Amnesia? Rimozione?
Cosa rivela l’attenzione al formalismo di chi sceglie di non ricordare una
figura centrale per Perugia: Pietro Pinna.
Ai radicali perugini è arrivata la
spiacevole notizia del rigetto da parte del Comune della domanda relativa
all'iscrizione di Pietro Pinna all'Albo d'Oro della città di Perugia.
La domanda era stata avanzata da noi radicali, memori della lunga lotta di
Pietro Pinna per l’obiezione di coscienza al servizio militare. Strettissimo collaboratore di Aldo Capitini,
Pinna si era stabilito a Perugia nel 1962 e vi risiedeva
stabilmente, tanto che nel 1964, insieme allo stesso Capitini, fondò qui
a Perugia la rivista “Azione nonviolenta”. Fino al 1998 diresse da
Perugia il Movimento Nonviolento, occupandosene a tempo pieno
nella sede perugina di Via Villaggio Santa Livia 103. Nel 1973 venne condannato a
Perugia a quattro mesi di reclusione, con sentenza confermata in
Appello e in Cassazione, per aver diffuso nel 1972, il 4 novembre, in occasione
della Festa delle Forze Armate, un manifesto di denuncia del militarismo.
Passato un mese nel carcere perugino di Piazza Partigiani, fu
graziato dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone.
Da molti anni vive a Firenze, negli
ultimi tempi in precarie condizioni di salute.
La Commissione che si è
occupata della nostra richiesta non ha contestato la domanda in sé e per sé
(infatti, come avrebbe potuto?), ma non l'ha accolta, perché Pinna non
è nato a Perugia, né vi risiede!!! La capziosità non potrebbe essere
più palese, dal momento che in passato tali requisiti non necessariamente sono
stati d’ostacolo alla concessione della benemerenza. Un ringraziamento va
comunque al consigliere di maggioranza Franco Ivan Nucciarelli per aver
fattivamente collaborato all’accoglimento della nostra richiesta.
È mancato il coraggio? Oppure Perugia è una città che sta smarrendo la
memoria di sé? Soprattutto la memoria scomoda, verrebbe da dire, cioè quella di
una città laica che non si piega ai venti del militarismo vecchio e nuovo, e di
città che non guarda alla retorica istituzionale, bensì alla propria
faticosa storia, per salvarsi l’anima.
Michele Guaitini, segretario di radicaliperugia.org
Andrea Maori, tesoriere di radicaliperugia.org
Elisabetta Chiacchella, iscritta
radicale
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