venerdì 18 settembre 2015

Regione Umbria: le nostre proposte di modifica al testo di legge "Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale"

Andrea Maori, tesoriere di Radicaliperugia.org
Grazie a Radio Radicale, cliccando qui si può accedere alla registrazione completa dell'audizione che si è tenuta oggi presso l'Assemblea legislativa della Regione Umbria sul testo di legge "Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale".
Qui di seguito la parte dell'intervento di Andrea Maori tesoriere di Radicaliperugia.org che contiene alcune proposte di modifica. Sono proposte migliorative che non intaccano la complessità della proposta di legge il cui impianto viene considerato positivo.

«(...) Voglio partire dall’articolo 3, uno dei più politici e controversi della proposta di legge.

Il 15 settembre scorso – quindi parliamo di tre giorni fa – il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha emanato una circolare di fondamentale importanza: infatti vengono richiamate esplicitamente nell’ambito dell’attuazione della riforma sulla cosiddetta Buona scuola tutte le norme riguardanti l’attuazione dei principi di pari opportunità, con la promozione nelle scuole di ogni ordine e grado dell’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori. 

Insomma il MIUR insiste sul punto di dare puntale attuazione ai principi costituzionali di pari dignità e non discriminazione di cui agli articoli 3, 29, 37 e 51 della costituzione nonché a quanto previsto dal diritto europeo che proibisce la discriminazione per ragioni connesse al genere, alla religione, alle convinzioni personali, handicap, età orientamento sessuale o politico. L’obiettivo è quello di trasmettere conoscenza e consapevolezza rispetto i diritti e i doveri della persona costituzionalmente garantiti. Diventa quindi importante per il MIUR l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione, e la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione. Nella sua circolare, il MIUR richiama anche la legge n. 193/2013 che enuncia le finalità del “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” che anche la Scuola è chiamata a perseguire. Infine c’è un richiamo importante alle campagne europee contro l’istigazione all’odio che è un progetto coordinato con l’Alleanza parlamentare contro l’odoio del Consiglio d’Europa, partito nel 2012 e che mira a combattere il razzismo e le forme di discriminazioni on line. Ho voluto citare questa circolare perché è la conferma della giustezza dell’articolo 3 della proposta di legge dedicata all’istruzione e che è il vero cuore della legge.
Proponiamo solo una piccola modifica al primo comma dell’articolo 3: dopo le parole “La Regione, nell’ambito delle proprie competenze” da aggiungere “in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e le organizzazioni che rappresentano i genitori e gli studenti”.
All’articolo 5 che riguarda la responsabilità sociale delle imprese si parla di standard “Social Accontability SA 2000” da parte delle aziende operanti sul territorio regionale. Questo è uno di dei tanti esistenti  ed è prodotto da associazioni private: secondo noi basta una citazione più generale tipo“standard di responsabilità sociale” lasciando poi alla contrattazione tra le parti la scelta considerata migliore.
All’art. 6 che riguarda la formazione del personale regionale, proponiamo che la Regione si faccia promotore di iniziative di formazione anche al personale degli enti locali e della pubblica amministrazione presente in Umbria.
All’articolo 12 “Divieto di discriminazione e tutela delle famiglie” , al comma 1 dopo “con particolare riferimento all’accesso ai servizi”, proponiamo di specificare la parola regionali. In questo modo si eviterebbe anche un eventuale stroncatura da parte della Corte costituzionale.
Infine, a proposito dell’Osservatorio regionale sulle discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere della persona, proponiamo che questo Osservatorio è tenuto a presentare al Consiglio regionale entro il 31 marzo di ogni anno solare una relazione sulla sua attività e il Consiglio regionale è tenuto a dare massima pubblicità a questa relazione».

Nessun commento:

Posta un commento