno dichiarato Michele Guaitini e Andrea Maori, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicaliperugia – per garantire pienamente l’esercizio dei diritti politici e civili alla popolazione detenuta su temi molto sentiti dalla popolazione carceraria. Per questo ci siamo mobilitati per entrare nelle carceri e dare a tutti la possibilità di esercitare un proprio diritto, concludono i due esponenti radicali di Perugia».

sabato 21 agosto 2021

Continua a Perugia la raccolta firma per il referendum “Eutanasia legale” Iervolino incontra i cittadini in piazza della Repubblica dalle 18 alle 20

Continua anche a Perugia la raccolta firme per il referendum “Eutanasia legale”. Radicaliperugia, insieme all’Associazione Luca Coscioni, a Volt Europa e con decine di avvocati e consiglieri comunali coinvolti come autenticatori, stanno dando vita ad una campagna che, nata come una sfida difficile, sta avendo un notevole successo, affermano in una nota Michele Guaitini e Andrea Maori, segretario e tesoriere di Radicaliperugia-Giovanni Nuvoli.

Solo a Perugia e provincia – comunicano i due esponenti radicali - sono state raccolte più di quattromila sottoscrizioni mentre a livello regionale ci stiamo avviando alle diecimila.

Un successo che si inserisce nel successo della campagna con il superamento di slancio del quorum di cinquecentomila sottoscrizioni a livello nazionale. Si tratta di un risultato che ci sprona ad andare avanti con altre iniziative fino alla fine della campagna.

Per questo invitiamo i cittadini e i giornalisti all’incontro organizzato da Radicaliperugia che si terrà martedì 24 agosto dalle 18,00 alle 20,00 in piazza della Repubblica a Perugia con Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani durante la raccolta firme.

giovedì 13 maggio 2021

Il TAR fa giustizia. Sospeso l'assurdo limite di velocità a 5 km/h per le biciclette

Radicali Perugia accoglie con soddisfazione la notizia che il TAR dell’Umbria ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza con la quale la Provincia di Perugia aveva istituito l’assurdo limite di 5 km/h per le biciclette e di 10 km/h per ciclomotori e motociclette in parecchie strade del nostro territorio.



Già ci eravamo espressi sul tema (http://radicalipg.blogspot.com/2021/02/la-provincia-di-perugia-impone-il.html ) contestando aspramente quel provvedimento.

E’ una importante vittoria per l’utenza ciclistica e per tutta la mobilità sostenibile e una sonora sconfitta per chi, come la Provincia di Perugia, con protervia e sfacciataggine cerca di scaricare sugli altri, compiti e responsabilità che le appartengono.

E’ un peccato che si siano sprecate decine di migliaia di euro, in un’epoca di casse vuote, per questa bislacca operazione quando si sarebbero potuti ben impiegare per scopi più nobili, magari proprio per favorire realmente la cultura della sicurezza stradale.

Alle associazioni che hanno portato avanti il ricorso e l’avvocato Bircolotti che le ha assistite va il nostro caloroso ringraziamento per aver condotto questa battaglia  che riveste una notevole importanza anche da un punto di vista simbolico.

Dispiace apprendere che ancora una volta le istituzioni si sono rivelate sorde alle istanze degli utenti rifiutando qualsiasi forma di dialogo e che si sia dovuti arrivare fino al Tar con tutti i disagi e i costi che questo comporta.

Ma è una vicenda da cui trarre anche un prezioso insegnamento. Difronte a certe sciagurate scelte degli organi istituzionali non sempre si deve chinare la testa e quando si ha convinzione delle proprie ragioni si può e si deve fare qualcosa.

Auspichiamo ora che la Provincia di Perugia faccia tesoro di quanto accaduto e revochi di sua iniziativa la vergognosa ordinanza ieri sospesa dal Tar astenendosi in futuro dal prendere simili iniziative.

 

martedì 11 maggio 2021

Radicaliperugia dona il proprio Archivio storico (1973-2017) all'Archivio di Stato di Perugia che lo rende subito consultabile

A seguito di un lungo e complesso lavoro di riordino, l’Archivio di Radicaliperugia è stato donato nei giorni scorsi all’Archivio di Stato di Perugia che lo ha messo subito a disposizione per gli studiosi e gli appassionati di storia politica del Novecento grazie anche alla predisposizione di un inventario analitico che ne agevola la consultazione.


 L’Archivio donato comprende la documentazione prodotta da Radicali     di  Perugia dal 1973 al 2017 depositata in 70 faldoni e in una   cassettiera contenente 154 manifesti originali che testimoniano le campagne elettorali e politiche radicali nel corso di oltre quarant’anni di attività politica.

L’archivio è composto per gran parte da centinaia di volantini, comunicati e ritagli stampa che testimoniano l’attività radicale nel territorio perugino che si svolge con continuità fin dagli anni Settanta del Ventesimo secolo.

