sabato 21 luglio 2007

Referendum Regionali annullati!

E' UNA QUESTIONE POLITICA! AUDIZIONE DEI COMITATI REFERENDARI ALLA CAMERA.

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali e di Andrea Maori della segreteria del Centro di Iniziativa Radicale di Perugia

Qui il testo completo dell'interrogazione: http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=335

E' dal 2004 che i cittadini dell'Umbria hanno chiesto la convocazione di un referendum regionale per l’abrogazione dell’art. 1 della Legge regionale n°15/72, ”Indennita' ai Consiglieri regionali”. Il referendum, nonostante dichiarato ammissibile per ben tre volte, e' stato sempre sconvocato per la concomitanza con elezioni regionali e nazionali.(1).
L'ultimo rinvio (giugno 2007) lo aveva spostato al prossimo novembre ma nel frattempo la legge regionale oggetto del referendum e' stata abrogata e sostituita con una nuova (Legge regionale 17/2007), che diminuisce le indennita' dell'1,5%. Nonostante col referendum si chiedesse che le indennita' fossero ridotte del 50%, la consultazione e' stata annullata.
Il Comitato referendario ha quindi deciso di impugnare davanti alle competenti sedi giudiziarie ogni Atto regionale che tentasse di negare ai cittadini il diritto di esprimersi con il voto referendario e di tutelare gli interessi della corretta informazione (ai sensi della Legge 28/2000) .
Oggi, proprio nel giorno in cui i Comitati Referendari dell’Umbria, della Sardegna e dell’Abruzzo, saranno ricevuti per un’Audizione ufficiale dalla Commissione Parlamentare Bicamerale per le Questioni Regionali per esporre le 3 richieste referendarie finalizzate al dimezzamento delle Indennità dei Consiglieri regionali delle rispettive Regioni e le indebite resistenze che incontrano al democratico svolgimento dei loro Referendum, e' arrivata la risposta ad un'interrogazione parlamentare elaborata con i Radicali umbri su questo argomento.
Quanto avevamo segnalato nell'interrogazione viene ritenuto dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali "una censura di ordine politico-costituzionale piu' che giuridico-costituzionale". Viene cosi' confermato quanto sospettavamo: a livello regionale sono i consiglieri a decidere il buono e il cattivo tempo per tutto quello che riguarda se stessi.

 
(1) Lo statuto regionale prevede, infatti, che "il referendum gia' indetto si intende automaticamente sospeso all’atto della pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali per lo svolgimento di elezioni politiche, nazionali o amministrative nel primo semestre dell’anno". comma 2° dell’art. 9 della Legge regionale n°22 del 4 luglio 1997

1 commento: