Questa
mattina si è tenuto il X presidio
davanti alla sede dell'Assemblea Legislativa dell'Umbria da parte del
Comitato per la Democrazia in Umbria.
Nell'occasione
è stato lanciato un ultimo appello ai
consiglieri regionali per correggere la legge elettorale gravata da pesanti
vizi di incostituzionalità, appello rivolto in primis a PD e socialisti,
unici a votare a favore in commissione.
In
particolare sono 2 gli aspetti meritevoli di censura:
- la clausola "salva poltrona"
che consente con il 2,5% di ottenere un seggio per le sole liste appartenenti
alla coalizione vincente, mentre per tutte le altre potrebbe non bastare il
5-6%.
- l'attribuzione di un premio di maggioranza
che assegna il 60% dei seggi al vincitore senza fissazione di una soglia minima
di voti da raggiungere per ottenerlo. Un pericoloso meccanismo che è contrario alla sentenza n. 1/2014 con
la quale la Corte Costituzionale ha
bocciato la legge elettorale nazionale (il cosiddetto "porcellum")
proprio su questo punto; contrario
all'istruttoria tecnico-normativa dell'ufficio legislativo della Regione
che evidenzia come sia "indispensabile prevedere una soglia minima di voti
per l'attribuzione del premio di maggioranza" e contro le parole dello stesso segretario regionale del PD Giacomo
Leonelli che appena lo scorso luglio dichiarò che "il premio di
maggioranza non potrà prescindere da significative soglie di voto".
A seguire,
il Comitato ha tenuto una conferenza stampa, durante la quale è stato
fatto il punto sulla mobilitazione in
atto da oltre 6 mesi e che ha
portato al raggiungimento di importanti traguardi: la riduzione del numero di
firme, il loro dimezzamento in sede di prima applicazione e la parità di
trattamento tra tutte le liste con l'abolizione di qualunque esenzione
dalla raccolta delle firme.
Sono state inoltre illustrate simulazioni nel riparto dei seggi in
base al testo della legge come licenziato dalla commissione che evidenziano
i risultati distorti che la nuova legge elettorale potrebbe dare.
Relativamente ai profili di incostituzionalità, è stato divulgato il
contenuto dell'istruttoria tenico-normativa dell'ufficio legislativo della
Regione che attesta come i consiglieri regionali siano già da novembre
pienamente consapevoli dell'illegittimità della norma che stanno per
approvare e che li informa di un giudizio già pendente presso la Corte
Costituzionale sulla legge elettorale della Lombardia, che contiene lo stesso
tipo di meccanismo sul premio di maggioranza, sollevato dal Tar di quella
regione.
Il Comitato infine ha annunciato, nel caso che il testo finale non venga
opportunamente corretto, di voler dar vita a ricorsi in tutte le possibili
sedi, a partire dal controllo di legittimità che dovrà operare il Governo
subito dopo l'approvazione e dal Tar un minuto dopo la convocazione dei comizi
elettorali.
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