domenica 12 gennaio 2014

L'andamento del congresso di radicaliperugia-org e una dichiarazione di Adriana Galgano, deputata di Scelta civica che è intervenuta durante i lavori




A seguito del congresso di radicaliperugia.org che si è tenuto ieri a Perugia presso la biblioteca comunale di san Matteo degli Armeni, tesoriere e segretario - rispettivamente Michele Guaitini e Andrea Maori - sono stati confermati nel loro ruolo di rappresentanza associativa ma, a seguito della  discussione congressuale, sono "congelati" nella loro attività ed hanno il mandato di riconvocare il congresso a giugno 2014. La quota per l'iscrizione all'associazione rimane fissata a 20 euro. Nelle prossime ore il link per potersi riascoltare il dibattito congressuale. Intanto pubblichiamo una dichiarazione di Adriana Galgano che ha partecipato ai lavori congressuali.
Adriana Galgano (deputato Scelta Civica e segretario della commissione delle politiche dell'Unione europea alla Camera) interviene al Congresso dei radicali Perugia: se avessi rinunciato dopo la mia battaglia referendaria contro il porcellum nel 2009 ora non sarei in Parlamento a contribuire alla riforma elettorale 
"Il mio impegno politico e'  iniziato con il fallimento del referendum del 2009, del cui comitato facevo parte. Dopo 4 anni la legge elettorale e' stata calendarizzata alla Camera per il 27 gennaio e faremo finalmente la riforma " afferma l'On. Adriana Galgano intervenendo sabato al congresso dei radicali di Perugia e spronandoli a non demordere nonostante l'insuccesso della raccolta firme per i 12 referendum della scorsa estate. "In questo momento sono presenti due spinte contrastanti, la richiesta di partecipazione democratica da parte  dei cittadini e il desiderio di un soggetto forte che arrivi a risolvere i problemi, in mezzo si trova la difficoltà di prendere decisioni e assumersene la responsabilità- continua la Galgano- e i risultati non soddisfacenti del Parlamento in questi primi 8 mesi non sono giustificabili solo con il tempo perso per discutere sulla decadenza di Berlusconi. Per dare un forte segnale ho deciso di non presentarmi alla votazione della legge di stabilità e di astenermi sul decreto province, che trasforma le province in enti di secondo livello che è cosa ben diversa da quello che chiedono gli elettori, ovvero la loro cancellazione. Questo Parlamento ancora non ha capito che non ci possiamo più permettere un modello di sviluppo basato principalmente sulla spesa pubblica, e questo vale anche per il nostro territorio. L'Umbria come l'Italia ha assoluto bisogno di discontinuità. In generale basta parlare solo di "politica", intesa come arte di conquistare e mantenere il potere: abbiamo molto bisogno  di parlare di "politiche", di scelte utili alla vita di tutti noi ed impegnarci di più per le reali esigenze del Paese. Questa però deve diventare una priorità non solo per il Parlamento, ma anche per sistema di informazione e per i cittadini: i politici cambiano solo se cambiano gli elettori. Per quanto mi riguarda mi sto impegnando strenuamente perché alla Camera si riesca ad intervenire sulle scelte europee prima che esse vengano compiute. In questo momento ci sono due atti, sulla mobilità nelle città e sul sistema bancario ombra, sui quali è importante e urgente intervenire." 

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