Regione dell'Umbria, bene lo stop ai “monogruppi”. Si proceda senza indugio con l’anagrafe degli eletti e dei nominati.
Dichiarazione di Andrea Maori, Michele Guaitini, segretario e tesoriere di Radicaliperugia - Giovanni Nuvoli
Sull’onda
dei recenti scandali avvenuti in seno al Consiglio Regionale del Lazio
apprendiamo con soddisfazione l’intenzione di Palazzo Cesaroni di
tagliare i fondi per i gruppi regionali e di mandare in soffita i
cosiddetti “monogruppi”, cioè i gruppi consiliari formati da un solo
consigliere, che, come denunciammo nello scorso mese di aprile in tempi
non sospetti e in splendida solitudine, rappresentano un vero e proprio
sperpero di denaro pubblico.
Si
proceda ora, senza indugio, come preannuciato dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, con l’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati - che non vuole dire altro che trasparenza di tutte le procedure relative all'azione degli eletti e dei nominati, che noi
radicali chiediamo da anni, anche con azioni rivolte alla Regione Umbria e al Comune di Perugia - e si mettano on line, oltre alle situazioni
patrimoniali e reddituali di consiglieri, assessori e nominati nelle
società interamente pubbliche o partecipate, i bilanci dettagliati del
Consiglio Regionale e di tutti i Gruppi Consiliari.
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