Sarà depositato martedì 31
marzo il ricorso al tribunale civile di Perugia contro la legge elettorale
regionale “Umbricellum” curato dal
collegio composto dagli avvocati Felice Besostri, Michele Ricciardi e Giuseppe
Pennino.
3 deputati (Galgano di Scelta Civica, Gallinella e Ciprini del
Movimento 5 Stelle), 3 consiglieri regionali (Stufara di Rifondazione
Comunista, Sandra Monacelli dell’Udc e Orfeo Goracci di Comunisti Umbri), 2
candidati alla presidenza della regione (Amato De Paulis e Giampiero
Prugni), 2 consiglieri comunali di Perugia (Franco Ivan Nucciarelli di
Perugia Rinasce e Armando Fronduti di Forza Italia), rappresentanti del Comitato
per la Democrazia in Umbria (Michele Guaitini e Andrea Maori segretario e
tesoriere di Radicaliperugia.org, Leonardo Triulzi di Alternativa Riformista e
Luigino Ciotti di Sinistra Anticapitalista), il professor Mauro Volpi (L’Altra
Europa-Umbria), esponenti dell’Italia dei Diritti, del Comitato Popolo Sovrano,
di Rigenerare la Democrazia, di Progetto Terni e 50 cittadini comuni
costituiscono un fronte che è diventato sempre più vasto e che ha deciso di
opporsi a questa legge palesemente incostituzionale, approvata con
testardaggine da una parte della maggioranza con il soccorso consociativo di
tre consiglieri dell’opposizione e nei confronti della quale il Governo sembra
non avere il coraggio per impugnarla.
Premio di maggioranza
senza fissazione di una soglia minima,
l’inedito premio di minoranza, la clausola “salva alleati” per
chi ottiene il 2,5% all’interno della coalizione vincitrice, il riparto dei
seggi basato sui voti dei candidati presidenti anziché sui voti di
coalizioni e liste e il mancato parere obbligatorio della commissione pari
opportunità sono i punti contestati e per i quali si richiede al giudice di
impugnare la legge difronte alla Corte Costituzionale affinché vengano
tutelati i diritti costituzionali dei cittadini-elettori umbri.
L’operazione portata avanti
dal Consiglio Regionale con l’approvazione dell’Umbricellum, per quanto
sfacciata e arrogante, meritava una decisa risposta da parte di chi non accetta
che le istituzioni e le principali regole democratiche diventino ostaggio di
squallidi interessi di parte.
Dispiace che debba essere
ancora una volta la magistratura a risolvere un problema che la politica non
solo non ha saputo risolvere ma ha addirittura creato.
Confidiamo ora nella celerità
del Tribunale nel fissare al più presto l’udienza di merito, comunque prima del
31 maggio data delle prossime elezioni.
Michele Guaitini (portavoce
Comitato per la Democrazia in Umbria)
On. Adriana Galgano (Scelta
Civica)
On. Tiziana Ciprini e Filippo
Gallinella (Movimento 5 Stelle)
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