 Una parte consistente dell’archivio è composta da ben 354     fascicoli ognuno dei quali testimonia le iniziative intraprese durante gli anni.

L’archivio è stato dichiarato di notevole interesse storico dal Ministero per i beni culturali e ambientali, Soprintendenza archivistica per l’Umbria il 6 novembre 1996 e il suo ordinamento è stato effettuato nell’ambito di un progetto dello stesso Ministero nel 2019. Il progetto ha permesso di digitalizzare e metadatare con il Software Archimista i manifesti, i cartelloni, i volantini ed altre carte per un totale di 795 documenti.

Radicaliperugia mette così a disposizione di tutti i cittadini e studiosi la propria storia politica come contribuito al recupero di una memoria civile pubblica.

Si ringrazia la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e l’Archivio di Stato di Perugia per la disponibilità e competenza a realizzare questo progetto di recupero.

 

domenica 25 aprile 2021

Martedì 27 aprile a partire dalle 12.00 di fronte il Palazzo di Giustizia di Perugia in piazza Matteotti per la campagna #AProcessoConWalter

 


Martedì 27 aprile dalle 12.00 manifesteremo in modalità statica di fronte il Palazzo di Giustizia di Perugia in Piazza Matteotti in contemporanea all’udienza conclusiva del processo che si terrà ad Arezzo nei confronti di Walter Benedetto rinviato a giudizio con l’accusa coltivazione di stupefacente ai fini di spaccio.

Walter De Benedetto ha 49 anni e dal 2011 allevia con la cannabis terapeutica i dolori atroci dell’artrite reumatoide, patologia di cui soffre fin dall’adolescenza.

Anche se in possesso di ricetta medica, in questi anni Walter non ha ricevuto dal servizio sanitario l’adeguato quantitativo di farmaco utile alla gestione della sua malattia. Per far fronte alla cronica carenza di cannabis medica e per garantire continuità alla sua cura, ha deciso, assumendosene la responsabilità, di coltivare autonomamente la cannabis necessaria per la sua terapia. 

Oggi Walter è rinviato a giudizio con l’accusa coltivazione di stupefacente ai fini di spaccio e il 27 aprile si terrà l’udienza conclusiva del suo processo.

Chiediamo di depenalizzare l’autocoltivazione e decriminalizzare la condotta della coltivazione domestica così come richiesto da una proposta di legge depositata dal deputato radicale Riccardo Magi.

I derivati dalla cannabis sono da anni considerati come composizioni medicinali di sostanze stupefacenti e psicotrope e molte sono le Regioni, tra cui l’Umbria, che hanno approvato leggi che prevedono la gestione delle sostanze per la cura dei pazienti prevalentemente affetti da fibromialgia e dolore cronico postraumatico o postchirurgico con scarsa o avversa risposta ad oppioidi. Di conseguenza chiediamo che si dia piena attuazione alla legge regionale per la facilitazione dell’utilizzo a scopo terapeutico di farmaci cannabinoidi, superando faticose pastoie burocratiche che moltiplicano i disagi per i pazienti e si dia avvio all’autoproduzione regionale secondo standard ministeriali.

La storia di Walter è l’esempio di come la legge in Italia costringa i tribunali a processare malati che coltivano il proprio farmaco e consumatori che decidono di non acquistare cannabis al mercato nero. Depenalizzare l’auto coltivazione, in linea con quanto già stabilito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione nel dicembre 2019, sarebbe un primo passo per liberare le forze dell’ordine e la magistratura da inutili procedimenti.

Michele Guaitini, segretario di Radicaliperugia

Andrea Maori, tesoriere di Radicaliperugia



mercoledì 3 marzo 2021

Biblioteche universitarie e aule studio off limits: una preoccupante discriminazione per gli studenti dell’ateneo perugino.

Biblioteche universitarie e aule studio off limits: una preoccupante discriminazione per gli studenti dell’ateneo perugino.




Dall’inizio della pandemia è interdetta la permanenza in tutte le biblioteche universitarie ed aule studio dell’Università degli Studi di Perugia.

Oltre che la valenza di avere un luogo tranquillo e silenzioso in cui studiare per avere una preparazione adeguata, va rimarcato che questi servizi sono pagati profumatamente sia dalla fiscalità generale che dagli utenti stessi (studenti in primis).

Questi spazi sono generalmente ben areati ed ampi e consentono di fornire il servizio ad un numero consistente di studenti pur contingentando il numero di posti disponibili.

Inoltre l’Università degli Studi di Perugia già usufruisce di applicazioni come Affluences per regolare la consultazione in sede (che è riservata a laureandi, dottorandi e professori per massimo due ore e solo per i testi non prestabili).

