Subito il ritiro della delibera
Tesei-Pillon e potenziamento dei servizi pubblici per l’IVG al sicuro e per gli
altri servizi di assistenza sui metodi contraccettivi
La giunta
Tesei-Pillon ha abrogato la delibera della passata giunta regionale (DGR1417
del 4 dicembre 2018) che prevedeva la metodica farmacologica per
l’interruzione volontaria di gravidanza in regime
domiciliare-assistenziale. La giunta Tesei-Pillon ha ridotto con
un colpo di spugna la possibilità pur minima di utilizzare una metodica
alternativa alla pratica chirurgica. Si tratta di un passo indietro molto grave che
renderà ancora più difficile la pratica dell’Interruzione volontaria di
gravidanza perché costringerà le donne al solito iter burocratico umiliante tra
obiettori di coscienza e difficoltà di ogni genere.
La delibera della giunta
Tesei-Pillon ha cancellato il piccolo spiraglio che si era aperto nel 2018 con
una timidissima delibera della precedente giunta Marini dopo 8 anni di silenzio
sulle linee guida nazionali senza però adeguare i servizi
pubblici lasciando ancora una volta le
donne sole. Perché l’IVG medica in Umbria è ancora una corsa ad ostacoli.
Solo nel 2019 è stato ottenuto che almeno un ospedale nella provincia di
Perugia (Pantalla e poi dopo il COVID ad Umbertide) e 2 nella provincia di
Terni (Orvieto e Narni) che mettessero in atto la procedura di IVG farmacologica
lasciando fuori Perugia e Terni. I consultori nella regione sono ridotti al
lumicino e la contraccezione è tutta a pagamento mentre, con i soldi di 3
giorni di ricovero si spende 5 volte di più che con il day hospital. Questa è la misera eredità della giunta
Marini che la giunta Tesei/Pillon vuole ridimensionare sulla pelle delle donne.
Per radicaliperugia.org
Annarita Fiorini Granieri
Andrea Maori
Nessun commento:
Posta un commento