martedì 22 aprile 2008

I Radicali e il Pd: aperto il dibattito dal Giornale dell'Umbria (2)

Domenica 20 Aprile il Giornale dell'Umbria ha pubblicato una risposta di Tommaso Ciacca, membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani, ad un articolo di Giovanni Codovini I nuovi equilibri politici in Umbria e le tante contraddizioni

Ecco il testo pubblicato sul Giornale dell'Umbria - di Tommaso Ciacca

Per una riforma possibile

L'articolo di Giovanni Codovini pubblicato sul Giornale dell'Umbria del 18 Aprile, dal titolo "I nuovi equilibri politici in Umbria e le tante contraddizioni" stimola delle riflessoni ulteriori in questa prima fase postelettorale e mi spinge ad una risposta, non solo e non tanto perchè sono stato chiamato in causa direttamente e senza motivi concreti.

Anzi credo che il suo riferimento alla "ciacchizzazione di Bocci" e all'alba del "nuovo uomo politico del tutto ibrido" il "bocciacca", nato secondo Codovini, dall'accordo PD-Radicali anche in Umbria, sia di certo il frutto di una esigenza di confronto, espressa in modo ironico e provocatorio, che va accolta pienamente. Devo dire che però non conoscevo l'ottimo storico ed intellettuale di Umbertide nelle vesti di autore di romanzi di fantascienza!

Lo scorso 24 Febbraio, nella riunione congiunta dell'Associazione Luca Coscioni e del comitato nazionale di Radicali Italiani, votai la mozione (approvata all'unanimità) per dare mandato ai dirigenti nazionali di dare immediata esecuzione all'accordo politico-elettorale con il candidato a Presidente del Consiglio, Walter Veltroni.

Tale scelta non è stata facile per gli alti costi che abbiamo, come radicali, accettato di sostenere. La rinuncia al simbolo, i "niet" a Marco Pannella, a Sergio D'Elia, a Silvio Viale come possibili candidati, il mancato rispetto della parola data che solo per volere del caso (la debacle non prevista in tali proporzioni della Sinistra Arcobaleno) ha consentito di poter avere in parlamento tutti e nove i radicali presenti nelle liste del PD , hanno fatto vivere "al radicale ignoto" gran parte della campagna elettorale con una discreta quota di sofferenza.

In Umbria, regione dove una analisi seria sul sistema oligarchico dominante da oltre mezzo secolo non può essere a nostro avviso elusa, non vi erano tra l'altro, radicali nelle liste del PD. Ciò non ci ha impedito di discutere, di immaginare, di impegnarci per il "male minore" arrivando, per quanto mi riguarda, al voto con serenità.

E' significativo di tale volontà costruttiva che insieme al gruppo del PD regionale, a "lettereriformiste" e alla sinistra giovanile, nei giorni immediatamente prima del voto si sia dato il via ad una serie di iniziative sulla questione dei diritti violati in Tibet e in Cina, che potranno trovare, spero, quanto prima il consenso di istituzioni, partiti, movimenti, in modo includente e trasversale.

Non siamo, come erroneamente Codovini scrive, entrati nel Partito Democratico, ma abbiamo fatto un accordo faticoso e responsabile, che oltre a consentire una importante presenza laica e libertaria in parlamento, guarda ad nuovo possibile futuro per le istanze di riforma di cui il Paese ha bisogno.

Giovanni Codovini, sa quanto abbiamo investito, nel progetto della Rosa nel Pugno, vera novità politica alle elezioni del 2006. Quella Rosa usciva dagli schemi identitari, per valorizzare in pieno le diverse culture presenti: quella laica, quella socialista, quella liberale e radicale.

Credo che conosca anche di chi sono le responsabilità che hanno portato ad un prematuro accantonamento di quel percorso anche in Umbria.

Come radicale, con tessera socialista, credo sia stato un errore quello di Boselli, nella fase in cui ci siamo trovati,di proporre una via escludente, identitaria appunto, rivolta principalmente al passato. E questo non solo per lo scarso risultato elettorale, ma per l'impostazione di fondo che non ha colto l'idea che si può essere forza maggioritaria e guardare al bipapartitismo così come è stata evocata in questi giorni da due socialisti storici umbri, Giorgio Casoli e Luciano Lisci.

Sono tanti anni che Marco Pannella prefigura e lotta per la nascita di un vero Partito Democratico. Quell'obiettivo è rimasto intatto, ma abbiamo la necessità di lavorare insieme per crearlo davvero. Il laboratorio della Rosa nel Pugno, deve essere ripreso e abbiamo una opportunità unica tra pochi giorni.

A Chianciano il 2-3-4 Maggio si terrà una "assemblea dei mille" aperta, apertissima per decidere sul da farsi perchè ci sia uno Stato di Diritto in Italia, perchè la Riforma, laica, liberale, federalista, nonviolenta, socialista e radicale abbia un futuro. Spero che ci sarai Giovanni.

Tommaso Ciacca, del Comitato Nazionale di radicali Italiani

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