mercoledì 14 settembre 2011

Chiaramello e Maori su Sanitopoli umbra: la rimozione dei dirigenti dell'Asl 3 è un capro espiatorio di un sistema partitocratico marcio. Il nostro ricorso contro l'infame legge elettorale regionale fermo da un anno al Tar dell'Umbria

Dichiarazione di:  Liliana Chiaramello, segretaria radicaliperugia.org e Andrea Maori, segreteria radicaliperugia.org 

La sanitopoli umbra, che sta emergendo ogni giorno di più nella sua intensa gravità, è l’ulteriore dimostrazione della degenerazione del sistema “democratico” umbro, consistente in un'alterazione del ruolo dei partiti, in particolare di quelli che senza soluzione di continuità – se non nel cambio, evidentemente solo nominale – gestiscono la cosa pubblica da più di mezzo secolo. Da espressione della volontà dei gruppi sociali, questi partiti sono diventati strumenti di mero consenso, sottratti a ogni controllo democratico nell’occupazione illegale delle istituzioni pubbliche, con scopi completamente diversi dalle finalità per le quali si presentato di fronte agli elettori. E' un sistema consolidato: al di là delle responsabilità penali , quello che conta è che il consenso in sede locale si ottiene sempre di più con la logica delle raccomandazioni e del partito che si trasforma in collettore di clientele. La rimozione della dirigente dell’Asl 3 – sicuramente una delle maggiori responsabili – è il capro espiatorio di un sistema che va abbattuto.

La partecipazione dei cittadini viene totalmente espropriata poichè vista solo come sistema di organizzazione del consenso illegale e non trasparente. Corresponsabile anche il sistema giudiziario, amministrativo regionale e, per tanti anni, quello penale. Le conseguenze sono devastanti: una regione senza opinione pubblica si trova gestita da cosche partitocratiche incapaci di nominare anche solo quei minimi anticorpi che noi Radicali chiediamo da anni, tra cui difensori civici, garanti dei detenuti, commissioni di giudizio sui referendum locali.

A questo si aggiunge un sistema di giustizia amministrativa farraginoso e irresponsabile: un nostro ricorso contro la legge elettorale della regione, di fronte al Tar – chiamato in causa nelle recenti intercettazioni per “aggiustamenti” -  a quasi un anno e mezzo non solo non è stato discusso, ma nemmeno preso in carico. Eppure, avevamo denunciato precise violazioni di legge a causa di un meccanismo elettorale che inevitabilmente porta a fenomeni di illegalità. Di fronte a questa situazione, contro l’assuefazione non rimane che la rivolta: rivolta nonviolenta con gli strumenti della democrazia.

2 commenti:

  1. Quel che e' peggio:una funzionaria ,nominata dalla precedente giunta umbra,direttore generale di una ASL,tiene tutta la giunta attuale sotto scacco perche' pur essendo sotto inchiesta giudiziaria a nessuno e' dato sapere di cosa realmente sia accusata.Poiche',tanto per dare il buon esempio,un assessore regionale si e' prima dimesso e poi dopo un anno reicaricato dalla Presidente, la stessa ha buon gioco a dire:perche' io?
    Prima considerazione:per quale motivo una giunta in scadenza (Lorenzetti)rinomina per 5 anni dei Direttori Generali che sono espressione diretta dell'organo esecutivo,lasciando una eredita' a quella nuova non impugnabile?
    Poiche' il settore socio-sanitario utilizza quasi l'80 per cento dell'intero bilancio regionale,di fatto i precedentemente nominati e non rimuovibili,sono in grado di mettere sotto scacco tutti!
    Una follia legislativa tutta italiana.
    Ci sarebbe da ridere per non piangere.Siamo alla comica finale.

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  2. Andrea Maori17/09/11, 10:36

    Sì, certi incarichi, di nomina dell'esecutivo dovrebbero durare solo per il periodo di scadenza dell'esecutivo proprio per evitare situazione disastrose come queste.
    La vicenda Riommi, poi è incredibile: al di là delle responsabilità penali, a dimissioni come le sue, non si doveva rispondere con un altro incarico assessorile. Peggio della peggior dc dei tempi della prima repubblica!

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