martedì 10 febbraio 2015

Cannabis terapeutica: "La legge c'è ma non è cambiato nulla". In terza commissione audizione di soggetti interessati (Agenzia del consiglio regionale dell'Umbria)

Foto scattata durante l'audizione
“La legge che consente l'utilizzo della cannabis a scopo terapeutico è in vigore, ma di fatto non viene attuata. A quasi un anno dalla sua approvazione in Aula, non si è ancora insediato il previsto Comitato tecnico scientifico”. Lo hanno rilevato, durante l'audizione di questa mattina, i rappresentanti di Alternativa riformista e Radicali.org, chiedendo ai membri della Commissione Sanità di Palazzo Cesaroni di rimuovere gli ostacoli
burocratici. Appello raccolto dall'organismo consiliare presieduto da Massimo Buconi.
(Acs) Perugia, 10 febbraio 2015 - “L'Umbria è la terza Regione in Italia a essersi dotata di una legge (la '7/2014') per l'utilizzo della cannabis a scopo terapeutico, ma la mancata costituzione del Comitato tecnico scientifico istituito dalla normativa impedisce, di fatto, la reale attuazione di quanto disposto”: lo hanno detto ai membri della Commissione Sanità e Servizi sociali, durante l'audizione di questa mattina, i rappresentanti di Alternativa riformista (Amato de Paulis) e Radicali.org (Andrea Maori). La commissione, presieduta da Massimo Buconi, ha deciso di sollecitare la Giunta regionale a ultimare la composizione del Comitato tecnico scientifico (formato da medici, farmacisti, rappresentanti dell'Università e delle associazioni di malati) e di chiedere alla direzione regionale della Sanità di inviare a tutti i presidi sanitari del territorio una nota informativa che conduca a maggiori certezze sulla corretta applicazione della legge, che autorizza i medici a prescrivere cannabinoidi. I membri della Commissione hanno ascoltato anche la testimonianza di un cittadino affetto da sclerosi multipla: “Non ho mai trovato alcun beneficio dall'utilizzo di farmaci lavorati con procedimento chimico – ha detto – mentre le infiorescenze della cannabis riescono ad alleviare il dolore e mi consentono perfino di muovermi in casa, sia pure appoggiandomi. In precedenza, interferone e chemioterapici mi avevano fatto solo male, e anche parecchio. Per questo vi chiedo di rimuovere gli intoppi burocratici e dare piena attuazione alla legge che avete votato”. Il consigliere Damiano Stufara (Prc-FdS), promotore della legge poi approvata dall'Assemblea legislativa, ha invitato a non puntare il dito sul Comitato tecnico scientifico perché, “indipendentemente da esso, i medici possono già prescrivere la cannabis, che è a carico del servizio sanitario regionale. Il più grande merito della nostra legge, rispetto a quelle di altre Regioni, è che dice chiaramente chi è che paga. Il Comitato nasce –
ha ricordato Stufara – dalle sollecitazioni delle associazioni dei malati, raccolte in audizioni pubbliche svolte prima dell'approvazione della legge, e deve essere inteso come la sede più idonea per unire le competenze di medici, farmacisti e cittadini alle prese con le malattie nel risolvere gli
aspetti tecnici che rendono difficoltosa l'effettiva applicazione della normativa. Chiaramente deve essere riunito al più presto, ma non è in contraddizione con il provvedimento che abbiamo adottato”.
All'audizione era presente la dottoressa Mariangela Rossi della direzione regionale Salute, la quale ha ricordato che la legge è, a tutti gli effetti, in vigore e che sono stati già individuati i medici e i rappresentanti delle farmacie che compongono il previsto Comitato tecnico scientifico. “Mancano
solo – ha detto – le designazioni dei rappresentanti delle associazioni dei malati. Alcuni casi sono già stati presi in esame: per un giovane gravemente malato di epilessia è stato chiesto l'uso compassionevole delle infiorescenze di cannabis. Pur essendovi ancora dei dubbi su posologia e
somministrazione, i medici hanno la forte volontà di intervenire, non vedono l'ora di poter iniziare. Ma devo ricordare che una legge regionale non può scavalcare le disposizioni nazionali, specialmente sulla coltivazione della cannabis”. E' intervenuto anche il consigliere Oliviero Dottorini (Idv), che ha
depositato un'interrogazione alla Giunta regionale sull'attuazione della legge e, alla luce del confronto odierno, ha chiesto che la risposta sia data in sede di Commissione Sanità. “Ciò che emerge a quasi un anno dall'approvazione delle legge – ha commentato Manlio Mariotti (Pd), anch'egli autore di un atto ispettivo sull'argomento – è che abbiamo il problema di come viene monitorata
l'attuazione delle leggi stesse. Il comitato tecnico scientifico si riunisca al più presto, perché ha pregiudicato l'attuazione di questa legge e i malati non possono aspettare”.
Al termine dell'audizione, il presidente della Commissione, Massimo Buconi, ha raccolto le indicazioni emerse e deciso di chiedere alla Giunta di fare in modo che il comitato tecnico scientifico si riunisca al più presto e al direttore regionale della Sanità, Emilio Duca, di inviare una  comunicazione alle aziende sanitarie che faciliti l'applicazione della legge. PG/

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