mercoledì 25 luglio 2012

Economia. Caso Perugina Nestlè, Chiaramello-Massari (Radicali): una soluzione non ottimale, ma concreta, al problema dello scontro tra le generazioni per il posto di lavoro.



Assunzione di un figlio in cambio di una riduzione dell’orario di lavoro. E’ questa la proposta della multinazionale per aumentare il numero di posti di lavoro.

La stampa ha riportato dichiarazioni di alcuni lavori di questo tenore: “A me questa proposta piace. Mio figlio ha 29 anni e non trova nulla da fare. Un call center prima, la consegna di lettere per una posta privata, tutto il giorno in giro a sue spese per portare a casa venti euro quando va bene Con la proposta della Nestlé, io avrei meno soldi ma anche meno ore di lavoro, e lui avrebbe finalmente uno stipendio, sia pure basso, e anche i contributi".

Non è certo una soluzione ottimale, ma le imprese iniziano a rendersi conto che c’è bisogno di trovare una soluzione per i tanti giovani disoccupati il cui tasso di disoccupazione ha toccato un record storico salendo al 36,2%.

Sono anni che Radicali Italiani avvertono del pericolo legato alla legislazione vigente, che avrebbe messo i padri contro i figli.

La proposta non è ottimale, ma in tempi di crisi è una proposta concreta fatta tra soggetti privati in autonomia e responsabilità, trovando un punto d’incontro tra esigenze concrete dei lavoratori e imprese, che almeno tenta un approccio positivo e non conflittuale al problema. Infatti i sindacati sono contrari alla proposta.
Certo, in questo caso sarebbero i padri a pagare per i figli, ma  lo tsunami economico finanziario ci fa ritenere che sia sempre valido il motto in base al quale: “in primo luogo bisogna vivere poi fare filosofia”.

Liliana Chiaramello, Presidente Radicali Perugia
Alessandro Massari, Direzione Nazionale di Radica

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