mercoledì 20 agosto 2014

Fecondazione eterologa: dopo la sentenza della Corte costituzionale: l’Umbria segua la Toscana

Dichiarazione di Andrea Maori e Antonio Ventura di Radicaliperugia.org
Cliccando qui si può accedere all'intervista di Radio Radicale.
Il 9 Aprile 2014 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma della legge 40 che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta, in seguito ai ricorsi presentati dai tribunali di Milano, Firenze e Catania.
Il presidente della Corte Costituzionale Tesauro ha dichiarato che non esiste vuoto normativo e quindi le coppie sterili hanno il diritto di poter accedere a questo servizio fin da subito dopo la sentenza;  in questo modo le numerose coppie italiane che chiedono l’accesso all’eterologa non saranno più costrette ad usufruirne all’estero. Di conseguenza un centro ospedaliero pubblico non può rifiutarsi di eseguire l’eterologa, non essendo più vietata. Lo stesso vale per gli ospedali umbri - hanno dichiarato Maori e Ventura: se un centro si rifiutasse di praticare l’ eterologa potrebbe esser portato in tribunale per interruzione di pubblico servizio.
L’unico aggiornamento a livello nazionale che si deve fare sono le nuove linee guida della legge 40, che sarebbero già dovute esser aggiornate 3 anni fa. In mancanza di queste la regione Toscana ha fatto bene nel deliberare a favore della fecondazione eterologa, sottolineando che non esiste vuoto normativo e che si può già praticare la fecondazione eterologa,in tutte le regione, compresa l’ Umbria.
Piuttosto che aspettare direttive nazionali e per rispetto verso i cittadini tutti, occorre sbloccare in fretta, a partire dal livello regionale, una vicenda che di fatto è stata decisa dalla storica sentenza della Corte Costituzionale.
Pertanto la nostra proposta per la Presidente Catiuscia Marini e la sua Giunta - concludono Maori e Ventura - è di seguire legislativamente ciò che sta facendo il Presidente Rossi in Toscana.

E’ una mossa doverosa nei confronti di quelle coppie che sono dovute andare all’estero, di quelle che stanno lottando per vie legali e di tutti i cittadini, che sono spaesati di fronte a tante incertezze istituzionali sul tema.  In questo modo si potrebbe aprire una strada per dare finalmente libero accesso a tutte le coppie richiedenti la fecondazione eterologa.

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