martedì 14 ottobre 2008

Garante dei detenuti, appello all'Europa "E su Bianzino vogliamo la verità"

Da La Nazione Umbria- Cronache, pag. 18 (14 ottobre 2008)
PRESENTANO la petizione in una data che non verrà dimenticata: stamattina, a un anno dalla morte di Aldo Bianzino, i Radicali di Perugia si rivolgono al Parlamento europeo. «Chiediamo a Strasburgo — spiegano Andrea Maori dell’associazione Radicale, e Tommaso Ciacca, del Comitato nazionale dei Radicali — di intervenire nei confronti del Consiglio regionale del’Umbria, affinché venga avviata una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia». Perché c’è una legge del 2006 in Umbria che prevede la nomina di quello che dovrebbe essere una sorta di difensore civico delle persone recluse negli istituti di pena della regione che, ancora, non è stata ‘onorata’. (...)

«DOPO la morte di Aldo Bianzino in carcere — spiega Pier Francesco Pellegrino, segretario dell’assiciazione radicaliperugia.org —, abbiamo accelerato la nostra battaglia per la nomina del garante ma, nonostante gli incontri con il presidente del Consiglio regionale Mauro Tippolotti e alcuni gruppi politici, finora non è stato fatto nulla. Per questo, adesso, dopo aver raccolto le firme necesarie a presentare la petizione, abbiamo deciso di rivolgerci al Parlamento Europeo». «Lo faremo in forma scritta — precisa Maori —, così da ottenere una risposta anch’essa scritta e motivata, qualunque sia l’esito del nostro ricorso».

INTANTO la morte in carcere di Aldo Bianzino venerdì finirà in un’aula di tribunale: è in programma l’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari. In una prima fase erano stati ipotizzati i reati di omicidio volontario (contro ignoti) e di omissione di soccorso. Poi il pubblico ministero Giuseppe Pietrazzini ha chiesto l’archiviazione per l’imicidio. Richiesta alla quale la famiglia del falegname di Pietralunga e gli avvocati che la assistono si sono opposti con veemenza. «Venerdì ci saremo anche noi — spiega l’avvocato Mauro Fonzo, dell’associazione ‘Nessuno tocchi Caino’ — e chiederemo di costituirci parte civile. La nostra presenza è una provocazione: vogliamo ribadire il nostro no alla pena di morte e la necessità che il carcere venga considerato come un’istituzione che non può vivere isolata».
Ann.A.

2 commenti:

  1. Pierfrancesco15/10/08, 19:25

    La Nazione del 14 ottobre ha dedicato una pagina intera sulla vicenda Bianzino. Oltre al resoconto della conferenza stampa indetta da noi radicali, era riportata un'intervista a Roberta, compagna di Aldo. Io credo, ne siamo tutti consapevoli, che abbiamo fatto tutto ciò che potevamo per Aldo, pur con le nostre esigue forze: partecipammo alla prima manifestazione con il "Comitato verità per Aldo"; ci muovemmo per far intervenire l'associazione Nessuno Tocchi Caino sul procedimento giudiziario; è stato punto di discussione in diverse nostre riunioni; durante la visita in carcere, chiedemmo di visionare la cella di Aldo; mi sono reso disponibile, presso l'avvocato che segue e difende i familiari, a rendere testimonianza sull'esistenza di telecamere nei corridoi del carcere; senza contare tutto quanto fatto per la nomina del garante... be', mi sbaglierò, ma mi aspettavo almeno un accenno al nostro operato da parte dei familiari.
    Pierfrancesco Pellegrino

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