martedì 3 novembre 2015

Sintesi Conferenza Stampa del Comitato per la Democrazia in Umbria su "Umbricellum" del 3/11/2015


Si è tenuta all’hotel La Rosetta di Perugia la conferenza stampa organizzata dal Comitato per la Democrazia in Umbria alla vigilia dell’udienza presso il Tribunale Civile di Perugia sul ricorso presentato da 54 cittadini contro la legge elettorale regionale “Umbricellum”.


Il portavoce Michele Guaitini (Radicali Perugia) ha ripercorso le precedenti tappe percorse dal Comitato che, con 15 presidi davanti al Consiglio Regionale e 2 audizioni presso la commissione riforme statutarie, ha cercato attraverso tutte le fasi del processo legislativo di opporsi all’approvazione di questa legge antidemocratica che ha continuato a produrre i suoi abnormi effetti anche dopo le elezioni con il seggio conteso a suon di ricorsi tra il Consigliere Bianciarelli e il primo dei non eletti del PD. Oltre al ricorso in tribunale, si cercherà di battere tutte le strade percorribili anche da un punto di vista politico; il primo passo è quello di offrire a tutti i gruppi consiliari una proposta di modifica della legge tesa a eliminarne i vizi di incostituzionalità.

Ospite speciale della conferenza stampa era l’avvocato Felice Bessotri, già vincitore del ricorso contro la vecchia legge nazionale “Procellum” difronte alla Corte Costituzionale, che guida il collegio difensivo insieme agli avvocati Giuseppe Pennino e Michele Ricciardi. L’avvocato Besostri ha illustrato nel dettaglio i motivi del ricorso smontando le eccezioni presentate dai legali della Regione Umbria: premio di maggioranza senza soglia minima dei voti da raggiungere, premio di minoranza al candidato Presidente che arriva secondo, riserva di seggio al 2,5% per i partiti alleati alla coalizione vincente e riparto dei seggi che avviene non in base ai voti ottenuti dalle liste ma in base ai voti ottenuti dai candidati alla presidenza della regione; il tutto prendendo come spunto quanto stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 1/2014 che è sì relativa alla legge elettorale nazionale ma che ha stabilito dei principi validi dappertutto come quello che in un sistema che si definisce proporzionale l’elettore si aspetta che il riparto dei seggi avvenga in base ai voti riportati dalle liste. Ha destato curiosità il fatto che la memoria difensiva presentata dalla Regione sia stata depositata lo scorso 22 maggio ma resa disponibile on line ai ricorrenti solamente pochi giorni fa.

Sono intervenuti anche i deputati Adriana Galgano (Scelta Civica), Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini (Movimento 5 Stelle).
Adriana Galgano ha rivendicato la bontà di una battaglia per difendere uno dei cardini attraverso i quali si concretizza l’esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini come è la legge elettorale in un contesto anche nazionale che vede sempre di più andare verso un’esautorazione della volontà popolare, tanto che non ha neanche votato la nuova legge elettorale della Camera denominata “Italicum”, anzi “Italikum” come ama chiamarla l’avvocato Besostri, in dissenso dal suo gruppo parlamentare. In particolare l'Umbricellum è la legge più incostituzionale d'Italia perché non tiene conto della volontà degli elettori e ha portato al governo una maggioranza che ha preso soltanto il 23% dei voti degli aventi diritto. Per questo va archiviata e contiamo che i giudici siano del nostro stesso avviso.
Filippo Gallinella, dopo aver definito come grottesco il fatto che la stessa istruttoria predisposta dall’ufficio legislativo regionale bollava la legge come incostituzionale, ha ricordato come il Movimento 5 Stelle si è sempre espresso contro l’Umbricellum, avendo anche presentato una interrogazione parlamentare, così come ha sempre cercato di difendere i diritti costituzionali del popolo come nell’occasione in cui alcuni deputati occuparono il tetto di Montecitorio per fermare il disegno in atto di far modificare la Costituzione da un gruppo di presunti saggi riuniti in un albergo di Pescara al di fuori da ogni regola o prassi.
Tiziana Ciprini ha contestato ai partiti politici di maggioranza le modalità con le quali prendono certe decisioni. Sia in materia elettorale dove cercano la strada a loro più conveniente sia per la nomina delle figure di garanzia come ad esempio i giudici costituzionali, ne mancano ben tre per completare il plenum, per i quali siamo arrivati alla 27° elezione andata a vuoto perché non riescono a mettersi d’accordo tra di loro, al contrario di quanto fatto dal Movimento 5 Stelle che con metodo trasparente ha indicato e offerto a tutto il Parlamento figure autorevoli e non connotate politicamente tra le quali proprio l’avvocato Besostri.

