Oltre che dal Codacons, dall’Associazione per la tutela dei
diritti del malato, da vari gruppi che difendono i consumatori. Sono i
referendum radicali: 12, come gli apostoli. Solo che in questo caso a benedirli
non c’è un Cristo bensì piuttosto un Anticristo (Marco Pannella). Che infatti
scaglia i suoi fulmini contro l’otto per mille destinato alle casse vaticane.
Tuttavia non è la questione religiosa a occupare il centro della scena. No, è
la giustizia.
Dieci quesiti su 12 toccano - direttamente o di straforo - la
materia giudiziaria. Lasciata prudentemente (pavidamente?) fuori dalla
revisione costituzionale che il Parlamento sta intessendo, eccola sbucare nelle
piazze da una via referendaria. Per forza: sui referendum si scarica un’energia
riformatrice che i partiti sono incapaci di raccogliere. Loro semmai
v’oppongono una strategia paralizzante, usando l’arma dello scioglimento
anticipato delle Camere pur di rinviarli alle calende greche (è successo nel
1972, nel 1976, nel 1987, nel1994), organizzando l’astensione, o male che vada
frodando il voto popolare. Sicché in ultimo l’oggetto di questi referendum è lo
stesso referendum, la sua immagine riflessa in uno specchio. È la seconda
scheda, quella che dovrebbe servirci per decidere, non per delegare.
Se otterrà 500 mila firme entro
settembre, la useremo nuovamente sull’abrogazione del finanziamento pubblico ai
partiti (approvata nel 1993 dal 90,3% degli elettori, ripristinata sotto
mentite spoglie dai partiti, sommersa in questi giorni da 150 emendamenti,
poiché il governo Letta ha osato proporre una mezza abolizione). Per la seconda
volta sulla responsabilità dei magistrati (nel 1987 i sì furono l’80,2%, nel
1988 una legge li ha trasformati in boh). E dopotutto è un secondo tempo pure
il divorzio breve, dato che il referendum del 1974 ci ha recato in sorte un
divorzio lungo da io a 12 anni (in Francia e in Spagna bastano 3 mesi). Vedremo
se almeno in questo caso repetita iuvant. Poi, naturalmente, c’è dell’altro.
Dalla cancellazione dell’ergastolo a limiti stringenti per la custodia
cautelare, dall’immigrazione alle droghe leggere, dai magistrati fuori ruolo
alla separazione delle carriere giudiziarie. Questioni variegate, su cui
ciascuno può nutrire opinioni variegate. O altrimenti, fin qui, nessuna opinione.
Ma in ogni caso dovremmo sforzarci d’approfondire i temi che ci vengono
proposti: senza conoscenze siamo sudditi, non cittadini. C’è un dato, tuttavia,
che è impossibile conoscere, e non per colpa nostra. Mettiamo pure da parte
Scelta civica, o quel che ne rimane; ma qual è la posizione del Pd, che ne
pensa il maggiore partito di governo? Come diceva Oscar Wilde, le domande non
sono mai indiscrete; però talvolta suonano indiscrete le risposte.
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