giovedì 16 giugno 2016

DAT: Intervento di Elisabetta Chiacchella all'audizione organizzata dalla III commissione dell'Assemblea regionale legislativa dell'Umbria

A destra Elisabetta Chiacchella ad un tavolo radicale
Qui di seguito pubblichiamo l'intervento di Elisabetta Chiacchella all''audizione  di oggi per l“Istituzione del Registro regionale delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT) sanitario” organizzata dalla III commissione dell'Assemblea regionale legislativa dell'Umbria.

Grazie ad Attilio Solinas e a Silvano Rometti per essere gli estensori di questa proposta di legge che anche nella regione Umbria introduce le dichiarazioni di volontà anticipate per i trattamenti sanitari che il Comune di Perugia aveva già previsto.
Sono Elisabetta Chiacchella e insieme ad Andrea Maori inaugurammo con i nostri DAT il registro comunale, presso il Comune di Perugia, il 2 maggio 2011: fummo i primi iscritti ed eravamo contenti di agire in modo da portare avanti un cambiamento culturale a disposizione di tutti nel nostro territorio e consistente nella speranza di non incorrere più in sofferenze fisiche e morali assurde come quelle patite da Eluana Englaro e dalla sua famiglia in questo Paese.

Come cittadina, e come iscritta all’associazione Luca Coscioni -immagino tutti ricorderanno il nome di questo radicale orvietano malato di SLA che si è battuto in tutti i modi per la libertà di ricerca scientifica e per il rispetto delle volontà individuali in materia di cura. E immagino ricorderete anche il nome di Piero Welby, che di questa associazione faceva parte, e al cui funerale toccante, rifiutato dalla chiesa, io ho partecipato, come partecipai ad Orvieto al funerale di Luca- come cittadina, dicevo, mi sono unita ai compagni radicali nella raccolta di sottoscrizioni per la proposta di legge per l’eutanasia e il pieno riconoscimento del testamento biologico, consistente appunto nelle dichiarazioni del DAT. La raccolta è arrivata a circa 100.000 firme ed è stata  depositata in Parlamento nel settembre del 2013, senza essere stata ancora calendarizzata. Perciò, il passo che sta facendo la regione Umbria oggi è nello stesso tempo una misura sensata e una assunzione di responsabilità culturale da parte dei consiglieri Rometti e Solinas, che speriamo apra la strada anche a livello nazionale al pieno riconoscimento del testamento biologico, e aggiungo io alla legalizzazione dell’eutanasia, per far uscire dal sommerso il fenomeno del fine vita, che come tutti sanno è pratica clandestina quotidiana negli ospedali del nostro Paese. In modo che ogni persona possa essere libera di scegliere dall’inizio alla fine in che modo vivere e morire, esercitando un diritto di cittadinanza.

Aggiungo solo un altro particolare: oltre ad aver depositato presso il Comune di Perugia il mio DAT, sono fiduciaria del DAT di una persona, una cara amica rimasta vedova e con figli residenti all’estero, una persona anziana che è stata molto sollevata nel sapere che il comune di Perugia aveva istituito questa possibilità per i suoi cittadini. A maggior ragione, credo che ora sarà contenta di sapere che tra non molto potremo portare i nostri DAT alla banca dati delle strutture ospedaliere umbre. Un sollievo per me e per lei: sentirsi protette nella fedeltà a se stesse senz’altro è una sicurezza che potrà rasserenare le nostre vite. Grazie quindi alla regione per aver reso possibile tutto questo qui, nel nostro territorio.

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