Quindi è stata la volta del Professor Mauro Volpi che, in qualità di responsabile per l’Umbria del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, ha illustrato le analogie tra Umbricellum e Italicum, figlie di uno stesso disegno che prefigura l’avvento dell’uomo solo al comando.  In particolare, l’Italicum, prevedendo la maggioranza dei seggi a chi ottiene anche solo il 40% dei voti, o peggio in caso di ballottaggio con una percentuale che può essere anche molto inferiore, consente al primo partito di poter avere la maggioranza assoluta in Parlamento e di poter eleggere in autonomia anche le figure di garanzia istituzionale a partire dal Presidente della Repubblica e dei giudici della Corte Costituzionale. In pratica viene istituito un finto presidenzialismo senza aver previsto tutti i contrappesi solitamente presenti in un vero sistema presidenziale.
Le attività proposte dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, comitato al quale hanno aderito numerose personalità e associazioni, sono in primis la presentazione del ricorso contro l’Italicum in tutte le 26 sedi di Corte d’Appello, la proposizione di 2 referendum abrogativi (su premio di maggioranza e capilista bloccati) e, soprattutto, la costituzione dei comitati per il NO per l’imminente referendum confermativo delle modifiche della Costituzione in corso di approvazione in Parlamento.

Successivamente è intervenuto Luigino Ciotti (Sinistra Anticapitalista) che ha ricordato come la battaglia contro questa legge elettorale nasce da lontano, dal 2010 quando venne approvata la precedente legge elettorale. Allora si era cercato, riuscendovi, di far partecipare alle elezioni il minor numero possibile di liste ricorrendo ad un elevatissimo numero di firme da raccogliere, mentre stavolta si è consentito sì di partecipare ma impedendo di fatto ai piccoli partiti di poter conseguire un seggio se non alleati al vincitore. E non deve stupire come il fronte che si oppone all’Umbricellum sia così variegato e sempre più ampio perché ciò che accomuna tutti e l’avere a cuore la democrazia.

Infine l’avvocato Michele Ricciardi si è detto amareggiato per il fatto che la Regione Umbria nella sua memoria difensiva si sia appellata soprattutto a rilievi procedurali dal momento che una istituzione dovrebbe favorire il confronto e non reprimerlo, anche nelle aule di giustizia, quando si a che fare con i diritti elettorali dei cittadini e l’avvocato Giuseppe Pennino ha ricordato come con il ricorso non si vuole sindacare l’operato politico della maggioranza e che l’elemento cardine è rappresentato da quanto affermato dalla sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale laddove stabilisce che un premio di maggioranza può essere tollerato ma a patto che non superi i limiti costituzionali di equità e raginevolezza.

Al termine della conferenza stampa è cominciata la raccolta di firme di chi vuole aderire al ricorso contro l’Italicum. Primi firmatari sono stati il Professor Mauro Volpi, a seguire i parlamentari Galgano, Gallinella e Ciprini, i rappresentanti del Comitato per la Democrazia in Umbria e altri semplici cittadini.


Comitato per la Democrazia in Umbria

il portavoce Michele Guaitini

N.B.: Prossimamente sarà possibile riascoltare l'audio integrale della Conferenza Stampa nel sito di Radio Radicale

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