martedì 5 giugno 2007

Se non l’umanità, almeno il rispetto per Giovanni Nuvoli

Eravamo già tristemente consapevoli che le richieste di Giovanni Nuvoli, per ora ascoltate solo dall’Associazione Luca Coscioni e da un gruppo di medici coraggiosi, avrebbero scatenato la furia ideologica di chi considera il dolore e la malattia patrimonio esclusivo di altri, tralasciando il proprietario principale del fardello più pesante, Giovanni Nuvoli.
L’accusa è sempre la stessa, i Radicali strumentalizzano la disperazione dei malati per i loro oscuri progetti politici, montano il “caso” e poi zac, profittando della loro depressione, della tua incapacità di comunicare normalmente, ti staccano i tubi che ti consentono di vivere.
Poco importa se la macchina alla quale ti hanno collegato somiglia alla pausa di un videoregistratore, qualcuno che non sei tu, decide per te che anche questa è vita meritevole di essere vissuta, persone importanti che la dignità riescono a descriverla in ogni dove, ma che ad ogni parola, la negano a te.

A te, che hai osato sfidare il silenzio ipocrita dell’abbandono in un letto d’ospedale del reparto di rianimazione, chiedendo di poter decidere del tuo futuro, magari tra le mura di casa tua.
Giovanni Nuvoli non è nelle grinfie e tanto meno nelle decisioni di nessuno, e grazie al sintetizzatore che ha recentemente ottenuto, risponde frequentemente agli articoli che lo vorrebbero depresso e confuso strumento di lotta politica altrui.

Giovanni invia con la moglie Maddalena, messaggi di solidarietà a Marco Cappato, arrestato a Mosca mentre reclamava l’intervento della polizia contro un gruppo di violenti estremisti, perché forse prova apprensione per quel ragazzo che per primo rispose al suo appello;

Ovunque siate, siamo con voi. Un abbraccio forte, Giovanni e Maddalena”


Così, come risponde all’editoriale del quotidiano della Cei “Mollate la presa partigiani della morte” di Francesco Ognibene, con un chiaro;

"La malattia è un peso che sopporto e non c'è via d'uscita. La politica non c’entra niente. La mia decisione è quella che conta"

 

poi replica all’articolo di Ilaria Nava pubblicato sull’Avvenire del 31/5/2007 dal titolo, “I nuovi medici di Nuvoli? Nominati dai Radicali

 

Giovanni Nuvoli, l'ex arbitro algherese affetto da Sla, contesta il contenuto di un articolo sulla sua vicenda pubblicato ieri dall'Avvenire e ribadisce la richiesta di distacco dall'apparato di respirazione artificiale che lo tiene in vita. ''Letto l'articolo del 31 maggio - ha fatto sapere attraverso un comunicato dettato col sintetizzatore vocale - in presenza di infermieri professionali dico che e' meglio che Piergiorgio Massidda (coordinatore sardo di Fi e componente della commissione parlamentare d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, che ha proposto di ricorrere alla consulenza di uno psichiatra, ndr) faccia la perizia a lui e governi la sua persona, dal momento che io l'ho gia' fatta''. Nuvoli da', quindi, della ''bugiarda'' a una dottoressa del reparto Rianimazione di Sassari (''io non l'ho mai vista consolarmi'') e reitera la richiesta di essere staccato dalle macchine. ''Io non sono solo ma ho intorno tanta gente che mi vuole bene. L'equipe la conosco e non mi sento abbandonato, ero abbandonato in ospedale. Voglio - conclude Nuvoli - che mi stacchino le macchine''.
dal sito www.lucacoscioni.it

 

Certo, siamo consapevoli che tanta determinazione faccia e debba far riflettere. Per questo motivo la documentazione sanitaria di Giovanni è attualmente al vaglio di una equipe medica multi-disciplinare, composta da un medico di base, tre anestesisti, un esperto di cure palliative, un cardiologo, un neurologo ed uno psichiatra. Una metodologia messa a punto proprio per impedire ad ogni ragionevole dubbio d’inquinare la volontà ultima del malato, che la nostra costituzione descrive al suo articolo 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Certi che l’umanità non si possa reclamare per legge, ci attendiamo almeno il giusto rispetto per Giovanni Nuvoli, forse illudendoci che a ripeterne continuamente le generalità, qualcuno la smetta di confonderlo con il macchinario che lo accompagna.





Carlo Ruggeri
Segretario Organizzativo C.I.R. Perugia

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