Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
di Eleonora Favaroni
di Eleonora Favaroni
Raramente
si trovano ormai oggigiorno parole, idee , riflessioni che si vorrebbe tutti
condividessero, come quelle di un interessante libro commentato nel Sole 24 ore di domenica ,
scritto da due docenti di criminologia dell’Università di Milano e intitolato “
Oltre la paura. Cinque riflessioni su
criminalità,società e politica”.
L’analisi
ruota intorno a un quesito importante e attualissimo: su cosa si fonda l’ordine
sociale e la condizione di pace apparente in cui viviamo?
Gli
autori individuano nella paura del diverso, dell’altro , del nuovo, il motore che alimenta i meccanismi di violenza e repressione
attuati fin dai tempi remoti dalle forme di
potere istituzionalizzate: il sistema giudiziario, politico e le discipline medico-scientifiche.
Oggi sotto il nome di
crimini e delitti si giudicano istinti, passioni,anomalie, disadat-tamenti,comportamenti,
qualificati e classificati come punibili e da
destinare alla correzione . Nasce così la società disciplinare.
Come
scrive Michel Foucault: “La prigione e l’ospedale sono il luogo dove il potere
di punire organizza silenziosamente un campo di oggettività il cui castigo
potrà funzionare e risultare come
terapeutico”. C’è una verità che deve
essere riconosciuta e servire per legittimare
il potere e la punizione: la
verità del pazzo e del criminale .
Ma
in questo modo si genera l’errore e si costruiscono tutti quei meccanismi
preposti a preservarlo che risultano una
violazione dei diritti umani e personali:
intolleranza,sopraffazione,sopruso.
Pensiamo
alla drammatica situazione oggi
delle carceri italiane , dove si registrano le più alte percentuali di suicidi
e illegalità , dove la persona è spogliata di qualunque dignità e diritto , dove non esistono tutele e sicurezze nei confronti di abusi e violenze Ricordiamo
i casi di Aldo Bianzino,Federico Aldrovandi,Stefano Cucchi, G:Uva, e tanti
altri.
Gli
stessi meccanismi agiscono all’interno di
reparti e strutture psichiatriche,
cliniche , case di accoglienza anziani e
minori. Pensiamo alla morte per contenzione in SPDC ( reparto psichiatrico di
diagnosi e cura) di F. Mastrogiovanni, G. Casu, L. Gambini, E. Idehen, R.Melino e altri ancora sospetti. In
questa società schiacciata e guidata dalla diffidenza ,l’individualismo e dal
potere,si stanno commettendo ancora
I
più ingiusti crimini umani.
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