Radicaliperugia.org ha posto agli otto candidati alla Presidenza della Regione dell’Umbria alcune
domande in merito alla attuale legge elettorale regionale, alle figure di
garanzia di nomina regionale, al controllo
sull’attività legislativa e sulla trasparenza della macchina politico-amministrativa
della Regione. Non solo: sono state fatte domande sugli impegni che, una volta
eletti, si vogliono assumere rispetto a questi argomenti rispetto ai quali
Radicaliperugia ha assunto iniziative politiche.
Solo
tre candidati hanno risposto: Amato de Paulis per Alternativa Riformista
Umbria, Michele Vecchietti per L’Altra Umbria e Aurelio Fabiani per Casa Rossa –
Partito comunista dei lavoratori. Il candidato del centro-destra Claudio Ricci
ci ha telefonato e ci ha detto che rimanda la discussione su questi argomenti
una volta eletto. Nessuna risposta da parte degli altri quattro candidati,
compresa la Presidente uscente Katiuscia Marini.
Nel
ringraziare i candidati che hanno voluto rispondere, pubblichiamo qui sotto le
loro risposte che costituiscono un patrimonio comune di riflessione che
radicaliperugia.org terrà in considerazione in vista delle prossime iniziative.
1) Legge elettorale
L’attuale legge elettorale regionale
(cd. “Umbricellum”) è stata oggetto di numerose critiche soprattutto per il meccanismo
dell’attribuzione del premio di maggioranza senza il raggiungimento di una
soglia minima di voti, per il quale sia l’ufficio legislativo della Regione sia
i pareri di autorevoli costituzionalisti hanno nutrito più di un dubbio.
Inoltre è pendente un ricorso presso il Tribunale di Perugia che potrebbe
portare la legge all’esame della Corte Costituzionale.
A) Pensa di modificare la legge elettorale regionale? Se sì, in quale
direzione? (ad es. con il doppio turno, maggioritario con collegi uninominali,
proporzionale puro, ecc.)
B) Contrariamente a quanto accaduto nel 2010 e nel 2015, prende l’impegno di
non modificare la legge elettorale a meno di 12 mesi dalle prossime elezioni
come da raccomandazioni del Consiglio d’Europa?
Risposta di Amato De Paulis
1a-
Si, è una legge elettorale anti-democratica ed incostituzionale. Siamo stati,
come sapete, i primi ad organizzare un convegno in merito, dove poi è nato il
comitato per la democrazia. Siamo stati presenti(Alternativa Riformista) a
tutte le 11 presidi davanti alla regione. Non vorrei soffermarmi sulla forma di
legge elettorale ma vogliamo escludere il premio di maggioranza(e di minoranza)
ed introdurre una soglia di 50% dove sotto la quale si va al ballottaggio con
tutti i gruppi che superano il 17 %.
1b-assolutamente
si
Risposte di Michele Vecchietti
1 a L’attuale legge elettorale va
soppressa e sostituita con una legge proporzionale, senza premio di maggioranza
e ripristinando il voto disgiunto. Va ripristinato il ballottaggio per la
designazione del presidente, qualora nessuno raggiunga il 50%. La stabilità
sarebbe comunque garantita dall’elezione diretta del Presidente, che sarebbe
così chiamato a provare una sintesi dentro il consiglio regionale, la cui
centralità verrebbe in questo modo riaffermata. Siamo contrari all’ipotesi di
collegi uninominali, che rispondono ad una personalizzazione della politica
tesa a svuotare di contenuti la dialettica tra le parti.
1b È un impegno di buon senso che
recepisco in pieno, in quanto non è più tollerabile che le istituzioni
democratiche siano piegate al soddisfacimento di interessi di parte.
Risposte di Aurelio Fabiani
1 A) Sì, ovviamente, la legge elettorale
umbra è da modificare, è antidemocratica, costruita a misura di chi già governa
e dell’”opposizione” di sistema, col premio al miglior perdente. La legge
elettorale democratica è una sola: una testa un voto e rappresentanza
proporzionale ai voti ottenuti, senza sbarramenti. Quella è la direzione, ogni
altra legge elettorale fatta in nome della democrazia, è un imbroglio perché
mentre la si propaganda in nome della democrazia la nega con i fatti.
