Si è tenuta all’hotel La Rosetta di Perugia la conferenza
stampa organizzata dal Comitato per la Democrazia in Umbria alla vigilia
dell’udienza presso il Tribunale Civile di Perugia sul ricorso presentato da 54
cittadini contro la legge elettorale regionale “Umbricellum”.
Il portavoce Michele Guaitini (Radicali Perugia) ha
ripercorso le precedenti tappe percorse dal Comitato che, con 15 presidi
davanti al Consiglio Regionale e 2 audizioni presso la commissione riforme
statutarie, ha cercato attraverso tutte le fasi del processo legislativo di
opporsi all’approvazione di questa legge antidemocratica che ha continuato a
produrre i suoi abnormi effetti anche dopo le elezioni con il seggio conteso a
suon di ricorsi tra il Consigliere Bianciarelli e il primo dei non eletti del
PD. Oltre al ricorso in tribunale, si cercherà di battere tutte le strade
percorribili anche da un punto di vista politico; il primo passo è quello di
offrire a tutti i gruppi consiliari una proposta di modifica della legge tesa a
eliminarne i vizi di incostituzionalità.
Ospite speciale della conferenza stampa era l’avvocato Felice
Bessotri, già vincitore del ricorso contro la vecchia legge nazionale
“Procellum” difronte alla Corte Costituzionale, che guida il collegio difensivo
insieme agli avvocati Giuseppe Pennino e Michele Ricciardi. L’avvocato Besostri
ha illustrato nel dettaglio i motivi del ricorso smontando le eccezioni
presentate dai legali della Regione Umbria: premio di maggioranza senza soglia
minima dei voti da raggiungere, premio di minoranza al candidato Presidente che
arriva secondo, riserva di seggio al 2,5% per i partiti alleati alla coalizione
vincente e riparto dei seggi che avviene non in base ai voti ottenuti dalle
liste ma in base ai voti ottenuti dai candidati alla presidenza della regione;
il tutto prendendo come spunto quanto stabilito dalla sentenza della Corte
Costituzionale n. 1/2014 che è sì relativa alla legge elettorale nazionale ma
che ha stabilito dei principi validi dappertutto come quello che in un sistema
che si definisce proporzionale l’elettore si aspetta che il riparto dei seggi
avvenga in base ai voti riportati dalle liste. Ha destato curiosità il fatto
che la memoria difensiva presentata dalla Regione sia stata depositata lo
scorso 22 maggio ma resa disponibile on line ai ricorrenti solamente pochi
giorni fa.
Sono intervenuti anche i deputati Adriana Galgano
(Scelta Civica), Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini (Movimento
5 Stelle).
Adriana Galgano ha rivendicato la bontà di una
battaglia per difendere uno dei cardini attraverso i quali si concretizza
l’esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini come è la legge elettorale
in un contesto anche nazionale che vede sempre di più andare verso
un’esautorazione della volontà popolare, tanto che non ha neanche votato la
nuova legge elettorale della Camera denominata “Italicum”, anzi “Italikum” come
ama chiamarla l’avvocato Besostri, in dissenso dal suo gruppo parlamentare. In particolare l'Umbricellum è la legge più incostituzionale d'Italia perché non tiene conto della volontà degli elettori e ha portato al governo una maggioranza che ha preso soltanto il 23% dei voti degli aventi diritto. Per questo va archiviata e contiamo che i giudici siano del nostro stesso avviso.
Filippo Gallinella, dopo aver definito come grottesco
il fatto che la stessa istruttoria predisposta dall’ufficio legislativo
regionale bollava la legge come incostituzionale, ha ricordato come il
Movimento 5 Stelle si è sempre espresso contro l’Umbricellum, avendo anche
presentato una interrogazione parlamentare, così come ha sempre cercato di
difendere i diritti costituzionali del popolo come nell’occasione in cui alcuni
deputati occuparono il tetto di Montecitorio per fermare il disegno in atto di
far modificare la Costituzione da un gruppo di presunti saggi riuniti in un
albergo di Pescara al di fuori da ogni regola o prassi.