Non si comprende perché l’uso di strumenti simili non possa essere esteso per controllare gli accessi in tutta sicurezza dell’intera popolazione studentesca

Ciò è ancora più incomprensibile in quanto ci sono Università in Italia e in Europa che riescono a garantire questo servizio utilizzando la citata applicazione o servizi simili. Per citarne a titolo esemplificativo solo alcune, tra le tante: Siena, Bologna, Firenze, La Sapienza, ecc. Questi Atenei rappresentano valide alternative alla nostra Università per gli studenti perugini e di tutta Italia: come noto nella scelta dell’Ateneo in cui compiere i propri studi hanno un grande peso i servizi offerti dall’Università stessa. L’inerzia perugina rischia perciò di essere molto pericolosa.

Pur comprendendo la ormai ben nota situazione pandemica bisognerebbe iniziare a prendere in seria considerazione l’apertura delle biblioteche e delle aule studio o in caso contrario fornire dati o evidenze scientifiche che lo impediscano.


Michele Guaitini - segretario Radicali Perugia
Andrea Maori - tesoriere Radicali Perugia

giovedì 18 febbraio 2021

La Provincia di Perugia impone il limite di 5 km/h per le biciclette. Un provvedimento irrazionale, sproporzionato e pericoloso

La Provincia di Perugia impone il limite di 5 km/h per le biciclette.

Un provvedimento irrazionale, sproporzionato e pericoloso.

Appello al presidente Luciano Bacchetta per l’immediata revoca.

 


Mentre la confinante provincia di Siena riconosce e accredita 83 percorsi ciclabili per quasi 5.000 km facendone importante volano per il turismo del settore, la Provincia di Perugia ha invaso circa 125 km di strade nell’area che va dal Trasimeno al Marscianese con cartelli che impongono il limite di 5 km/h per le biciclette con dicitura “a passo d’uomo” e di 10 km/h per i motocicli.

Per quanto possa essere rovinato il manto stradale, la Provincia, anziché provvedere al ripristino, adducendo la mancanza di fondi preferisce pensare di lavarsene le mani con questo tipo di provvedimento che non risponde a nessuna logica né a nessuna questione di sicurezza, ma tende solo a deresponsabilizzare l’Ente per eventuali richieste risarcitorie di danni dovuti a guasti o incidenti.

Viene infatti ignorata la Direttiva del Ministero che stabilisce che l’imposizione di un limite più basso del normale deve essere frutto di puntuali rilievi preventivi, indagini e valutazioni e deve spiegare quali sono gli obiettivi e come si pensa di conseguirli. Nel caso in questione c’è solo una generica ricognizione del manto stradale che non giustifica né un limite così basso né perché sia riservato solo a queste due categorie di veicoli senza nulla prevedere per gli altri. Basterebbero i consueti segnali di pericolo.

Inoltre non si capisce perché il limite investa l’intero tracciato delle nove strade provinciali oggetto del provvedimento. Emblematico il caso della S.P. 414 dove il limite opera per l’intera lunghezza di circa 24 km quando dai rapporti di vigilanza dell’Ufficio di Manutenzione emerge che ben 16 km, i 2/3, sono stati oggetto di recente bitumatura o godono comunque di buone condizioni. Un limite di 5 km/h potrebbe in ipotesi essere ammesso per brevissimi tratti critici quali la presenza di un solco longitudinale (“effetto rotaia”), uno smottamento sul lato stradale o altro, di certo non per chilometri e chilometri di strada extraurbana.

Ma soprattutto è un provvedimento estremamente pericoloso per i ciclisti che, se costretti a viaggiare a un’andatura così ridotta (ammesso che ci si riesca...), oltre che incappare nel comportamento sanzionato dal Codice della Strada di intralcio alla circolazione, vedono incrementare in modo esponenziale il rischio di essere tamponati da un veicolo che segue con effetti gravi. L’elevato differenziale di velocità tra vettura e bicicletta riduce infatti considerevolmente i tempi di reazione e di frenata per il veicolo che si trova improvvisamente davanti un ostacolo poco più che fermo (immaginare cosa potrebbe accadere percorrendo una curva) e aumenta la forza d’impatto di un eventuale urto. Non a caso il pedone (tale può essere considerato un ciclista che procede “a passo d’uomo”) è obbligato a circolare nel senso opposto a quello di marcia, proprio per meglio percepire ed evitare questo tipo di pericolo.

In pratica il ciclista viene messo difronte a dover scegliere il male minore tra rischiare una multa per eccesso di velocità o diventare carne da macello in balia del traffico stradale.

Chiediamo dunque al Presidente della Provincia Luciano Bacchetta l’immediata revoca dell’ordinanza che impone questi assurdi limiti di velocità.

Su un aspetto però possiamo congratularci con la Provincia di Perugia: sono dei grandi preveggenti!

