giovedì 20 marzo 2008

Bandiera del Tibet. Pellegrino e Maori scrivono al sindaco di Perugia

RADICALIPERUGIA.ORG
Associazione Giovanni Nuvoli

Perugia, 18 marzo 2008

Al Signor Sindaco
del Comune di Perugia
Renato Locchi

OGGETTO: Una bandiera per un reale statuto di piena autonomia per il Tibet- Invito ad aderire all'associazione di Comuni, Province, regioni per il Tibet

Nel 1949, il Tibet, Paese indipendente, dalla storia millenaria, fu invaso dalle forze armate della Repubblica Popolare Cinese. Ne seguì una occupazione di una ferocia senza nome, fatta di massacri, di torture, di imprigionamenti e di sterilizzazioni di massa, di aborti forzati, di sistematica distruzione del patrimonio culturale, religioso e ecologico. (...)
Dopo quattro decenni di resistenza accanita dei Tibetani, di fronte al loro rifiuto irriducibile di sottomettersi, i Cinesi elaborarono e misero in atto, nel corso degli anni '80, una "soluzione finale" di un tipo nuovo, una vera "pulizia etnica" per diluizione basata su una politica di massicci trasferimenti di popolazioni cinesi verso il Tibet. Da alcune centinaia che erano, i Cinesi abitanti in Tibet sono diventati oggi sette milioni. E i Tibetani sono ora minoranza nel proprio paese. Obiettivo della potenza occupante: 40 milioni di Cinesi in Tibet nel 2020. A quel momento i Tibetani, la loro lingua, la loro cultura, la loro religione, i loro costumi, le loro tradizioni saranno definitivamente relegati ai libri di storia.

Il tempo stringe. Occorre fermare, finché siamo in tempo, questo genocidio silenzioso. Occorre salvare il Tibet, i Tibetani, il tesoro di storia, di cultura, di civiltà, di convivenza civile che hanno saputo darsi e dare all'umanità.
Occorre fermare, nelle sue imprese di morte e di distruzione, l'ultimo impero dittatoriale. Occorre, con questa grande battaglia di libertà, scongiurare la trasformazione già in atto della Repubblica Popolare di Cina da regime comunista a regime nazionalcomunista. Occorre creare, a partire dal Tibet, dalla sua libertà e dalla sua liberazione, le premesse per la libertà e la liberazione del miliardo e trecento milioni di Cinesi, per l'avvento della democrazia e dello stato di diritto.

Mentre, nel mondo, la violenza sembra sempre più prevalere sul dialogo, occorre infine erigere ad esempio per l'umanità intera la resistenza nonviolenta del popolo tibetano e del Dalai Lama.

Occorre che, senza perdere un istante, da ogni parte del mondo libero, i cittadini, i loro eletti ad ogni livello di responsabilità, si organizzino, che milioni di uomini e di donne, si uniscano sotto il segno della nonviolenza in una iniziativa concreta ed attiva perché‚ il Tibet possa riscoprire la libertà, perché‚ senza indugio le autorità di Pechino ed il governo tibetano in esilio avviino e concludano, sotto l'egida del Segretario generale delle Nazioni Unite, un negoziato su un nuovo statuto di piena autonomia del Tibet in tutti in settori della vita politica, economica, sociale e culturale, con le
sole eccezioni della politica estera e di difesa.

In segno di concreto sostegno a questo grande obiettivo di civiltà, di democrazia, di pace e di libertà, chiediamo a Lei, Signor Sindaco, e chiediamo a tutti i sindaci di ogni metropoli, di città e di paesi di ogni parte del mondo libero, che ancora non abbiano provveduto, di far sventolare permanentemente la bandiera del Tibet sul pennone del palazzo comunale fin quando non sarà stato raggiunto un accordo tra le autorità di Pechino ed il governo tibetano in esilio su uno statuto di piena autonomia per il Tibet e chiediamo al nostro Parlamento ed al nostro Governo di far propria la posizione del Parlamento europeo e di riconoscere il governo tibetano in esilio se, nell'arco di tre anni, il nuovo statuto di piena autonomia non sarà ancora stato ratificato e applicato.

