giovedì 24 marzo 2011

Gasdotto "Rete Adriatica": Giunta regionale umbra tiepida

Nel mese di luglio 2010 ho proposto alla Presidente Marini interrogazione  in merito al progetto di Gadotto denominato “Rete Adriatica” proposto dalla Snam Rete Gas s.p.a. per sapere quali fossero gli intendimenti della giunta sulla questione ed il parere della giunta sui ricorsi avanzati alla Commissione Europea da parte dell'Amministrazione Provinciale di Perugia e dal Comune di Gubbio.

Successivamente ho partecipato a diversi incontri del Coordinamento Interregionale ed Interistituzionale costituito tra rappresentanze istituzionali, comitati, cittadini umbri, marchigiani ed abruzzesi per dare rappresentanza alle voci che avanzano dubbi sulla validità del progetto e sulla scelta del percorso che si sviluppa lungo la dorsale appenninica, quella che è stata interessata dagli ultimi eventi sismici più devastanti e tragici in Italia.

Pochi giorni or sono gli Onorevoli Mariani, Lolli, Vannucci e Verini, hanno avanzato una risoluzione per impegnare il Governo ad assumere tutte le iniziative, in accordo con le amministrazioni interessate, per disporre la modifica del tracciato per escludere la fascia appenninica, in considerazione sia dei costi ambientali che della sicurezza legata al rischio sismico.

Martedi 22 marzo il Consiglio Regionale abruzzese ha discusso in aula una proposta di legge che, in considerazione del rischio sismico, tende a far tornare in campo alla regione la potestà di parere vincolante  sulle autorizzazione di grandi opere ricadenti nel proprio territorio. La proposta di legge trova nel merito il consenso trasversale di gran parte delle forze politiche rappresentate in Consiglio, ma il diligente Governatore Chiodi, uomo di spicco del PdL, ha fatto rinviare in commissione il testo  manifestando perplessità sulla sua costituzionalità, peraltro già valutata positivamente dall'Ufficio Legislativo.

A fronte di tutte queste iniziative in atto da mesi, in Umbria perdura il silenzio e la tiepidezza della Giunta Regionale sul progetto del  gasdotto.

Non può certo bastare il dire che la Regione si era pronunciata e tornare indietro......per gli uffici e difficile.

Siamo convinti, perché lo abbiamo verificato in più circostanze, che chiunque, semplici cittadini o rappresentanti politici ed istituzionali, si trovi ad analizzare un po' più a fondo il progetto della Snam non riesca a trovare argomenti validi per giustificare la scelta di questo percorso che appare del tutto irragionevole. Fatte salve le ragioni economiche che riguardano l'abbattimento dei costi derivanti dalle servitù da attivare, che sembrano aver fatto preferire questa scelta su quella iniziale che interessava la direttrice adriatica.

Per tutto questo è sorprendente il fatto che la Giunta non abbia trovato finora e continui a non trovare il modo e le forme per esprimersi in merito, per far sapere quale sia il proprio orientamento e la sua posizione di fronte alle iniziative intraprese da altre amministrazioni e da parlamentari, anche umbri, appartenenti alla stessa area politica che sostiene il governo regionale umbro. Rivedere una posizione a fronte di considerazioni evidenti e nuove è cosa saggia e non certo disdicevole.

Il Consigliere

Orfeo Goracci

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