I cartelli con questi limiti infatti sono stati acquistati e collocati sulle strade non solo prima che l’Ordinanza fosse emessa ma prima ancora che tale esigenza fosse emersa dai sopralluoghi dell’ufficio Manutenzione Strade. Complimenti!


Michele Guaitini - segretario Radicali Perugia

Andrea Maori - tesoriere Radicali Perugia

mercoledì 10 febbraio 2021

La Giunta Regionale è in grado di gestire la grave situazione sanitaria legata alla pandemia da Covid-19?

La Giunta Regionale è in grado di gestire la grave situazione sanitaria legata alla pandemia da Covid-19?

Sono ormai molteplici i punti critici ancora irrisolti nonostante i proclami e le promesse annunciate da quasi un anno dalla Presidente Tesei e dall’Assessore Coletto.

Mentre il resto d’Italia sta ragionando su riaperture sempre più ampie, gran parte della nostra Regione si trova in “zona rossa” senza che si possa intravedere una reale via d’uscita.

Pur comprendendo le difficoltà del momento e nella consapevolezza che forse nessuno può vantare di avere una soluzione in tasca immediatamente efficace, se certe criticità potevano essere preventivabili in un primo momento, ora non sono più tollerabili ed è lecito porsi la domanda se questa Giunta sia in grado di gestire l’emergenza oltre la navigazione a vista e l’incrociare le dita sperando nel calo dei contagi.

Chiediamo come prima cosa maggiore trasparenza nella comunicazione dei dati e di come vengono utilizzati per prendere certe decisioni. Perché chiudere le scuole di ogni ordine e grado (infanzia compresa, un unicum nazionale) se i dati forniti dalla stessa regione non evidenziano particolari picchi di contagio in quelle fasce d’età? Perché limitare la zona rossa solamente alla provincia di Perugia se i dati forniti raccontano di un rapporto tra positivi e numero di test effettuati analogo per entrambe le province? E con quale criterio ad esempio è zona rossa anche il comune di Lugnano in Teverina che ha zero contagi?

Come è possibile che nonostante da novembre, cioè dalla cosiddetta “seconda ondata”, la Regione Umbria abbia sempre adottato ordinanze più restrittive rispetto alle disposizioni nazionali, ci ritroviamo in questa situazione?

Abbiamo assistito nel corso dei mesi al trasferimento dei malati in altre regioni, all’ingaggio di “salvatori della patria” che in un battibaleno avrebbero dovuto risolvere ogni problema, ad un estenuante e sconfortante balletto su un ospedale da campo finanziato da Banca d’Italia fin da aprile, più volte “inaugurato” e non ancora pienamente operativo.

martedì 12 gennaio 2021

Comune di Perugia: approvato ODG su ricollocazione sezioni elettorali

Trovare sedi alternative alle aule scolastiche per non gravare ulteriormente sulla didattica scolastica.

 

Radicali Perugia plaude all’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Perugia di un Ordine del Giorno che impegna la Giunta a individuare come sedi di sezioni elettorali luoghi alternativi alle aule scolastiche, per impedire che in occasione delle future consultazioni elettorali debbano essere sospese le lezioni per alcuni giorni arrecando pregiudizio alla didattica scolastica.

 

L’Ordine del Giorno, presentato dai gruppi PD, Idee Persone Perugia e Rete Civica Giubilei, su iniziativa del consigliere Francesco Zuccherini che ha raccolto il nostro stimolo sulla questione, si è reso opportuno per quanto successo lo scorso settembre quando è stato indetto il referendum sulla riforma costituzionale del taglio dei parlamentari pochi giorno dopo l’apertura dell’anno scolastico.

In quella occasione sia il Ministero dell’Interno che ANCI avevano sollecitato i comuni a individuare sedi diverse dalle aule scolastiche per i seggi elettorali per non gravare ulteriormente sulla didattica scolastica già ampiamente compromessa dalle disposizioni di contrasto al Covid-19. Se questo è stato fatto in un numero esiguo di piccoli comuni, visto il poco tempo a disposizione e l’emergenza in atto che rende più laboriosa qualsiasi iniziativa, in comuni di certe dimensioni come quello di Perugia che conta ben 159 sezioni elettorali, di fatto non è stato possibile prendere in considerazione questa opportunità.

 

Radicali Perugia ringrazia il Consigliere Zuccherini, i gruppi che hanno presentato l’ODG e l’intero Consiglio Comunale che lo ha approvato in tempi rapidi, dando così tutto il tempo agli uffici per avviare la mappatura e l’individuazione di sedi alternative dal momento che, salvo il caso di scioglimento anticipato di qualche organo elettivo, le prossime consultazioni sono in programma nella primavera 2023.

 

 

Michele Guaitini – segretario Radicali Perugia

Andrea Maori – tesoriere Radicali Perugi