venerdì 17 agosto 2007

Il Partito Democratico e le nomine dei direttori generali delle Asl

Nel dibattito su e per il Partito Democratico nella nostra Regione è certamente auspicabile un confronto sulle idee e proposte avanzate dai candidati, in modo che sia possibile capire anche a livello locale quali politiche saranno sostenute o rifiutate.
In questa prospettiva la proposta di Walter Veltroni di allontanare l’invadenza della politica dai gangli centrali della vita nazionale, come è stata recepita dagli esponenti umbri di DS e Margherita?
In particolare riguardo alle nomine dei direttori generali delle ASL, Veltroni, in una lettera a “Repubblica” del 5 Agosto, scrive: “Per fare il manager di una Asl occorrerà avere comprovate doti di conoscenza e esperienza manageriale di settore. E qualcuno dovrà certificarle. La sua idea (riferendosi al decalogo di Pirani del Maggio scorso) di un concorso che formi una graduatoria e una rosa alla quale le Regioni possano attingere mi sembra giusta…”.
Abbiamo toccato con mano quali difficoltà abbia attraversato la sanità umbra negli ultimi mesi e quanti nodi non siano stati sciolti nelle diverse aziende sanitarie, quanto cioè ci sia ancora da lavorare e lavorare bene per offrire ai cittadini qualità e sicurezza, valorizzando le risorse umane ed economiche disponibili.
In Piemonte i consiglieri regionali radicali Palma e Mellano nel 2002, presentarono una proposta analoga a quella evocata dal Sindaco di Roma, che prevedeva di affidare l’intera procedura di individuazione dei direttori generali delle ASL a società di “headhunters” (cacciatori di teste), scelte tramite bando di gara e che lasciava alla giunta regionale  solamente il potere di revoca dei direttori in caso di mancato conseguimento degli obiettivi aziendali.
In più occasioni, anche durante la campagna elettorale della Rosa nel Pugno, i radicali umbri hanno denunciato l’inadeguatezza dell’attuale sistema di nomine, che è apparso incentrarsi più che altro su  scontri interni all’assetto delle oligarchie dominanti, alla ricerca di equilibri partitocratrici così lontani da una politica sanitaria moderna improntata a trasparenti criteri di obiettività.
C’è chi in Umbria vuole percorrere la strada indicata da Walter Veltroni offrendo opportunità di crescita sui contenuti in preparazione delle primarie di Ottobre?

Tommaso Ciacca
Segretario del Centro di Iniziativa Radicale di Perugia

1 commento:

  1. antonio db21/08/07, 14:29

    Buon appunto, Tommy.
    Ma temo che certi personaggi, tanto più di questo periodo, nel quale vanno forte sdraie ed ombrelloni, snobberanno il tuo stimolo, la tua proposta, o meglio quella di Veltroni.
    A cominciare da tutti gli opportunisti di turno precipitatisi nel montare sul carro del vincitore annunciato, con liste per l'assemblea nazionale i cui nomi (laici per Veltroni, cattolici per veltroni, vedove per Veltroni e quant'altro possibile per Veltroni), ridicoli per la loro ripetitività e inconsistenza, sono la maschera della non distinzione nè politica nè tanto meno personale, all'insegna del voto clientelare e non programmatico: insomma, un'eresia di primarie. Per non parlare degli esclusi.

    PS: fammi sapere di quel ragazzo che voleva collaborare con la Coscioni.

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