giovedì 18 febbraio 2016

Umbricellum: udienza in Tribunale e conferenza stampa


Si è tenuta questa mattina alle 12 l'udienza presso il Tribunale civile di Perugia relativa alla causa intentata dal Comitato per la Democrazia in Umbria contro la Regione sulla legge elettorale regionale Umbricellum.

Il dibattimento si è sviluppato attorno al ricorso preventivo di giurisdizione presentato dalla Regione con il quale si chiede che la palla passi alle sezioni unite della Cassazione affinché decida se sulla questione debba pronunciarsi il giudice civile o quello amministrativo. Al termine, l'avvocato della Regione ha chiesto un breve termine per controbattere alle deduzioni presentate dagli avvocati del Comitato in merito al ricorso e il giudice ha concesso 6 giorni di tempo a entrambe le parti per il deposito di ulteriori memorie, dopodiché si riserverà di decidere senza ulteriori udienze.


Soddisfazione è stata espressa dal portavoce del comitato Michele Guaitini e dagli avvocati Besostri, Ricciardi e Pennino che hanno dichiarato di aspettarsi dal giudice un serio approfondimento sul fatto che non scatti in automatico il rinvio in Cassazione anche qualora non vi sia la manifesta infondatezza del ricorso.

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Prima dell'udienza il Comitato per la Democrazia in Umbria ha tenuto una conferenza stampa.
Il portavoce Michele Guaitini ha ripercorso le tappe che hanno portato all'udienza di oggi stigmatizzando il comportamento della Regione Umbria che anziché farsi promotrice di un giudizio in tempi rapidi su un tema così importante utilizza l'espediente del ricorso in cassazione per diluire enormemente i tempi.

La parola è poi passata agli avvocati Ricciardi e Besostri.
Michele Ricciardi ha riepilogato i motivi del ricorso contro l'umbricellum e le controdeduzioni presentate dalla difesa ammonendo che se il ricorso preventivo di giurisdizione presentato dalla Regione fosse accolto si avrebbe un giudizio definitivo non prima di 4 anni e quindi si dovrebbe andare di nuovo a votare con questa legge elettorale. Inoltre ricordando la recente sentenza del Tar dell'Umbria con la quale è stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato da alcuni candidati del centrodestra alle ultime elezioni si corre il rischio di avere una situazione di cortocircuito per la quale da un lato si dirà che bisogna ricorrere al giudice amministrativo e dall'altro che il giudice amministrativo decida che se non ci sono difetti nel procedimento elettorale e di nomina degli eletti il ricorso è inammissibile.

L'avvocato Besostri ha ribadito come debba essere interesse principalmente dell'istituzione regionale sapere se la legge elettorale è buona oppure no. Tanto più che anche qualora la legge elettorale venga dichiarata incostituzionale non si avrebbero effetti immediati nell'attuale consiliatura come dimostra il Parlamento che pur eletto con una legge elettorale poi dichiarata incostituzionale è rimasto in vigore e sta addirittura modificando la costituzione.
Inoltre il ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione, stabilendo un quasi automatismo di rinvio alla cassazione, viola il diritto costituzionale di avere un giudice terzo in condizioni di parità tra le parti. Quindi si chiederà al giudice di rinviare pregiudizialmente la questione del ricorso alla Corte Costituzionale o alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.

Hanno preso la parola anche altri esponenti del Comitato per la Democrazia in Umbria.
Leonardo Triulzi ha puntato l'accento sul lato politico della vicenda con una parte politica che governa la regione da oltre 40 anni assumendo ormai un atteggiamento dittatoriale che antepone l'interesse alla conservazione del proprio potere a quello dei cittadini.
Amato De Paulis ha ricordato come tutto il procedimento che ha portato all'Umbricellum è da censurare a partire dal fatto di aver approvato una nuova legge elettorale a ridosso delle elezioni contrariamente a quanto raccomandano le istituzioni europee.
Mario Albi ha ricordato che l'attività del Comitato per la Democrazia si dipana anche in altre direzioni, prima tra tutte quella di un giro di incontri con tutti i gruppi in consiglio regionale per chiedere che sia la politica, prima che dell'intervento della magistratura, a risolvere il problema modificando la legge elettorale in quei punti a rischio di incostituzionalità.

Claudio Abiuso in rappresentanza del comitato referendario che circa 10 anni fa presentò il referendum per ridurre le indennità dei consiglieri e il prof. Mauro Volpi in rappresentanza del comitato per il NO al referendum confermativo sulla riforma costituzionale in corso di approvazione in parlamento, hanno rilanciato anche l'ipotesi di un referendum abrogativo sulle parti di Umbricellum reputate incostituzionali.


Michele Guaitini
portavoce Comitato per la Democrazia in Umbria


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