Si è tenuta questa mattina
alle 12 l'udienza presso il Tribunale civile di Perugia relativa alla causa
intentata dal Comitato per la Democrazia in Umbria contro la Regione sulla
legge elettorale regionale Umbricellum.
Il dibattimento si è
sviluppato attorno al ricorso preventivo di giurisdizione presentato dalla
Regione con il quale si chiede che la palla passi alle sezioni unite della
Cassazione affinché decida se sulla questione debba pronunciarsi il giudice
civile o quello amministrativo. Al termine, l'avvocato della Regione ha chiesto
un breve termine per controbattere alle deduzioni presentate dagli avvocati del
Comitato in merito al ricorso e il giudice ha concesso 6 giorni di tempo a
entrambe le parti per il deposito di ulteriori memorie, dopodiché si riserverà
di decidere senza ulteriori udienze.
Soddisfazione è stata
espressa dal portavoce del comitato Michele Guaitini e dagli avvocati Besostri,
Ricciardi e Pennino che hanno dichiarato di aspettarsi dal giudice un serio
approfondimento sul fatto che non scatti in automatico il rinvio in Cassazione
anche qualora non vi sia la manifesta infondatezza del ricorso.
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Prima dell'udienza il Comitato
per la Democrazia in Umbria ha tenuto una conferenza stampa.
Il portavoce Michele
Guaitini ha ripercorso le tappe che hanno portato all'udienza di oggi stigmatizzando
il comportamento della Regione Umbria che anziché farsi promotrice di un
giudizio in tempi rapidi su un tema così importante utilizza l'espediente del
ricorso in cassazione per diluire enormemente i tempi.
La parola è poi passata agli
avvocati Ricciardi e Besostri.
Michele Ricciardi ha riepilogato i motivi del ricorso contro
l'umbricellum e le controdeduzioni presentate dalla difesa ammonendo che se il
ricorso preventivo di giurisdizione presentato dalla Regione fosse accolto si
avrebbe un giudizio definitivo non prima di 4 anni e quindi si dovrebbe andare
di nuovo a votare con questa legge elettorale. Inoltre ricordando la recente
sentenza del Tar dell'Umbria con la quale è stato dichiarato inammissibile il
ricorso presentato da alcuni candidati del centrodestra alle ultime elezioni si
corre il rischio di avere una situazione di cortocircuito per la quale da un
lato si dirà che bisogna ricorrere al giudice amministrativo e dall'altro che
il giudice amministrativo decida che se non ci sono difetti nel procedimento
elettorale e di nomina degli eletti il ricorso è inammissibile.
L'avvocato Besostri ha
ribadito come debba essere interesse principalmente dell'istituzione regionale
sapere se la legge elettorale è buona oppure no. Tanto più che anche qualora la legge elettorale venga
dichiarata incostituzionale non si avrebbero effetti immediati nell'attuale
consiliatura come dimostra il Parlamento che pur eletto con una legge
elettorale poi dichiarata incostituzionale è rimasto in vigore e sta
addirittura modificando la costituzione.
Inoltre il ricorso per
regolamento preventivo di giurisdizione, stabilendo un quasi automatismo di
rinvio alla cassazione, viola il diritto costituzionale di avere un giudice
terzo in condizioni di parità tra le parti. Quindi si chiederà al giudice di rinviare pregiudizialmente la
questione del ricorso alla Corte Costituzionale o alla Corte di Giustizia
dell'Unione Europea.
Hanno preso la parola anche altri
esponenti del Comitato per la Democrazia in Umbria.
Leonardo Triulzi ha puntato l'accento sul lato politico della vicenda
con una parte politica che governa la regione da oltre 40 anni assumendo ormai
un atteggiamento dittatoriale che antepone l'interesse alla conservazione del
proprio potere a quello dei cittadini.
Amato De Paulis ha ricordato come tutto il procedimento che ha
portato all'Umbricellum è da censurare a partire dal fatto di aver approvato
una nuova legge elettorale a ridosso delle elezioni contrariamente a quanto
raccomandano le istituzioni europee.
Mario Albi ha ricordato che l'attività del Comitato per la
Democrazia si dipana anche in altre direzioni, prima tra tutte quella di un
giro di incontri con tutti i gruppi in consiglio regionale per chiedere che
sia la politica, prima che dell'intervento della magistratura, a risolvere il
problema modificando la legge elettorale in quei punti a rischio di
incostituzionalità.
Claudio Abiuso in rappresentanza del comitato referendario che circa
10 anni fa presentò il referendum per ridurre le indennità dei consiglieri e il
prof. Mauro Volpi in rappresentanza del comitato per il NO al referendum
confermativo sulla riforma costituzionale in corso di approvazione in
parlamento, hanno rilanciato anche l'ipotesi di un referendum abrogativo
sulle parti di Umbricellum reputate incostituzionali.
Michele Guaitini
portavoce Comitato per la
Democrazia in Umbria
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