1 B) Ovviamente no. Se la legge attuale è antidemocratica, va immediatamente
cancellata. L’Europa poi con quale faccia viene a raccomandarci qualcosa, visto
che il parlamento europeo non conta niente e tutto decidono i Governi delle
nazioni più potenti, Germania, Inghilterra e Francia intesta.
2) Nomina delle figure di
garanzia
Le precedenti consiliature regionali si sono caratterizzate per il grave e colpevole ritardo con cui sono state nominate alcune figure di garanzia, nonostante le leggi che le istituivano stabilivano dei termini ben precisi (in genere entro 90 giorni).
Le precedenti consiliature regionali si sono caratterizzate per il grave e colpevole ritardo con cui sono state nominate alcune figure di garanzia, nonostante le leggi che le istituivano stabilivano dei termini ben precisi (in genere entro 90 giorni).
- Il Garante dei Detenuti, istituito per legge ad ottobre 2006, è stato
nominato per la prima volta ad aprile 2014, cioè con un ritardo di 7 anni e
mezzo
- La Commissione di Garanzia Statutaria, istituita per legge a luglio 2007, è
stato nominata per la prima volta ad ottobre 2010, cioè con un ritardo di oltre
3 anni
- Il Garante per l’infanzia, istituito per legge a luglio 2009, è stato
nominato per la prima volta a gennaio 2014, cioè con un ritardo di 4 anni e
mezzo
- Il Difensore Civico regionale, istituito per legge nel 1995 e oggetto di
revisione normativa a novembre 2007, non è mai stato nominato in 20 anni
A) Prende l’impegno di richiedere che, una volta trascorso infruttuosamente il
termine previsto per legge (generalmente 90 giorni), l’Assemblea Legislativa si
riunisca ad oltranza fino ad avvenute nomine?
B) Prende l’impegno di promuovere per questo tipo di nomine quanto già
sperimentato in passato con il Garante dei detenuti, ossia la pubblicazione di
un bando e di mettere on line i curricula dei candidati?
Risposte di Amato de
Paulis
2a-si
2b-si
Risposte di Michele Vecchietti
2A-B Assumo con
convinzione questi impegni, in quanto l’attività di nomina in capo al consiglio
va resa trasparente e rispondente alle necessità sociali.
Risposte di Aurelio Fabiani
2a Ovviamente sì ma i garanti non bastano perché il garantismo non
funziona. Cosa significa garantire ad esempio i Detenuti, quando ci sono leggi
che di fatto lasciano fuori dal carcere Generali condannati come spacciatori,
Industriali che non versano i contributi agli operai, Costruttori e cementieri
che in collaborazione con la classe politica di governo devastano la nostra
terra, mentre stringono nelle carceri con leggi speciali chi ha tentato dall’Umbria
alle Valli piomentesi di impedire questi scempi. Solo il controllo
popolare non delegato ad alcuno, tra l’altro senza poteri reali, può
garantire il detunuto e gli altri soggetti deboli vittime del potere.
2 b Ovviamente sì, ma non fermiamoci ai palliativi che ci mettono a posto
la coscienza, bisogna andare oltre, mobilitare le persone, i fatti criminali
che accadono in continuazione contro i carcerati a partire dalle morti
nelle carceri non sono stati fermati dai garanti, non per impegno
insufficiente, ma per forza insufficiente.
3) Controllo sull’attività
legislativa
In passato è accaduto che leggi
regionali, spesso meritevoli, non siano state poi correttamente attuate, o
attuate con notevole ritardo, a causa di mancati adempimenti da parte della
Giunta o dell’Assemblea Legislativa o ancora degli uffici regionali. A titolo
di esempio si pensi alla legge sull’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico
(nomina del comitato tecnico-scientifico con 9 mesi di ritardo), alla legge
sull’affidamento delle terre incolte ai giovani disoccupati (assenza del
regolamento attuativo che doveva essere redatto entro 90 giorni), ecc.
A) Prende l’impegno a potenziare gli attuali organi di controllo sull’attività
legislativa, o trovare un’altra soluzione, affinché venga attuato un rigido
controllo sulle scadenze degli adempimenti previsti dalle leggi approvate
dall’Assemblea regionale?
