venerdì 12 dicembre 2008

Nencini: «La Toscana offra a Eluana l'accompagnamento al fine vita»

Da corriere.it

EluanaLa Toscana scende in campo sul caso di Eluana Englaro. Lo fa con il suo presidente del consiglio regionale Riccardo Nencini che apre alla possibilità che sia proprio la regione ad ospitare la morte della ragazza. «La Toscana - scrive in una nota Nencini - ha costruito in anticipo rispetto agli altri paesi i valori che stanno a fondamento dei diritti dell'uomo, del rispetto della sua dignità e identità. Sia la Toscana ad offrire a Eluana Englaro, se dovesse occorrere, quel dignitoso accompagnamento alla fine vita, del quale si legge nella sentenza della Cassazione». Nencini rompe così il silenzio che si era imposto sulla vicenda che ha visto anche la sua regione al centro delle ipotesi per Eluana Englaro, mettendosi prima in contatto con l’assessore alla sanità Enrico Rossi, e poi prendendo una posizione decisa: «Non - sottolinea in una dichiarazione - in termini di etiche diverse, diverse concezioni della vita, diverse visioni religiose, ma secondo una laica distinzione fra etica e diritti».

LA PROPOSTA DI NENCINI. «Io ho grande rispetto per chi pensa, con fede ed amore, ad un padre celeste in nome del quale ogni forma di vita, anche solo vegetativa, va difesa; ma esiste - osserva - il rispetto anche per quel padre terreno, nei panni del quale nessuno di noi vorrebbe mai trovarsi, che vuole accompagnare dignitosamente alla fine della vita, la sua Eluana». «E’ in nome di questo - conclude - che dobbiamo offrire una opportunità; la Toscana non può farsi da parte, in nome di quel patrimonio di valori sui quali ha fondato la sua identità storica».


LA CURATRICE. «Mi sono sempre augurata che prima o poi ci fosse un’apertura e che qualcuno si facesse garante delle decisioni prese». Lo ha detto l’avvocato Franca Alessio, curatrice di Eluana Englaro, la donna in stato vegetativo permanente dal gennaio del 1992, commentando le parole del presidente del consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini. «Mi augurerei anche che ogni volta non si scatenasse troppo clamore davanti a queste disponibilità - ha aggiunto - altrimenti ci saranno sempre passi indietro».


LA VICENDA. Eluana, che il 25 novembre scorso ha compiuto 38 anni, è sempre ricoverata alla clinica Beato Luigi Talamoni, dove si trova da 14 anni assistita dalle suore Misericordine. Le sue condizioni sono stabili. Al centro di una lunga vicenda umana, medica, giuridica e etica, Eluana Englaro è in attesa che si trovi una struttura per accompagnarla verso la morte, come chiede il padre Beppino da anni. Il 13 novembre scorso è diventato definitivo il decreto della Corte di Appello di Milano che autorizza a sospendere l’alimentazione artificiale che tiene in vita la donna, con una sentenza della Cassazione. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Milano contro il provvedimento del luglio scorso.

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