martedì 6 dicembre 2011

Esercito e chiesa non pagano la crisi

<<Scordatevelo>> così avrebbe detto ai giornalisti il neo ministro della difesa Giampaolo Di Paola che lo interpellavano sulla possibilità di effettuare tagli alle spese militari nell'ambito della nuova manovra economica varata dal Governo Monti. La determinazione del ministro d'altra parte si giustifica con l'assenza totale, ormai da anni, di dibattito politico sulle spese militari e sul commercio internazionale di armi. Eppure ci sarebbe da risparmiare: per esempio i circa 15 miliardi di euro destinati all'acquisto dei 131 cacciabombardieri di ultima generazione F35 Se  è vero che sono stati buttati via già 2 miliardi di euro già pagati per far fede all'accordo iniziale sulla ricerca e sulla loro progettazione che, costano 130 milioni ciascuno. Questi aerei militari entreranno in produzione nel cantiere di Cameri (Novara) è anche vero che i 15 milairdi di euro l'Italia se li può risparmiare perchè - come spiega Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci! -<< la penale da pagare, al contrario che per gli Eurofighter, al momento sarebbe ancora molto bassa. Anche la Norveglia lo ha fatto.>> E come dimenticare  che la commissione difesa della Camera  ha approvato il 23 novembre scorso, all’unanimità, cinque programmi d’acquisto di armamenti da destinare alle forze di terra. Si va dai blindti con cannone da 120 mm ai ceicoli tattici leggeri “lince”; dai veicoli tattici medi multiruolo , ai sistemi acustici per la localizzazzione delle sorgenti di fuoco. Affari d’oro per le industrie di morte, complice una maggioranza ampia. In un periodo di tagli, la politica militare è sempre in auge.

<<Si tratta di una questione che nel pacchetto urgente adottato non ci siamo posti.>> Così ha liquidato la questione Mario Monti alle osservazioni sulla questione dell'esenzione dell'Ici sugli immobili di proprietà eccolesiastica. Eppure si parla di una regalia su una proprietà cospicua, pari a circa il 20% del patrimonio immobiliare italiano, secondo le stime della società finanziaria e immobiliare <<Gruppo Re>> Se l'Anci ha calcolato in circa 400 milioni di euro in più nelle casse dello Stato il pagamento dell'Ici, secondo Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani, <<considerando poi la rivalutazione della rendita catastale del 60% imposta nella manovra, si arriverebbe a sfiorare i 700 milioni l'anno.>>

Ecco cosa ci saremmo aspettati da Monti: colpire i privilegi e l'industria di morte.

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