B) Prende l’impegno a pubblicare sul sito internet della Regione uno scadenziario
con gli adempimenti previsti dalle leggi regionali a carico di Giunta e
Consiglio con aggiornamenti puntuali sullo stato dell’arte?
Risposte di Amato de Paulis
3a-si
3b-si
Risposte di Michele Vecchietti
3A Assumo con
convinzione questi impegni, in quanto l’attività di nomina in capo al consiglio
va resa trasparente e rispondente alle necessità sociali.
3B I ritardi
nell’attuazione delle leggi si configurano non solo come delle inadempienze, ma
come delle autentiche violazioni: basti pensare all’impegno, sancito per legge
nell’ultima riforma sanitaria, ad adottare un nuovo piano sanitario regionale
entro un anno. Avendo inoltre seguito l’iter di elaborazione delle leggi sopra
richiamate sono convinto che i ritardi rispondano principalmente ad una mancanza
di volontà politica, che va invece denunciata con tutti i mezzi disponibili. In
questo senso, assumo gli impegni indicati.
Risposte di Aurelio Fabiani
3 a Certamente sì, ma
non facciamoci illusioni, gli impedimenti tecnici sono quasi sempre la
giustificazione di una nascosta e pervicace volontà politica di impedire il varo
di leggi scomode come quella sulla cannabis. Come per le altre risposte, la
soluzione vera non parte dal “palazzo”. Nei luoghi di potere si faccia quello
che si può, quindi ripeto, sì, ma è da fuori di esso che si trovano le forze
per far avanzare in civiltà anche nella nostra terra.
3 b Certamente. E’ una
forma di controllo dal “basso” utile, allarghiamola ad altre forme di
circolazione degli adempimenti di Giunta e Consiglio che possano arrivare anche
a chi ancora non arriva a Internet.
4) Trasparenza
Attualmente nel sito internet del
Consiglio Regionale è possibile vedere in diretta streaming le sedute del
Consiglio e accedere ai verbali e resoconti di seduta seppur pubblicati con
qualche mese di ritardo. Le sedute delle Commissioni non sono pubbliche e i
verbali di seduta non sono più pubblicati da anni.
A) Prende l’impegno affinché siano disponibili nel sito internet del Consiglio
Regionale anche le registrazioni audio/video di tutte le sedute?
B) Prende l’impegno di modificare il regolamento del Consiglio Regionale
affinché siano pubbliche anche le sedute delle Commissioni?
C) Prende l’impegno affinché i verbali e i resoconti di seduta del Consiglio
Regionale e delle Commissioni siano pubblicate nel sito internet del Consiglio
Regionale in tempi molto più rapidi rispetto a quelli attuali?
D) Prende l’impegno affinché nei resoconti di seduta, salvo ovviamente per
quelle segrete, siano indicati per ogni singola votazione l’elenco dei
consiglieri che votano a favore, contro o che si astengono?
Risposte di Amato de Paulis
4a-si
4b-si
4c-si
4d- sì
Risposte di Michele Vecchietti
4 Sottoscrivo gli
impegni indicati, nella consapevolezza che il loro adempimento sia da imputare
non solo all’attuale classe di governo, ma anche ad una difficoltà
nell’organizzazione delle attività dell’ente in una fase di grande criticità
economica; serve in sostanza un investimento diretto, seppur minimo, per
rendere possibili queste misure, che giudico essenziali per rendere trasparente
l’attività di governo. Aggiungo inoltre la necessità di rendere accessibili
anche le attività della giunta, attraverso la pubblicazione degli ordini del
giorno preventivi e del resoconto degli atti approvati.
Risposte di Aurelio
Fabiani
4 A Sì, come sopra, andiamo anche oltre, non solo Internet.
4 B – C Credo da quanto finora risposto si sia capito
cosa penso della trasparenza, quindi anche su questo, sì.
4 D Ancora sì.
4 E Perché ci deve essere qualcosa di segreto a chi è governato da parte di
chi governa. I segreti sono sempre serviti a colpire le classi popolari e le
opposizioni. Nessun segreto e ognuno ci metta la faccia, chi ha eletto ha il
diritto di sapere quello che fa colui che è stato eletto con il suo voto e
rimuoverlo appena possibile se tradisce. E’ la democrazia, quella vera, non il
rito odierno.
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