giovedì 5 febbraio 2009

"Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato" (art. 27 della Costituzione)

 D'Elia e BernardiniLettera di Rita Bernardini sugli insulti ricevuti


Speravi che i sei romeni violentassero te….Li sei andata a trovare in carcere e poverini sono stati picchiati… Ma Vaffanculo!!! messaggio non firmato- Peccato che nella vita non si possono avere certe riprove, ma non dispero! Chissà se dovessero capitare le stesse cose a chi sostiene di non toccare Caino, cosa succederebbe se chiuso questo/i in una ampia cella con la vittima e i suoi parenti, che fine farebbe il suddetto fratello di Abele.
Maurizio  Fai veramente schifo, ti auguro di essere stuprata da un branco di merde come quelle li, ma magari ti piace perche a quanto sei brutta e fai schifo non ti scopa nessuno troia del cazzo, ti auguro pure che ti venga un tumore al cervello (se possibile visto che materia grigia non ne hai molta), e che te ne vada quanto prima tra atroci sofferenze, pregheremo tutti perchè tu muoia. crepa puttana di merda
messaggio non firmato

Prima di dire tutte le cazzate che hai dichiarato, hai pensato a quanto fosse stata impaurita la ragazza brutalmente stuprata? Sono stati pestati, bene peggio gli deve succedere! E' grazie al vostro buonismo e alle leggi del cazzo vigenti nel nostro paese che tutti i delinquenti stranieri vengono in Italia a fare i loro comodi, così come da loro stesso dichiarato, in quanto se avessero commesso tali reati nel loro paese, avrebbero buttato via la chiave, mentre in Italia ci sono i parlamentari deficienti come te che vanno a trovarli e dichiarano " poverini erano spaventati etc. etc." Distintamante la saluto mandandola a fare in culo.
messaggio non firmato
Car*
questi sono solo alcuni delle centinaia di messaggi che sono arrivati sulla mia posta elettronica della Camera dei deputati, o che sono stati scritti su siti come FaceBook, Fai Notizia, Tiscali e Repubblica.it. Ho voluto renderli pubblici e così puoi leggerli tutti a questo link.
Da parte mia vorrei rispondere soltanto con poche parole:

"Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato."
(Articolo 27, Costituzione della Repubblica italiana)
...ma so purtroppo che non basta. Non in Italia. Non dopo 60 anni di un regime che ha fatto carta straccia della legalità, che ha creato la vera insicurezza della nostra società, l'insicurezza di giustizia, l'incertezza del diritto.

Ho voluto rendere pubblici questi messaggi perché credo rappresentino uno spaccato significativo dell'Italia. Inutile dire che fra i post che leggo e che oggi mi insultano per essere andata a trovare i sei rumeni a Rebibbia dopo le segnalazioni di pestaggi che mi erano arrivate, molti dei cosiddetti difensori delle vittime dello stupro, usano nei miei confronti lo stesso identico linguaggio degli stupratori.
Io li comprendo: perché, infatti, dovrebbero comportarsi in modo diverso dagli stupratori dei media, soprattutto televisivi, che propongono la gogna mediatica degli arresti, dopo essere stati convocati, insieme al popolo inferocito, in caserma? Perché gli autori del turpiloquio nei miei confronti, dovrebbero avere il senso della legalità e del rispetto delle regole se le istituzioni sono le prime a violarle? Perché dovrebbero sentirsi "protetti" se i Sindaci esprimono solidarietà a parole, ma non fanno alcunché per recuperare i quartieri degradati delle città, per illuminarle molto di più e per tirare fuori dagli uffici e mettere in strada i vigili urbani? Cosa dovrebbe rassicurarli? I quasi 4 milioni di processi già pendenti, la maggior parte dei quali non giungeranno mai a sentenza perché prescritti a causa di un sistema giudiziario lento e quindi inefficace?
Infatti la vera gogna non viene dai cittadini che mi scrivono, ai quali quantomeno ho la possibilità di rispondere, uno ad uno, dalla mia casella email. La gogna è avvenuta in diretta tv, sabato pomeriggio, su Rai Uno, senza possibilità di replica. E oggi, in Senato, da parte di colleghi che hanno usato argomenti indegni di un parlamento repubblicano.

1 commento:

  1. Alla violenza non si puo' rispondere con altra violenza!

    La petizione Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

    http://firmiamo.it/assumiamoivincitorieidoneiconcorsoeducatoricarceri

    A: al governo italiano
    Il grado di civiltà di una società si valuta dalle concrete possibilità, offerte a chi sbaglia, di recuperare. Non concedere una opportunità a chi ha sbagliato significa condannare l’uomo a non poter vivere da uomo, per sempre.

    L’art. 27 della nostra Costituzione sancisce che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.



    In palese, drammatica e vergognosa violazione di questo solenne principio si pone la situazione attuale delle carceri italiane, dove la carenza di personale specializzato nell’opera di rieducazione e reinserimento è, a dir poco, gravissima: per quasi 60mila persone detenute (la cifra è in costante aumento) si contano in tutto SOLO 660 educatori!



    Eppure, come è testimoniato dai risultati concreti raggiunti, i programmi di recupero sviluppati dai professionisti dell’area educativa creano numerose opportunità di inserimento, portando ad un abbattimento della recidiva di quasi il 90%!

    Inoltre, senza rieducazione, la sicurezza rischia di essere solo repressione, e tutti sappiamo come la pura repressione produca solo odio, rancore ed ostilità: terreno fertile per ogni tipo di criminalità.

    Al contrario, appare immediatamente evidente che solo una reale opera di rieducazione e reinserimento rappresenta il viatico autentico per una sempre maggiore sicurezza per tutto il consesso sociale.

    Questo i nostri Padri Costituenti hanno voluto porre come pietra miliare del vivere civile.

    In ragione della lampante inadeguatezza che emerge dalle cifre e, ben consapevoli che dietro ai numeri, purtroppo, ci sono tantissimi volti e storie di miseria e di dolore, chiediamo la tua firma perché tutti i Professionisti dell’Area Educativa (gli Educatori) vincitori ed idonei (circa 800) di un concorso durato cinque anni(!) possano immediatamente essere chiamati in servizio per cominciare (finalmente!) ad attuare la Costituzione, e porre fine ad uno scandalo che, oltre a gettare ombre cupissime sulla nostra civiltà, rappresenta per le spalle delle persone più deboli, giorno dopo giorno, un fardello sempre più pesante e disumano.



    Ora dipende da te: non puoi più dire che non sapevi!

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