lunedì 16 giugno 2008

La mancata nomina del Garante dei detenuti e del difensore civico

Un fantasma si aggira per l'Umbria: il Consiglio regionale

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Durante la conferenza stampa tenutasi oggi presso la sala della Partecipazione della Provincia di Perugia - per riascoltarla da Radio Radicale clicca qui - i dirigenti radicali umbri hanno denunciato l’inadempienza del Consiglio regionale in merito alla mancata applicazione delle legge regionale che istituisce il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.
Alla conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche esponenti del volontariato delle carceri umbre, gli esponenti radicali hanno reso noto di aver avuto negli ultimi sei mesi ben due incontri con il presidente del Consiglio regionale umbro Mauro Tippolotti e incontri con i rappresentanti dei gruppi consiliari del Pdci, dei Socialisti, di Forza Italia, del Partito Democratico, per sollecitare l’approvazione della nomina prevista dalle legge che risale all'Ottobre del 2006. Alleanza Nazionale si è rifiutata di incontrare la delegazione radicale, l’Udc, i Verdi e il Prc non hanno voluto confermare gli appuntamenti richiesti.
Il quadro che ne è uscito è sconsolante: di fronte ad una buona legge approvata dal consiglio regionale a tutela dei diritti e della trasparenza all'interno delle carceri umbre,così urgente anche alla luce di recenti inquietanti fatti di cronaca come la morte di Aldo Bianzino nel carcere di Capanne ,evento segnalato dal rapporto di Amnesty International, nessun passo concreto è stato fatto finora per darne attuazione.

I veti incrociati e la mancanza di volontà politica da parte della maggioranza di centrosinistra di trovare un accordo – per la nomina del garante ci vogliono i due terzi dei consiglieri regionali – costituisce una grave violazione della Legge e dello Statuto regionale.
I radicali si appellano al presidente Tippolotti perché sollevi – come da lui promesso in un recente incontro - la questione della nomina del Garante nella prossima riunione dei capigruppo.
Il fantasma del Diritto a partire dal cuore delle istituzioni è ormai una realtà consolidata per la nostra regione soprattutto quando in ballo ci sono questioni che riguardano la tutela democratica dei cittadini e non interessi di caste consolidate.
Nei colloqui avuti con gli esponenti politici regionali si è anche posta la questione del Difensore Civico Regionale , altro “grande assente” di palazzo Cesaroni e si è richiesto in base alla normativa vigente la conclusione di un iter ormai in corso da anni.
Infine i radicali rendono noto che - dai dati in loro possesso - in Umbria su 92 Comuni in cui si divide il territorio, quelli che hanno istituito il difensore civico sono 14 poiché nel ternano, in base a una Convenzione con la Provincia, 6 Comuni potranno usufruire del difensore civico provinciale di Terni. In particolare il Comune di Perugia e la Provincia di Perugia non hanno ancora istituito questa fondamentale figura di tutela dei cittadini.
E' paradigmatica la patente indifferenza delle istituzioni del capoluogo umbro alle proprie stesse regole: la violazione sulla mancata nomina del Difensore Civico Comunale è ormai ultradecennale e ciò è tanto più grave conto delle delicate questioni civiche affrontate dalla città di Perugia negli ultimi anni.
Pierfrancesco Pellegrino, Segretario di Radicaliperugia.org (Ass. Giovanni Nuvoli)
Tommaso Ciacca, Direzione Nazionale dell'Associazione Coscioni e del Comitato Nazionale di Radicali Italiani
Francesco Pullia, Direzione Nazionale di Radicali Italiani
Andrea Maori, della segreteria di Radicaliperugia.org (Ass. Giovanni Nuvoli)
Mauro Fonzo, avvocato per la Associazione Nessuno Tocchi Caino

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