Tiziana Ciprini ha contestato ai partiti politici di
maggioranza le modalità con le quali prendono certe decisioni. Sia in materia
elettorale dove cercano la strada a loro più conveniente sia per la nomina
delle figure di garanzia come ad esempio i giudici costituzionali, ne mancano
ben tre per completare il plenum, per i quali siamo arrivati alla 27° elezione
andata a vuoto perché non riescono a mettersi d’accordo tra di loro, al
contrario di quanto fatto dal Movimento 5 Stelle che con metodo trasparente ha
indicato e offerto a tutto il Parlamento figure autorevoli e non connotate
politicamente tra le quali proprio l’avvocato Besostri.
Quindi è stata la volta del Professor Mauro Volpi
che, in qualità di responsabile per l’Umbria del Coordinamento per la
Democrazia Costituzionale, ha illustrato le analogie tra Umbricellum e
Italicum, figlie di uno stesso disegno che prefigura l’avvento dell’uomo solo
al comando. In particolare, l’Italicum, prevedendo la maggioranza dei
seggi a chi ottiene anche solo il 40% dei voti, o peggio in caso di
ballottaggio con una percentuale che può essere anche molto inferiore, consente
al primo partito di poter avere la maggioranza assoluta in Parlamento e di
poter eleggere in autonomia anche le figure di garanzia istituzionale a partire
dal Presidente della Repubblica e dei giudici della Corte Costituzionale. In
pratica viene istituito un finto presidenzialismo senza aver previsto tutti i
contrappesi solitamente presenti in un vero sistema presidenziale.
Le attività proposte dal Coordinamento per la Democrazia
Costituzionale, comitato al quale hanno aderito numerose personalità e
associazioni, sono in primis la presentazione del ricorso contro l’Italicum in
tutte le 26 sedi di Corte d’Appello, la proposizione di 2 referendum abrogativi
(su premio di maggioranza e capilista bloccati) e, soprattutto, la costituzione
dei comitati per il NO per l’imminente referendum confermativo delle modifiche
della Costituzione in corso di approvazione in Parlamento.
Successivamente è intervenuto Luigino Ciotti
(Sinistra Anticapitalista) che ha ricordato come la battaglia contro questa
legge elettorale nasce da lontano, dal 2010 quando venne approvata la
precedente legge elettorale. Allora si era cercato, riuscendovi, di far
partecipare alle elezioni il minor numero possibile di liste ricorrendo ad un
elevatissimo numero di firme da raccogliere, mentre stavolta si è consentito sì
di partecipare ma impedendo di fatto ai piccoli partiti di poter conseguire un
seggio se non alleati al vincitore. E non deve stupire come il fronte che si
oppone all’Umbricellum sia così variegato e sempre più ampio perché ciò che
accomuna tutti e l’avere a cuore la democrazia.
Infine l’avvocato Michele Ricciardi si è detto
amareggiato per il fatto che la Regione Umbria nella sua memoria difensiva si
sia appellata soprattutto a rilievi procedurali dal momento che una istituzione
dovrebbe favorire il confronto e non reprimerlo, anche nelle aule di giustizia,
quando si a che fare con i diritti elettorali dei cittadini e l’avvocato Giuseppe
Pennino ha ricordato come con il ricorso non si vuole sindacare l’operato
politico della maggioranza e che l’elemento cardine è rappresentato da quanto
affermato dalla sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale laddove
stabilisce che un premio di maggioranza può essere tollerato ma a patto che non
superi i limiti costituzionali di equità e raginevolezza.
Al termine della conferenza stampa è cominciata la
raccolta di firme di chi vuole aderire al ricorso contro l’Italicum. Primi
firmatari sono stati il Professor Mauro Volpi, a seguire i parlamentari
Galgano, Gallinella e Ciprini, i rappresentanti del Comitato per la Democrazia
in Umbria e altri semplici cittadini.
Comitato per la Democrazia in Umbria
il portavoce Michele Guaitini
N.B.: Prossimamente sarà possibile riascoltare l'audio integrale della Conferenza Stampa nel sito di Radio Radicale
Nessun commento:
Posta un commento