venerdì 30 dicembre 2011

Terni, il consiglio d'istituto della "Leonardo da Vinci" proibisce agli studenti di scegliere la propria capigliatura. Comunicato dell'Associazione radicale "Ernesto Rossi"

Un pesce d'aprile alla Leonardo da Vinci?

L'abito fa il monaco? A quanto pare sembra proprio di sì, a giudicare almeno dalle incredibili decisioni adottate dal consiglio d'istituto della “Leonardo da Vinci” che proibisce agli studenti della scuola di scegliere la propria capigliatura. Abbiamo, infatti, appreso che un emendamento al regolamento d'istituto vieterebbe ai ragazzi di entrare in aula con capelli colorati, rasati, a cresta oppure con “le treccine rasta”. Non sappiamo se tale orientamento si estenda anche al corpo docente, in particolare a quelle insegnanti che, per libera scelta estetica, si acconciano con tinte piuttosto vivaci. In effetti, gli alunni corrono il rischio di distrarsi, con grave danno al normale espletamento delle funzioni didattiche... Bando alle ironie, riteniamo inconcepibile che in pieno terzo millennio si pretenda di educare i giovani a seguire l'imposizione di ridicoli formalismi senza preoccuparsi, invece, di esortarli a sviluppare responsabilmente la propria individualità e creatività. Considerato che diversi genitori della stessa scuola hanno proposto l'adozione, come nel triste ventennio, di una divisa per tutti, ci chiediamo quando verremo a sapere anche dell'imposizione del burkha per le studentesse... E' come se improvvisamente fossimo tornati indietro di oltre quarant'anni, ai tempi in cui, nel '68, venivano stigmatizzati i “capelloni” e il loro abbigliamento. Ci auguriamo che alla “Leonardo da Vinci” abbiano sbagliato a leggere il calendario confondendo le festività natalizie con il primo d'aprile...

Associazione radicale “Ernesto Rossi” - Terni

Francesco Pullia,  Marcello Ricci,  Domenico Cialfi,  Massimiliano Bardani

 

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