Andrea Maori, tesoriere di Radicaliperugia.org |
Grazie a Radio Radicale, cliccando qui si può accedere alla registrazione completa dell'audizione che si è tenuta oggi presso l'Assemblea legislativa della Regione Umbria sul testo di legge "Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale".
Qui di seguito la parte dell'intervento di Andrea Maori tesoriere di Radicaliperugia.org che contiene alcune proposte di modifica. Sono proposte migliorative che non intaccano la complessità della proposta di legge il cui impianto viene considerato positivo.
«(...) Voglio partire dall’articolo 3, uno dei
più politici e controversi della proposta di legge.
Il 15 settembre scorso – quindi parliamo
di tre giorni fa – il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca ha emanato una circolare di fondamentale importanza: infatti vengono
richiamate esplicitamente nell’ambito dell’attuazione della riforma sulla
cosiddetta Buona scuola tutte le norme riguardanti l’attuazione dei principi di
pari opportunità, con la promozione nelle scuole di ogni ordine e grado
dell’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di
genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare
gli studenti, i docenti e i genitori.
Insomma il MIUR insiste sul punto di dare
puntale attuazione ai principi costituzionali di pari dignità e non
discriminazione di cui agli articoli 3, 29, 37 e 51 della costituzione nonché a
quanto previsto dal diritto europeo che proibisce la discriminazione per
ragioni connesse al genere, alla religione, alle convinzioni personali,
handicap, età orientamento sessuale o politico. L’obiettivo è quello di trasmettere
conoscenza e consapevolezza rispetto i diritti e i doveri della persona
costituzionalmente garantiti. Diventa quindi importante per il MIUR
l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione, e la promozione ad
ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna
discriminazione. Nella sua circolare, il MIUR richiama anche la legge n.
193/2013 che enuncia le finalità del “Piano d’azione straordinario contro la
violenza sessuale e di genere” che anche la Scuola è chiamata a perseguire.
Infine c’è un richiamo importante alle campagne europee contro l’istigazione
all’odio che è un progetto coordinato con l’Alleanza parlamentare contro
l’odoio del Consiglio d’Europa, partito nel 2012 e che mira a combattere il
razzismo e le forme di discriminazioni on line. Ho voluto citare questa
circolare perché è la conferma della giustezza dell’articolo 3 della proposta
di legge dedicata all’istruzione e che è il vero cuore della legge.
Proponiamo solo una piccola modifica al
primo comma dell’articolo 3: dopo le parole “La Regione, nell’ambito delle
proprie competenze” da aggiungere “in collaborazione con l’Ufficio scolastico
regionale e le organizzazioni che rappresentano i genitori e gli studenti”.
All’articolo 5 che
riguarda la responsabilità sociale delle imprese si parla di standard “Social
Accontability SA 2000” da parte delle aziende operanti
sul territorio regionale. Questo è uno di dei tanti esistenti ed è prodotto da associazioni private:
secondo noi basta una citazione più generale tipo“standard di responsabilità sociale” lasciando poi alla contrattazione
tra le parti la scelta considerata migliore.
All’art. 6 che riguarda la formazione del
personale regionale, proponiamo che la Regione si faccia promotore di
iniziative di formazione anche al personale degli enti locali e della pubblica
amministrazione presente in Umbria.
All’articolo 12 “Divieto di
discriminazione e tutela delle famiglie” , al comma 1 dopo “con particolare
riferimento all’accesso ai servizi”, proponiamo di specificare la parola
regionali. In questo modo si eviterebbe anche un eventuale stroncatura da parte
della Corte costituzionale.
Infine, a proposito dell’Osservatorio
regionale sulle discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento
sessuale o dall’identità di genere della persona, proponiamo che questo
Osservatorio è tenuto a presentare al Consiglio regionale entro il 31 marzo di
ogni anno solare una relazione sulla sua attività e il Consiglio regionale è
tenuto a dare massima pubblicità a questa relazione».
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