martedì 22 aprile 2008

I Radicali e il Pd: aperto il dibattito dal Giornale dell'Umbria (3)

Martedì 22 aprile il Giornale dell'Umbria ha pubblicato una risposta di Pierfrancesco Pellegrino segretario di radicaliperugia.org e di Elisabetta Chiacchella ad un articolo di Giovanni Codovini I nuovi equilibri politici in Umbria e le tante contraddizioni

Con qualche stupore abbiamo letto l'articolo di Giovanni Codovini
apparso su Il giornale dell'Umbria del 18 aprile scorso a commento del
recente voto elettorale. Stupore dovuto soprattutto al fatto che
spesso abbiamo sentito lo stesso opinionista davvero consonante alla
nostra lettura delle cose, a cominciare da quelle mediorientali e
segnatamente israeliane.

Ma davvero stavolta non siamo riusciti a seguirlo. Oltre ad imputare a
Veltroni la responsabilità del crollo dell'area socialista e di
sinistra, laddove a noi era parso, come a tanti altri commentatori,
che la sinistra fosse stata inghiottita dalla Lega Nord, Codovini se
la prende con la cultura ibrida nata dall'incontro cattolici-radicali,
esemplarmente rappresentata dalla fusione presunta Bocci + Ciacca.

Il "cattolico" Bocci e il "razionale" Ciacca, uniti nel voto al PD
sarebbero cosa scandalosa agli occhi dei più avvertiti e,
soprattutto, un ircocervo destinato a non durare.
Chiamiamo a soccorso il buon senso dei lettori e -speriamo- di
Codovini stesso: allora dobbiamo dedurne che se si è cattolici non si
può essere razionali, e se si è razionali non si può essere credenti?
Definizioni così perentorie non aiutano a comprendere che le identità
sono invece composite, legittimate interamente nel diritto di
cittadinanza e dalla laicità dello Stato.

I radicali non hanno mai smesso di definirsi liberali, liberisti,
libertari, non violenti, socialisti. E questa molteplicità dovrebbe
forse impedir loro di trovare uno spazio elettorale nel PD riformista?

Probabilmente a Codovini brucia, così come a noi spiace,
l'eliminazione dei socialisti di Boselli dal Parlamento. Ma è
innegabile che la rincorsa affannosa e passatista verso una identità
socialista italiana a tutto tondo è stata un errore di quel partito,
oltre che una dispersione di voti di provata laicità.
L'opinione dei radicali è che si sarebbe dovuta annaffiare la Rosa nel
pugno a tempo debito, anziché accantonarla con una pedata, forse ne
converrà anche Codovini...

Un'ultima cosa: spesso ai radicali contemporanei capita di essere
accusati di nefandezze e svendite di sé stessi come se si volesse
marcare una discontinuità dell'oggi rispetto ai radicali duri e puri
di una volta. Su questo vogliamo rassicurare Codovini: radicali alla
Mario Albi, alla Andrea Maori, al compianto professor Giovanni
Moretti, insomma i radicali perugini storici, così come i Ciacca e i
Pellegrino di oggi, nella certezza della propria identità composita
sono sempre risultati indigesti, proprio perché consideravano "non
negoziabile" la laicità dello Stato.
Vogliamo ripartire da qui, amici socialisti, lasciando gli ibridi e le
chimere al mondo delle fole?

Pierfrancesco Pellegrino
Elisabetta Chiacchella

Nessun commento:

Posta un commento