L’operazione verità avviata dagli assessori Bertinelli e
Calabrese squarcia finalmente il velo di ipocrisia sulla situazione dei conti
pubblici del Comune di Perugia.
Viene da chiedersi come sia possibile che suonino i
campanelli di allarme per una tale situazione critica all’indomani di una
campagna elettorale dove l’amministrazione uscente rivendicava la bontà del
proprio operato e una tenuta assoluta dei conti e dove l’ex opposizione, oggi
chiamata a governare, evidentemente ignara o distratta, prometteva fantomatiche
riduzioni di tasse.
Dopo la vicenda del “buco di bilancio” del 2006-2007,
sanato peraltro con operazioni di dubbia efficacia (qualcuno si ricorda della
cessione in usufrutto dei cassonetti alla Gesenu?) e per le quali dovremo
continuare a pagarne le conseguenze per i prossimi decenni (questione Sipa su
tutte), era compito primario di chi ha amministrato la città una rigorosa
tenuta dei conti. Ci ritroviamo invece ora con tasse e tariffe ai
massimi livelli, anticipazioni di cassa enormi e il concreto pericolo di
default, a fronte di servizi che nel corso di questi anni non sono certo
migliorati di pari passo con l’aumento della tassazione.
Ora la nuova Giunta, se vuole veramente distinguersi da chi
l’ha preceduta, è chiamata a continuare senza indugi a fare chiarezza sui
conti, ad individuare le responsabilità di chi ci ha portato in
questa situazione e ad indicare alla cittadinanza come intende procedere per
evitare il dissesto finanziario possibilmente con un piano organico a
medio-lungo termine anziché con provvedimenti spot che servono solo a tamponare
l’emergenza e che sarebbero difficilmente compresi dalla popolazione.
Michele Guaitini
segretario radicaliperugia.org
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