Le chiediamo inoltre, Signor Sindaco, di prendere l’iniziativa e fare in modo affinché anche il Comune di Perugia aderisca all’”Associazione Comuni Province Regioni per il Tibet” che ha sede presso il Consiglio Regionale del Piemonte; attualmente sono 152 gli enti locali membri dell’Associazione. Con lo sforzo di tutti, potrebbero decuplicare in breve tempo, per arrivare all’auspicabile convocazione dell’Assemblea generale, a maggio, con il maggior peso politico possibile.
Gli Enti che intendono aderire all'Associazione per il Tibet devono approvare, tramite il proprio Consiglio, un ordine del giorno analogo a quello approvato dal Consiglio regionale del Piemonte e poi comunicarlo alla segreteria dell'Associazione.
A tal proposito si possono leggere le indicazioni contenute nella lettera di appello agli Enti locali e l'ordine del giorno oggetto di delibera consiliare che trova in allegato alla presente.
N. B. Informazioni sull’Associazione Comuni Province Regioni per il Tibet su:

http://www.consiglioregionale.piemonte.it/organismi/altri_org/tibet/aderire.htm

Per acquistare la bandiera tibetana, contattare Claudia Pagliano: 340/9225352, oppure può contattare direttamente il sottoscritto. Mi arrivano in settimana.

La ringrazio per l’attenzione e la sensibilità.

Pierfrancesco Pellegrino – Segretario dell’associazione Radicaliperugia.org
Andrea Maori – Associazione “Umbria per il Tibet”

2 commenti:

  1. FRANCESCO PALMISANO20/03/08, 23:23

    VORREI SAPERE QUANTO COSTA UNA BANDIERA DEL TIBET E QUANTO DEVO ASPETTARE PER AVERLA.
    FRANCESCO PALMISANO
    360368390

    RispondiElimina
  2. Ciao, come scritto nella lettera, ti conviene telefonare allo 340/9225352 e contattare Claudia Pagliano.
    Intanto qui sotto metto la descrizione dei simboli di questa magnifica bandiera

    Il XIII Dalai Lama, Thubden Gyatso 1876-1933, all'inizio del XX secolo ispirandosi agli stendardi dei reggimenti tibetani disegnò il vessillo che da allora rappresenta la bandiera ufficiale del Tibet.

    La gloriosa montagna bianca, posta alcentro, rappresenta la terra di questa grande nazione famosa per le maestose montagne che la circondano


    I sei ragi di luce rossa rappresentano le sei tribù originarie del Tibet: Se, Mar, Dong, Tang, Dru e Re


    I sei raggi di luce blu esaltano la corretta condotta etica necessaria per governare nell'unione spirituale e temporale


    Il sole che sprge dietro la cima della montagna innevata emana quattro raggi di luce che diffondono la libertà, la felicità spirituale e materiale, la prosperità su tutto il popolo


    I due leoni delle nevi, seduti in posizione di guardia, simboleggiano la vittoria di ogni azione intrapresa per governare nell'unione spirituale e temporale


    I tre gioielli del buddhismo, di differenti colori, ricordano la venerazione del popolo tibetano per il Buddha per il Dharma, la dottrina, per il Sangha, la comunità religiosa


    Il gioiello del mulinello della gioia, di due colori, simboleggia il rispetto deio principi fondamentali della nobile tradizione tibetana enunciata dal codice dei 10 precetti della virtù, propri della vita spirituale, e delle 16 regole etiche, proprie della vita laica


    Il bordo giallo sui tre lati simboleggia lo sviluppo e l'accrescimento degli insegnamenti di Buddha, paragonabili al purissimo oro, che si propagano in tutte le direzioni dello spazio e del tempo. Il lato senza il bordo giallo simboleggia l'apertura dei tibetani verso i non buddisti

    RispondiElimina