venerdì 25 maggio 2012

La Regione e la nomina del Garante dei detenuti: "E' un veicolo per uscire dalla illegalità del carcere"


Testata di Umbria settegiorni
Nel numero in edicola oggi del settimanale Umbria settegiorni è uscito questo contributo di Andrea Maori.
La Regione Umbria, con legge regionale n. 13 del 18 ottobre 2006, ha istituito la figura del Garante delle persone sottoposte a misure privative o limitative della libertà personale. La legge, dal 1996, non è mai stata applicata, eppure la sua applicazione contribuisce a garantire i diritti delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, in una situazione i cui si può tranquillamente affermare che gli istituti penitenziari italiani sono in una situazione di incostituzionalità. Il Garante è un organo di garanzia che, in ambito penitenziario, ha funzioni di tutela delle persone private o limitate della libertà personale.  L’istituzione del Garante – in Italia ce ne sono 6 regionali più una decina comunali e provinciali - rappresenta la novità più importante degli ultimi anni in materia penitenziaria. E’ un organo indipendente di controllo e di ispezione sui luoghi di detenzione così come previsto da protocolli attuativi del 2002 della Convenzione Onu contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti sottoscritto ma non ratificato dall’Italia. Riassumendo: il mandato istituzionale del Garante dei detenuti attiene quindi alla promozione e all’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile della persona privata della libertà personale nonché alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sui temi del rispetto dei diritti umani e della umanizzazione della pena. Il sovraffollamento stesso, di cui si parla come il male che affligge il carcere, è solo una conseguenza dell’illegalità del carcere. Come è stato giustamente affermato durante un recente ed affollato convegno promosso da radicaliperugia sulla mancata istituzione del garante dei detenuti da parte del consiglio regionale da parte di Paola Giovannelli del Forum Umbria per la tutela della salute in carcere: <<se si accetta tutto questo come inevitabile, se si pensa che la mancanza di risorse economiche o la sicurezza (ammesso che il carcere produca sicurezza) ben valga la violazione di diritti e di valori fondamentali, il problema delle carceri purtroppo resterà. La presenza del garante, contribuendo alla tutela dei diritti, può essere veicolo di una cultura basata sulla legalità, condizione necessaria alla sicurezza in quanto consente di limitare i danni sulla salute fisica, psicologica e sociale, che la violazione dei diritti e la detenzione stessa producono sulla persona detenuta. Danni che si manifesteranno poi con aumento della distruttività e della recidiva.>> Nello stesso convegno il vice presidente del consiglio regionale, Damiano Stufara e il consigliere Fausto Gabanello hanno dato la notizia che nella mattinata di venerdì 11 maggio la maggioranza di palazzo Cesaroni ha deciso di calendarizzare la questione nei lavori del consiglio. Noi chiediamo che vengano mantenuti questi impegni e che la scelta dei candidati sia fatta nel modo più trasparente possibile. Suggeriamo di inserire tutti i curricula dei candidati nei siti istituzionali in modo che i cittadini possano informarsi sulle competenze in campo. Per parte nostra siamo disponibili a mettere nel nostro sito questi curricula.

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