lunedì 10 giugno 2013

Ancora sulla situazione delle carceri in Umbria e in Italia

Riceviamo dal consigliere regionale dell'Umbria Orfeo Goracci e volentieri pubblichiamo

Il Consiglio Regionale dell' Umbria "cassando" dall' odg la nomina del garante dei detenuti per un'assurda "sfida" su chi ci mette un po' del "suo", dimentica che questa nomina, attesa da quasi sette
anni , sarebbe una risposta positiva per un mondo (quello delle carceri) che scoppia di difficoltà, inciviltà, contraddizioni.
Le condizioni delle carceri italiane sono impensabili per qualsiasi paese civile : il fine che viene
costantemente perseguito nei nostri istituti penitenziari non è certamente la rieducazione dell'essere
umano e il suo reinserimento nella società, ma l'umiliazione tout court, l'annientamento della
persona e la negazione stessa della natura umana.
Ci sarebbe da ricordare che risale nientemeno al 1200 quell'habeas corpus che per la prima volta
sancì il diritto del detenuto a essere rispettato e ascoltato, e che il nostro è il paese che ha dato i natali,
parecchi annetti fa, a Cesare Beccaria!
Queste affermazioni poco valore avrebbero se venissero solamente dal sottoscritto (anche se ha
conosciuto il mondo di cui parla dal vivo e non tramite racconti o letture), ma a tornare
sull'argomento con un monito e un richiamo tanto forti da non ammettere replica è stato proprio il
Presidente della Repubblica. Napolitano ha affermato infatti che le condizioni del sistema carcerario
italiano hanno raggiunto ormai soglie non più ammissibili, e ha reclamato scelte urgenti da parte di
Governo e Parlamento per mettere fine all'attuale situazione di degrado.
Da parte mia vorrei aggiungere qualcos'altro in merito a quest' ultima dichiarazione: è sicuramente
importante denunciare le carenze del nostro sistema carcerario, ma va tenuto conto che il tempo
dell'azione non è solamente ristretto, ma non c'è proprio più, e che l'emergenza umanitaria nelle nostre
carceri non è più procrastinabile. Nemmeno di un solo giorno.
Le persone che stanno dentro e che soffrono, in questo preciso momento, non sono da "punire", ma
devono essere aiutate a ritrovare una dimensione umana troppo a lungo negata da un sistema
coercitivo e puntivo che troppo spesso porta alla morte, facendo rientrare, attraverso i suicidi, veri o
presunti, quello che l'ordinamento europeo ha allontanato ormai da lungo tempo dal suo orizzonte di
civiltà: la pena di morte!
Le "carenze del sistema" come le chiama Napolitano, non è che non sono più ammissibili, è l'intero
sistema penitenziario che regna in Italia che non dovrebbe essere neanche lontanamente permesso in
un paese che si definisce democratico.
Ritengo che nelle nostre carceri si dovrebbe adottare in tempi strettissimi un percorso che comtempli
l'amnistia, direzione in cui finalmente sembra si stia muovendo anche il ministro Cancellieri, ma che
va molto più allargata, e affiancata da una politica di rispetto e di ascolto nei confronti di chi è
detenuto .
Ricordo che in merito ho presentato una mozione con la quale chiedevo l' attivazione di visite
periodiche di una delegazione di Consiglieri Regionali nelle carceri umbre, questo perché credo sia
importante, come figure istituzionali, non trascurare nulla della società che si è chiamati a governare.
Tutti, detenuti e non, ammalati e sani, giovani e anziani,... TUTTI MERITANO LA STESSA
ATTENZIONE E CONSIDERAZIONE COME ESSERI UMANI.
Credo che se la Regione dell' Umbria al prossimo Consiglio Regionale non nominerà il garante per i
detenuti, non solo farà una pessima figura, ma dimostrerà che si dicono cose e si assumono impegni
sulla carta ai quali non corrispondono la coerenza, l'operatività e il coraggio politico per dar loro
corso.
Perugia, 10-06-2013
Orfeo Goracci
Consigliere Regionale Comunista Umbro

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